Asessualità e comunità LGBT+

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Laser
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Laser »

Va bene, ho letto e capito i vostri interventi.
Come sempre lasciatemi dire che è un piacere leggere le vostre risposte, mi stupisco di quanto in generale questo nostro forum sia composto da bravi interlocutori.
Mi sono più chiari i punti di vista che prima non inquadravo totalmente.
Vi spiego il mio con una metafora. Due navi percorrono la stessa tratta di mare verso una destinazione comune, ma la rotta è leggermente diversa. Sarebbe saggio e prudente che navigassero affiancate, in modo da prestarsi soccorso in caso di pericolo. Però qualche differenza c'è. Una nave è un mercantile con attrezzature scientifiche a bordo, la seconda un ricognitore dell'esercito. La prima si mantiene sottocosta per il momento, allungando il proprio tragitto, per compiere le proprie rilevazioni scientifiche, la seconda procedendo in mare aperto su un percorso più diretto, attraversa il mare agitato e pure qualche stratempo, essendo abituato alle tempeste.
Le due navi arriveranno allo stesso punto, prima o poi, è plausibile pensare che sia così. Ma la nave da guerra non ha alcun bisogno di aver vicino quella scientifica, e trova futili gli scopi della ricerca. Del resto anche il mercantile ha come obiettivo le rilevazioni e tenersi fuori dalle tempeste permette di organizzare meglio il proprio lavoro e ottenere un risultato ragionato. Perché del resto lanciarsi in mare aperto farebbe allontanare quasi del tutto la nave scientifica dai suo propositi a favore di un'efficacia e di una visibilità (vicino alla lucente nave militare), che non gli appartiene.
Uscendo di metafora, comprendo molto bene il fatto di come le nostre inclinazioni romantiche siano molto variegate, ma come già dicevo, la base comune è il (non)sentire sessuale, non verso chi lo sentiamo. E il sentire sessuale e il "nonsentire", possono avere un dialogo, ma difficilmente una comprensione o un identità reciproca. Era quello che diceva Klizia. I pride sono giusti, condivisibili e belli. Posso andare a manifestare in supporto ad un amico o alla categoria.
Ma perché dovrei andare come attivista politico? Non è la mia politica, condivido solo lontanamente le tematiche trattate e non mi interessa di mettermi l'ombretto. Moltissimi eterosessuali vanno ai pride per sostenere gli amici, ma non per questo dopo devono pensarla come loro. Nè tantomeno la comunità LGBT si avvicinerà agli etero.

Un altro paio di maniche sono le questioni riguardo l'aiuto da portare dal punto di vista informativo. E qui invece tutti voi avete pienamente ragione. Ma allora, con un po'più di fatica e indipendentemente dagli altri gruppi, iniziamo a operare delle iniziative nostre che possano aiutare l'orientamento e il sostegno di altri.
Io penso addirittura che integrarci nella comunità LGBT non gioverebbe in questo senso ai nostri scopi, ma li ostacolerebbe. Personalmente, se a 17 anni mi avessero detto: "guarda, non ti preoccupare, c'è un sacco di gente come te, non sei tu ad avere un problema. Vai a quel circolo gay che ti danno informazioni". Ragazzi, lo ammetto: me ne sarei tenuto totalmente alla larga. Un omoromantico naturalmente invece ci sarebbe andato. E con tutta probabilità gli avrebbero detto di essere un omosessuale che doveva trovare la sua identità.
Siamo "altro", da questo. Possiamo sviluppare la nostra rete informativa, possiamo lavorare in modo da rendere più chiare le nostre informazioni, non confonderle. Abbiamo altre cose che ci legano che non siano la nostra inclinazione romantica, e questo non può cambiare.
Quindi, concludendo (perché devo scappare a vedere una mostra... :D ): vogliamo diventare più forti e dare sostegno a chi ha bisogno di un nostro aiuto? Iniziamo a lavorarci con iniziative, non identificandoci con altri gruppi.
E a questo riguardo io propongo di iniziare a sviluppare qualche idea proprio in questo forum (un sito ufficiale AVENit? Raduni aperti? un referente stampa? una sede? un'associazione? non so neppure se queste cose esistano già, da qualche parte...). Apriamo un thread "organizzativo", e chi vuole si metta a lavoro... io ci sarò! ;)

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Sidhe
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Sidhe »

Laser, ho l'impressione che tu abbia capito il mio post del tutto alla rovescia :-P
Laser ha scritto:
Sidhe ha scritto: Per come la vedo io ci sono due ambiti separati: primo, avere aspirazioni comuni circa l'ottenimento dei diritti di tutti e la liberta' di vivere liberamente la propria sessualita' (o vivere liberamente la propria non sessualita'); secondo, sentire a livello profondo di avere una comune visione della vita. Secondo me l'unione sul primo punto e' possibile, probabile e giusta, ma non sempre puo' esserci unione sul secondo punto, senza bisogno di parlare di sessuofobia o di non concomitanza di valori.
Ehm, ma noi non siamo liberi di vivere liberamente la nostra sessualità? Che è di base asessuale, una contraddizione in termini se pensi che a questo punto si potrebbe dire che non abbiamo poi tutte queste esperienze da vivere... Non voglio giocare con le parole Sidhe, era una battuta.
Infatti ho scritto che ognuno dovrebbe essere libero di vivere la propria sessualita' o non-sessualita'. Questo significa che nessuno dovrebbe dire agli altri come e con chi "dovrebbero" fare sesso, come e con chi non devono farlo. Questo è principalmente un problema dei sessuali che hanno un orientamento non etero (gay, bisessuali, pansessuali ecc). E' un problema che ci tocca poco, ma un poco ci tocca.
Laser ha scritto: Però il punto resta il fatto che non ho l'impressione che la nostra comunità sia vessata in alcun modo. Nessuno ci sta impedendo di vivere la nostra asessualità. Al limite sono curiosi o ci ignorano. E' una situazione totalmente serena e rilassata.
Non subiamo certo le stesse discriminazioni che hanno subito (e in certi casi subiscono ancora) altre categorie di persone, come gli omosessuali per fare l'esempio più facile. Non subiamo la stessa quantita' di discriminazioni, ne' lo stesso tipo di discriminazioni, ne' forse sarebbe corretto definirle "discriminazioni" dal momento che pochi capiscono bene cosa siamo. Ma non definirei "una situazione serena e rilassata" il fatto che sotto agli articoli in internet sull'asessualita' fiocchino commenti come "siete malati" o "la sessualita' e' parte dell'essere umano, se non avete voglia di sesso non siete umani", o addirittura "ma se non avete voglia di sesso, allora a cosa servite?", o il fatto che mia madre mi dica "sono preoccupata che tu non abbia un ragazzo, vuoi andare un po' dallo psicologo?".
L'informazione sulle realta' diverse puo' aiutare a creare una mentalita' da "vivi e lascia vivere" e soprattutto da "non imporre il tuo modello agli altri".
Laser ha scritto:Mi chiedo invece perché vorresti avere una "visione comune della vita" con un trans. o con una lesbica, se preferisci. Sono persone bellissime (io lavoro nell'ambiente dello spettacolo, ragazzi, so di cosa parlo, sia chiaro!). Ma non hanno una visione da condividere con noi. Siamo ad anni luce di distanza, sul fronte sessuale e le loro battaglie non ci riguardano neanche lontanamente.
A questo punto mi chiedo se tu abbia letto bene il mio post, il post a cui stavo rispondendo, e quello che avevo precedentemente scritto. Te li riassumo.
Mio Primo Post: "non sento di avere molto in comune con loro, solo la condizione di non-etero, per il resto siamo assai diversi, me ne accorgo quando parlo con i miei amici gay, abbiamo modi di vivere diversi"
Post di qualcuno che non mi ricordo chi fosse: "ma perche' no? siete sessuofobi?"
Mio Secondo Post (quello che tu hai quotato): "Non c'e' bisogno di essere sessuofobi per avere diverse visioni del mondo, ma anche se abbiamo diverse visioni possiamo comunque condividere il desiderio di veder riconosciuti i diritti di tutti".
Laser ha scritto:E anche questa cosa poi è ridicola: sessuofobi? (...)
Beh, appunto, io ho proprio detto che "non avere una comune visione del mondo" non significa "essere sessuofobi"...
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SilverKitsune
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da SilverKitsune »

Sidhe ha scritto:Non subiamo certo le stesse discriminazioni che hanno subito (e in certi casi subiscono ancora) altre categorie di persone, come gli omosessuali per fare l'esempio più facile. Non subiamo la stessa quantita' di discriminazioni, ne' lo stesso tipo di discriminazioni, ne' forse sarebbe corretto definirle "discriminazioni" dal momento che pochi capiscono bene cosa siamo. Ma non definirei "una situazione serena e rilassata" il fatto che sotto agli articoli in internet sull'asessualita' fiocchino commenti come "siete malati" o "la sessualita' e' parte dell'essere umano, se non avete voglia di sesso non siete umani", o addirittura "ma se non avete voglia di sesso, allora a cosa servite?", o il fatto che mia madre mi dica "sono preoccupata che tu non abbia un ragazzo, vuoi andare un po' dallo psicologo?".
L'informazione sulle realta' diverse puo' aiutare a creare una mentalita' da "vivi e lascia vivere" e soprattutto da "non imporre il tuo modello agli altri".
Questo è un punto chiave della discussione, e un po' anche della questione della visibilità in generale. Le discriminazioni rivolte agli asessuali sono più di natura mediatica che altro. Ricordatevi poi che noi ragioniamo sempre avendo l'Italia come punto di riferimento: ci sono altri Paesi al mondo dove le persone asessuali hanno dichiarato di essere state vittime di bullismo e altre forme di "razzismo" (è emerso da alcuni sondaggi recenti su AVEN inglese). E non è che l'Italia sia al top dell'evoluzione, intendiamoci. Praticamente solo la generazione degli anni '80-'90 ha mostrato un po' di apertura in materia. Non so voi ma i pochi adulti con cui ho parlato riguardo a questa cosa non hanno per niente compreso l'asessualità.

Quindi, Laser, se da un lato concordo sul fatto che non bisogni "identificarsi a forza" con gli LGBT, dall'altro dico: non era questo il punto, per me. Anche io andrei volentieri a un pride per sostenere i diritti della community, e anche per curiosità, a dirla tutta, perché è da molto tempo che non conosco persone che ne fanno parte (ho un amico bisessuale, ma che io sappia non frequenta ambienti LGBT, anche perché è prevalentemente etero e non ha manifestato a molta gente il suo "vero" orientamento). Quel che dico io è che è più che auspicabile una collaborazione con gli LGBT come comunità separate, ma alleate. Così che se un asessuale approda tra gli LGBT, possa essere rediretto ad AVEN, e viceversa (anche se trovo più probabile che succeda il contrario, considerato che l'omosessualità fa notizia già da molto tempo prima dell'asessualità).

Raduni? Si stanno facendo, per quel che si può :mrgreen: Ma le sedi? I referenti stampa? Le associazioni? Chi pensi che parteciperebbe e pagherebbe una cosa del genere? Guarda già nella sezione Media: io sono l'unica persona che ha dato disponibilità per il progetto di andare a Le Iene, e mi pare che per l'intervista fotografica (e si parla di foto, neanche di video!) fossimo in due o qualcosa del genere. Ora mi dici dove prendiamo la gente che abbia sufficientemente le palle - mi si perdoni il francesismo - per esporsi e fare qualcosa per il bene della comunità?
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Fabrizioimperia
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Fabrizioimperia »

Io sono Una minoranza dentro un'altra minoranza. Diciamo pure di minoranze Me ne intendo. Il primo coming out Lo feci alla mia famiglia per il fatto di essere gay all'età di 21 anni, Il secondo per annunciare la mia sieropositività All'età di 34 anni. Quindi diciamo che essere discriminati so bene cosa voglia dire.
A scuola ero discriminato , picchiato , malmenato ogni giorno e gli insegnanti che sapevano, vedevano il mio disagio , non fecero nulla e si girarono dall'altra parte . Uno di loro ricordo che mi raccolse dal suolo dicendomi " devi cercarti uno psicologo che ti aiuti " .. IO ? LORO mi menano perché non riuscivo a nascondere l effeminatezza e IO devo andare dallo psicologo ?

Poi é successo che sono cresciuto.

Non posso dire che le ferite si siano mai rimarginate : certo, agli occhi del mondo ora sono una persona forte, che non si nasconde e che se gli chiedono il nome della ragazza risponde CLAUDE. ( il mio attuale fidanzato) ma talvolta, in alcuni abiti della vita, il rimbombo dei pugni in faccia e nel basso ventre si fa ancora sentire.

Poi mi sono trasferito da Genova a Ventimiglia ed ho conosciuto una città magica : NIZZA .
Vedendo tutti quei gay di ogni età girare tranquillamente mano nella mano e vedendo tutti quei locali destinati a loro proprio perché erano gay... Piansi di gioia .
( Lo so, sembra che stia andando off topic ma adesso arrivo)
Per la prima volta mi resi conto che c'erano persone attratte da me proprio perché ero gay, proprio perché ero leggermente effeminato, ed é stato quello il giorno in cui l essere gay é diventato una benedizione ... Nel mio percorso ho conosciuto ragazzi fantastici e tuttora miei amici , amanti occasionali ( ho fatto sesso per la prima volta a 26 anni) , e i primi pseudo - fidanzati..
Poi ho conosciuto l amore e mi sono sposato in Francia .
Ovviamente dopo una felicità immensa ci deve essere per forza una mazzata : la scoperta della sieropositività .
Mio marito era positivo .
Ci lasciammo dopo 4 anni .

Quello che volevo mostrarvi era semplicemente questo : il vostro essere asessuali può produrre simili discriminazioni ? Simili sofferenze ?

Io mi immagino ragazzino, non sento impulsi sessuali fino all'età adulta e mi auto convinco di essere malato, di avere un disturbo ... Cosa mi manca ? Sono il solo?

Ecco , queste sono frasi che anche io mi feci però a voi non vi picchieranno mai perché siete asessuali, al massimo non vi capiranno ! Noi quando ero a scuola non sapevo chi è cosa ero... Sapevo che c era qualche cosa che non andava in me ma non sapevo dare un nome a quella sensazione. Ci hanno pensato i miei compagni a trovarli , e tutti diversi : frocio, checca, succhia cazzi , buco , buliccio .....

Quindi ecco ... I nostri mondi possono essere simili, possiamo far finta di entrare nelle reciproche pelli , ma difficilmente ci capiremo realmente .

Io sono un esempio a caso, ma il 70% dei gay a scuola subisce quello che ho subito anche io .

Se mai , il vostro scopo principale é quello di farvi conoscere , di aprirvi ! Io non sapevo neppure della vostra esistenza, pensavo che foste solo gente malata e non avevo idea che ci fosse tutto un mondo di cose dietro .

Forse sono stato dispersivo, forse ho detto cose senza senso, però il mio pensiero é che abbiamo sicuramente qualcosa che ci accomuna, ed ho cercato di dimostrarlo al gay forum non prevedendo il putiferio che ho creato. Volevo fare una cosa a fin di bene , volevo che i due mondi potessero comunicare , ma a causa di certi soggetti tutto é andato a rotoli. Però forse questo é il primo passo .

Fabrizioimperia
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Fabrizioimperia »

Scusate gli errori, mi sono appena svegliato :(

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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Socratico85 »

Mi dispiace molto Fabrizio per quello che è successo durante la tua adolescenza e per la tua malattia. Purtroppo è vero, a volte quando le cose sembrano andare bene arrivano dalla sorte delle "mazzate" insopportabili. So che non servirà a molto ma hai tutta la mi comprensione!

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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Sidhe »

Non preoccuparti, il tuo post è scritto proprio "col cuore in mano" e non importa che sia lungo. Va bene.
Personalmente non ho mai comparato le discriminazioni che hanno subito gli omosessuali ai problemi che hanno gli asessuali qui in Italia - non so come sia la situazione in altri Paesi, ma penso che anche gli atti di bullismo siano statisticamente meno numerosi.
Io penso che mettere fine a questi atti di violenza sia indispensabile per poterci definire "un Paese civile". Lo penso anche se non ho mai subito violenza...
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Chiara78
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Chiara78 »

klizia ha scritto:Per rispondere alla domanda principale di questa discussione: personalmente mi sento un'alleata. Non mi sento parte della comunità LGBT ma mi sento vicina, sia sul piano politico (diritti, rivendicazioni, solidarietà) che sul piano pratico (andare ai pride o alle conferenze o altri incontri).
In passato, soprattuto durante l'università, ho partecipato a eventi organizzati da queste comunità e quando posso -con alcuni amici- vado alle manifestazioni e ai pride.
In ognuna di queste occasioni mi sono sempre trovata benissimo sia con le persone che con le idee e i progetti ma mi rendo conto che, la mia, è una vicinanza politica e ideologica così come il mio attivismo è solo di supporto perchè, appunto, sono un'alleata e non parte della loro comunità.

Quindi la domanda seguente (che mi pongo, io per prima, e ultimamente molto spesso!) è: andrei a un pride non con i miei amici ma con altri attivisti asessuali? E ci andrei non come attivista politica ma come persona asessuale? E la stessa domanda vale per le altre occasioni di contatto che ho avuto in passato e che (spero) tornerò ad avere in futuro: parteciperei a una riunione su questi temi come persona asessuale oltre che come semplice sostenitrice?
La risposta è: dipende dagli interlocutori, dal contesto, dall'occasione. In alcuni casi penso che tutti gli orientamenti dovrebbero confrontarsi insieme tra di loro, in altri casi penso che sia necessaria una giusta distanza proprio perchè non c'è una sovrapposizione totale.

E' vero che tutte le loro battaglie non sono le nostre ma alcune possono, indirettamente, riguardarci dato che anche tra noi ci sono asessuali che stanno in coppia con persone del proprio sesso o che altri di noi si confrontano anche con questioni che riguardano l'identità di genere. Su temi come questi abbiamo certamente da discutere con omosessuali e transessuali (e in futuro potremmo trovare temi da discutere anche con altri) quindi mi sembra naturale che su alcune cose si possa lavorare insieme in futuro. Il che non significa autoinvitarci in massa nella comunità LGBT facendo irruzione: realtà diverse possono collaborare insieme pur restando distinte e mantenendo ognuna le proprie caratteristiche.
A volte, e capisco che possa capitare a chi non lo vive, si tende a dimenticare che non tutti gli asessuali sono etero orientati, che non tutti gli asessuali vogliono stare nascosti e farsi passare per eterosessuali e che non tutti gli asessuali ambiscono a uno stile di vita rigorosamente etero e questo è da considerare quindi i discorsi per cui "noi non c'entriamo con loro" o "non ci riguarda per niente" non valgono per tutti e non valgono in ogni occasione e a ogni proposito.

Quoto; klizia, non avresti potuto esprimere meglio quello che è anche il mio pensiero :D :D :D
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da klizia »

SilverKitsune ha scritto:Quel che dico io è che è più che auspicabile una collaborazione con gli LGBT come comunità separate, ma alleate. Così che se un asessuale approda tra gli LGBT, possa essere rediretto ad AVEN, e viceversa (anche se trovo più probabile che succeda il contrario, considerato che l'omosessualità fa notizia già da molto tempo prima dell'asessualità).
Si, anche io spero che si possa instaurare un rapporto del genere!
Fabrizioimperia ha scritto:Se mai , il vostro scopo principale é quello di farvi conoscere , di aprirvi ! Io non sapevo neppure della vostra esistenza, pensavo che foste solo gente malata e non avevo idea che ci fosse tutto un mondo di cose dietro .
Forse sono stato dispersivo, forse ho detto cose senza senso, però il mio pensiero é che abbiamo sicuramente qualcosa che ci accomuna, ed ho cercato di dimostrarlo al gay forum non prevedendo il putiferio che ho creato. Volevo fare una cosa a fin di bene , volevo che i due mondi potessero comunicare , ma a causa di certi soggetti tutto é andato a rotoli. Però forse questo é il primo passo .
Hai perfettamente ragione. Al momento il nostro obiettivo è la visibilità, divulgare il concetto che se una persona è asessuale non è malata o difettosa ma semplicemente una persona che non prova attrazione sessuale verso altre persone. E' solo un punto di partenza, penso che molto altro verrà dopo, ma per ora questo è un obiettivo abbastanza ambizioso (e importante).
Mi dispiace molto per quello che hai passato, la tua storia mi ha rattristato molto e credo che nessuno qui si sogni neanche lontanamente di paragonare le vessazioni subite da te (e dagli omosessuali in genere) con le discriminazioni a cui può essere sottoposto un asessuale. Noi possiamo essere considerati (come, scrivi, pensavi pure tu all'inizio) malati o bacchettoni, possiamo essere spediti da uno psicologo o da un dottore oppure subire qualche minaccia di stampo sessuale da un ammiratore respinto ma non c'è paragone con quello che le persone omosessuali hanno subito e continuano a subire, e lo sappiamo tutti.
Per quanto riguarda la discussione su gay forum: si, forse hai scatenato un putiferio ma non penso sia un male. Prima o poi avremmo dovuto confrontarci e se non avessi tirato fuori tu il discorso in qualche altro modo sarebbe venuto fuori. Anche io spero che le nostre realtà possano iniziare a parlarsi e ad aiutarsi; stavolta il risultato non è quello che pensavi quando hai aperto la discussione ma in futuro potrebbe essere migliore, l'importante è continuare a parlarsi e non rinunciare per la paura di non essere capiti. Io ho parlato di asessualità con alcuni omosessuali di mia conoscenza (dei colleghi, quindi "adulti") e a parte qualche scetticismo sul fatto dell'orientamento sessuale o di alcune definizioni, nella sostanza ho trovato molta apertura mentale e solidarietà.
Sidhe ha scritto:Personalmente non ho mai comparato le discriminazioni che hanno subito gli omosessuali ai problemi che hanno gli asessuali qui in Italia - non so come sia la situazione in altri Paesi, ma penso che anche gli atti di bullismo siano statisticamente meno numerosi.
Io penso che mettere fine a questi atti di violenza sia indispensabile per poterci definire "un Paese civile". Lo penso anche se non ho mai subito violenza...
Me lo auguro anche io!
Chiara78 ha scritto:Quoto; klizia, non avresti potuto esprimere meglio quello che è anche il mio pensiero :D :D :D
Ne sono lieta ;)

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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da SilverKitsune »

Fabrizio, innanzitutto non preoccuparti, non devi scusarti per aver dato voce a un parere "fuori dal coro" né per aver menzionato l'asessualità sul gay-forum: la presenza di persone che non sono asessuali tra noi di AVEN è sempre preziosa per avere un punto di vista esterno e differente su tutto ciò di cui discutiamo. E poi concordo con Klizia, se tu non avessi portato alla luce la discussione sull'altro forum probabilmente non se ne sarebbe mai parlato. All'inizio pensavo fosse un topic più "per ridacchiare" alle nostre spalle, ma poi ho capito che le tue intenzioni erano assolutamente disinteressate. Alcuni post non sono stati molto costruttivi, è vero, ma la colpa non è tua e mi ha fatto piacere vedere che invece ci sono anche utenti che ci sostengono, e altri che magari all'inizio non hanno capito, ma hanno avuto la pazienza di ascoltare e informarsi come hai fatto tu :)

Tornando alla discussione originaria: in realtà ci sono diversi asessuali al di fuori dei confini nazionali che hanno riportato casi di bullismo. E' pur vero che sono meno dei gay che fanno notizia per bullismo, ma è proprio questo il tema a cui mi riferivo: gli asessuali sono più fortunati in termini legali e pratici, perché "passano inosservati" (a meno che non siano omoromantici) rispetto agli eterosessuali. Se un asessuale vuole sposare una persona dell'altro sesso, e non hanno intenzione di fare sesso, nessuno impedirà il loro matrimonio. Per voi omosessuali non è lo stesso e questo non è giusto.
Tuttavia, le discriminazioni sociali le sentiamo forse più noi che voi. Non sto dicendo che per voi la vita sia facile, ma noi siamo praticamente invisibili. La maggior parte delle persone pensa che nemmeno esistiamo, come del resto hai potuto constatare tu stesso da alcuni commenti nel topic sul gay-forum. E, come voi omosessuali, abbiamo difficoltà a trovarci in mezzo ai nostri simili nella vita reale, proprio perché gli asessuali sono invisibili. Credo che pochissime persone qui abbiano avuto la fortuna di conoscere un asessuale nella vita reale senza averci prima parlato su Internet.

Insomma, ribadisco: per me la comunità LGBT e la comunità asessuale possono anche restare separate, ma abbiamo degli obiettivi in comune, quindi perché non collaborare?
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da The Wayward Fox »

Hai perfettamente ragione. Al momento il nostro obiettivo è la visibilità, divulgare il concetto che se una persona è asessuale non è malata o difettosa ma semplicemente una persona che non prova attrazione sessuale verso altre persone. E' solo un punto di partenza, penso che molto altro verrà dopo, ma per ora questo è un obiettivo abbastanza ambizioso (e importante).
Mi dispiace molto per quello che hai passato, la tua storia mi ha rattristato molto e credo che nessuno qui si sogni neanche lontanamente di paragonare le vessazioni subite da te (e dagli omosessuali in genere) con le discriminazioni a cui può essere sottoposto un asessuale. Noi possiamo essere considerati (come, scrivi, pensavi pure tu all'inizio) malati o bacchettoni, possiamo essere spediti da uno psicologo o da un dottore oppure subire qualche minaccia di stampo sessuale da un ammiratore respinto ma non c'è paragone con quello che le persone omosessuali hanno subito e continuano a subire, e lo sappiamo tutti.
Parole sante.
Tornando alla discussione originaria: in realtà ci sono diversi asessuali al di fuori dei confini nazionali che hanno riportato casi di bullismo.
Non mi viene difficile crederlo: chiunque differisca dalla massa può essere vittima dei bulli.
Insomma, ribadisco: per me la comunità LGBT e la comunità asessuale possono anche restare separate, ma abbiamo degli obiettivi in comune, quindi perché non collaborare?
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Chiara78 »

Non mi viene difficile crederlo: chiunque differisca dalla massa può essere vittima dei bulli.
Purtroppo è così :cry: :cry: :cry:
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Sidhe »

Non mi viene difficile crederlo: chiunque differisca dalla massa può essere vittima dei bulli.
Non so se sia questo l'unico motivo per le discriminazioni, ma certamente e' il motivo alla base degli altri motivi: l'ignoranza verso qualcosa porta alla malcomprensione o perfino alla paura o all'astio per la cosa stessa. Ad esempio perche' un omofobo e' omofobo? Si sente forse minacciato?
Perche' le persone dovrebbero subire forme di discriminazione se tutto cio' che fanno e' vivere serenamente la propria vita? Solo perche' la loro vita esce dagli schemi? A livello di logica non avrebbe senso.

Devo dire una cosa, devo proprio. C'e' una forma di pressione psicologica verso le persone asessuali che anche se e' lungi dall'essere "bullismo" e' comunque quella che odio di più; e' solo figlia dell'ignoranza, ma e' odiosa, ed e' quando ti trattano dall'alto in basso (e mi pare di aver visto anche su gay-forum questa cosa nei confronti degli omoromantici, oltre che un sacco di altre volte da parte delle persone più varie) e ti dicono in pratica di "crescere", quasi con fastidio, come a intendere che... Beh che tu sia asessuale solo per dar fastidio a loro. Come se tu li stessi volontariamente privando di un potenziale partner sessuale e non avessi il diritto di fare loro questo smacco. E un mio amico gay mi ha detto che alcune ragazze hanno avuto questo comportamento verso di lui, quindi non e' nemmeno un problema solo nostro.
Questa e' una cosa che odio visceralmente. Non solo perche' e' una cosa falsa, ma soprattutto perche' ditemi dove sta scritto che si debba vivere per compiacere gli altri, e ditemi anche dov'e' che avrei firmato per acconsentire a questa regola.
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da Chiara78 »

Sì, è davvero una cosa odiosa.
Come quando si scopre che una persona molto bella è gay/lesbica e si dice "che spreco"... una frase offensiva, fuori luogo e stupida.
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Re: Asessualità e comunità LGBT+

Messaggio da SilverKitsune »

Sidhe, a mio parere l'istinto di autoconservazione ha una responsabilità notevole su cose come l'omofobia. Ogni cosa che esula dalla norma viene percepita come una potenziale minaccia. Non so se hai visto immagini delle manifestazioni che hanno avuto luogo qualche settimana fa per l'approvazione dei matrimoni gay in diversi paesi del mondo; bene, alcune delle frange contrarie avevano cartelli recanti scritte del tipo "il matrimonio gay invalida il matrimonio eterosessuale". Me lo ricordo perché una coppia etero ha risposto proprio con un contro-cartello, "il mio matrimonio non è invalidato dai matrimoni gay". Per capire a che livelli stiamo... :?
Sidhe ha scritto:C'e' una forma di pressione psicologica verso le persone asessuali che anche se e' lungi dall'essere "bullismo" e' comunque quella che odio di più; e' solo figlia dell'ignoranza, ma e' odiosa, ed e' quando ti trattano dall'alto in basso (e mi pare di aver visto anche su gay-forum questa cosa nei confronti degli omoromantici, oltre che un sacco di altre volte da parte delle persone più varie) e ti dicono in pratica di "crescere", quasi con fastidio, come a intendere che... Beh che tu sia asessuale solo per dar fastidio a loro. Come se tu li stessi volontariamente privando di un potenziale partner sessuale e non avessi il diritto di fare loro questo smacco. E un mio amico gay mi ha detto che alcune ragazze hanno avuto questo comportamento verso di lui, quindi non e' nemmeno un problema solo nostro.
Questa e' una cosa che odio visceralmente. Non solo perche' e' una cosa falsa, ma soprattutto perche' ditemi dove sta scritto che si debba vivere per compiacere gli altri, e ditemi anche dov'e' che avrei firmato per acconsentire a questa regola.
E' lo stesso atteggiamento che irrita me riguardo ad alcune specifiche risposte che ho ricevuto in quel topic. Mi infastidisce soprattutto che abbiano contestato (e anche alcuni eterosessuali lo fanno, sia chiaro) la validità del termine 'asessuale'. Sul serio, non ho parole! Sembra che addirittura una voce in più nel dizionario italiano adesso sia un peso improponibile da portare!
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."

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