Vi hanno mai chiamato incel?

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Curioso97
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Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da Curioso97 »

Ciao a tutti AVEN-iti,
non so se avete mai sentito parlare di quei gruppi di uomini vergini (soprattutto eterosessuali) che si ritrovano in alcuni forum online per condividere le loro sofferenze e spesso, purtroppo, per cercare un colpevole. Si auto-definiscono "celibi involontari" (incels) e aderiscono a una ideologia detta "red-pill" (la pillola rossa della cruda verità nel film Matrix) che semplifica molto le dinamiche uomo-donna, equiparandole a quelle maschio-femmina di altre specie animali. Queste teorie li spingono spesso a odiare se stessi (si sentono brutti) e gli altri (le donne, gli uomini belli e persino gli asessuali, verso i quali provano una forma di "invidia"). È quasi impossibile che non ne abbiate mai sentito parlare, visto che il tema è stato trattato (e banalizzato) anche da importanti trasmissioni televisive, oltre ad essere oggetto di innumerevoli articoli di giornale e contenuti on-line.
Ora...immagino che gli asessuali qui presenti possano immedesimarsi poco nella condizione di un uomo etero sessualmente bisognoso che non riesce a "sbloccarsi", né tantomeno è mia intenzione denigrare queste condizioni di disagio, visto che sono anch'io vergine a 26 anni ma, anche se mi piace il corpo delle donne, diciamo che soggettivamente do poco peso all'urgenza del sesso e quindi riesco a vivere abbastanza bene la mia verginità.

Quello che mi dà fastidio, però, è il fatto che ormai sul Web sia in corso una banalizzazione del fenomeno, quindi si tende ad attribuire questa odiosa etichetta (incel) a qualunque uomo che "a una certa età" non abbia ancora fatto sesso, senza tenere conto del suo orientamento sessuale, delle sue eventuali scelte di castità...ma soprattutto di come la persona etichettata vive la propria verginità! Non tutti gli etero la vivono male e anche quelli che soffrono (e che hanno la mia comprensione) non danno tutti la colpa agli altri e non si riconoscono tutti nelle tossiche teorie dei red-pillatori.

Insomma, l'equazione vergine=incel=sfigato mi ha abbastanza rotto i ***, e penso che abbia stancato anche gli asessuali che si trovano a dover ricevere quest'etichetta da parte di soggetti ace-fobici, che magari negano l'esistenza stessa dell'asessualità, così come di altri orientamenti sessuali.

E voi che ne pensate?

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Bianca
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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da Bianca »

Personalmente penso che chiunque sia libero di usare o non usare la sua sessualità e che le sue scelte in merito, siano personali, indiscutibili, libere,
soprattutto se ciò che fa o non fa, lo mette in condizione di stare bene.

Se invece, queste scelte sono il frutto di un condizionamento o peggio, di una costrizione, sono da rivedere e, se è il caso, da correggere.

Inoltre, nulla è definitivo e ciò che è stato per una vita, può essere cambiato, sempre dall'interessato, naturalmente, quando certe condizioni vengono meno o l'individuo scopre in sé i motivi peer mutare il suo comportamento.

Che qualcuno voglia etichettare un insieme di individui perché, anche avanti negli anni, conservano la loro verginità, mi pare una forzatura, una mancanza di rispetto, una limitazione alla libertà di ciascuno.

I motivi di una drastica scelta, possono essere i più diversi, non ultima, l'asessualità.

Può esserci una fobia, un rifiuto totale, una decisione presa liberamente, un impedimento pratico, il rispetto di voti.

La mente umana è così difficile da sondare che pretendere di avere su se stessi o su altri, spiegazioni valide e dettagliate, si corre il rischio di fare grossi errori di interpretazione.

Curioso97
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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da Curioso97 »

Bianca ha scritto:
sab mag 04, 2024 8:13 pm
Personalmente penso che chiunque sia libero di usare o non usare la sua sessualità e che le sue scelte in merito, siano personali, indiscutibili, libere,
soprattutto se ciò che fa o non fa, lo mette in condizione di stare bene.

Se invece, queste scelte sono il frutto di un condizionamento o peggio, di una costrizione, sono da rivedere e, se è il caso, da correggere.

Inoltre, nulla è definitivo e ciò che è stato per una vita, può essere cambiato, sempre dall'interessato, naturalmente, quando certe condizioni vengono meno o l'individuo scopre in sé i motivi peer mutare il suo comportamento.

Che qualcuno voglia etichettare un insieme di individui perché, anche avanti negli anni, conservano la loro verginità, mi pare una forzatura, una mancanza di rispetto, una limitazione alla libertà di ciascuno.

I motivi di una drastica scelta, possono essere i più diversi, non ultima, l'asessualità.

Può esserci una fobia, un rifiuto totale, una decisione presa liberamente, un impedimento pratico, il rispetto di voti.

La mente umana è così difficile da sondare che pretendere di avere su se stessi o su altri, spiegazioni valide e dettagliate, si corre il rischio di fare grossi errori di interpretazione.
Risposta molto diplomatica, ma che condivido.

Curioso97
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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da Curioso97 »

A titolo di curiosità, vi lascio due link di una discussione sugli asessuali, che ho trovato sul "forum dei brutti", il più famoso forum frequentato da persone che si ritengono "incel" o più in generale red-pillate.
Se leggete i messaggi che si scambiano gli utenti, comprenderete il misto di invidia, odio e ignoranza che essi (alcuni di loro, non tutti) hanno sull'asessualità e sugli asessuali.

Siete avvisati, alcune dichiarazioni contenute nei post di certi utenti potrebbero urtare la sensibilità di alcuni.
Ovviamente il mio intento è informare, non scatenare una guerra tra forum! :roll:

Ecco i due link:
https://ilforumdeibrutti.forumfree.it/?t=77848035
https://ilforumdeibrutti.forumfree.it/?t=79026398

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Bianca
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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da Bianca »

Per natura non sono diplomatica.
Tu definisci la mia risposta molto diplomatica... Allora, mi devo spiegare meglio.

Ciò che ho scritto è un insieme di considerazioni che consentono, in questo mondo in cui ognuno è convinto di essere nel giusto e si guarda bene dal riconoscere quando il suo comportamento è palesemente sbagliato, di sopportare atteggiamenti che, in altri tempi nessuno avrebbe potuto tollerare.
Magari non si arriva a giustificarli ma ci stiamo abituando ad avere per tutto quello che succede, una sorta di obbligatoria spiegazione che nasconde, se non condiscendenza, almeno comprensione, tolleranza.

Ci siamo abituati ai morti per gelosia, alle violenze a causa di un rifiuto, alle botte per un rimprovero, al furto per fame o per mancanza di spiccioli.
Qui si parla di scelte personalissime che riguardano un aspetto dell'esistenze più intimo in assoluto: vogliamo mettere in croce chi sceglie di non praticare la sessualità o si adatta all'astinenza o rifiuta i rapporti?

La mia diplomazia è tutta qui e credo che per il futuro, la strada dell'assuefazione sia ancora molto lunga.

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Bianca
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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da Bianca »

P.S.:Di invidia, odio, ignoranza ne incontriamo quotidianamente un bel po'', spesso ostentati senza motivo e senza vergogna.
Perché andare a leggere sentenze dettate da cattiveria pura?
Pensiamo con la nostra testa; quando ci riusciamo, mettiamoci un po'' di cuore; la vita è in salita, non rendiamocela più faticosa di quanto già non sia.

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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da deckard »

Avere o non avere una relazione demi/gray/romantica con eventuali sfumature nel campo della graysessualità o della demisessualità è il frutto di varie esperienze di vita vissuta e non può essere giudicata o indagata. Specialmente da parte di chi non conosce le persone che vivono determinate eserienze o comprendono di non sentirsi a proprio agio all'interno di determinate dinamiche relazionali.
A fianco di chi potrebbe essere definito un celibe involontario vi sono le persone che sono celibi volontariamente (volcel) e ogni persona dovrebbe essere libera di autodeterminarsi e di vivere la propria vita come meglio crede e con essa le relazioni affettive e/o sessuali.
Io sono stato di fatto considerato un celibe a metà tra il volontario e l'involontario forse per i dubbi che l'altra persona aveva sulla mia maturità e sulla mia capacita di comprendere e di vivere le dinamiche relazionali.
Essere celibi non è una questione solo di bellezza o di "bruttezza", ma è un discorso che comprende vari aspetti relazionali. Anzi probabilmente non ha nulla a che fare con l'aspetto, ma probabilmente bisogna andare molto oltre l'apparenzxa...
That's all my dear folks...
Odiare i mascalzoni è cosa nobile. Marco Fabio Quintiliano, Calahorra, 35-40 d.C. – Roma, 96 d.C.
Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile: a ben vedere, significa onorare gli onesti. Aristofane. I Cavalieri.

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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da axelay »

La risposta è no, ma ogni tanto mi sono sentito sia bello che brutto, forte e sfigato. Per dirti che essere qualcuno o qualcosa è un atteggiamento mentale. Ci sono uomini brutti che sono molto più affascinanti di uomini belli, come, ovviamente, ci sono uomini che son belli e non solo.
Sicuramente la nostra società è indirizzata verso il bello e lo stereotipo del bello, del successo, etc.
Ma sai cosa penso? Se oggi le ragazze o donne, cercano un prodotto da centro commerciale, quello non sono io, e loro non fanno per me perché non potrebbero offrirmi nulla di interessante, se ragionano così. Una persona è un piccolo universo da esplorare; non ci si può fermare alla mascella, se è bello, alto magro palestrato addominali auto lusso ricco...e poi? Tutto lì? Di cosa parliamo, routine della palestra, la marca delle scarpe, la prossima auto....che palle, tutta questa sterile perfezione moderna.
Che poi, ho visto donne bellissime alcune volte scegliere come partner sessuale per scappatelle proprio uomini dall'aspetto sfigato.
Vuoi perché magari una donna ha anche bisogno di altro? Dolcezza, carezze, amore? E non solo qualcosa di meccanico e rude, seppur dal fisico scultoreo?

Credo che tutti gli uomini della terra sono stati "incel" ma, come dice Bianca, ogni situazione può evolvere e cambiare.
Ne ho visti di casi disperatissimi sposati e felici. Allora lì comprendi che è il cuore che fa davvero la differenza.
Questo mondo è troppo concentrato sul senso della vista, il senso più inutile di tutti, quello che non può andare oltre la superficialità delle cose.

Bisogna imparare ad accettare se stessi per poter di conseguenza sprigionare sicurezza verso il mondo esterno.
Poi c'è il segreto di Pulcinella...sai quanti maschi alfa a letto hanno problemi di impotenza e senza la giusta dose di coccole e tenerezze fanno cilecca? Ma mica te lo dicono....
Io direi allora a tutti questi incel, è vero, siete brutti, pelati, bassi, oppure troppo mingherlini, ma usate di più l'organo cerebrale, cercate di curare meglio la vostra personalità che è unica, lasciate stare le donne cosa dicono di voi, una cento, mille. C'è per ognuno di noi sempre la persona giusta, esiste ma bisogna cercarla anche e soprattutto con il cuore, altrimenti si rischia di commettere lo stesso errore di cui ci si sente vittima.

Curioso97
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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da Curioso97 »

axelay ha scritto:
mer lug 03, 2024 9:44 am
La risposta è no, ma ogni tanto mi sono sentito sia bello che brutto, forte e sfigato. Per dirti che essere qualcuno o qualcosa è un atteggiamento mentale. Ci sono uomini brutti che sono molto più affascinanti di uomini belli, come, ovviamente, ci sono uomini che son belli e non solo.
Sicuramente la nostra società è indirizzata verso il bello e lo stereotipo del bello, del successo, etc.
Ma sai cosa penso? Se oggi le ragazze o donne, cercano un prodotto da centro commerciale, quello non sono io, e loro non fanno per me perché non potrebbero offrirmi nulla di interessante, se ragionano così. Una persona è un piccolo universo da esplorare; non ci si può fermare alla mascella, se è bello, alto magro palestrato addominali auto lusso ricco...e poi? Tutto lì? Di cosa parliamo, routine della palestra, la marca delle scarpe, la prossima auto....che palle, tutta questa sterile perfezione moderna.
Che poi, ho visto donne bellissime alcune volte scegliere come partner sessuale per scappatelle proprio uomini dall'aspetto sfigato.
Vuoi perché magari una donna ha anche bisogno di altro? Dolcezza, carezze, amore? E non solo qualcosa di meccanico e rude, seppur dal fisico scultoreo?

Credo che tutti gli uomini della terra sono stati "incel" ma, come dice Bianca, ogni situazione può evolvere e cambiare.
Ne ho visti di casi disperatissimi sposati e felici. Allora lì comprendi che è il cuore che fa davvero la differenza.
Questo mondo è troppo concentrato sul senso della vista, il senso più inutile di tutti, quello che non può andare oltre la superficialità delle cose.

Bisogna imparare ad accettare se stessi per poter di conseguenza sprigionare sicurezza verso il mondo esterno.
Poi c'è il segreto di Pulcinella...sai quanti maschi alfa a letto hanno problemi di impotenza e senza la giusta dose di coccole e tenerezze fanno cilecca? Ma mica te lo dicono....
Io direi allora a tutti questi incel, è vero, siete brutti, pelati, bassi, oppure troppo mingherlini, ma usate di più l'organo cerebrale, cercate di curare meglio la vostra personalità che è unica, lasciate stare le donne cosa dicono di voi, una cento, mille. C'è per ognuno di noi sempre la persona giusta, esiste ma bisogna cercarla anche e soprattutto con il cuore, altrimenti si rischia di commettere lo stesso errore di cui ci si sente vittima.
Sono totalmente d'accordo. Aggiungo che purtroppo molti di loro non si rendono conto che, proprio accettando quell'etichetta (incel), inventata ad hoc da alcuni "intellettuali" retrogradi e reazionari per incolpare le femministe (e per vendere libri o prendere voti), essi diventano prigionieri di una condizione che li limita ancor di più. Quando inizi a odiare gli altri invece di migliorare te stesso, trasformi una condizione temporanea in una condanna a vita.

La verità è che il celibato non è mai totalmente involontario, perché la responsabilità di un rifiuto non è mai soltanto del rifiutante, un po' come (volendo essere cinici e materialisti) la responsabilità di una mancata vendita non è mai soltanto del cliente.
Stare bene da soli (nella metafora, acquistare merce con un ottimo rapporto qualità/prezzo) è il primo passo per stare bene in una relazione (fidelizzare clienti).

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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da axelay »

Bisogna essere ottimi venditori di se stessi.
Ma sempre con sincerità, il cliente non è un cretino.
Se il prodotto è come tanti, seppur ottimo, non è detto che abbia successo. Se invece ha qualcosa di innovativo può fare la differenza.
E c'è sempre qualcuno incuriosito dalla novità, qualcuno che vuole provarla.

Poi c'è da dire che si è sempre alla ricerca di qualcosa.
Un uomo bellissimo, oppure uno colto, l'uomo elegante, oppure l'uomo rude protettivo, un uomo sincero, un uomo che ami solo lei, oppure un uomo gentile che non alza le mani, oppure un uomo problematico da salvare che ricorda il proprio padre, uno che stupisce, uno che sappia ascoltare, un uomo ricco per avere una vita agiata, un uomo avventuriero che ti porterà lontano.
O magari un uomo che li racchiude tutti.
Poi tanto, alla fine, quale uomo sia, ci si ritrova dopo un po' annoiati su un divano, dopo cena.

Perché quel corpo non ha più segreti, le mostre sono state già tutte mostrate, le mode ritornano sempre, non voglio più ascoltare quelle parole feroci, non ci sono più segreti da scoprire, sempre gli stessi occhi puntati addosso, le buone maniere son poco schiette, puzzi di alcool come mio padre, vorrei riposarmi stasera, perché mi guardi e non favelli?, meglio povera ma felice, non è che poi viene l'elicottero a salvarci come la volta scorsa? Ma non potevo sposare un uomo mediocre come tutte?

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Re: Vi hanno mai chiamato incel?

Messaggio da deckard »

Essere qualcuno o qualcosa è un atteggiamento mentale, ma non soltanto da un punto di vista cognitivo, anche da un punto di vista emotivo e psicologico.
La vita ci porta a gestire le emozioni e spesso si ha un sovraccarico cognitivo ed emotivo.
A questo punto non sono solo gli stereotipi e i pregiudizi a portare le aspettative medie verso l'avere una relazione allonormata che poi sia pure eteronormata.
Ciò porta le persone a vivere le relazioni fisiche e sentimentali con una buona dose di ansia da prestazione da più punti di vista e bisogna chiedersi: nel vivere la vita e fare le proprie scelte bisogna affrontare desideri, possibilità, esigenze personali o gli obblighi che si delineano con il contratto sociale e le aspettative altrui?!?
Allora sorge la domanda: ogni persona di che cosa ha bisogno e che cosa può offire a sé e alle altre persone che fanno parte del proprio “cammino”?!?

Prima di accettare, o forse dovrei dire accogliere, sé stessə bisogna conoscersi e rispondere alle fatidiche cinque domande: chi e che cosa si è, dove ci si trova, perché e con quali finalità ci si è mossi fin'ora, che modalità e quali tempistiche ci caratterizzano. Il tutto è per la propria utilità soprattutto. Poi vengono i riscontri che ci arrivano dal prossimo o le informazioni che possiamo condividere con glə altrə...
La facciata e le maschere possono mettere a disagio il prossimo. I punti ciechi ci spaventano, mentre l'ignoto spaventa più o meno tutti e questo è il motivo per cui spesso si cercano dentro di sé delle risposte facili a problemi complessi, ma queste risposte spesso sono sbagliate, disfunzionali e per nulla strategiche.

Incel e volcel sono delle etichette e le etichette ci aiutano a definirci e a comprenderci, ma spesso sono anche dei termini la cui importanza è sopravvalutata o abusata o storpiata...
Le etichette servono nel momento in cui il significato e neutro e non vi si appone un giudizio. Sono uno strumento conoscitivo.
Allora sorge la domanda: la situazione di assenza di relazioni è un problema per chi ci si ritrova? Che poi sia un problema per le aspettative altrui, oppure no, è un altro discorso. Ogni persona ha la necessità di lavorare su sé stessə... non di conformarsi ai segnali e alle richieste che arrivano dall'esterno, a parte comprendere quello che può essere un equo “contratto sociale”, nel momento in cui ci si relaziona con il mondo, la vita e tutto il resto e grazie per tutto il pesce....

Se leggete “La coscienza di Zeno” c'è una parte che riguarda il matrimonio del protagonista e questa parte risponde implicitamente al fatto che forse le grandi aspettative e la realtà vista con il senno di poi possono differire grandemente...
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Odiare i mascalzoni è cosa nobile. Marco Fabio Quintiliano, Calahorra, 35-40 d.C. – Roma, 96 d.C.
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