Mi pare una sorta di narcisismo estremo...Oso ha scritto:io vorrei utilizzare l'espressione "fidanzamento interno" per qualcosa che forse è un pò diverso da ciò che intendeva chi ha aperto questo topic.
per fidanzamento interno io intendo ritrovare il principio femminile (o maschile se si è donne) dentro di sé e non all'esterno come comunemente viene fatto dalle persone.
si tratta cioè di diventare androgini, completi interiormente e senza più la necessità di una donna o uomo esterni.
il fidanzamento interno
Re: il fidanzamento interno
- Celeste
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Re: il fidanzamento interno
Più che altro l'idea di trovare la completezza in sè stessi anzichè all'esterno.
Almeno per me, non ci credo tanto. Nel senso che se cerco un partner non è perchè "mi manca" la mia parte maschile e qualcuno dall'esterno deve sopperire, se lo cerco è per avere un confronto con qualcuno che sia "altro" da me.
Poi posso anche andare avanti tutta la vita a darmi ragione da sola, ma non sarebbe la stessa cosa![Wink ;)](./images/smilies/icon_wink.gif)
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Nè più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
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Re: il fidanzamento interno
Io trovo parecchio datato il concetto di "completarsi" con la componente del sesso opposto... a parte che è abbastanza irrispettoso nei confronti delle coppie omosessuali (non in tutte le coppie c'è "chi fa l'uomo" e "chi fa la donna"), ma pure nel contesto eterosessuale classico esistono talmente tanti tipi di mascolinità e femminilità (e dipende pure da cosa uno considera l'uno o l'altro) che il "completarsi" con la metà del sesso biologico mancante può funzionare per alcuni, magari, non per tutti. Io non sento di avere una componente femminile e nemmeno la vado a cercare negli altri. Sicuramente non sono l'unic* a pensarla così.
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Re: il fidanzamento interno
Io quando penso al concetto di "completarsi", non do per scontato che ci si debba sentire completi solo affianco a qualcuno del sesso opposto. Difatti in questi casi tendo ad usare il termine "anima gemella"
53x+m³=Ø
Re: il fidanzamento interno
Per me la ricerca di qualcuno che ci "completi" è fuorviante e generatrice di danni. Credo che ciò di cui c'è veramente bisogno è qualcuno che ci "com-prenda" profondamente, umanamente, che non significa che condivida al 100% quel che facciamo o pensiamo ma che ci "abbracci" col pensiero e con il cuore senza giudizi, condanne, ma mettendosi veramente in ascolto, in accoglienza.
E' normale nascere e crescere con delle determinate caratteristiche e quindi anche con delle mancanze, dei limiti, dei difetti.
L'essere umano è sostanzialmente imperfetto ma sempre perfettibile, sta al singolo individuo trovare la forza e il coraggio di cercare e sviluppare le proprie potenzialità e non aspettare che la soluzione o salvezza arrivi dal di fuori.
Se una donna ad esempio si sente fragile, indecisa e insicura tendenzialmente cercherà un uomo che le trasmetta forza, decisione e sicurezza. Niente di più sbagliato - a mio avviso - perché all'interno della coppia lei comunque rimarrà sempre la parte fragile, indecisa e insicura e finita il periodo da "luna di miele" dove si è accecate dal sentimento più intenso queste divergenze emergeranno e probabilmente continuerà a farsi schiacciare senza sviluppare partendo da sé la sua propria forza.
Naturalmente è anche vero che l'incontro con l'Alterità in generale può innescare degli stimoli profondi, influenze, spinte propulsive, aiutarci a scoprire parti di noi insospettate o che erano soltanto sopite. E questo è un bene, ma per noi.
E' normale nascere e crescere con delle determinate caratteristiche e quindi anche con delle mancanze, dei limiti, dei difetti.
L'essere umano è sostanzialmente imperfetto ma sempre perfettibile, sta al singolo individuo trovare la forza e il coraggio di cercare e sviluppare le proprie potenzialità e non aspettare che la soluzione o salvezza arrivi dal di fuori.
Se una donna ad esempio si sente fragile, indecisa e insicura tendenzialmente cercherà un uomo che le trasmetta forza, decisione e sicurezza. Niente di più sbagliato - a mio avviso - perché all'interno della coppia lei comunque rimarrà sempre la parte fragile, indecisa e insicura e finita il periodo da "luna di miele" dove si è accecate dal sentimento più intenso queste divergenze emergeranno e probabilmente continuerà a farsi schiacciare senza sviluppare partendo da sé la sua propria forza.
Naturalmente è anche vero che l'incontro con l'Alterità in generale può innescare degli stimoli profondi, influenze, spinte propulsive, aiutarci a scoprire parti di noi insospettate o che erano soltanto sopite. E questo è un bene, ma per noi.
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Re: il fidanzamento interno
Sono assolutamente d'accordo con te. Siamo stati abituati a pensare che dobbiamo ricercare un partner per essere felici, ma anche il nostro eventuale partner è un essere umano, con i suoi difetti e i suoi limiti, e non può guarirci dalle nostre debolezze o "salvarci" da una condizione di malessere, anche e soprattutto perchè sta a noi lavorare su noi stessi per migliorarci. È vero, instaurare un rapporto con una persona può essere per noi uno stimolo allo sviluppo della nostra sicurezza, ma non sempre lo è, e in ogni caso la crescita è un processo che riguarda solamente noi come individui. Secondo me, una relazione matura può esserci solo tra due persone che già si sentono in un certo senso "complete": per carità, poi ciascuno ha le sue peculiari necessità affettive e i propri punti deboli, ma questi non devono sconfinare nella dipendenza affettiva dall'altro, cioè nella ricerca sfrenata nell'altra persona di qualcosa che noi non abbiamo (o pensiamo di non avere), il che è un processo poco sano.Miskin ha scritto:Per me la ricerca di qualcuno che ci "completi" è fuorviante e generatrice di danni. Credo che ciò di cui c'è veramente bisogno è qualcuno che ci "com-prenda" profondamente, umanamente, che non significa che condivida al 100% quel che facciamo o pensiamo ma che ci "abbracci" col pensiero e con il cuore senza giudizi, condanne, ma mettendosi veramente in ascolto, in accoglienza.
E' normale nascere e crescere con delle determinate caratteristiche e quindi anche con delle mancanze, dei limiti, dei difetti.
L'essere umano è sostanzialmente imperfetto ma sempre perfettibile, sta al singolo individuo trovare la forza e il coraggio di cercare e sviluppare le proprie potenzialità e non aspettare che la soluzione o salvezza arrivi dal di fuori.
Se una donna ad esempio si sente fragile, indecisa e insicura tendenzialmente cercherà un uomo che le trasmetta forza, decisione e sicurezza. Niente di più sbagliato - a mio avviso - perché all'interno della coppia lei comunque rimarrà sempre la parte fragile, indecisa e insicura e finita il periodo da "luna di miele" dove si è accecate dal sentimento più intenso queste divergenze emergeranno e probabilmente continuerà a farsi schiacciare senza sviluppare partendo da sé la sua propria forza.
Naturalmente è anche vero che l'incontro con l'Alterità in generale può innescare degli stimoli profondi, influenze, spinte propulsive, aiutarci a scoprire parti di noi insospettate o che erano soltanto sopite. E questo è un bene, ma per noi.
"Atticus, forse tu ti sbagli..."
"Come sarebbe a dire?"
"Tutta la gente pensa di aver ragione e che tu abbia torto..."
"Hanno il diritto di pensarlo e hanno il diritto di far rispettare la loro opinione," disse Atticus, "ma prima di vivere con gli altri, bisogna che viva con me stesso: la coscienza è l'unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza."
[Il buio oltre la siepe]
"Come sarebbe a dire?"
"Tutta la gente pensa di aver ragione e che tu abbia torto..."
"Hanno il diritto di pensarlo e hanno il diritto di far rispettare la loro opinione," disse Atticus, "ma prima di vivere con gli altri, bisogna che viva con me stesso: la coscienza è l'unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza."
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Re: il fidanzamento interno
Ma infatti, e non è nemmeno ovvio che ci sia davvero bisogno di avere un qualcuno accanto per sentirsi completi...Bakeneko ha scritto:Io quando penso al concetto di "completarsi", non do per scontato che ci si debba sentire completi solo affianco a qualcuno del sesso opposto. Difatti in questi casi tendo ad usare il termine "anima gemella"
Ciò non toglie che se qualcuno mi dicesse di essere felicemente fidanzato con la parte femminile (o maschile) che ha trovato dentro se stesso, mi sentirei in obbligo di consigliargli un buon psicologo
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Re: il fidanzamento interno
Questa discussione mi ha fatto realizzare che spesso uso il termine completezza in maniera impropria, quando si tratta di questo ambito. Sarebbe più corretto appagamento per rendere quanto cerco di esprimere.
Comunque mi trovo d'accordo con Miskin, Astrid ed Eirikur. Non solo non sempre si sente la necessità di avere qualcuno a fianco (che si tratti di un partner romantico o platonico), ma non bisognerebbe aggrapparsi all'altro per colmare le proprie mancanze. Un conto è avere vicino qualcuno che sopperisce a un nostro deficit, come, esempio banalissimo, una persona che sa cucinare particolarmente bene quando noi ce la caviamo a malapena; un altro è appigliarsi a qualcuno che funge da palliativo a un senso di vuoto che soltanto noi possiamo riempire. Miskin dice bene, il rapporto con gli altri può ispirare a dare il meglio di noi stessi, e in un rapporto sano è quello che dovrebbe accadere.
Vorrei aggiungere una frase che ho letto l'altro giorno in rete e che mi sembra attinente al discorso (purtroppo non ricordo la fonte).
« Non ho bisogno di essere salvato, ma sarebbe bello se mi tenessi per mano mentre mi salvo da solo. »
Ecco, per me questa è l'essenza di una relazione significativa di qualunque natura.
Comunque mi trovo d'accordo con Miskin, Astrid ed Eirikur. Non solo non sempre si sente la necessità di avere qualcuno a fianco (che si tratti di un partner romantico o platonico), ma non bisognerebbe aggrapparsi all'altro per colmare le proprie mancanze. Un conto è avere vicino qualcuno che sopperisce a un nostro deficit, come, esempio banalissimo, una persona che sa cucinare particolarmente bene quando noi ce la caviamo a malapena; un altro è appigliarsi a qualcuno che funge da palliativo a un senso di vuoto che soltanto noi possiamo riempire. Miskin dice bene, il rapporto con gli altri può ispirare a dare il meglio di noi stessi, e in un rapporto sano è quello che dovrebbe accadere.
Vorrei aggiungere una frase che ho letto l'altro giorno in rete e che mi sembra attinente al discorso (purtroppo non ricordo la fonte).
« Non ho bisogno di essere salvato, ma sarebbe bello se mi tenessi per mano mentre mi salvo da solo. »
Ecco, per me questa è l'essenza di una relazione significativa di qualunque natura.
« Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli. »
![Immagine](http://i57.tinypic.com/2z81efd.jpg)
Diario di un asso grigio scuro, blog a tematica asessuale e affini.
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Re: il fidanzamento interno
Quoto ogni parola.« Non ho bisogno di essere salvato, ma sarebbe bello se mi tenessi per mano mentre mi salvo da solo. »
Ecco, per me questa è l'essenza di una relazione significativa di qualunque natura.
Se scrivessi altro mi sa che ripeterei quanto già detto ma credo che si sia capito come la penso
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♥ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo! ♥
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