Inutile rant su booktok e dintorni

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Giuditta
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Inutile rant su booktok e dintorni

Messaggio da Giuditta »

Tutte le volte che parlo di queste cose mi sento vecchia.
Come quando protesto che secondo me acquistare qualcosa ti dà diritto al possesso fisico di un prodotto finito e funzionante. Ma divago.
L'effetto del "booktok" sulla letteratura - e soprattutto su come viene distribuita e pubblicizzata - è stato devastante.
Ho l'impressione che i libri stiano perdendo l'anima. O meglio, i libri più facilmente reperibili sono sempre più confezionati ad hoc secondo le tendenze del momento, senza più cura nè pensiero. Ne risentono tantissimo i nuovi fantasy, quelli per ragazzi e giovani adulti.
Non ho nulla in contrario nella lettura di libri "leggeri" al solo fine d'intrattenimento, così come non disprezzo i tropes popolari o le occasionali istanze di fanservice o di autoindulgenza. Trovo solo triste che agli autori e gli editori popolari sembrino interessati esclusivamente a vendere senza alcun amore per la storia, il mondo, i personaggi di cui in teoria sono responsabili.
Non lo so, forse sembro un po' elitarista, ma ho sempre amato leggere, ho sempre amato il fantasy ed ho sempre amato trovare nuovi mondi e nuove storie.
Ma adesso coloro che hanno qualcosa da dire sembrano surclassati da una folla di avidità e superficialità

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Bianca
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Re: Inutile rant su booktok e dintorni

Messaggio da Bianca »

Come capisco questo tuo modo di ragionare!
Non sentirti nè vecchia nè strana, se vuoi, sentiti un po’ elitaria o comunque pretenziosa ma senza remore.
Il tuo modo di vedere le cose, non è nient’altro che una forma di rispetto che tu vorresti trovare in ciò che ti arriva tra le mani: il rispetto per il consumatore finale.

A volte sembra che produttori e consumatori ragionino in modo opposto. Da una parte appare chiaro il desiderio di far soldi, senza badare eccessivamente al risultato finale,
dall’altra, l’esigenza di possedere qualcosa di curato, non viene soddisfatta.

Sono andata di recente alla presentazione di un libro.
L’autore è partito con un racconto,molto divagante, sul popolo azteco, la condizione di questi all’arrivo di Cortes.
Non hanno capito come gli invasori li abbiano considerati dei selvaggi soltanto per il fatto di non conoscere il valore dell’oro che loro usavano per lastricare le strade.
L’autore non ha mai fatto riferimento al suo libro e quindi, arrivati alla fine di quella che doveva essere la presentazione, in pratica non sapevamo niente di quello che doveva essere il protagonista e il motivo dell’incontro.

A quel punto, viene spontaneo chiedersi: ma la gente, come ragiona?

Permettimi una piccola osservazione circa il tuo modo di scrivere.

Tu sei una che sa, che legge, che ha imparato e continua a farlo, che nutre giuste pretese: perché usare tutti questi termini stranieri?
Possediamo la lingua dei poeti, dei grandi scrittori, ricca di termini eleganti, preziosi, che possono contenere in poche lettere più significati e un mondo di sfumature: usiamola, rispettiamola, sfruttiamo sinonimi e contrari, rubiamo espressioni a chi ha saputo coniarle per comporre opere straordinarie.
Se lo facciamo, diventerà un po’ la nostra rivincita.

Che ne dici?

Giuditta
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Re: Inutile rant su booktok e dintorni

Messaggio da Giuditta »

Racconto una breve storiella come premessa alla mia risposta. Vivo sentendo termini in inglese usati in ogni contesto, dal mercato alla televisione allo studio ai videogiochi, a volte anche italianizzati in forme francamente atroci alle orecchie. La ragione per questo uso spropositato di una ligua straniera è spesso la brevità dei termini inglesi rispetto ai loro rispettivi italiani. Proprio con queste premesse, ho cercato la traduzione in italiano di tropes
pensandola eccessivamente lunga o addirittura inesistente. Ebbene, la parola è tropi.
Dunque questo scambio mi ha fatto imparare un nuova parola che come mia abitudine inizierò ad inserire in ogni discorso anche - e soprattutto! - a sproposito.
Ma prima di tutto, questa scoperta ha smontato la scusa comune per cui il termine inglese sarebbe la scelta migliore nella maggior parte dei discorsi.
L'idea di tagliare i termini inglesi dalla mia parlata italiana mi diverte, oltretutto perché la forza dell'abitudine mi renderebbe il compito quantomeno impegnativo.

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Bianca
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Re: Inutile rant su booktok e dintorni

Messaggio da Bianca »

Sarebbe il tuo personale, faticoso contributo, alla conservazione della parlata del bel Paese dove il sí suona.

optimalinventive
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Re: Inutile rant su booktok e dintorni

Messaggio da optimalinventive »

Giuditta ha scritto:
mer gen 25, 2023 8:11 pm
Tutte le volte che parlo di queste cose mi sento vecchia.
Come quando protesto che secondo me acquistare qualcosa ti dà diritto al possesso fisico di un prodotto finito e funzionante. Ma divago.
L'effetto del "booktok" sulla letteratura - e soprattutto su come viene distribuita e pubblicizzata - è stato devastante.
Ho l'impressione che i libri stiano perdendo l'anima. O meglio, i libri più facilmente reperibili sono sempre più confezionati ad hoc secondo le tendenze del momento, senza più cura nè pensiero. Ne risentono tantissimo i nuovi fantasy, quelli per ragazzi e giovani adulti.
Non ho nulla in contrario nella lettura di libri "leggeri" al solo fine d'intrattenimento, così come non disprezzo i tropes popolari o le occasionali istanze di fanservice o di autoindulgenza. Trovo solo triste che agli autori e gli editori popolari sembrino interessati esclusivamente a vendere senza alcun amore per la storia, il mondo, i personaggi di cui in teoria sono responsabili.
Non lo so, forse sembro un po' elitarista, ma ho sempre amato leggere, ho sempre amato il fantasy ed ho sempre amato trovare nuovi mondi e nuove storie.
Ma adesso coloro che hanno qualcosa da dire sembrano surclassati da una folla di avidità e superficialitàtiny fishing
Capisco perfettamente il tuo sentimento di delusione riguardo al mondo editoriale e al cambiamento nella letteratura che osservi. È normale sentirsi frustrati quando qualcosa che amiamo profondamente, come i libri e la letteratura, sembra perdere la sua autenticità e la sua anima a causa delle tendenze del momento o delle pressioni commerciali.

Il fenomeno del "booktok" e delle tendenze virali può portare a una standardizzazione dei contenuti, dove i libri vengono prodotti e pubblicizzati in base a ciò che è popolare o di tendenza, piuttosto che per la loro qualità intrinseca o la loro originalità. Questo può portare a una situazione in cui i libri sembrano più prodotti confezionati che opere artistiche.

FeliceDiNotte
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Re: Inutile rant su booktok e dintorni

Messaggio da FeliceDiNotte »

Da grande appassionat* del fantasy posso dirti che sono estremamente d'accordo, quando vado in città (io abito un po' lontano quindi non mi capita sempre) vado sempre in libreria per vedere se ci sono novità nel genere e i libri nuovi che si trovano sono sempre più spesso etichettati "booktok" e magari sulla quarta di copertina ci sono degli hashtag che ti dicono quello che troverai nel libro.

Avere una comunità online di persone appassionate di lettura non è per forza una cosa negativa, ma questo fenomeno di estrema categorizzazione dei libri secondo me toglie tantissimo all'unicità e al carattere del libro stesso perché è come se tutto quello che può essere un libro diventi riassunto o debba essere riassumibile in una o due etichette da scrivere in copertina e toglie la possibilità di avere le sfumature infinite che possono avere i libri.

In più se l'unica ragione di successo di un libro è il booktok vuol dire che non è più importante avere delle persone specializzate e capaci che impiegano il loro tempo nel capire come sia la letteratura e come sia un libro scritto effettivamente bene per poi pubblicarlo, perché alla fine l'unica cosa importante sono i ragazzini che leggono nel tempo libero e magari non sanno nemmeno molto di effettiva letteratura ma comunque decidono le sorti di dove andrà.

Però da un altro lato dobbiamo anche considerare il fatto che questo sia un effetto collaterale impossibile da cancellare se si intende fare sì che la cultura raggiunga tutti, per esempio con la scolarizzazione obbligatoria, perché se si pensa che in passato la letteratura era controllata solo da quelli veramente capaci di capire cosa sono gli scritti di qualità, il motivo era indubbiamente che i pochi che avevano questa capacità erano anche gli unici che sapevano leggere, quindi il problema non si poteva neanche porre. Far sì che tutti siano in grado di leggere vuole automaticamente dire che tutti, indipendentemente da quanto se ne intendano, avranno la possibilità di dire la loro opinione, e questo rende la lettura e la scrittura un dominio della maggioranza e quindi tende a far sì che la per renderla accessibile a tutti sia sempre più semplificata.

Tra l'altro è un fenomeno che non succede solo con la letteratura, succede anche con tutte le altre arti, a partire dalla musica per arrivare alle arti figurative e a tutte le altre
Buona vita a voi XD

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