la mia compagna è asessuale?

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giuliaritrosi
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la mia compagna è asessuale?

Messaggio da giuliaritrosi »

Salve a tutt*,
spero di non aver sbagliato luogo in cui postare, nel caso ringrazio chi risponderà.
Sono una donna lesbica di 36 anni, faccio la psicoterapeuta ed ho una storia con S. da più di un anno. Il sesso tra di noi è sempre stato un argomento un po' spinoso, S. ha chiaramente un attaccamento evitante, quindi all'inizio c'era sicuramente più coinvolgimento fisico, ma man mano che la relazione diventava più intensa, più la componente sessuale è diventata ostica. Io ho sempre avuto problemi col rifiuto, come se dicesse qualcosa su di me. Essere rifiutata sessualmente o non desiderata mi attiva idee di disvalore, pensieri ruminanti e non è piacevole. Col tempo ho imparato a contenerli e capire che non posso certo sradicarli, ma posso accoglierli come posso. S. spesso sente un forte disagio nel fare sesso, le viene l'ansia, sia che provi desiderio sia che non lo provi. Io sono molto sensibile ai suoi atteggiamenti, quindi se sento che non è voluto, fermo tutto. Mi sembrerebbe una violenza. Quando lo facciamo invece è molto bello per entrambe. La sua terapeuta dice che attualmente sposta tutto il suo evitamento sul sesso, che dovrebbe solo imparare a lasciarsi andare. Trovo questo approccio superficiale e frustrante, ovviamente non perché lo dico io, ma perché lo dice S.
Dopo l'ennesima crisi in cui S. mi dice che sicuramente finirò per tradirla, ho sentito un malessere che non è più sostenibile. Le ho detto che non me la sento di convivere se non s'informa riguardo quello che le succede. Non significa fare sesso per forza o dover trovare una soluzione per forza, ma attivarsi con una sessuologa o quello che preferisce. E' possibile far funzionare una relazione tra una persona asessuale e l'altra no? Quali sono le vostre esperienze? S. all'idea di aprire la coppia è totalmente in disaccordo, al momento lo sono anche io, ma in futuro non lo escludo.
Grazie a chi risponderà

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axelay
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Re: la mia compagna è asessuale?

Messaggio da axelay »

Interessante, mia moglie spesso mi dice "mi chiudo a riccio e non ascolto nessuno". Non è un tipo che ama affrontare i problemi.
Sarà così evitante che evita pure il sesso....

Per far funzionare questo tipo di coppia, il mio parere frutto solo di mia esperienza personale, è che il partner sessualmente attivo deve sacrificarsi.
Si deve arrangiare come può, e accontentarsi, magari, di quei rari momenti di sesso felice con il partner. Che però son troppo rari e non servono a risolvere la questione.

Sai, io penso che l'amore è un ideale, come anche la fedeltà.
Devi fregare la tua mente, pensare a qualcosa che è più importante del sesso tra di voi, mettere questa cosa al primo posto e proteggerla.
Proteggerla significa non tradire questo ideale. Se tradisci questo ideale crolla tutto il castello e quindi va a finire che tradirai anche S.
E non credo che tu lo voglia fare.

Per i tradimenti non posso aiutarti, ho zero esperienza.
Troppi casini meglio esser sinceri.

Però c'è una parte di me che ti direbbe, in tutta sincerità, non cercare di ingannare la tua mente attraverso i suoi punti deboli. Lascia perdere tutto, il sesso è amore materializzato, che si può finalmente toccare e sentire con i sensi, e non soltanto qualcosa da interpretare mentalmente.

giuliaritrosi
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Re: la mia compagna è asessuale?

Messaggio da giuliaritrosi »

Io ho sempre tradito per espellermi dalla relazione. Ero sempre estremamente dipendente, finché l'abbandono immaginario o reale che fosse non prendeva il sopravvento nella mia mente e l'unico modo per uscire dalla relazione era creare una frattura con la partner, appunto, tradendo. Mi sono resa conto nel tempo che questo gesto era distruttivo anche per me, non solo per chi lo riceveva. Rimanevo ancora più legata a storie che non desideravo più per senso di colpa. Quel senso di essere 'sbagliata' ora lo sento sul sesso, quando la mia partner non mi desidera. Ho deciso di lavorarci, oltre alla terapia vado dallo psichiatra (ho un disturbo borderline di personalità). Va tutto molto meglio con i farmaci, ho trovato il mio centro, che non sostituisco più con le relazioni o il lavoro o lo sport o gli amici stretti. La persona più importante della mia vita sono io, che non significa sopraffare gli altri, ma interessarsi sempre di sé stessi. Eppure sento che se mi sacrificassi per S. solo per il suo benessere, questo non mi porterebbe una crescita. Ho capito anche che posso esistere senza una relazione, per cui sono abbastanza certa che non la tradirò, ci separeremo piuttosto.

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axelay
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Re: la mia compagna è asessuale?

Messaggio da axelay »

Hai detto bene.
Sacrificarsi, se a lungo andare per anni, comporta dei danni che forse sono irreparabili.
È poi deleterio sentirsi rifiutati a letto. Non sentirti completamente donna, facendo sorgere in te mille dubbi, minando le tue sicurezze.

Un amico recentemente mi raccontava delle sue avventure, io ascoltavo dicendo a me stesso "ma perché io non devo vivere la mia sessualità, cosa ho fatto di male.."

Alcune volte penso che il colpevole sono io, che ho sempre schivato, in un certo senso, potenziali partner sessualmente più coinvolgenti, come se fosse una cosa sbagliata, legata al mio ideale di prima l'amore poi il sesso. E quindi divento cieco,non mi accorgo di alcune cose e invece sono idealmente attratto più da situazioni soft legate all'eros.

GiuseppeVerdi
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Re: la mia compagna è asessuale?

Messaggio da GiuseppeVerdi »

Ciao, benvenuta sull’isola di Aven!

Nella tua presentazione poni alla comunità una domanda interessante, ma complessa: “E' possibile far funzionare una relazione tra una persona asessuale e l'altra no?”.
Secondo me, l’ago della bilancia lo muove la sfumatura di asessualità della persona asessuale nella coppia, esistono alcune tonalità in cui non si hanno problemi ad avere rapporti sessuali col partner, ma l’atto in generale non suscita interesse, altre in cui si riesce soltanto dopo aver instaurato un legame di profonda empatia e complicità col partner, ma in linea di massima, credo sia molto complicato.

Nella maggioranza delle esperienze di “relazione mista” da me lette sull’isola di Aven (ammetto di essere qui da non moltissimo tempo e di non aver avuto modo di leggerne a bizzeffe) si arriva, principalmente, a due soluzioni: 1) Una trattativa sull’intimità fisica nella coppia, es. “lo facciamo ogni settimana o ogni due settimane o ogni tot giorni”. 2) Un tacito accordo sul tradimento della persona allosessuale, es. “sfoga i tuoi istinti con chi vuoi, ma non farmi sapere nulla”.
Entrambe presentano delle criticità: nel primo caso (1) o l’accordo non viene rispettato dalla persona asessuale, es. “ieri sera era la nostra sera, ma mi ha detto di avere avuto una giornata pesante e di essere stanco, oggi non abbiamo recuperato” o durante gli “incontri programmati” la persona allosessuale, non si sente desiderata e trova poco piacevole l’unione. Nel secondo caso (2) i “tradimenti autorizzati” diventano troppo pesanti da sopportare o troppo frequenti inclinando l’intera relazione, ammesso che non intervengano sentimenti romantici per la persona con cui si è tradito il partner asessuale, con relative conseguenze.

In entrambi i casi (quasi sempre) uno dei due partner, prima o dopo, comincia a chiedere di modificare gli accordi presi, in caso di diniego, frustrazione e rabbia si accumulano e col tempo tramutano in rancore

Come hai potuto leggere in altre risposte, ci sono delle eccezioni, (l’impegno e la volontà di entrambi i componenti della coppia di trovare una soluzione gioca un ruolo fondamentale) ma ,quasi sempre, la storia va in maniera analoga.

Rimane l’opzione in cui la persona allosessuale si “sacrifica” in nome propri sentimenti e rinuncia alla sfera sessuale, ma, a mio modo di vedere, questa non può essere una soluzione, perché per una persona sessuale adulta e sana, avere una vita intima attiva è un bisogno primario paragonabile a mangiare, bere o dormire.
A mio giudizio (forse sbaglio, ma non ho esperienze dirette) rinnegare la propria natura (qualunque essa sia), anche in nome e per conto del più grande fra i sentimenti: l’amore, è scorretto, alla fine la persona in questione (sessuale o non) si sente male in una storia che non gli consente di esprimersi e vuole uscire da quella situazione.

Chiedi inoltre di esperienze personali in merito, come dicevo poco fa, personalmente non ne ho avute, sono un asessuale antisessuale, con me non ci sarebbe nessun accordo da trovare, per nessun motivo MAI un rapporto intimo completo, ma nemmeno preliminari, giochi erotici, coccole intime o baci in bocca... non accetterei nemmeno di dormire (solo dormire) nello stesso letto con un altra persona :oops: , davvero troppo da chiedere a una partner (forse anche a una partner asessuale), quindi quando mi si presenta un occasione di conoscenza metto subito le cose in chiaro (non ti elenco le reazioni, ma sono facilmente immaginabili :lol: :lol: ).

Sull’isola di Aven ci sono tante altre persone con sfumature diverse dalla mia, sono certo che presto avrai molte esperienze dirette di “relazioni miste” da cui prendere spunto per la tua con S.

Un saluto. Spero di rileggerti presto.

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Re: la mia compagna è asessuale?

Messaggio da axelay »

In realtà anche chi si sacrifica continua a vivere la propria sessualità ma in maniera differente. In questo la fantasia è una grandissima alleata.
Poi, sai, quando si è a letto a far l'amore tra coppie classiche, spesso si è in 3-4.

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Re: la mia compagna è asessuale?

Messaggio da giuliaritrosi »

GiuseppeVerdi ha scritto:
lun gen 15, 2024 11:56 pm
Ciao, benvenuta sull’isola di Aven!

Nella tua presentazione poni alla comunità una domanda interessante, ma complessa: “E' possibile far funzionare una relazione tra una persona asessuale e l'altra no?”.
Secondo me, l’ago della bilancia lo muove la sfumatura di asessualità della persona asessuale nella coppia, esistono alcune tonalità in cui non si hanno problemi ad avere rapporti sessuali col partner, ma l’atto in generale non suscita interesse, altre in cui si riesce soltanto dopo aver instaurato un legame di profonda empatia e complicità col partner, ma in linea di massima, credo sia molto complicato.

Nella maggioranza delle esperienze di “relazione mista” da me lette sull’isola di Aven (ammetto di essere qui da non moltissimo tempo e di non aver avuto modo di leggerne a bizzeffe) si arriva, principalmente, a due soluzioni: 1) Una trattativa sull’intimità fisica nella coppia, es. “lo facciamo ogni settimana o ogni due settimane o ogni tot giorni”. 2) Un tacito accordo sul tradimento della persona allosessuale, es. “sfoga i tuoi istinti con chi vuoi, ma non farmi sapere nulla”.
Entrambe presentano delle criticità: nel primo caso (1) o l’accordo non viene rispettato dalla persona asessuale, es. “ieri sera era la nostra sera, ma mi ha detto di avere avuto una giornata pesante e di essere stanco, oggi non abbiamo recuperato” o durante gli “incontri programmati” la persona allosessuale, non si sente desiderata e trova poco piacevole l’unione. Nel secondo caso (2) i “tradimenti autorizzati” diventano troppo pesanti da sopportare o troppo frequenti inclinando l’intera relazione, ammesso che non intervengano sentimenti romantici per la persona con cui si è tradito il partner asessuale, con relative conseguenze.

In entrambi i casi (quasi sempre) uno dei due partner, prima o dopo, comincia a chiedere di modificare gli accordi presi, in caso di diniego, frustrazione e rabbia si accumulano e col tempo tramutano in rancore

Come hai potuto leggere in altre risposte, ci sono delle eccezioni, (l’impegno e la volontà di entrambi i componenti della coppia di trovare una soluzione gioca un ruolo fondamentale) ma ,quasi sempre, la storia va in maniera analoga.

Rimane l’opzione in cui la persona allosessuale si “sacrifica” in nome propri sentimenti e rinuncia alla sfera sessuale, ma, a mio modo di vedere, questa non può essere una soluzione, perché per una persona sessuale adulta e sana, avere una vita intima attiva è un bisogno primario paragonabile a mangiare, bere o dormire.
A mio giudizio (forse sbaglio, ma non ho esperienze dirette) rinnegare la propria natura (qualunque essa sia), anche in nome e per conto del più grande fra i sentimenti: l’amore, è scorretto, alla fine la persona in questione (sessuale o non) si sente male in una storia che non gli consente di esprimersi e vuole uscire da quella situazione.

Chiedi inoltre di esperienze personali in merito, come dicevo poco fa, personalmente non ne ho avute, sono un asessuale antisessuale, con me non ci sarebbe nessun accordo da trovare, per nessun motivo MAI un rapporto intimo completo, ma nemmeno preliminari, giochi erotici, coccole intime o baci in bocca... non accetterei nemmeno di dormire (solo dormire) nello stesso letto con un altra persona :oops: , davvero troppo da chiedere a una partner (forse anche a una partner asessuale), quindi quando mi si presenta un occasione di conoscenza metto subito le cose in chiaro (non ti elenco le reazioni, ma sono facilmente immaginabili :lol: :lol: ).

Sull’isola di Aven ci sono tante altre persone con sfumature diverse dalla mia, sono certo che presto avrai molte esperienze dirette di “relazioni miste” da cui prendere spunto per la tua con S.

Un saluto. Spero di rileggerti presto.
ciao, intanto grazie per la risposta. Parlandone è venuto fuori che è più un problema di ansia legata alla prestazione, quando poi succede l'atto in sé è molto bello per entrambe. Io credo che la vita sia una lunga serie di separazioni, del resto nasciamo proprio così, quindi trovare un modo di stare insieme a tutti i costi non fa (più) per me. Non credo di volere o potere schedulare il sesso e avendo scelto la monogamia (non perché è la scelta più giusta, è solo una scelta tra le tante) non voglio altre partner. Insomma, ci si prova a stare fino in fondo, sforzandosi senza forzarsi. Io penso che il valore esistenziale delle persone sia indiscutibile, hai diritto di esistere come preferisci nel consenso tuo e dell'altr*. Tanto nessuna regola ci preserva dal dolore, tanto vale accoglierlo come possiamo.

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