L'essere single

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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SilverKitsune
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L'essere single

Messaggio da SilverKitsune »

Ci sono momenti in cui essere single vi "pesa", e vi sentite soli?
Oppure siete contenti della vostra vita da single e la preferite alla vita di coppia?
Le due situazioni vi sono indifferenti? Lo sono sempre state, o il vostro modo di percepire sia la vita da single che la vita di coppia è cambiato nel corso degli anni?
La vostra asessualità (per chi risponde ed è asessuale) ha una qualche parte nelle riflessioni che fate (se le fate :mrgreen:) sul vostro status sentimentale?
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Asphyxia
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Re: L'essere single

Messaggio da Asphyxia »

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Manhattan
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Re: L'essere single

Messaggio da Manhattan »

Si, devo ammettere che in certi momenti mi pesa, anche se in realtà non so nemmeno bene cosa voglia dire avere una relazione (ho avuto qualche storia in passato, ma niente di così rilevante o duraturo).

Mi pesa perchè a 26 anni inizio a pensare di voler avere una famiglia tutta mia... Vedo amici e colleghi che si accasano e provo invidia (in senso positivo, per carità).
Certo, so anche che non è tutto rose e fiori e, sinceramente, non so nemmeno se sarei in grado di rinunciare alla libertà che ho ora, al fatto di non avere impegni "fissi" e non dover rendere conto di ciò che si fa. Tra l'altro non sono nemmeno uno che soffre di solitudine, tanto chè mi piacerebbe provare a vivere un po' da solo quando ne avrò la possibilità economica.

Ed è proprio qui che l'asessualità mi fa rimanere nel limbo.
Mentre per i sessuali c'è un qualcosa che fa pendere l'ago della bilancia e, ai più, fa preferire la vita di coppia alla vita da single (a meno che sopperiscano con dei "Friends with benefits" ma raramente si può portare avanti una cosa del genere per tutta la vita)... io non ho questa esigenza primaria e, quindi, non sono nemmeno così convinto che starei meglio in coppia.
Come ho già scritto in un'altra discussione, mi è già capitato diverse volte di sentire persone (sessuali) che sopportavano alcuni aspetti negativi (a loro dire) della vita di coppia, pur di avere "a disposizione" un/una partner sessuale stabile.


Tuttalpiù, un altro elemento a favore di una relazione di coppia sarebbe il fatto che con un'eventuale fidanzata potrei condividere determinati interessi ed esperienze (viaggi, visite a città e mostre, cinema, cene, ...)
Certo, tutte cose che si possono fare anche con gli amici... ma purtroppo, essendo nato e cresciuto in un piccolo paese ed essendo estremamente selettivo nello scegliere le persone da frequentare (anche in conseguenza al fatto che non son mai stato il classico ragazzo bar-calcio-discoteca), ho sempre avuto pochi/pochissimi veri amici.
Quei pochi che ho e che condividono alcuni miei interessi, si stanno tutti accasando. E, nonostante le promesse, son praticamente scomparsi dalla circolazione.
Di conseguenza cerco di ampliare il giro di conoscenze, frequentando determinati ambienti, ma non è affatto semplice. :(

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strangeR
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Re: L'essere single

Messaggio da strangeR »

io sono stato single per la maggior parte della mia vita (ad esclusione di un periodo di 2,5 anni, da poco concluso): sinceramente non vedo questi grandi vantaggi nella condizione di single, non mi mancava la famosa "libertà" e non mi sentivo vincolato dal fatto di essere in una relazione o dalla convivenza, casomai mi ci sono sentito nell'ultimo periodo in cui non c'erano più i presupposti per tenere in piedi la relazione ma la portavo avanti per motivazioni di altro tipo. la mia è stata un'esperienza difficile, in cui ho affrontato tanti problemi "da grande" (malattia, malattia dei genitori, morte, problemi famigliari seri, problemi economici, depressione subclinica, etc.), quindi neanche a dire che fosse semplice: era tutt'altro che semplice, ma proprio questo mi ha dimostrato che tutte queste cose non mi pesano affatto, se penso che l'altra persona meriti di avermi al suo fianco. ho una certa percezione della vita di single e della vita di coppia, abbastanza stabili nel tempo: l'impatto con la realtà di una relazione ha un po' cambiato queste percezioni, ma neanche tanto. tornare ad essere single è stato abbastanza naturale, accetterei tranquillamente anche l'eventuale ritorno alla vita di coppia, ma non ho nessuna urgenza di "riempire un vuoto", perchè non percepisco nessun vuoto. non sento la "solitudine romantica", avendo degli amici molto stretti con cui riesco a condividere praticamente tutto (più di quanto riuscivo a condividere con la persona con cui ho convissuto) e altre persone con cui parlo tranquillamente di tante cose: non ho il mito di trovare una persona con cui condividere il più possibile, anzi mi piace poter differenziare. certo, nessuna di queste persone mi dà una "certezza di presenza" nel tempo, quindi c'è un senso di precarietà, almeno da parte mia (per una naturale inclinazione a non dare quel tipo di fiducia alle persone), ma anche una compagna non mi darebbe una reale certezza per il futuro in questo senso, anzi: ho visto tra persone che stavano insieme grandi dichiarazioni di amore eterno e incondizionato svanire nel nulla o peggio trasformarsi poi in sentimenti negativi quando la relazione non funzionava più, oltre al fatto che alcune persone, più emotive di me, sono più inclini alle grandi dichiarazioni sentimentali, ma anche il valore di queste non è lo stesso valore che darei io pronunciando quelle parole... per me un rapporto potrebbe essere importante se vedessi una prospettiva, mentre il "qui e ora" in senso sentimentale mi è quasi indifferente: non sono il tipo che valorizza i singoli momenti, per me conterebbe la continuità dell'intensità nel tempo e in prospettiva. il fatto di essere asessuale e di avere un'affettività particolare sicuramente incide sulla mia percezione della vita di coppia, perchè non sento determinate esigenze che altrimenti avrei e sono meno stimolato a "cercare" una compagnia romantica. cmq non mi dispiacerebbe affatto l'idea di una convivenza aromantica con un amico (ammesso che ci sia compatibilità a livello di stile di vita), per poter sfruttare meglio il tempo libero trascorso in casa (e anche per una questione di "mutuo soccorso" nella gestione della vita domestica): in quel caso ognuno avrebbe i suoi spazi personali di libertà e la condivisione sarebbe forse anche più "autentica" e mai funzionale al mantenimento del rapporto

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SilverKitsune
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Re: L'essere single

Messaggio da SilverKitsune »

Povero Manhattan, hai la mia intera comprensione!
In realtà più piccole e "locali" noto che si tende a sposarsi e fare figli molto prima di quanto non si tenda nelle metropoli. I miei coetanei (che comunque sono più giovani di te di un 5 anni circa, eh) sono a maggioranza single, e conosco forse una sola persona in una relazione stabile che duri da più di un anno.

Dal canto mio non invidio le persone che sono in coppia, anche se mi infastidiscono quelle che si scambiano rumorosi gesti di affetto in pubblico. Avete presente i baci con lo schiocco? Ecco. MOLTO appassionati. Finché fanno silenzio, stranamente, non mi danno alcun fastidio. Ma il rumore mi urta proprio. :?
Al di là di questo, la vita da single la vivo bene al momento, non sento una particolare voglia o necessità di stare con qualcuno. In futuro sì, ma in un futuro qualsiasi, anzi, forse preferibilmente non subito.

Poi sono una di quelle persone col romanticismo "a fasi": ho passato gran parte della mia adolescenza (prima di avere una relazione) stando benissimo da sol*, ma dopo la fine del rapporto che avevo mi si è stravolto tutto e ho patito la solitudine per un anno circa, finché finalmente non sono riuscit* a ristabilirmi su livelli "normali" :mrgreen: Probabilmente le esperienze che ho fatto hanno largamente influenzato la mia sostanziale indifferenza attuale verso il mio status sentimentale.
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Pami
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Re: L'essere single

Messaggio da Pami »

Manhattan ha scritto:Si, devo ammettere che in certi momenti mi pesa, anche se in realtà non so nemmeno bene cosa voglia dire avere una relazione (ho avuto qualche storia in passato, ma niente di così rilevante o duraturo).

Mi pesa perchè a 26 anni inizio a pensare di voler avere una famiglia tutta mia... Vedo amici e colleghi che si accasano e provo invidia (in senso positivo, per carità).
Certo, so anche che non è tutto rose e fiori e, sinceramente, non so nemmeno se sarei in grado di rinunciare alla libertà che ho ora, al fatto di non avere impegni "fissi" e non dover rendere conto di ciò che si fa. Tra l'altro non sono nemmeno uno che soffre di solitudine, tanto chè mi piacerebbe provare a vivere un po' da solo quando ne avrò la possibilità economica.

Ed è proprio qui che l'asessualità mi fa rimanere nel limbo.
Mentre per i sessuali c'è un qualcosa che fa pendere l'ago della bilancia e, ai più, fa preferire la vita di coppia alla vita da single (a meno che sopperiscano con dei "Friends with benefits" ma raramente si può portare avanti una cosa del genere per tutta la vita)... io non ho questa esigenza primaria e, quindi, non sono nemmeno così convinto che starei meglio in coppia.
Come ho già scritto in un'altra discussione, mi è già capitato diverse volte di sentire persone (sessuali) che sopportavano alcuni aspetti negativi (a loro dire) della vita di coppia, pur di avere "a disposizione" un/una partner sessuale stabile.


Tuttalpiù, un altro elemento a favore di una relazione di coppia sarebbe il fatto che con un'eventuale fidanzata potrei condividere determinati interessi ed esperienze (viaggi, visite a città e mostre, cinema, cene, ...)
Certo, tutte cose che si possono fare anche con gli amici... ma purtroppo, essendo nato e cresciuto in un piccolo paese ed essendo estremamente selettivo nello scegliere le persone da frequentare (anche in conseguenza al fatto che non son mai stato il classico ragazzo bar-calcio-discoteca), ho sempre avuto pochi/pochissimi veri amici.
Quei pochi che ho e che condividono alcuni miei interessi, si stanno tutti accasando. E, nonostante le promesse, son praticamente scomparsi dalla circolazione.
Di conseguenza cerco di ampliare il giro di conoscenze, frequentando determinati ambienti, ma non è affatto semplice. :(
Mi ritrovo praticamente in tutto... se si legge al femminile e si considera che io ho 37 anni e non 26... quindi situazione ancora più "grave"!
Meno grave la rende però l'unica cosa che la differenzia... fortunatamente non sto in un paesino e di amici ne ho abbastanza... se per amici si intende persone con cui uscire, poi di amici veri in realtà credo di averne veramente pochi... forse un paio.

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Re: L'essere single

Messaggio da fabiogaudi »

Ogni tanto ci penso. Mettere su famiglia. Crescere dei figli e tutto quello che ne consegue.. Ma sono pensieri fugaci. La mia condizione di single mi calza alla perfezione. Faccio tutto quello che voglio senza dover rendere conto a nessuno. Sarà anche egoistico, ma questa condizione non mi pesa. Mi piace fare molto le cose da solo. Non ho problemi ad andare al cinema da solo, in vacanza o al semplice fare shopping. Il problema semmai consiste nella società Italiana che non prevede il concetto di single. Per un single è doppiamente difficile comprare casa ed accedere ad un mutuo (se non hai alle spalle il daddy che sponsorizza ovviamente), vai a fare la spesa e niente è per i single. Tutte porzioni enormi che poi sei costretto a buttare perchè scadono. Ora ho imparato a fare la spesa giorno per giorno.
Scherzando i genitori maschi dei miei amici mi considerano come La Mecca...peccato che non sanno che sono asessuale, loro ovviamente intendono l'essere single con il "rimorchio" ad oltranza..
Da single ho fatto la migliore vacanza in giro per la Toscana, l'ho chiamata vacanza "eno-gastro-culturale". Penso che se avessi avuto un legame con un ragazza questo non lo avrei potuto fare. Sicuramente mi avrebbe costretto ad andare al mare e passare le giornate inutilmente sulla spiaggia per diventare una salsiccia pronta per essere messa in un hot dog.
Da single puoi giocare alla playstation quanto vuoi senza sentirti in colpa.. Da single puoi non farti la barba per una settimana intera..Da single puoi comprarti un auto sportiva e non una carrozza da 7 posti in vista di prole..
Ce ne sarebbero altre ma mi fermo qui.

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Bakeneko
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Re: L'essere single

Messaggio da Bakeneko »

SilverKitsune ha scritto:Ci sono momenti in cui essere single vi "pesa", e vi sentite soli?
Oppure siete contenti della vostra vita da single e la preferite alla vita di coppia?
Le due situazioni vi sono indifferenti? Lo sono sempre state, o il vostro modo di percepire sia la vita da single che la vita di coppia è cambiato nel corso degli anni?
Ci sono dei momenti in cui penso a come sarebbe diversa la mia vita se avessi un compagno. Mi piacerebbe trovare qualcuno con cui poter condividere le mie passioni continuando comunque a sentirmi libera. L’unico ragazzo con cui sono stat* (una relazione online durata qualche mese) mi ha fatta sentire psicologicamente in prigione. Quindi non ho mai sperimentato veramente quello che provano le coppie felici.
Complessivamente sto bene anche da single . Quando occupo il mio tempo per fare cose che mi appassionano mi sento davvero complet* e soddisfatt*. Però ogni tanto sento un vuoto. Penso a come sarò da vecchi* e vedo l’immagine di me da sol*. Penso che più passa il tempo meno possibilità ho di trovare qualcuno di adatto.
Il mio pensiero è sempre stato più o meno lo stesso nel corso degli anni. Forse una volta avevo più speranza, perché ingenuamente pensavo solo di non essere pronta. Adesso so che non è questione di tempo, io sono così e non mi resta che trovare la rara se non inesistente persona che mi accetti per quello che sono e che allo stesso tempo abbia passioni in comune con me.
SilverKitsune ha scritto:La vostra asessualità (per chi risponde ed è asessuale) ha una qualche parte nelle riflessioni che fate (se le fate ) sul vostro status sentimentale?
Sì. Penso che se fossi sessuale un ragazzo lo avrei già trovato da tempo. E allora partono una serie di strani ragionamenti pessimisti del tipo: se trovassi un ragazzo che mi ama davvero starebbe come me anche senza bisogno di far sesso. E poi penso lo stesso di me: allora anche io se amassi davvero qualcuno potrei scendere al compromesso e fare sesso quando lui lo desidera… dato che non ho mai trovato nessuno che mi abbia fatto venir voglia di scendere al compromesso, forse non so amare.
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The Wayward Fox
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Re: L'essere single

Messaggio da The Wayward Fox »

Negli anni passati non mi è mai pesato. Suppongo che abbia influito anche il mio demiromanticismo. Sta di fatto che sono sempre stata una persona estremamente solitaria, a volte nemmeno per mia scelta, e ho dovuto imparare ad adattarmi.
Dubito che la vita di coppia potrebbe starmi stretta. La condivisione mi viene naturale con chiunque stringa un rapporto saldo e duraturo, ma ho un grande rispetto per lo spazio personale e tendo a legare con persone che la pensano allo stesso modo.
dato che non ho mai trovato nessuno che mi abbia fatto venir voglia di scendere al compromesso, forse non so amare.
Non credo che tutti gli asessuali riescano a scendere a compromessi. Magari alcuni lo desidererebbero pure, ma essendo repulsi è più forte di loro. Ma questo non significa che non amino i loro partner C:
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Chiara78
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Re: L'essere single

Messaggio da Chiara78 »

Mi conosco bene e ho sempre saputo di essere adatta alla vita di coppia, perchè sono equilibrata e flessibile ma ho ben chiaro il punto da non oltrepassare. Da demisessuale, sapevo anche, fin da ragazzina, che sarei stata disposta a scendere a compromessi nell'ambito del sesso; in ogni caso, le cose per me importanti sono l'affinità, il rispetto e il pensarla sullo stesso modo riguardo a questioni su cui non si può scendere a compromessi (per esempio i figli, che non voglio nel modo più assoluto); se non avessi trovato una persona così (quello che mi piace della vita di coppia è poter dividere la propria vita con una persona con cui si sta bene, ma sul serio, non tanto per), avrei preferito stare sola.
Fosse andata così, avrei rimpianto un compagno come quello che descrivo, non un compagno qualsiasi, giusto per non stare da sola; troppa gente si accontenta in questo senso, e secondo me è assurdo; avendo avuto genitori che non sono mai andati veramente d'accordo solo perchè non si sono chiariti da subito, ho capito presto cosa è importante in una relazione e cosa non lo è.
Ho sempre pensato: meglio soli che male accompagnati.
Ovviamente penso che non ci sia nulla di male ad essere single per scelta: mi danno fastidio da morire le persone che fanno domande indiscrete e pensano che tutti debbano essere in coppia/sposarsi/avere figli, ma secondo me è meglio chiarire invece che glissare, solo così le cosiddette "minoranze", forse, un giorno, verranno accettate, o almeno si prenderà atto della loro esistenza.
Invece troppi arrivano anche a stare con persone completamente inadatte solo per zittire i rompiscatole... mah, non capisco proprio questo atteggiamento.
Comunque tengo moltissimo anche all'amicizia, la considero praticamente uguale all'amore, credo che compagno/a e amici sono ugualmente importanti, però, come Manhattan, sono estremamente selettiva e ho pochi, pochissimi veri amici; anche qui, non diventerei certo come "i più" per non stare da sola, anche perchè, dopo tante ricerche, qualche frutto lo sto raccogliendo, pare *incrocia le dita*
:D
Nel caso, non mi sarebbe dispiaciuto convivere con un amico/a, anzi :)
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SilverKitsune
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Re: L'essere single

Messaggio da SilverKitsune »

Bakeneko, fare o non fare sesso non è un indicatore di quanto (o "se") si ama il partner. Ci sono sessuali che, pure con tutta la buona volontà del mondo, non riuscirebbero a privarsi del sesso per tutta la vita, nemmeno per stare con una persona che gli è molto cara. La mancanza di sesso per una persona che lo vuole è un elemento che deteriora il rapporto, e non lo rende sano. Chi ha esigenze sessuali molto diverse dal partner, semplicemente, dovrebbe trovare qualcuno di più indicato. Questo non significa che tu non sappia amare solo perché non vuoi concederti: io non ho nessuna intenzione di arrivare a compromessi sulla sessualità (a parte altre cose più leggere che ho fatto in passato e forse rifarei, ma preferirei di no), né sull'avere figli (per carità no), né su altre cose come la compatibilità intellettuale e lo scambio reciproco. Egoistico? Forse, ma preferisco essere esigente e single piuttosto che prendermi una persona che non è come la voglio io ;)
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Re: L'essere single

Messaggio da Liénor »

SilverKitsune ha scritto: [...] dopo la fine del rapporto che avevo mi si è stravolto tutto e ho patito la solitudine per un anno circa, finché finalmente non sono riuscit* a ristabilirmi su livelli "normali".
Mi permetto una domanda, non sei obbligat* di rispondere: Era la persona con cui ti eri lasciat* che ti mancava o il rapporto stesso, lo "status"? (Non so se mi spiego).
Cosa posso dire io... Da adolescente essere single mi pesava un po', avevo bisogno di affetto, ero curiosa, mi innamoravo con regolarità e mi sarebbe piaciuto stare vicino alle persone che mi piacevano (e che in generale non mi degnavano neanche di uno sguardo, erano sempre donne etero più vecchie di me...).
Poi le cose sono cambiate un po', ho cominciato ad interessarmi ai maschi e con loro le relazioni erano possibili. Dopo qualche tentativo mal riuscito (c'era sempre qualcosa che non andava) ho avuto un ragazzo per quasi un anno, asessuale anche lui, ma c'erano altre cose che non funzionavano. Dopo averlo lasciato ne ho naturalmente sentito la mancanza per un po', inoltre mi dispiaceva (e mi dispiace ancora) aver dovuto fargli questo, ma non è che mi sentivo sola perché non avevo più nessuno al mio fianco.
È passato quasi un anno e mezzo da quel giorno e in questo periodo ho una storia senza troppi impegni con un altro. Per me va benissimo così e non sono alla ricerca del grande amore. Se incontrerò di nuovo qualcuno/-a che mi fa impazzire, bene (e ancora meglio se corrisposto :lol: ), se no non è grave. La curiosità di com'è essere in coppia me la sono tolta (ma non è che mi sono messa con il mio ex ragazzo solo per questo, all'inizio mi piaceva davvero), la mia vita mi soddisfa così com'è (bon, ci sono alcune cose che vorrei cambiare, ma essere single o no non c'entra niente) ed il futuro lo vedremo quando sarà diventato presente, inutile farsi troppi pensieri.

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Re: L'essere single

Messaggio da Chiara78 »

SilverKitsune ha scritto:Bakeneko, fare o non fare sesso non è un indicatore di quanto (o "se") si ama il partner. Ci sono sessuali che, pure con tutta la buona volontà del mondo, non riuscirebbero a privarsi del sesso per tutta la vita, nemmeno per stare con una persona che gli è molto cara. La mancanza di sesso per una persona che lo vuole è un elemento che deteriora il rapporto, e non lo rende sano. Chi ha esigenze sessuali molto diverse dal partner, semplicemente, dovrebbe trovare qualcuno di più indicato. Questo non significa che tu non sappia amare solo perché non vuoi concederti: io non ho nessuna intenzione di arrivare a compromessi sulla sessualità (a parte altre cose più leggere che ho fatto in passato e forse rifarei, ma preferirei di no), né sull'avere figli (per carità no), né su altre cose come la compatibilità intellettuale e lo scambio reciproco. Egoistico? Forse, ma preferisco essere esigente e single piuttosto che prendermi una persona che non è come la voglio io ;)

Quoto, non potrei essere più d'accordo! :D
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Re: L'essere single

Messaggio da ZilRaag »

Fino a 30 anni, essere single e vovere da solo in una città come Firenze, che non è una metropoli, ma neanche una cittadina di provincia, è stato come vivere nel paese dei balocchi.
Poi, gli amici hanno il brutto vizio di sposarsi. E alle mogli non sempre piace l'"amico scapolo". Poi, il vizio degli amici peggiora, e fanno anche i figli. E allora vivi proprio in un altro mondo, rispetto a loro.
Quando vai a cena dagli amici, sei "la sedia dispari". Può capitare che la moglie dell'amico, che vuole "redimerti", ti presenti una vaga conoscente facendotela passare per l'amica del cuore, single anche lei.
Devo ammettere che fino al giorno in cui non ho ammesso la mia asessualità, queste cose mi hanno dato fastidio (il periodo in cui ci si sente "sbagliati" e "falliti", perché non si è "ancora trovata una donna").
Ora me ne frego, e mi tengo i pochi amici che non abbiano la moglie stronza.

Nel frattempo, è arrivato il problema serio di essere single: l'affitto, non lo "smezzi" con nessuno. Lo devi pagare intero. E da solo. Avere un mutuo, da solo, è praticamente impossibile. E anche se lo ottieni, perché, magari, i tuoi genitori hanno garantito, o perché hai un'attività e la banca chiude un paio di occhi, anche tre. E poi le bollette, eccetera eccetera. Quindi, devi trasferirti in provincia, altrimenti non ti puoi permettere una casa "da grande". E nei paeselli, la situazione, per un single, cambia. Se sei un uomo, sei uno sfigato, se sei una donna, una troia. Perché una donna sola non fa niente, ma lo fa di nascosto.

Perché essere single, è considerato come un bene di lusso. E' incredibile che i cosiddetti DINK (Double Income - No Kids, le coppie sposate senza figli), abbiano, a tutti gli effetti, uno stipendio doppio e le stesse spese e siano anche destinatari di "aiuti per la famiglia". Nel ventennio fascista, esisteva la tassa sul celibato, una tassa, anche altina, da far pagare alle persone in "età fertile" che non fossero sposati. L'obiettivo del governo dell'epoca era quello di dare i milioni di baionette alla patria. Non mi pare che, dal punto di vista sociale, la situazione sia così cambiata. In Italia, se sei single o sei "l'uomo in carriera" o il cosiddetto "trombatore", o sei uno sfigato.
Ma lo dicono solo a me "sei ancora single?" Ancora una sega! (detto bavarese del XII sec.)
"E tu sei ancora sposato?", genio? Non hai ancora divorziato?

A parte queste cose, che non hanno niente a che vedere con l'"essere" single, ma piuttosto è quello che gli idioti pensano del mio stato, io non scambierei il mio status con quello di altri. Quasi mai, ormai, mi sento "senza la donna" e l'idea di una vita da sposato, ormai, non mi passa neanche per la testa.

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Re: L'essere single

Messaggio da fabiogaudi »

ZilRaag ha scritto: Nel frattempo, è arrivato il problema serio di essere single: l'affitto, non lo "smezzi" con nessuno. Lo devi pagare intero. E da solo. Avere un mutuo, da solo, è praticamente impossibile. E anche se lo ottieni, perché, magari, i tuoi genitori hanno garantito, o perché hai un'attività e la banca chiude un paio di occhi, anche tre. E poi le bollette, eccetera eccetera. Quindi, devi trasferirti in provincia, altrimenti non ti puoi permettere una casa "da grande". E nei paeselli, la situazione, per un single, cambia. Se sei un uomo, sei uno sfigato, se sei una donna, una troia. Perché una donna sola non fa niente, ma lo fa di nascosto.

Perché essere single, è considerato come un bene di lusso. E' incredibile che i cosiddetti DINK (Double Income - No Kids, le coppie sposate senza figli), abbiano, a tutti gli effetti, uno stipendio doppio e le stesse spese e siano anche destinatari di "aiuti per la famiglia". Nel ventennio fascista, esisteva la tassa sul celibato, una tassa, anche altina, da far pagare alle persone in "età fertile" che non fossero sposati. L'obiettivo del governo dell'epoca era quello di dare i milioni di baionette alla patria. Non mi pare che, dal punto di vista sociale, la situazione sia così cambiata. In Italia, se sei single o sei "l'uomo in carriera" o il cosiddetto "trombatore", o sei uno sfigato.
Ma lo dicono solo a me "sei ancora single?" Ancora una sega! (detto bavarese del XII sec.)
"E tu sei ancora sposato?", genio? Non hai ancora divorziato?

A parte queste cose, che non hanno niente a che vedere con l'"essere" single, ma piuttosto è quello che gli idioti pensano del mio stato, io non scambierei il mio status con quello di altri. Quasi mai, ormai, mi sento "senza la donna" e l'idea di una vita da sposato, ormai, non mi passa neanche per la testa.
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