AVEN Italia • La comunità degli asessuali italiani

Pensieroso36 ha scritto:Non litighiamo spesso.Però quando non sta bene,ed io non sono vicino a lei,mi vergogno.Lei ha un carattere forte.Mentre io sono più dimesso e più vergognoso di me.Ho provato a parlarle,ma mi blocco.E così si parla,però quando mi sento così,le parole rimangono in testa e così non dico.E quando nascondo allora sto male dentro.Sono contorto vero?Perchè ho voluto fidanzarmi?Deludo voi che mi leggete e deludo sempre la ragazza che pur amandomi,mi intimorisce.
P.S. Assumo un farmaco antipsicotico quale la zyprexa e quello che ha definito lei la miglior confidente è stato il mio psichiatra.Ho iniziato un percorso psicologico,ma non so quanto mi servirà.Guarirò?Oppure starò male e perderò l'amore per incapacità di amare?

Scusami, Pensieroso, aggiungo ancora una cosa. Non sono un medico, ma so con certezza che il farmaco che stai usando ha sicuramente influenza sulla sfera del desiderio e della sessualità. La tua ragazza immagino sappia che lo stai prendendo. Se è cosí il suo comportamento è del tutto inappropriato.

Ci sono momenti in cui quando sono al telefono con non so cosa dire.E mi vergogno di questo.Per esempio sarà così stasera.La chiamo per sapere come sta e poi dopo sarò ad acchiappar farfalle perchè non so di cosa parlare.E lei mi dirà "Evidentemente non c'è nulla da dire".Così mi odierò per questo mio non sapere cosa dire.E anche con il farmaco in circolo dormirò agitato.

Benvenuto!

Grazie a tutti coloro che mi hanno dato il benvenuto qui.Grazie.

Si lo sa.Ma comunque vuole che io vada oltre il petting.A volte raggiungo un po' di erezione da vestito.E poi al momento del dunque non ho più.O quasi.

Pensieroso36 ha scritto:Si lo sa.Ma comunque vuole che io vada oltre il petting.A volte raggiungo un po' di erezione da vestito.E poi al momento del dunque non ho più.O quasi.

Appunto, se lo sa il suo comportamento non va bene per niente.
Lo zyprexa non lo prescrivono certo per il raffreddore, ma per problemi importanti e seri. Gli effetti collaterali non sono certo volontari, ci sono e bisogna prenderne atto. E lei cosa fa invece? Ti dà il tormento? Scusami, sarò franca, ma questa relazione è impostata in un modo che non mi piace.

@TheBlueJellyfish mi hai anticipato, è quello che pensavo anche io. Credo debbano parlarsi chiaro e tondo.

@Pensieroso36 condivido anch'io l'idea di non colpevolizzarti troppo.

Quando lei non sta bene,mi vergogno dei miei malesseri.Perchè mi sento così?Perchè mi sento vuoto e senza senso?

Pensieroso36 ha scritto:Quando lei non sta bene,mi vergogno dei miei malesseri.Perchè mi sento così?Perchè mi sento vuoto e senza senso?

Ciao Pensieroso, ho letto quanto hai scritto, gli interventi al tuo post sono tutti attinenti. Ai tuoi perchè puoi trovare solo tu una risposta, nessuno, neppure la persona che ami e che ti ama, le persone che ti sono vicine possono farlo per te; aiutarti, darti supporto, questo si. Altri aiuti fondamentali sono comprensione, disponibilità all’ascolto, partecipazione al tuo dolore. Lo stesso farmaco ti può aiutare, ma solo se hai fiducia nella tua guarigione. Io spero che tu possa sperimentare tutto ciò ed uscire dal labirinto trasparente di cui non vedi l'uscita in cui ti trovi.
Ora ti pongo una domanda, per rispetto ti dico che non sei tenuto a rispondermi, ma ponitela sempre: quale alternativa vedi al tuo attuale stato? ovvero, l'ipotesi di stare da solo cosa provoca in te?
Brutto dare consigli, ma parla con lei, trova la forza ed il modo di parlarle. Parlatevi, se vi amate riuscirete a superare le reciproche incomprensioni. Comunicherete, e comunicare è essenziale e come tutte le cose, comprese l'amore, si impara, anche sbagliando. Non rinunciare a priori dando alcunché per scontato. Chiediti anche se le reazioni, le parole proferite dalla tua ragazza sono motivate dalla preoccupazione nei tuo confronti, da insicurezza e frustrazione per la situazione. Ricorda che a volte si pensa di far bene arrecando danno, cadendo nel paradosso, ecco uno dei motivi per cui comunicare è essenziale. Esprimi i tuoi dubbi, chiedi, spiega. Se la ami e ti fidi di lei, apriti, gradualmente, contraccambierai la fiducia riposta in te stando meglio. Se non te la senti fa niente, ma fallo presente. Non recriminare, ma chiedi spiegazioni se qualcosa non ti quadra. Ricorda che il tuo malessere condiziona i tuoi pensieri ed il tuo agire, non è nulla di cui ti devi vergognarti o per cui tu debba giustificarti.
Se vuoi le risposte ai tuoi quesiti esistenziali devi munirti di buona volontà e fare in modo che chi ti vuole bene possa aiutarti. Indica loro come aiutarti.
Per chiudere ti lascio questa citazione su cui riflettere: "se ti senti un aliante che cade strade d'aria avrai da me".

Sono vissuto troppo da solo anche abitando con i miei genitori.La mia storia attuale è la mia prima vera storia.So che se la storia dovesse finire non reagirei bene nei miei confronti.Si.Mi farei del male perchè non voglio star più solo.No.Non riuscirei a rimanere solo.Crollerei dentro come un castello di carte al primo refolo che entra da una finestra.

Quello che tu definisci "il suo vissuto" potrebbe non essere così positivo come tu favoleggi .....
Altrimenti ci starebbe ancora, invece oggi è con te....
Quello che tu chiami "carattere forte", non saranno pretese al posto della comprensione?
Se il farmaco te lo ha dato un medico specialista, con certi dosaggi, tu devi attenerti scrupolosamente a quelli e non giocarci allo scopo di stordirti.
Perché certi adulti sono come i bambini, con i quali si dovrebbe tenere sempre chiuso a chiave l'armadio dei medicinali?
Se hai capito che ci sono effetti collaterali, non ci scherzare, chiaro?

A me sembra che tu, al posto di una che ti chiede di andare oltre il petting e ti vorrebbe macchinetta dispensa orgasmi, avresti bisogno di comprensione, perché dai problemi che hai tu, si esce insieme o non se ne esce.

Mi ripeterò, ma non c'è altra via che comunicare. L'impressione è che siate due persone, ognuna arroccata sulle proprie posizioni, perse nelle supposizioni, nessuno dei due disposto a fare il primo passo. Non vuoi stare più solo, sacrosanto. Ma non stare in copia per fuggire la solitudine, non troverai mai soddisfazione e non sarebbe corretto nei confronti di chi sostieni di amare e che ricambia il sentimento.
Come ti ho scritto trova modi e tempi per parlarle, non vuoi perderla, questo è un bene, allora non hai altra scelta che rimboccarti le maniche e muoverti, senza dare niente per scontato e senza aspettare che sia lei a fare il primo passo. I non detti sono sempre deleteri. I dubbi sono sacrosanti, l'incertezza non affrontata è un cancro.
L'esito potrà piacerti o non piacerti, non è mai facile, ma devi riprendere il controllo senza restare in balia degli eventi e senza aspettarti che lei o chiunque altro sia in grado di leggere i tuoi pensieri inespressi con tutte le problematiche che ne conseguono.

A me sembra che tu, al posto di una che ti chiede di andare oltre il petting e ti vorrebbe macchinetta dispensa orgasmi, avresti bisogno di comprensione, perché dai problemi che hai tu, si esce insieme o non se ne esce.

Si, se ne esce insieme o non se ne esce. Però, Bianca, "macchinetta dispensa orgasmi" mi pare eccessivo. Pensieroso, non fare lo sbaglio di cadere nell'equazione "sesso=penetrazione". Il sesso non è cosi limitativo, può avere sempre una valenza egoistica o altruista. Puoi andare oltre il petting, puoi mettere da parte le tue esigenze dedicandoti a dare piacere a chi ami, fino all'orgasmo, indipendentemente dal tuo grado di eccitazione, indipendentemente dall'erezione. Usa i tuoi sensi, il tuo corpo. Dai spazio alla fantasia, informati, non è difficile e sarà un arricchimento. Esci dalla costrizione e dall'impasse in cui ti trovi. Un passo alla volta, senza fretta.
Fondamentale è sempre che tu sia quanto più possibile spontaneo e che tu rifugga le forzature. Ed ancora che tu chieda ed ascolti, sempre e sempre ancora. Vedrai che se c'è amore corrisposto lei comprenderà, e ricambierà quanto le avrai donato, senza alcuna pretesa.

Pensieroso36 ha scritto:Quando lei non sta bene,mi vergogno dei miei malesseri.Perchè mi sento così?Perchè mi sento vuoto e senza senso?

Pensieroso, quali sono i malesseri di cui soffre la tua compagna? Sono problemi dello stesso tipo dei tuoi? Sono problematiche di altro genere, meno importanti? Abbi pazienza, ma secondo me non è positivo che tu ti vergogni dei tuoi malesseri quando lei sta male, non hai mica scelto tu di non stare bene. Ho un po' la sensazione, correggimi se sbaglio, che lei pretenda, pretenda, pretenda. Quando stai male tu, lei cosa fa? La senti veramente vicina?
mi sembra di capire che hai investito molto in questa relazione, sono però d'accordo con Soltis: dovete dialogare serenamente e apertamente sulle vostre aspettative a riguardo e, in caso risultasse difficile, magari farvi aiutare da qualcuno, il tuo psichiatra potrà senz'altro consigliarti in tal senso. A volte, con qualcuno che fa da intermediario, può essere più facile.

Sol, andare oltre il petting, non vuol dire necessariamente cadere nell'equazione, ma sicuramente vuol dire arrivare da qualche parte, se no, lei non farebbe la richiesta dell'oltre.
Ma gia' arrivare da qualche parte mette Pensieroso in difficolta'......

Indubbiamente, Bianca, certo ad interpretare si commette sempre presunzione, ma l'equazione la pone Pensieroso, sin dall'inizio. Per inciso, per un uomo sessualmente attivo (ed aggiungo pure per un asessuale) i disturbi erettili sono motivo di preoccupazioni e possono condurre a pesanti condizionamenti psicologici. Pensieroso, questo umanamente è qualcosa di cui non ti devi vergognare né qualcosa di cui tu ti debba giustificare. Trova la forza di parlare con la donna che ami, ascoltala. Se la ami devi lasciarti cadere fiducioso. Trai le conclusioni solo dopo aver ascoltato quanto ha da dirti lei. Non procedere per supposizioni, evita i non detti, tu vuoi uscire dal circolo vizioso in cui ti ritrovi, muoviti verso le persone e vedrai che non ti verrà negata comprensione ed aiuto.