ciao Niko, l'autore si kiama Stephen L. Carter, il libro è stato perfino quotato da John Grisham, 1 altro dei miei autori preferitiasessuale85 ha scritto:Lola,mi diresti x favore l autore del libro?grz...mi ispira come libro :-p
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- Ameba
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-Tutti vogliono andare in paradiso ma nessuno vuole morire-
=Vivi la vita attimo per attimo,come se questo dovesse essere l'ultimo della tua vita...=
-Con l'immaginazione possiamo avere cose nella vita che non ci sogneremmo nemmeno...-
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- Ermy
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Diario di Rondine di Amèlie Nothomb
Amélie Nothomb
Killer per amore
Come ci si può salvare da una delusione d’amore evitando la sofferenza? Strapparsi il cuore e ricominciare una nuova vita come killer spietato. Ma, sfogliando le pagine del diario segreto di un’adolescente, l’assassino cambierà ancora una volta la sua vita, e l’ossessione diventerà una nuova storia d’amore.
di Florinda Fiamma
A chi non è mai capitato di essere lasciati? Chi non ha avuto una delusione d’amore? Domande ovvie. Risposte altrettanto note. Ognuno reagisce a suo modo, si sa. Chi strepita, chi piange. Chi si danna, chi maledice. Chi giura che non si innamorerà mai più. Chi cade in depressione. E c’è anche chi (magari qualcuno ricorda Se mi lasci ti cancello, un film del 2004) decide di resettare la parte del proprio cervello in cui si annidano i ricordi dell’amore perduto, di annientarli per non soffrire più. Infine qualcuno, come il protagonista dell’ultimo romanzo di Amélie Nothomb, sceglie di annullare completamente la propria sensibilità, di azzerare la memoria per anestetizzare i sentimenti. Fantastico. L’amore è dimenticato, ma anche la propria umanità. È così che l’innamorato deluso diventa un freddo killer professionista, il re del fast kill, dell’omicidio quotidiano prezzolato. Uccidere per lui è sommo godimento e fonte di soddisfazione. Niente di ciò che è terreno può più toccarlo, niente può più fargli male: lui finalmente non sente più nulla.
Ma qualcosa ancora lo emoziona: la musica dei Radiohead. Come in una sorta di Arancia meccanica moderna, il killer si muove feroce contro le sue vittime, con una colonna sonora elettronica che gli pulsa in testa: tutto fila liscio fino al momento in cui si imbatte nella più bella, nella più giovane delle sue vittime. Quella sconosciuta che chiamerà Rondine. Ma lui è un professionista, e uccide anche lei. Di Rondine gli resta un diario segreto, che sembra nascondere qualcosa di assolutamente misterioso che suscita in lui una curiosità morbosa capace di mettere in dubbio tutta la sua messa in scena che, finora, gli ha permesso di sfuggire alla sua vita. Le pagine segrete del diario di un’adolescente taciturna riusciranno a sconvolgere la sua atarassia.
Diario di Rondine è una storia d’amore, in fondo. Un amore mai nato, o nato troppo puro per farsi vedere. “Un bizzarro concorso di circostanze ha voluto che la conoscessi dopo averla assassinata. Normalmente, le cose non si svolgono in questo ordine. È una storia d’amore i cui episodi sono stati mescolati da un pazzo. Muoio mano nella sua mano, dal momento che sto scrivendo: la scrittura è il luogo in cui mi sono innamorato di lei. Questo testo si interromperà nell’istante stesso della mia morte”.
Il gusto dark, l’amore per la scrittura, l’ossessivo rapporto con il cibo (qui addirittura l’intero diario verrà poi divorato perché resti inviolato) sono tutti pensieri ricorrenti di Amélie Nothomb. Che ancora una volta riesce a raccontare una storia non lineare, morbosa ma pura, in cui sembra che ciascuno di noi si crei una prigione per sfuggire dalle proprie paure, cercando di annullarle o di nasconderle tra mille pensieri. Ma questo serve a poco. In fondo basta un incontro fugace, casuale, per far tornare tutti i sentimenti che si erano incastrati chissà dove, trattenuti per paura, pronti a riemergere ancora una volta.
Amélie Nothomb
Killer per amore
Come ci si può salvare da una delusione d’amore evitando la sofferenza? Strapparsi il cuore e ricominciare una nuova vita come killer spietato. Ma, sfogliando le pagine del diario segreto di un’adolescente, l’assassino cambierà ancora una volta la sua vita, e l’ossessione diventerà una nuova storia d’amore.
di Florinda Fiamma
A chi non è mai capitato di essere lasciati? Chi non ha avuto una delusione d’amore? Domande ovvie. Risposte altrettanto note. Ognuno reagisce a suo modo, si sa. Chi strepita, chi piange. Chi si danna, chi maledice. Chi giura che non si innamorerà mai più. Chi cade in depressione. E c’è anche chi (magari qualcuno ricorda Se mi lasci ti cancello, un film del 2004) decide di resettare la parte del proprio cervello in cui si annidano i ricordi dell’amore perduto, di annientarli per non soffrire più. Infine qualcuno, come il protagonista dell’ultimo romanzo di Amélie Nothomb, sceglie di annullare completamente la propria sensibilità, di azzerare la memoria per anestetizzare i sentimenti. Fantastico. L’amore è dimenticato, ma anche la propria umanità. È così che l’innamorato deluso diventa un freddo killer professionista, il re del fast kill, dell’omicidio quotidiano prezzolato. Uccidere per lui è sommo godimento e fonte di soddisfazione. Niente di ciò che è terreno può più toccarlo, niente può più fargli male: lui finalmente non sente più nulla.
Ma qualcosa ancora lo emoziona: la musica dei Radiohead. Come in una sorta di Arancia meccanica moderna, il killer si muove feroce contro le sue vittime, con una colonna sonora elettronica che gli pulsa in testa: tutto fila liscio fino al momento in cui si imbatte nella più bella, nella più giovane delle sue vittime. Quella sconosciuta che chiamerà Rondine. Ma lui è un professionista, e uccide anche lei. Di Rondine gli resta un diario segreto, che sembra nascondere qualcosa di assolutamente misterioso che suscita in lui una curiosità morbosa capace di mettere in dubbio tutta la sua messa in scena che, finora, gli ha permesso di sfuggire alla sua vita. Le pagine segrete del diario di un’adolescente taciturna riusciranno a sconvolgere la sua atarassia.
Diario di Rondine è una storia d’amore, in fondo. Un amore mai nato, o nato troppo puro per farsi vedere. “Un bizzarro concorso di circostanze ha voluto che la conoscessi dopo averla assassinata. Normalmente, le cose non si svolgono in questo ordine. È una storia d’amore i cui episodi sono stati mescolati da un pazzo. Muoio mano nella sua mano, dal momento che sto scrivendo: la scrittura è il luogo in cui mi sono innamorato di lei. Questo testo si interromperà nell’istante stesso della mia morte”.
Il gusto dark, l’amore per la scrittura, l’ossessivo rapporto con il cibo (qui addirittura l’intero diario verrà poi divorato perché resti inviolato) sono tutti pensieri ricorrenti di Amélie Nothomb. Che ancora una volta riesce a raccontare una storia non lineare, morbosa ma pura, in cui sembra che ciascuno di noi si crei una prigione per sfuggire dalle proprie paure, cercando di annullarle o di nasconderle tra mille pensieri. Ma questo serve a poco. In fondo basta un incontro fugace, casuale, per far tornare tutti i sentimenti che si erano incastrati chissà dove, trattenuti per paura, pronti a riemergere ancora una volta.
Ultima modifica di Ermy il gio mar 15, 2007 5:53 pm, modificato 2 volte in totale.
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si ma l'ho letto in un periodo in cui mi sentivo esattamente come il protagonista.....e non era un buon momento forse per apprezzarlo a pieno..so solo che mi ha fatto davvero emozionare...e anche venire l'angoscia in alcuni momenti...certo non peso proprio che si possa definire una lettura rilassante....io l'ho trovato molto sofferto come libro...
Ultima modifica di Ermy il gio mar 15, 2007 5:49 pm, modificato 1 volta in totale.