Discutiamo
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Quoto!Claire ha scritto:Ma guarda Chiara che essere ignoranti non è un'offesa, se guardiamo il termine proprio della parola siamo di fronte ad un "ignorare le cose" . Questo ignorare può anche essere Non voluto, di conseguenza, quando tu non hai la minima idea di come si svolga per esempio la fotosintesi clorofilliana questo denota solo una mancanza d'informazione, che può essere rivolta ad un reparto che non concerne il tuo interesse. Quindi non implica per forza l'essere diversi dagli altri, ma solamente avere conoscenze differenti. Sono convinta che nel tuo lavoro di casalinga sei molto più acculturata di altre persone che magari studiano lettere, o filosofia e non hanno la minima idea di come si smacchia una camicia. Anche questa è cultura secondo me!
Quoto, e vale per la vita in generale secondo me!La scuola idealmente è bella, se fosse popolata da brava gente e sensibile sarebbe il top!
Grazie cara ♥ ma l'idea non è mia, so solo che anni e anni fa la scuola era come ho scritto e secondo me era meglio!Imparare è fondamentare, ma poi ognuno x la sua strada, sn contro le università di massa e i diplomifici, l'idea dei gradi di chiara nn è male
kit l'enorme differenza della tua secchionaggine da quella delle mie ex compagne è che tu lo facevi x interesse e xkè SAPEVI che ti sarebbe servito tutto (probabilmente facevi lo scientifico, immagino solo quanto possa essere molto + soddisfacente dell'ottusissimo classico), le mie invece erano secchione x senso del dovere E IN PIù GUARDAVANO DALL'ALTO IN BASSO chi arrancava o faceva il menefreghista! Tu sn sicura che nn sei mai stata così, sei la brava studiosa che si fa gli affari suoi, da noi purtroppo è il contrario, + una era secchia più si innalzava sulla classe xkè "se lo poteva permettere visto che sapeva tutto e i prof la/e adorava/no"SilverKitsune ha scritto:Io studio ingegneria e penso comunque che associare il concetto di "ignoranza" a una persona che non ha studiato sia sbagliato, perché ci sono tante cose che si possono sapere e solo una parte di esse si impara andando a scuola, e poi dipende anche a che scuola si va (alcune insegnano poco e niente, quando non sono totali perdite di tempo). I diplomi allora valevano di più perché i laureati erano di meno, e perché era più difficile diplomarsi. Con tutta l'inflazione scolastica che c'è non mi sorprende che la gente prenda diplomi a sbafo, poi vada all'università pensando che succederà la stessa cosa per poi abbandonare dopo due mesi. Chissà perché, eh. E poi è sbagliato per principio costringere a studiare una persona che non vuole farlo - si dovrebbe pensare a investire sulla produttività di tutti i tipi, non solo quella intellettuale. Dubito che i laureati in matematica sappiano coltivare le patate! (Non che io sappia farlo)
Dal punto di vista personale sono classificabile come l'ex-rogna-numero-uno di Asuka, ho sempre studiato tanto, all'inizio solo per senso del dovere, poi anche per interesseE sul piano scolastico/accademico ha decisamente fruttato. E non mi reputo neanche una persona particolarmente brillante, conosco tantissima gente al mio corso che capisce più al volo di me le cose e le memorizza con metà del tempo, il mio unico punto di forza è la volontà.
...Poi, in tutta sincerità, non so se e quanto mi sbatterei se non sapessi che un titolo è necessario per fare un lavoro che piace... probabilmente la mia indole stachanovista mi porterebbe a fare la stessa cosa per pseudomasochismo
sarebbe stato bello averti in classeSilverKitsune ha scritto:Nope, facevo il linguistico, strano ma vero la matematica cominciò a piacermi solo in quarto liceo. Ma non me ne pento, anche le lingue straniere sono belle (ma non quanto la matematica)
Io non ho mai disturbato nessuno per i profitti scolastici, diciamo che mi rompeva chi veniva promosso a sbafo per una questione di giustizia, ma non avevo niente contro chi dava il necessario per avere 6 e andava avanti così. Alle superiori ero in classe con una ragazza che aveva una media scolastica più alta della mia (non di moltissimo), e si lamentava continuamente di dover studiare tanto, e ai compiti in classe si barricava sul foglio per non permettere a nessuno di copiare, nemmeno alla sua migliore amica che le sedeva vicino al banco. Ecco, quello è il genere di persona che non vorrei essere
...Peraltro io sfruttavo la mia posizione di privilegio dinanzi ai professori per farmi portavoce delle lamentele della classe!