Ciao a tutti, mi chiamo Luca, ho 36 anni e vivo a Milano.
Scopro questo forum in modo molto semplice, googlando il termine "asessualità", in seguito ad un periodo (piuttosto prolungato ormai) in cui non riesco a decifrarmi.
Per farla molto, ma molto breve ho sempre avuto una pulsione sessuale piuttosto debole, sempre etero, che è spesso coincisa con un l'aggiunta di una componente ansiosa nella dimensione intima (del resto, come non sentirsi inadeguati quando si ha sempre 1/5 del desiderio della partner?).
Dai 30 anni in poi, mi sono reso conto che il "dover" spesso fare sesso più per appagare la partner e per autostima sociale mi ha progressivamente portato a vedere il sesso come un dovere e non un piacere.
In sintesi, da qualche anno ho un forte desiderio di affezione e romanticismo, ma quando si tratta di passare al piano fisico sono sempre in crisi, ed è una componente che non mi sembra (o non mi sembra più) fondamentale e necessaria per una relazione.
Questa la mia situazione in breve, spero di trovare in questa comunità informazioni utili, condividere esperienze e conoscere meglio tutte le sfumature che non conosco della sfera.
A presto
Appena iscritto, mi presento!
- Bianca
- AVEN Mastermind
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- Iscritto il: lun mar 10, 2014 7:11 pm
- Orientamento: Eterosessuale Sessuale Romanti
- Genere: Signora
Re: Appena iscritto, mi presento!
Ciao Luca e benarrivato.
Sî, ci sono tante sfumature e infiniti modi per vivere la sessualità e tanti modi per vivere l’asessualità presente in varie forme e intensità.
La tua la definisci 1/5 rispetto a quella della partner e ce n’è abbastanza per mandarti in crisi e farti sentire inadeguato.
Vedi, non ci sono pastiglie da prendere, nè magie da mettere in atto al fine di aumentare un’attrazione inesistente o che langue.
Esiste soltanto un modo per migliorare le cose: prendere atto di come si è fatti ed accertarsi così, per come si è, imparando a dare altro, magari proprio ciò che i sessuali non sanno dare.
Con la partner si può tentare una sincronizzazione, senza ansie e senza sensi di colpa.
Ci sono donne che, pur non essendo asessuali, ritengono importante vivere un amore romantico e sanno accettare il tuo 1/5 senza farne un dramma.
Non sono nè masochiste nè ascete, semplicemente trovano in te qualcosa di importante che va ad occupare quei 4/5 mancanti.
No, in realtà non è una questione matematica, sarebbe troppo facile, è un insieme di caratteristiche apprezzabili che l’asessuale può sviluppare conoscendosi e tu, hai ancora il tempo per farlo.
Buona giornata e a rileggerci!
Sî, ci sono tante sfumature e infiniti modi per vivere la sessualità e tanti modi per vivere l’asessualità presente in varie forme e intensità.
La tua la definisci 1/5 rispetto a quella della partner e ce n’è abbastanza per mandarti in crisi e farti sentire inadeguato.
Vedi, non ci sono pastiglie da prendere, nè magie da mettere in atto al fine di aumentare un’attrazione inesistente o che langue.
Esiste soltanto un modo per migliorare le cose: prendere atto di come si è fatti ed accertarsi così, per come si è, imparando a dare altro, magari proprio ciò che i sessuali non sanno dare.
Con la partner si può tentare una sincronizzazione, senza ansie e senza sensi di colpa.
Ci sono donne che, pur non essendo asessuali, ritengono importante vivere un amore romantico e sanno accettare il tuo 1/5 senza farne un dramma.
Non sono nè masochiste nè ascete, semplicemente trovano in te qualcosa di importante che va ad occupare quei 4/5 mancanti.
No, in realtà non è una questione matematica, sarebbe troppo facile, è un insieme di caratteristiche apprezzabili che l’asessuale può sviluppare conoscendosi e tu, hai ancora il tempo per farlo.
Buona giornata e a rileggerci!
Re: Appena iscritto, mi presento!
Ciao Bianca grazie per il benvenuto.
Condivido quello che dici, compreso il punto riguardante la possibilità potenziale di sviluppare una relazione con una donna non asessuale. E forse sono sempre stato io la parte condizionata, socialmente e personalmente, a vedere delle insoddisfazioni che non c'erano (o che magari stavano altrove e non nella dimensione libidica).
In ogni caso sto facendo tesoro di un po' di testimonianze che leggo qua e là nel forum, e come immaginavo i casi maschili sono più rari e (leggendo alcuni resoconti di donne) talvolta dei "falsi positivi"
Condivido quello che dici, compreso il punto riguardante la possibilità potenziale di sviluppare una relazione con una donna non asessuale. E forse sono sempre stato io la parte condizionata, socialmente e personalmente, a vedere delle insoddisfazioni che non c'erano (o che magari stavano altrove e non nella dimensione libidica).
In ogni caso sto facendo tesoro di un po' di testimonianze che leggo qua e là nel forum, e come immaginavo i casi maschili sono più rari e (leggendo alcuni resoconti di donne) talvolta dei "falsi positivi"
- Bianca
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Re: Appena iscritto, mi presento!
L’impressione che ho avuto più volte stando su Aven, è stata proprio quella che i più “agitati” siano gli asessuali.
Non voglio minimizzare le preoccupazioni di chi vive l’asessualità in prima persona, nè posso misurare l’esatta condizione di chi, prima o poi, in una relazione, deve dare delle spiegazioni o sopportare pressioni e malumori ma credo che si possa essere più positivi.
Certamente molti asex avranno vissuto l’esperienza di un partner che, preso atto della situazione, ha girato i tacchi e se n’è andato o altri che hanno unilateralmente deciso di chiudere una relazione ancor prima che l’altro avesse rivendicato dei diritti.
Oggi, è possibile parlare sinceramente; non c’è niente di cui vergognarsi nell’essere caratterizzati dall’asessualità, anzi, dovrebbe essere una condizione che spinge a sviluppare altre caratteristiche, qualità rare, capacità apprezzabili.
Tu pensi sia possibile?
Non voglio minimizzare le preoccupazioni di chi vive l’asessualità in prima persona, nè posso misurare l’esatta condizione di chi, prima o poi, in una relazione, deve dare delle spiegazioni o sopportare pressioni e malumori ma credo che si possa essere più positivi.
Certamente molti asex avranno vissuto l’esperienza di un partner che, preso atto della situazione, ha girato i tacchi e se n’è andato o altri che hanno unilateralmente deciso di chiudere una relazione ancor prima che l’altro avesse rivendicato dei diritti.
Oggi, è possibile parlare sinceramente; non c’è niente di cui vergognarsi nell’essere caratterizzati dall’asessualità, anzi, dovrebbe essere una condizione che spinge a sviluppare altre caratteristiche, qualità rare, capacità apprezzabili.
Tu pensi sia possibile?
- alidicarta
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- Iscritto il: dom set 06, 2020 5:30 pm
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Re: Appena iscritto, mi presento!
Ciao Luca, benvenuto.
Mi ritrovo molto in ciò che hai scritto, dal senso di inadeguatezza al desiderio di romanticismo.
Devo ancora prendere le misure e capirne le sfumature, ma sono sollevata dal fatto di non essere la sola a provare certe sensazioni
Mi ritrovo molto in ciò che hai scritto, dal senso di inadeguatezza al desiderio di romanticismo.
Devo ancora prendere le misure e capirne le sfumature, ma sono sollevata dal fatto di non essere la sola a provare certe sensazioni