Edward ha scritto:Chissà come mai, però, quel minimo di visibilità lo abbiamo avuto anche grazie ai glbt. Anche perché i glbt sono gli unici gruppi che fanno informazione su tematiche che hanno a che fare con le identità sessuali e di genere. I glbt sono anche quelli che grazie alla loro esperienza, possono aiutare gli asex a capire come muoversi e organizzarsi, a offrire sedi di incontro e a farci partecipare a dibattiti che altrimenti non verebbero accolti da nessuna parte. I glbt sono anche quelli che fanno informazione nelle scuole, vengono chiamati dai dirigenti scolastici: non mi pare affatto male che possano portare anche la nostra realtà.
Poi se nel 2016 stiamo ancora a guardare al pride, che ha perso il "gay" ormai da anni, e che é una PARADE e in quanto tale una festa, se mai ci andiamo a vedere cosa succede... La presenza asex al pride ci permette di distribuire volantini, parlare con la gente e con la stampa, parlare con altri gruppi sociali che non sono tutti glbt (al pride ci sono persino i gruppi buddisti, chi si batte per la laicità, i pastafariani, le comunità di quartiere, le aziende, i gruppi religiosi e chi più ne ha...). Io penso che se stiamo sempre qui a guardarci l'ombelico e non capiamo ch abbiamo bisogno anche degli altri, che abbiamo bisogno di entrare veramente nella società e non solo su una finestra web, non faremo mai nulla. E mi dispiace davvero che su Aven si finisca sempre a fare questi discorsi, forse é per questo che alcuni attivisti asex ormai fanno le cose fuori da qui: perché qui stiamo a parlare e basta.
Avete idea di quale impatto abbia anche solo una foto dello striscione asex quando i giornalisti ci chiedono delle foto per far vedere che esistiamo davvero?
Tutto questo senza contare che almeno qui sarebbe bello non pensare che noi si sia tutti etero cisgender di default.
A me sembra molto più ghettizzante stare qui su Aven, che é comunque un bel posto ed é utile per l'auto-mutuo-aiuto, piuttosto che provare a collaborare con chi ha già le basi per accoglierci e collaborare con noi, rispettando comunque le differenze.
Se poi voi avete delle idee concrete che possano portare al di fuori il "discorso asex", ben vengano. Però se tutto si riduce al "trovare altre vie" che poi non si capisce mai quali siano...
Ma è chiaro che queste son solo chiacchiere così, che lasciano il tempo che trovano. Si ritorna sempre all'esperienza personale. Personalmente se per fare informazione sugli asex bisogna affidarci al movimento LGTB, per me se ne può fare anche a meno. Ho ragione, ho sbagliato, non so. So che per me anche no.
Non si può pensare che siccome uno sta qua sopra allora dovrebbe fare attivismo per professione (leggasi rompiscatole 24/7). Che tanto poi di rompere le scatole a chi non gliene frega nulla si tratta. Siano comunisti, cattolici, mormoni, unicef, amnesty etc...etc... Perché tanto dall'attivismo si passa al proselitismo. Il passo è breve (almeno in Italia).
Non pensare poi che siccome dico questo non intenda fare qualcosa di attivo per far conoscere l'asessualità. Ho le mie possibilità, i miei strumenti e ci sto pensando. Però farò qualcosa di mio, a modo mio che rispecchi il mio modo di pensare e agire.
Chissà forse perché vivo in una città piena, piena, di ste organizzazioni di ogni genere, colore e professione. Ci son cresciuto mentre entravo a scuola "Ehi lo sapevi che gesù ti ama". Quando uscivo da scuola "Ehi lo sai che lo Hobbit parla di fascismo" (questa non l'ho ancora digerita). Quando facevo du passi in città "Ehi lo sai che i gay son persone come te?" e via via via fin su all'università.
E ho capito una cosa: stringersi in gruppi sociali, spesso coincide con la perdita d'identità personale. Non ho bisogno che me lo dica qualcun'altro chi sono e cosa devo fare per farmi accettare dal mondo. Per la prima volta in vita mia mi son trovato dalla parte opposta della barricata del socialmente normale e accettato e sai cosa ho scoperto? Che non me ne frega assolutamente nulla se il mondo non mi considera normale. E che la barricata esiste solo per chi ci crede.
P.s. io inoltre non credo che fare questi discorsi sia inutile. Ci permette di discutere e confrontarci con idee diverse dalla nostra. E credo mooooolto positivo parlarne e "basta" come dici te.