Dedicato a chi scala la vita.

[Bianca]

[GiuseppeVerdi]

Bellissima citazione, non per niente è di uno dei più grandi poeti moderni.

Grazie a te per aver riportato queste meravigliose parole facendo così in modo che l'isola di Aven possa essere il megafono col quale divulgare giusti pensieri andando a scalfire un muro di pregiudizi ancora oggi troppo alto.

[Bianca]

Scalfire? A piccoli, significativi colpi di mazzetta, deve essere demolito.

Non sono pregiudizi, è ignoranza pura, supponenza.

[axelay]

Questa frase, Bianca, riguarda anche me?
Nel senso che mai come in questo periodo mi sento legittimato, ad agire seguendo ciò che è la mia natura.
Non ce la faccio più.
Forse devo sbagliare per capire chi veramente sono e quale strada seguire.

[Bianca]

No, non riguarda te.
Tu sei conforme ad una maggioranza ma hai fatto una scelta, questa scelta ti impone accettazione.
Tu non devi capire chi sei, tu lo sai.
Tu devi capire l’altro, accettarlo, amarlo con tutti i suoi limiti, sostenerlo.

Anche tu scali la vita ma sei il capocordata, non puoi consentirti distrazioni, perché ci sono altre creature legate a te, dipendono dal tuo passo, dalla tua attenzione, dal tuo coraggio.

[axelay]

Cara Bianca
per anni hai scritto parole di incoraggiamento per cercare di tirar fuori il meglio da me, ricordarmi cosa era giusto fare, paragonarmi a qualcuno molto forte, che deve quasi essere invincibile.
Qualcuno che non può permettersi errori, perché responsabile di altri cuori.
Io non saprò mai, mai, come ringraziarti per le tue parole.

Come ben sai, non ho scelto tutto questo, ma molto ingenuamente, non conoscendo l'esistenza del concetto di asessualità, credevo che dipendesse soltanto da questioni legate a matrimonio e romanticherie religiose.

Io non dico che non si possa amare fino alla morte una persona che non vuole avere rapporti fisici. Si può fare, ma comporta dei rischi.
Dei rischi, forse, anche per la salute mentale.
Sostituire ciò che manca con altro, non è bello.
Dopo anni non fa bene. I pensieri diventano distorti.

Non ho scelto di vivere questa sorta di castità forzata.
La mia natura mi porta a desiderare altro.

[Bianca]

Tu pensi io non sappia quanto hai ragione, quanto sia giusto quello che esprimi e quanto sia ingiusta la sofferenza che ti porti nel cuore?

Lo so che non hai "scelto", lo so che nei tuoi pensieri non esisteva il concetto di asessualità, lo so che nel tuo essere fondamentalmente corretto, hai attribuito la causa di certi atteggiamenti alle paturnie di cui si favoleggia a proposito dell'altra metà del cielo.
Poteva capitare anche a me. Che cosa avrei fatto, non lo so. Per me era importante avere dei figli ma anche la sessualità.

Dover mortificare le proprie esigenze fisiche, comporta rischi per la salute mentale, se non è una scelta fatta liberamente.

Mi sono chiesta parecchie volte che cosa direi a mio figlio se vivesse una situazione come la tua...
Penso gli direi le stesse cose che dico a te, condividendone la sofferenza.

[axelay]

Bianca, sto riflettendo molto in questi giorni.
Credo che ognuno di noi, prima o poi nella vita, debba fare i conti con qualcosa di irrisolvibile, qualcosa che ci fa soffrire e non si può cambiare. Ma è sbagliato, poi, concentrarsi solo sul quel problema e credere che la propria felicità dipenda solo da ciò.
C'è anche dell'altro che può renderci felici, anche se i problemi sono più di uno.
E tu questo, in passato, me lo hai detto tante volte, direttamente o indirettamente, rispondendo ad altri utenti.
Non si può essere "felici" h24. Questa cosa non esiste per nessuno.
Ecco, se avessi avuto una compagna che fosse simile a me per due tre cosucce, signori dell'Isola, lo dico ad alta voce, io sarei l'uomo più felice del mondo, perché non bramerei altro.
Ma questa condizione è fiabesca, non può esistere per sempre.
Rimane il problema di affrontare i momenti in cui il desiderio si fa più forte. Non che non sappia come fare....vorrei viverli con chi ho accanto, ma non si può. Allora devo viverli nella mia mente, in nascosta solitudine. Qui subentra l'immaginazione e la pornografia.
La pornografia diventa una droga, però. Che ti invita a rendere reale ciò che vedi. E ad un certo punto dici a te stesso che, in fondo, un atto fisico mercenario non equivale a tradire per amore, soprattutto quando diviene una scelta imposta. Ma il problema non è l'atto, ma il suo significato. Essere complici di un sistema che mercifica la donna. Sentire dentro al proprio cuore che hai tradito chi hai al tuo fianco. Sono cose che credo che poi non si possono cancellare dalla propria coscienza. Non è un problema di religione, no.
È un problema romantico, è un problema di chi, nonostante tutto, crede che l'amore (vero) sia come un tesoro prezioso che non può essere barattato con nulla, non può essere sporcato, ma va soltanto difeso ad ogni costo.

Sono convinto che non sono lucido nel pensare queste cose.
Che mi servono solo per andare avanti.
Che ho costruito tutto questo ideale romantico solo per crearmi un alibi per non fare scelte che richiederebbero più coraggio.

Però se penso a lei senza di me, la immagino sola, distrutta, abbandonata a se stessa su una zattera.
E questa metafora della zattera, però, sento che è molto realistica.

[Bianca]

Axe, parli come un manuale sull'amore ma non mi sorprendi; io ho saputo fin dall'inizio che tu sei così.

Tu sai quanto vale un amore "fedele" e non lo scambi con qualcosa di effimero che ti lascerebbe addolorato.

Tu pensa quando un giorno la stufetta verrà a conoscenza di questa situazione... sì, lo saprà e ti chiederà: papà, come hai fatto?
E tu potrai risponderle: ho amato solo tua mamma.

E' romanticismo questo? Sì, lo è ed ha un grande valore.

Te l'ho detto anch'io che senza di te lei è perduta...sei la sua forza, il suo punto di riferimento; nessun altro uomo (e lei lo sa) le starebbe accanto come fai tu.