Racconto a più mani

Ludus in fabula!
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Kakao91
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Racconto a più mani

Messaggio da Kakao91 »

Sapete tutti di cosa si tratta?
Una persona inizia un racconto, e poi chi vuole aggiunge una vicenda che porterà la narrazione a continuare ad evolversi. Naturalmente ogni pezzo di storia deve lasciare più libertà possibile alla fantasia del narratore successivo...


Sto vagando esausto per le intricate strade di una città a me sconosciuta, ogni passo sviluppa la mia curiosità, ogni lampione illumina un edificio più antico ma anche una nebbia meno fitta. Non ricordo nulla, né cosa faccio qui, né chi sono; l’unica cosa che so, è che sono intorpidito, frastornato e infreddolito. Eppure non riesco a smettere di camminare, di trascinare un piede avanti all'altro, spinto dalla necessità di fare chiarezza. Non so che aspetto io possa avere perché con la memoria ho perso anche la consapevolezza di me stesso e della mia immagine. La strada si allarga, si apre su una piazza. Fa molto freddo, il cielo è completamente bianco, tra poco nevicherà, con questa consapevolezza so che devo cercare un riparo, un posto caldo in cui poter riposare...


So che l'inizio è banale, è proprio per questo che mi affido alla vostra creatività.
Molte persone credono di riflettere mentre stanno solo riordinando i loro pregiudizi.
(William James)

Sophia_
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Re: Racconto a più mani

Messaggio da Sophia_ »

....Un’odore forte mi colpisce il viso; riesco a stento a respirare, invade le narici e mi stordisce. Eppure lo riconosco quell’odore: sa di cavoli lessi e cipolla fritta da tuffarci quei tozzi di pane ruvido e nero. Ma che sapore. Il sapore della fame che non passava mai, da distrarre con quel che c’era e poi dormire, anche solo per non pensarci.
Pare quasi che tutte le strade di tutte le città, ad una certa ora della notte, abbiano lo stesso odore,ovunque.
Capisco di aver fame e quando sul pavè traslucido di brina, si specchia un’insegna al neon, infilo la porta senza pensarci.
Ho freddo e il senso di una stanchezza infinita, di una lunga battaglia persa: eppure non ricordo di aver fatto a botte, né di averle prese o date, con chi e poi…perché?
Non c’è molto da vedere in questa che mi pare un’osteria, di quelle a conduzione familiare. Di familiare vedo solo le tracce di un disordine, di un via vai di gente che non ha il tempo di guardarsi in faccia, neppure di urtarsi in quell’entrare ed uscire annoiato da quella porta ad un solo battente ed una maniglina d’ottone che mi sfugge via quando l’addento con troppe dita per entrare.
Il pavimento antico con le mattonelle degli anni ’40, piccoli quadratini di gesso color crema screziati di nero, un bancone in legno alto e lungo con la base di marmo rosato, i bicchieri di vetro opaco e la macchina del caffè, molle e sbuffante, tutta cromata da sembrare l’unico gioiello di famiglia.
Non feci caso se i vetri si appannarono appena entrai; del resto erano già infeltriti da tendine sintetiche che pareva facessero scintille ad ogni fiato.
"La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero,ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta"

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Bakeneko
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Re: Racconto a più mani

Messaggio da Bakeneko »

Notai una bella donna da dietro il bancone indaffarata a sistemare alcuni bicchieri e successivamente preparare l’ordinazione ad un cliente. Oltre che affamato ero anche assetatissimo: mi ci voleva qualcosa di forte in grado di farmi sparire quella sensazione di intorpidimento e fastidio che mi attanagliava.
Con passi incerti mi trascinai verso il bancone e attesi qualche secondo prima che la donna di prima venisse da me per prendere l’ordinazione. Quando si voltò tutta affannata per servirmi, la sua reazione fu di assoluta sorpresa. Rimase ferma impalata a fissarmi con gli occhi sbarrati come se avesse appena visto un fantasma. Evidentemente mi conosceva, ma io non ricordavo nulla di lei, né di essere stato prima di allora in quella specie di fatiscente osteria…
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Higgs
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Re: Racconto a più mani

Messaggio da Higgs »

"Tu... cosa ci fai qui?!" la donna sembrava cristallizzata nel tempo, che nel frattempo scorreva inesorabile, mentre pronunciava quelle parole con una punta di terrore e sgomento nella sua voce.
Tutto intorno a lei si muoveva con una dinamicità aliena, ma lei restava imperterrita ed incurante di tutto, inchiodandomi con quel suo sguardo spalancato.
Non riuscivo a capire chi fosse, ma se mi conosceva probabilmente potevo fidarmi di lei.
"N-non ricordo nulla... ho fame e sete, e sono stanco..." è tutto quello che riuscii a dire, ma la donna non credette alle mie parole, e con una velocità frenetica venne dalla mia parte di bancone, mi prese a forza e mi trascinò fuori, al gelo.
"Tu non puoi stare qui." fu tutto quello che mi disse, prima di rientrare e sbattere la porta dietro di lei.
Non avevo forza per muovermi, ero così stanco che avrei potuto morire facilmente lì, in quelle strade desolate, senza un briciolo di identità che mi facesse sentire vivo, né di calore, umano e non.
Tentai di fare qualche altro passo, ma il mio corpo ormai si ribellava alla mia volontà, così non potetti fare altro che accasciarmi al suolo, inerme, con le spalle appoggiate al muro dell'osteria, sperando che la morte sopraggiungesse in fretta.
"..."
"..."

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Bakeneko
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Re: Racconto a più mani

Messaggio da Bakeneko »

Per la seconda volta da quando avevo riacquistato coscienza mi ritrovavo fuori al gelo mezzo morente. La speranza era svanita, come erano svanite le stelle otre la coltre nuvolosa dalla quale stavano iniziando a scendere i primi fiocchi di neve. Sentivo che mi sarei addormentato di lì a poco e pensai che probabilmente mi avrebbero trovato l’indomani ricoperto da un manto di neve e senza troppe indagini avrebbero pensato che fossi stato un barbone. Ma io non lo ero. D’accordo, avevo perso la memoria ma avvertivo comunque la sensazione di aver vissuto in luogo raffinato, forse un palazzo, e di avere un pianoforte… quest’ultima sensazione la ebbi quando dall’altra parte della strada da un locale più elegante provenirono le note di una melodia suonata al piano. Cullato da questo suono angelico chiusi gli occhi e persi i sensi…
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