La mia storia. Tra trasgressione e vuoto interiore.

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Bounce
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La mia storia. Tra trasgressione e vuoto interiore.

Messaggio da Bounce »

Ciao! Questo è il mio primo post oltre alla presentazione, avevo davvero un gran bisogno di farlo e vi ringrazio in anticipo per la comprensione.
Io sono tanto, tanto confusa...
Ho avuto un comportamento sessuale molto promiscuo. Ho fatto tantissime esperienze.
Con uomini e con donne.
Partiamo dall'inizio.
Ho iniziato il mio rapporto con il sesso vedendo dei porno, da pre adolescente. Quelli mi sono sempre piaciuti tantissimo, forse sono l'unica cosa che davvero mi eccita a livello fisico. Con il porno adatto riesco ad avere un'ottima lubrificazione, ottima eccitazione, coinvolgimento ed ottimi orgasmi.
Non sono mai riuscita a fantasticare sessualmente su altre persone ed eccitarmi o su atti sessuali. Solo sui porno.
Sarei soddisfatta già così. Se non fosse che poi, con l'adolescenza, ho subito molto la pressione sociale. Il confronto. Il fatto che si facesse sesso.
Il fatto che le cose che vedevo fare in quei video, poi avrei dovuto metterle in pratica veramente. E questo non mi piaceva affatto. Però mi incuriosiva, perlopiù scoprire cosa ci fosse di così figo in questo.
L'unico rapporto con un ragazzo che mi è piaciuto è stato il primissimo rapporto che ho avuto. Da ubriaca. Io non ho mai quasi mai fatto sesso da sobria. Ma di questo parleremo più avanti nel post.
Lui era più piccolo di me e ho gestito del tutto io il rapporto sessuale, non mi sono mai sentita pressata a fare nulla e ho deciso tutto io.
Lui mi piaceva fisicamente parlando. Nonostante tutto non abbiamo sentito l'esigenza di ripetere l'esperienza.
Poi ci sono state altre esperienze che non mi piacevano. Io che non mi eccitavo.
Ero completamente secca sotto, non sapevo nemmeno dell'esistenza dei lubrificanti, ma mi pareva brutto respingerli, non pensavo che dovevo essere necessariamente eccitata e coinvolta per avere un rapporto sessuale, così acconsentivo a delle penetrazioni talmente dolorose e prolungate che veramente erano quasi al confine con l'abuso sessuale.
Io pregavo che finissero in fretta. Mi sentivo prosciugata e me ne pentivo ogni volta.
Non andavo con lo stesso la volta dopo, speravo appunto in un miracolo di eccitazione e chimica con un altro.
Magari era lui che non mi faceva provare chissà cosa. Magari con un altro va benissimo e scopro le gioie del sesso.
Ma questa sensazione non partiva mai, era solo ginnastica dolorosissima.
Sentivo pressione di solito quando uscivo con i ragazzi, come se lo step successivo sarebbe stato quello di dover essere a disposizione per fare del sesso.
Cosa che mi sono portata dietro fino a qualche settimana fa. In cui forse sto realizzando che il motore che dovrebbe portarmi a fare sesso non è una paura di deludere l'altra persona, ma la mia reale voglia di fare sesso con qualcuno. E che forse quello è davvero il motivo che porta le persone a fare sesso. Quando ne parlano con entusiasmo, si preparano, sfoggiano i loro migliori vestiti, si fanno la loro migliore depilazione, è per voglia, non per dover essere a disposizione di qualcuno per forza. Non per raccontare alle amiche quanto sono fighe perchè fanno un sacco di sesso.

Ho pensato che fossero gli uomini il problema.

Così, ancora adolescente, ho iniziato a conoscere ragazze.
Con le quali era molto più difficile.
Dall'essere una forzatura, il sesso era diventato una ricerca di conferme.
Perchè spesso le ragazze sono ambigue, lanciano segnali che sembrano di interesse, per poi spesso e volentieri ritrarsi quando chiedevo qualcosa di più concreto. Come se si mettessero apparentemente a disposizione perchè in realtà volevano solo le mie attenzioni.
Non erano davvero interessate a me.
E io le testavo così.
Un colpo al mio ego ogni volta.
Penso che molte ragazze hanno pensato che veramente avessi una libido molto alta e che fossi molto attratta da loro.
Forse l'ho pensato anche io.
Ma poi, le rare volte che mi capitava una ragazza davvero interessata a me, che voleva frequentarmi e fare sesso regolarmente, dopo un po' ero io a tirarmi indietro. Ero io, puntualmente, ad essere infastidita da tutto quel sesso e a chiudere i rapporti. Spesso nella loro più totale confusione.

Ho fatto anche sesso con coppie, andavo anche con il lui a volte solo per dargli il contentino e perchè mi faceva andare con la lei.
Spesso queste donne nemmeno mi piacevano, ma a volte un orgasmo riuscivo a ricavarlo. Non ero quasi mai eccitata nell'atto, anzi, l'orgasmo veniva più come conseguenza fisica dovuta alla stimolazione.

Sono sempre stata molto attratta dai genitali femminili, sia dal vivo che nei porno. Quelli maschili non mi sono mai piaciuti invece.
Basta provare attrazione per dei genitali per definire il proprio orientamento sessuale? Ci sto ancora pensando.
Non ne ho idea.
Penso quasi che siano un fetish per come la vedo io.

Sicuramente mi piacciono le ragazze, ma se penso al sesso la prima cosa che mi viene in mente è che per me è quasi un dovere farlo per dimostrarle che mi piace. Non è qualcosa che desidero sempre e ad ogni costo, anzi. Anche se la ragazza mi piace veramente tanto.

Mi piacciono solo alcuni tipi di ragazze, con determinate caratteristiche, e per esempio tendo ad innamorarmi anche di persone impossibili, e sto realizzando che forse questo mi da sicurezza, nel senso che quelle persone non mi chiederanno mai di fare sesso con loro e io non dovrò mai dare spiegazioni su tutte queste cose.

Provo attrazione fisica per alcune ragazze, forse con alcune di loro mi piacerebbe baciarmici (a livello di fantasia sicuramente, a doverla concretizzare sono in forse, facciamo al 50%), forse proverei anche ad averci qualche contatto sessuale le prime volte, solo se me la sentissi sul momento, ma anche quello sarebbe molto ma molto in forse.

Il fatto è che io provo attrazione fisica, erotizzo alcune ragazze a livello mentale, ma questo non implica per me il volerci davvero fare sesso.

Ma soprattutto il mio corpo non è un qualcosa che amo condividere con le altre persone, è come se si entrasse a forza in una sfera troppo intima e personale.
Spesso provavo un forte senso di ansia e di angoscia quando una persona mi toccava. Ma io lo permettevo nonostante tutto.
Lo permettevo perchè bevevo. Bevevo al punto da stordirmi al punto da convincermi di trovarlo addirittura piacevole.
Questo perchè vedevo che a quasi tutte le ragazze piaceva essere toccate. Perchè io avrei dovuto essere diversa?
Ma se non avevo l'orgasmo ci rimanevo male, non valeva la pena ingurgitare tutto quell'alcool, avere i postumi dopo per non avere neanche un orgasmo.
Perdeva tutto di significato. Anche la connessione con l'altra persona, che in realtà non c'era.
In quel momento l'altra persona era un di più. C'eravamo solo io, l'alcool e la speranza di un mio orgasmo.

Ora che ho smesso di bere non riesco più a fare sesso, anche solo ad immaginarmi che devo prepararmi per uscire a fare sesso mi sale un senso di angoscia tremendo. Non voglio più farlo.

Cosa ne pensate? Non so se sono asessuale o no. Perchè provo attrazione fisica per alcune persone. Però se poi quelle stesse persone valicano i miei limiti (che sono tantissimi, anche solo farmi una telefonata anzichè mandarmi un whatsapp), a me viene voglia di scappare. Anche se le persone allungano un po' troppo le mani, a me non piace anche se la persona mi piace molto. Sono tanto confusa

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Re: La mia storia. Tra trasgressione e vuoto interiore.

Messaggio da enemyofthesun »

Ciao, ho letto anche gli altri due tuoi post, è una storia interessante la tua.
Ci sono delle analogie con delle mie caratteristiche: i porno, i genitali femminili e la visività (non so come definire, l'attitudine ad avere molti stimoli sessuali visivi, tipicamente maschile più che femminile, credo), l'alcool, anche se da ubriaco non ho mai fatto sesso. Semmai un pochino brillo, rare volte.
Sono eteroromantico però, a differenza tua che sei biromantica forse con preferenza femminile, se ho ben capito.
Anche per me il sesso è qualcosa di molto intimo e lo vedo come una forma alternativa all'autoerotismo, e come una sorta di compromesso, di venire incontro alla donna. Non amo la penetrazione e la evito perlopiù.
Mi dispiace che hai dovuto fingere l'orgasmo o che comunque ti sei sentita condizionata in questo. Credo che la cosa migliore sia di non fingere ma nemmeno di pretendere di raggiungere l'orgasmo. Per me è semplice "venire", ma perchè io sono fatto così, ci metto poco anche da solo.
Mi piacciono le coccole :wink: a te? in quel caso è un contatto fisico gradevole.

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Re: La mia storia. Tra trasgressione e vuoto interiore.

Messaggio da axelay »

Trovo interessante, dal mio punto di vista, che la ricerca di determinate esperienze nasca dal fatto che qualcosa non va come uno vorrebbe.
Allora mi dico, io non cerco determinate esperienze perché ho un ottimo rapporto con il mio orgasmo?

Bounce
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Re: La mia storia. Tra trasgressione e vuoto interiore.

Messaggio da Bounce »

Le coccole non mi piacciono di solito. Mi piacciono solo se per la persona provo una fortissima attrazione fisica. Per me sono più intime del sesso, della penetrazione, ecc. Per me le coccole sono più sessuali del sesso, e mi è capitato a volte di riceverne quando non sentivo attrazione fisica. Le ho interpretate come una sorta di violenza. Anche perchè a volte non le ho rifiutate semplicemente per gentilezza. Mi dicevo "che senso ha che faccio la stronza? Non mi sta mettendo il pene in qualche buco, mi sta solo facendo due carezzine". E da qualche anno sto lavorando sul mettere limiti per non sentirmi in colpa a rifiutare due carezzine se non me la sento di riceverle. La mia preferenza femminile è del 90%. Mi piacciono molto di più le donne.

Hai un ottimo rapporto con il tuo orgasmo? Non è male come cosa. Per me l'orgasmo era forse l'unica motivazione che poteva giustificare l'eventuale sbatti di fare sesso, con tutta l'esposizione fisica ed emotiva che questo comportava

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