Ehm, mi sono spiegata un po' con i piedi Intendevo dire: chi sa se in un mondo in cui tutti sono liberi di essere se stessi e ogni "etichetta" non si porta dietro un pregiudizio, quante sarebbero le persone che rifiutano le suddette etichette?
In ogni caso ci sarebbero, certamente, e hanno tutto il diritto di cercare termini che calzino loro, ma sarebbero molti di meno, tutto qui.
Non voglio certo dire che solo perchè a me bastano le parole di uso comune a definirmi (non per questo i neologismi imparati qui mi dispiacciono, anzi, ma non li ritengo, per me, indispensabili) debba essere così anche per tutti gli altri, ci mancherebbe!
Chi sa come si potrebbe fare a cambiare le cose... mi sa che non è proprio possibile, andrebbe cambiata la testa delle persone, figuriamoci...
♥ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo! ♥
Chiara78 ha scritto:Ehm, mi sono spiegata un po' con i piedi Intendevo dire: chi sa se in un mondo in cui tutti sono liberi di essere se stessi e ogni "etichetta" non si porta dietro un pregiudizio, quante sarebbero le persone che rifiutano le suddette etichette?
In ogni caso ci sarebbero, certamente, e hanno tutto il diritto di cercare termini che calzino loro, ma sarebbero molti di meno, tutto qui.
Forse, o forse no. Per principio non possiamo saperlo. Del resto quando è stato coniato il termine "omosessuale" la gente aveva paura a descriversi come omosessuale perché era considerato un reato. Ora è una cosa socialmente accettata (bigottismo a parte) e molte persone in più hanno il coraggio di ammettere la propria omosessualità. Virtualmente, in un mondo dove ci sono tante etichette quante sono necessarie (numero arbitrariamente alto, "grande a piacere") e sono tutte riconosciute come identità valide, una persona potrebbe sentirsi anche incoraggiata a usare le etichette che più calzano, se sa già che qualunque cosa dica di essere non sarà ostacolata, odiata o soggetta a pregiudizi.
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."
Virtualmente, in un mondo dove ci sono tante etichette quante sono necessarie (numero arbitrariamente alto, "grande a piacere") e sono tutte riconosciute come identità valide, una persona potrebbe sentirsi anche incoraggiata a usare le etichette che più calzano, se sa già che qualunque cosa dica di essere non sarà ostacolata, odiata o soggetta a pregiudizi.
Certamente.
L'importante è sentirsi bene con se stessi e per alcuni aiuta cercare un' "etichetta" che gli stia bene.
♥ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo! ♥
Quindi Carl Lewis, che ha sempre rifiutato di dichiarare la propria sessualità, sarebbe uno dei primi pomosessuali dichiarati... e io che ho sempre pensato che in realtà fosse un asessuale aromantico!
honeybee ha scritto:Quindi Carl Lewis, che ha sempre rifiutato di dichiarare la propria sessualità, sarebbe uno dei primi pomosessuali dichiarati... e io che ho sempre pensato che in realtà fosse un asessuale aromantico!
No, è diverso Chi è pomosessuale non vuole etichettarsi, ma non significa che non provi né attrazione sessuale né romantica. Un pomosessuale può essere qualsiasi cosa a partire da asessuale aromantic* fino a pansessuale, semplicemente sceglie di non definirsi
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."
Quoto in pieno le parole di Asphyxia, basta con questi cavilli e disquisizioni da azzeccagarbugli, mi sembra un metodo troppo cervellotico di affrontare le situazioni, e poi non tutto è sempre incasellabile in una precisa definizione
SilverKitsune ha scritto:No, è diverso Chi è pomosessuale non vuole etichettarsi, ma non significa che non provi né attrazione sessuale né romantica. Un pomosessuale può essere qualsiasi cosa a partire da asessuale romantico fino a pansessuale, semplicemente sceglie di non definirsi
Sì avevo capito, tranquilla, stavo solo cercando di fare una battuta!
Io invece quoto Chiara. Il termine "pomosessuale", evidentemente, esiste perché una buona fetta di persone hanno ritenuto necessario usarlo, per descrivere la propria condizione. Negarglielo equivarrebbe a legittimare le persone che negano che l'asessualità sia un orientamento sessuale.
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."
o invece quoto Chiara. Il termine "pomosessuale", evidentemente, esiste perché una buona fetta di persone hanno ritenuto necessario usarlo, per descrivere la propria condizione. Negarglielo equivarrebbe a legittimare le persone che negano che l'asessualità sia un orientamento sessuale.
Sono d'accordo. Le etichette esistono perché la gente ne sente il bisogno, non il contrario. E se un neologismo può aiutare una persona a palesare un aspetto della propria identità che reputa fondamentale, chi sono io per negarglielo?
« Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli. »
Era proprio quello che intendevo.
Personalmente anche io non amo le troppe etichette, mi generano confusione, ma non per questo penso che debbano essere abolite
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