Gioco: Amo/Odio/Indifferente

[Bianca]

Ho letto così e così resta.
Le band fondatrici sembrano bestemmie.

Nei miei sogni più sconci c’è quello di girare un camion di immondizia davanti all’abitazione di chi ha inventato sta roba.

Certo che è utile la RD ma prima di far capire al popolo cosa si deve fare, bisogna insegnare cosa NON si deve fare.

I mosaici sono una delle tante espressioni artistiche ideate da persone pazienti, capaci di cogliere il particolare ed usare la tesserina giusta per rappresentarlo.
Li amo.

Il polistirolo?

[Athos]

Probabilmente fondatrici è la parola sbagliata. Hanno semplicemente realizzato delle canzoni che si discostavano dai generi già esistenti, così qualcuno ha deciso di affibbiare a queste canzoni un nome nuovo.
Sicuramente anche mia madre vuole rovesciare quel camion di immondizia. Odia il metal, soprattutto quello più estremo, e io ascolto praticamente solo quello .

Ovviamente amo staccare ogni singola pallina di polistirolo per poi schiacciarla (mi piacciono le cose molli).

Gli orecchini?

[Bianca]

Quel gioco lì, però, è più divertente con gli involucri pluryball.


Li amissimo! Belli, in oro bianco o giallo, con qualche pietruzza.

La pianta di limoni.

[Athos]

Ne abbiamo una in giardino, giusto oggi abbiamo colto sei limoni!

La pallavolo?

[Bianca]

Anche io ne ho una, bellissima con tre limoni.
A novembre le ho messo il velo da sposa e tuttora lei è felice, lì sotto, al calduccio e ride ai primi raggi di sole.

Mi sono divertita tanto giocando a pallavolo.
Una bella squadra di amiche per la pelle; ne abbiamo combinate di tutti i colori e quante risate ci siamo fatte!

Il camino?

[Athos]

Non ce l’ho, ma credo che crei un’atmosfera unica in inverno.

I pizzicotti fatti a tradimento?

[Bianca]

Atmosfera magica.
Stare davanti al camino con le luci spente, le fiamme che saltano, rimbalzano, scoppiettano, guardare i visi illuminati delle persone care attorno a te, infilare la mano sotto la coperta per prendere la caldarrosta appena cotta....
Il camino non sempre scalda a sufficienza ma porta il cuore ad alta temperatura.

Adoro i pizzicotti, soprattutto darli, soprattutto quelli girati.

Se devo ricevere, preferisco le carezze, ma le do anche.

I pappagalli?

[Athos]

Sono simpatici, ma non ne terrei uno in casa...

I videogiochi?

[Bianca]

Non ne vorresti neppure uno che al mattino ti dice “ciau At!!”?

Tenerne uno in casa oggi, addestrato dalla TV, imparerebbe una sola ed unica parola: indovina?
Ti do un indizio: è usata al posto delle virgole.
Meglio lasciare i pappagalli nel loro ambiente, dove possono dondolarsi su grandi foglie e seguire il volo di variopinte farfalle.

Sai che non ho mai giocato?
Ho visto altri giocare e mi sembravano assatanati.
Sono sempre stata presa da passatempi diversi, anche se usare questo termine è, per quanto mi riguarda, sbagliato: il tempo passa senza che io lo stimoli.

I lampadari

[Athos]

Io giocavo ai videogiochi da piccolo e non ne sento la mancanza.

I lampadari più sono enormi e più immagino che possano cadermi in testa. È improbabile che accada, ma per sicurezza li guardo da lontano.

La scienza?

[Bianca]

Mi ricordo che, anni fa, un letterato, professore universitario e non so che altro, veniva indicato negli elenchi con le iniziali di nome e cognome che, per intero, non venivano mai pronunciati.
Quando ne chiesi il motivo, mi dissero che portava male.
Pare che ad una riunione, lui presente, fosse caduto un lampadario e che ciò fosse stato attribuito ad una sua influenza negativa.
Anche a casa mia cadde un lampadario ma la colpa fu soltanto di un gancio murato male.

Argomento molto vasto...
In linea di massima, l’amo per tutto ciò che di buono ha apportato e apporta alla nostra vita.
Credo comunque, che in tutti i suoi aspetti, vada maneggiata con molto riguardo.


La Primavera?

[Athos]

Mi hai dato un motivo in più per tenermi alla larga dai lampadari.

Preferisco l’inverno e l’autunno, amo il freddo.

La nebbia ?

[Bianca]

Quindi, attento negli hotel, nei musei, per le strade, nelle chiese, nei castelli, alla fiera del lampadario, nei palazzi vescovili, a Murano, nei ristoranti, all’Ikea e a casa mia.
Negli altri posti puoi stare tranquillo ma se tieni un casco in testa, è meglio.

Amo la Primavera!
Mi mette addosso un frizzantino che sento di chiamarmi Bollicina!

La nebbia non mi piace se devo guidare ma nel paesaggio può essere apprezzabile.
Quando è un velo che ondeggia sulle valli, scavalca le colline, nasconde e poi svela, per un attimo o per tutto il giorno, a seconda che vinca lei o il sole.


La felicità.

[Athos]

Io adoro la nebbia! Da piccolo mia mamma mi prendeva in braccio e mi faceva fare il giro di tutte le finestre della casa per vedere la nebbia (passatempi strani).

Chi non ama la felicità? Anche se spesso mi sento molto un Leopardi in miniatura...

Arrampicarsi sugli alberi?

[Bianca]

Era più bello guardare la nebbia o stare in braccio alla mamma?

Ti sembrerà strano ma c’è gente che non ama la felicità, perché non è in grado di provarla; è un fenomeno identico alla mancanza di attrazione.

Sono salita parecchie volte su alberi che mi offrivano appigli e che mi consentivano di mettermi comoda e rimanere abbracciata e protetta da rami avvolgenti.
La cosa più bella era guardare la terra dall’alto e immaginare di non appartenerle più.
Insomma, una novella Cosima.


Le piccole cose di pessimo gusto.