Presentazione

[GiuseppeVerdi]

Premessa, non sono sicuro di essere nella sezione giusta, non sono molto bravo coi siti on line.

Nel caso fossi al posto giusto... Buongiorno a tutti, sono Giuseppe, mi sono iscritto all'isola di AVEN solo ieri sera, e approfitto di questo spazio per presentarmi, ho superato i trenta anni e sono completamente asessuale (non so se esista un termine unico che lo descriva, non credo).
Dico completamente perchè non solo non ho mai provato desiderio/attrazione sessuale per nessun sesso, ma non ho mai provato desiderio di provare nulla che sia collegato fisicamente al rapporto intimo (baci sulle labbra, preliminari, carezze intime, sex toys ecc.).

La mia adolescenza è stata passata a sentirmi diverso, inadatto, sbagliato o addirittura malato. A scuola i miei compagni parlavano dei loro flirt e dei primi aprrocci, io li ascoltavo e dentro me dicevo "come cavolo fanno a piacergli queste cose!", ho cominciato a cercare risposte, mi vergognavo di me stesso e le cercavo di nascosto, ho guardado decine di film a luci rosse di qualunque genere (etero, gay, Lesbo, Trans, Orge ecc.) e comprato dozzine di riviste hard di qualunque genere, ma non mi è mai piaciuto nulla di ciò che vedevo o sentivo, anzi, durante le scene che fanno di un film, un porno ho sempre provato un senso di velato disgusto. Ad aprirmi gli occhi è stata una psicologa/sessuologa della mia scuola che parlando dei vari orientamenti sessuali, mi ha fatto conoscere il termine asessualità! Una vera liberazione!

Ho dovuto fare un percorso lungo e doloroso per accettare quello che sono, ma oggi, finalmente, posso dire di essere sereno. Non ho mai avuto, e non desidero una relazione (la sola idea di fare quello che normalmente si fa in una coppia,comprese coccole e baci, mi fa accaponare la pelle), ma non è più un problema per me, sto bene con me stesso, finalmente, non mi vergogno più della mia natura!

Forse sono troppo "estremo" anche per l'isola di Aven, ma almeno qui (spero) di trovare persone disposte ad accettarmi senza giudicare, (come io non giudicherò mai loro) o dirmi frasi che mi sono sentito ripetere per anni come "devi solo trovare la persona giusta" o "non è possibile che non provi attrazione proprio per nessuno" (queste sono le più gentili, ce ne sono altre molto peggiori).

Non preterndo di parlare a nome di nessuno, questa è la mia storia, solo la mia storia, non è giusta e non è sbagliata, è solo... la mia natura.

Grazie per avermi letto, arrivederci a presto.

[Bianca]

Benarrivato Giù! O devo chiamarti Maestro?

Da quello che dici, si può pensare che tu sia asex a tutto tondo, con il diritto di approdare all’Isola di Aven con tutti gli onori.

La tua consapevolezza e la conseguente accettazione, ti mettono in grado di essere il Faro dell’Isola ed anche il bibliotecario.

Tu ti sei impossessato dei due elementi fondamentali nella vita di un uomo, a qualsiasi caratteristica di se stessi si riferiscano.

Su Aven sono arrivati dei potenziali, probabili asex che, pur essendo verso i 60 anni, ancora brancolavano nel buio, ancora il loro atteggiamento li sorprendeva.

Nel tuo racconto non fai cenno alla tua situazione sentimentale, per cui, a me viene subito il desiderio di porti due domande a cui, se vorrai, potrai rispondere.

La prima è questa;
In caso ti si presentasse la possibilità/desiderio di instaurare una relazione, sapresti dire all’eventuale partner come ti poni nei confronti del sesso?

La seconda:
Come penseresti di poter vivere, per quanto riguarda te e previa accettazione del partner, questa relazione?

Grazie se vorrai rispondere.

[GiuseppeVerdi]

Grazie per la risposta! Le tue parole mi hanno commosso fino alle lacrime, il caloroso benvenuto riservatomi è (credo) quello che ogni asessuale spera di trovare nell'isola di AVEN, comprensione, accettazione e nessun giudizio!
Scalda il cuore sapere che esistono ancora persone del genere, fin dal primo messaggio ho la sensazione che l'isola di AVEN sia quello che ho sempre pensato (e sperato) che fosse, un isola felice, distante dalla società ipersessualizzata in cui viviamo, un isola (seppur virtuale) dove anche noi asessuali possiamo non solo restare, ma anche confrontarci senza sentirci malati o doverci vergognare della nostra natura!
Dopo questa breve intro rispondo volentieri alle domande proposte nel post precedente:
1) Per me è una questione di rispetto dell'altra persona essere sincero sulle questioni importanti per una relazione, ovviamente la sessualità è basilare per la costruzione di un futuro rapporto, quindi se mi dovessi trovare nella situazione in cui, dopo aver frequentato una persona, provassi il desiderio di avere una storia con lei, sicuramente la metterei al corrente di quello che sono e che sono sempre stato, di quello che posso, ma sopratutto di quello che non posso e non potrò mai dargli. Gli chiederei scegliere autonomamente e in tutta onestà la strada da percorrere, comprendo perfettamente che per un sessuale la fisicità è un bisogno (non un desiderio), ma non posso, e anche se potessi non voglio, rinnegare la mia natura per creare una relazione in cui io non sarei io a tutto tondo.
2) Se l'altra persona decidesse di intrapprendere comunque un percorso affettivo con me, le proporrei l'unico accordo sulla fisicità che sono in grado di rispettare, come ho già detto sopra, per una persona sessuale la fisicità è un bisogno primario, come bere, mangiare o dormire, ma per me qualsiasiasi rapporto fisico/sessuale è impossibile, quindi le proporrei di non chiedere mai niente (a livello fisico ovviamente) a me, baci sulle labbra, coccole intime, massaggi pelle a pelle, in particolare rapporti sessuali (anche con l'utilizzo di sex toys), ma, allo stesso tempo, sarebbe liberissima di sfogare i suoi bisogni sessuali con chi vuole, quando vuole. Non ci sarebbe colpa alcuna in queste "azioni", perchè sta semplicemente soddisfando un suo bisogno fisico, le chiederei però di mettermi al corrente qualora provasse sentimenti per un altra persona (in tal caso non è più solo uno sfogo fisico).
Come avrete certamente capito la sintesi non è una mia dote, ma ricapitolando: 1) Metterei sicuramente al corrente l'altra persona della mia asessualità appena il rapporto di conoscenza dovesse evolversi in qualcosa di più profondo.
2) Proporrei un accordo dove noi non faremo mai niente di fisico, ma lei sarebbe libera di esprimere la sua sessualità altrove, purchè non ci siano sentimenti romantici. Insomma, le chiederei di essermi leale, non fedele.

Grazie per aver pazientemente letto questa mia risposta. Arrivederci.

[Bianca]

Ciau Gio!
Sono contenta che tu abbia apprezzato il benvenuto ma non pensare che sia una cosa strana e/o sorprendente.
Chi vive una difficoltà, deve trovare accoglienza e amore, essere non blandito ma incoraggiato e soprattutto, deve guardare la realtà come, forse, in vita sua, non ha mai avuto il coraggio di fare.

Tu pensa se il marito di Shy fosse sbarcato una volta sull’Isola di Aven, per caso o per decisione…..
Probabilmente non avrebbe messo in piedi, con tutte le benedizioni, una situazione come quella in cui la signora da anni si trova.

Allora, bisogna diventare consapevoli per poter essere corretti.

[Bianca]

È un altro elemento positivo che tu abbia la volontà di mettere al corrente del tuo modo di considerare la sessualità, l’eventuale partner.
Anche questo bisogna saperlo fare, per non lasciare l’altro sconcertato e soprattutto perché non pensi che tu ti stia inventando un modo insolito per potertene andare con la coscienza pulita.

Personalmente, la tua proposta di accordo mi offenderebbe.
Io posso dirti che i tuoi limiti non mi stanno bene e andarmene, come potrei dirtelo nel caso in cui tu mi dicessi di essere sterile.
Ma accettare di svolazzare di fiore in fiore, con il tuo beneplacido, per soddisfare le mie necessità, no, non potrei proprio.

Credo che Aven sia un’Isola felice, non perché chi arriva trova la soluzione ben impacchettata da portarsi via ma perché scopre che non è solo, non è singolare, non è “svitato” come qualcuno potrebbe liquidarlo; può raccontarsi, parlarne, ascoltare pareri e altre esperienze, imparare a giocarsi le sue qualità per rendere meno pesante e condizionante il suo modo di non utilizzare la sessualità.

[GiuseppeVerdi]

Ciao, ho letto ora i tuoi post.
Innanzitutto mi dispiace che la mia proposta di accordo ti offenderebbe. Non è, e non è mai stata mia intenzione urtare nessuno, ma ogni volta che leggo dei post dell'isola AVEN di persone sessuali che hanno relazioni affettive con persone asessuali, le prime incontrano inevitabilmente difficoltà tremende, e le uniche due soluzioni possibili (da quanto posso capire) sono 1) avere un accordo in cui si vive l'intimità di coppia a giorni stabiliti, (magari 1 volta a settimana o 2 volte al mese) 2) avere un accordo simile o uguale al mio.
Nel mio caso, (perchè io posso parlare solo per il sottoscritto), la soluzsione 1 serebbe impossibile, accettandola finirei per violare un accordo che io stesso ho concluso (come vedo molti fare leggendo nei vari post), creando una situazione insotenibile per la mia partner tradendo la sua fiducia e ingannando la sua intelligenza. Quindi rimasrrebbe solo la soluzione 2, comprendo che una persona sessuale (sopratutto donna) potrebbe sentirsi offesa, ma non essendoci altri compromessi possibili, forse, potebbe essere un modo (anche se eticamente sbagliato) di rispettare le nostre rispettive nature.

Per il resto concordo in pieno con te, se il marito di Shy fosse sbarcato sull' isola di AVEN, forse, non avrebbe creato tanto dolore a una persona che lo amava e che credeva in lui. Come dici giustamente tu, l' isola di AVEN è il posto dove chiunque (indipendentemente dalla propria sessualità) può arrivare per conoscere altre storie, altri pareri e confrontarsi con altre persone coi medesimi problemi di coppia (e non), per tentare di trovare una soluzione ai propri.

Non siamo "svitati" o sbagliati, e di certo non siamo singoli, ma per arrivare a questa consapevolezza serve un percorso interiore non facile (oltre che a informazioni corrette), l'aiuto di uno specialista può sicuramente aiutare, in caso contrario, auguro a tutti di conoscere l'isola di AVEN, che non fornisce soluzioni, ma spunti di riflessione (seri e pacati) per arrivare al traguardo ultimo: l'accettazione di se stessi, solo così si può essere corretti con un futuro partner.

Prima di concludere lascioami dire che è stato un vero piacere leggerti nuovamente e conoscere le tue opinioni. Un saluto.

[Bianca]

Intendevo, nella situazione che tu hai palesato, la concessione che saresti disposto a fare, mi offenderebbe, perché mi sentirei trattata da animale in calore, senza capacità di decidere e controllare quelli che tu chiami “bisogni” uguali al mangiare e al bere.

Esercitare la sessualità, comporta un coinvolgimento di anime e corpi che molti sanno mettere in atto con leggerezza, trascinati da passione e desiderio, senza nessun senso di responsabilità, senza saper esercitare controlli.

È una questione morale o, se si preferisce, anche solo di dignità.

Il fatto che, all’uomo soprattutto, venga attribuito un comportamento incontrollabile, vuol dire riconoscerlo come essere senza dignità a cui aggiungerei anche, senza onore.

La donna si colloca addirittura in una posizione che necessita di maggiore responsabilità, perché attraverso il sesso può dare la vita.
L’aborto, non è una conquista, è un ripiego dolorosissimo, attraverso il quale la donna si sente emancipata e l’uomo liberato da responsabilità.
Ancora una volta, è la donna che paga, convinta di aver conquistato potere.

Lungi da me il permettermi giudizi e condanne ma la sostanza rimane questa.

L’uomo e la donna, sono profondamente diversi, nel fisico, nel cervello, nella capacità di sentire, di ragionare, di agire.
Partono da presupposti che sono strutturati e poggiano su fondamenta pensate per agire ciascuno con una propria originalità.

Un giorno diventeranno uguali?
Non lo so ma credo che se si verificasse, potrebbe essere una grande perdita.

Vedi Giù, sono andata a ruota libera e sono uscita dal seminato.
Chiedo scusa.
Essendo sabato, senza volerlo, mi sono concessa qualche divagazione .

L’importante è che, nelle affermazioni sbagliate o discutibili che posso fare, si intraveda, almeno, il buon senso e l’onestà mentale.