overthinking e solitudine

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ilia
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overthinking e solitudine

Messaggio da ilia »

ciao popolo di aven, ogni tanto torno e oggi vi ho cercato non per parlare di sessualità ma per trovare qualcuno con cui parlare, essere ascoltata.
è da una settimana che sto andando in overthinking sul tema "solitudine". Domani vedrò un'amica e spero che parlarne a gran voce con qualcuno di fisico metta la parola fine a questa mia piccola agonia interiore. premetto che sarà un flusso di pensieri.

primo overthinking: il click è partito da una possibile (da me percepita) "minaccia" da parte di una persona che potenzialmente poteva unirsi al mio neo-nato gruppo di amicizie, davvero piccolino ma a cui tengo molto... (non so se l ho mai raccontato e spero che nessuno che conosca legga tutto ciò, nel caso, mi scuso per potenziali disagi(?)) ... perchè sono persone che conosco da appena 2 anni e vedo giusto un paio di volte a settimana per un corso che frequentiamo, sono le mie prime amicizie maschili (che non vuol dire nulla. ma per me che ho passato più di 25 anni a non interagire per niente con i ragazzi -semplicemente io non li cercavo e loro non cercavano me- voleva dire tanto. se anche in un futuro non ci sentiremo più, sarà grazie a loro che avrò fatto questo grande passo avanti). questa "minaccia" pare schivata, ma mi ha fatto confessare questo timore del cambio di equilibri ad uno dei miei amici citati prima (... dovevo starmene zitta? secondo overthinking)
più tardi mi son messa a pensare (terzo overthinking, il più pesante) "mh.. per l'80% delle volte sono io ad iniziare una conversazione su wtsp, voglio vedere che succede se non inizio io a scrivere".. spoiler: sono stata peggio (ma va). sapevo che era una pessima idea ma la volontà di vedere il risultato della giornata era forte. in quella giornata ho postato delle stories su instagram riservate agli amici stretti. erano simil richieste d'aiuto. dicevo chiaramente che ero in overthinking sul tema solitudine e che la cosa mi faceva stare male. non erano papiri, non volevo risultare pesante ma palesavo il mio malessere).
premetto anche che erano un paio di giorni che stavo da sola a casa, e quando sono da sola a casa non metto tv, raramente metto musica. insomma, sto spesso in silenzio.
riassunto della giornata: mi ha scritto solo
-mia sorella per chiedermi un favore
-la mia amica d'infanzia (avevo iniziato io la conversazione per rispondere ad un messaggio della sera prima). si è parlato di programmi trash, niente di serio. con lei fatico a parlare di cose serie, cerco di evitarle perchè non sono pienamente in linea con la sua idea di "tirare su il morale" e mi scatura spesso più frustrazione che sollievo (per quanto percepisca che lo faccia con buoni intenti e ci metta impegno, ma semplicemnte non credo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda per questo genere di discorsi)... infatti ha risposto ad una mia stories ridendo.. quindi... ok.

basta.

volevo solo parlare con qualcuno di questa mia sensazione di solitudine.. ma più pensavo a chi potevo parlarne più mi sentivo sola, perchè non avevo nessuno. i miei neo-amici.. solo con uno ho un po' più dialogato di cose personali, non volevo disturbarlo. già gli avevo detto della "minaccia", non volevo appesantirlo con altre cose. io mi sarei anche aperta ma non volevo farlo sentire a disagio. nell ultima settimana ho provato a cercare dei momenti in cui aprire l'argomento ma non l ho mai trovato da solo. forse giusto un paio di momenti, durati un paio di minuti, ma non ero pronta io.
la mia amica d'infanzia, esclusa.
la mia famiglia, esclusa.
ho un'altra carissima amica, ma è messa male in questi ultimi mesi, non è tranquilla e non volevo darle un ulteriore peso, già riesce a rispondermi ai messaggi 1 volta ogni 10 giorni. (fortunatamente ci vediamo domani <3 )
ho provato a parlarne con una mia amica conosicuta online, le parlai della "minaccia" ma lì mi ha liquidato abbastanza freddamente, quindi non sono tornata a parlarne della "solitudine"
di più vicino sentivo di avere solo lui, quel mio amico, ma... appunto, essendo un'amicizia fresca, o cmq che non percepisco pienamente consolidata, non volevo appensantire la cosa (già a lezione mi sono presentata alle ultime lezioni con un umore PESSIMO)

l'esperimento di non scrivere a nessuno è durato solo un giorno, dalla mattina seguente ho ricontattato qua e la chi mi andava di sentire. anche giusto per mandare un tiktok.

quindi così.

negli ultimi uno o due giorni va abbastanza meglio, anche se mi sono accorta che tendo a sfociare sul passivo-aggressivo. cerco di contenermi.
spero che mi passi del tutto. ho il continuo timore di essere pesante per chi mi sta vicino e mi sta conoscendo.
continuo a sentirmi sola. vorrei qualcuno con cui riuscire a parlare tranquillamente di queste cose. riesco a farlo solo con un'amica (non quella d'infanzia, l 'altra) ma appunto è un periodaccio per lei quindi rientra, anche se il altra maniera, nel "non voglio essere un peso in più"

grazie a chi ha letto tutto.
spero di non essermi incastrata troppo nelle parole.

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Bianca
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Re: overthinking e solitudine

Messaggio da Bianca »

Signorina Ilia, buongiorno ma vorrei fosse davvero un buon giorno, nel senso che oggi, tu riuscissi a districare la mente e vivere in modo consapevole, perché tu, non sei incastrata nelle parole, sei incastrata nei pensieri.

Ti sono caduti un po’ di gomitoli e rotolando di qua e di là con la complicità del gatto, hanno costruito una rete che ti impedisce di muoverti.

Pensi e più pensi più ti senti sola, più avverti la necessità di metterti in comunicazione con qualcuno.
Ma questo qualcuno, per un motivo o per un altro, come tu stessa riferisci, non c’è, non è disponibile.
Può succedere, hanno tutti tante cose a cui pensare e di cui preoccuparsi, perché stupirsi?

Personalmente chiamata, per libera scelta a rivestire un ruolo, molto indegnamente devo esserti guida e allora mi ispiro a Platone.

Quando ti ritrovi a vivere questi momenti, invece di tentare un avvicinamento esterno che, come sperimenti, spesso non è disponibile, entra dentro di te, in quegli spazi in cui hai raccolto insegnamenti, piccole gioie e grandi dolori, tutto quello che costituisce la Treccani della tua vita e cerca, cerca…
finche trovi te stessa, prima bambina poi adolescente ed infine donna.
Riconosci le tue capacità, quello che di positivo c’è stato nella tua vita, le difficoltà che hai incontrato, l’amore che hai dato, le incomprensioni che ti hanno causato sofferenza…

Sei tu, tira fuori te stessa, riconoscila, sorridile, coccola, rivestirla bene, truccala un po’, aggiustale i capelli…
La vedrai animarsi, ti chiederà di portarla fuori, di farle vedere un bel posto.
Non sará delusione, non nasceranno contrasti, semplicemente capirai che gli altri sono compagni di viaggio, a volte ti tengono il posto, a volte no; non ti cedono il finestrino e non ti aiutano a portare i bagagli, lo fai spesso anche tu con loro, riconoscilo.

La disponibilità è un atteggiamento del cuore, una forza che non tutti hanno.
Ricordati anche che in questo viaggio, se vieni trovata senza biglietto, potresti non incontrare nessuno che ti difende o paga per te e alla prima fermata verresti fatta scendere.

Tanto vale attrezzarsi, no?

Fammi sapere, se vuoi, come va la ricerca interiore.

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