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Ieri mi sono presentata, ma per chi non lo sapesse mi chiamo Ayaka e sono una ragazza di 21 anni.
Vi scrivo perché mi trovo in un periodo della mia vita un po' confuso che mai pensavo di dover affrontare; è solo da poco tempo che ho seriamente cercato di dare una spiegazione ai miei atteggiamenti e pensieri. Spero che la lunghezza del post non vi faccia scoraggiare.
Sono sempre stata consapevole di essere una ragazza diversa dalle altre, sotto alcuni aspetti non mi sono mai sentita come tutte le adolescenti. Nell'età puberale, quando tutti iniziavano ad interessarsi alle relazioni, a trovare l'"anima gemella", io ho sempre provato una sorta di indifferenza. Intorno ai 14-15 anni però ho preso una cotta durata due annetti, credevo di essere innamorata (lol), ma era qualcosa che vivevo a "distanza" e mi andava bene così. Era una cotta puramente vista dal punto di vista (scusate il gioco di parole) estetico dato che caratterialmente non avevo idea di come fosse quel ragazzo.
Iniziando il liceo tutto è scemato, sono uscita con diversi ragazzi ma ogni volta che arrivava il momento del bacio, li scaricavo, dicevo di non sentire un reale interesse che mi spingeva a continuare la frequentazione. Avevo quasi ansia del bacio (anche per paura di non saperlo dare). Mi dicevo che ancora doveva arrivare quello giusto che mi avrebbe spinto a baciarlo senza alcun problema, perché appunto aspettavo il famoso principe azzurro.
Nonostante avessi avuto degli appuntamenti nel corso degli anni, il primo bacio lo dieci a 17 anni al ragazzo che ho menzionato prima (il sogno di una me 14enne), ma più in là nonostante avessi la possibilità di intraprendere una relazione con lui, l'ho mandato via (ora siamo amici, tutto normale) perché non ero interessata più, o comunque non ero interessata alle relazioni. Quando già le mie coetanee magari avevano perso la verginità. Ma a me stava bene così.
In quinto liceo mi sono fidanzata, ma è durato poco perché eravamo troppo diversi caratterialmente ma ora che sto mettendo in dubbio il mio orientamento, ci sono stati già da allora dei campanellini d'allarme. Mi capitava che quando dovevo baciarlo, a volte, non ci riuscivo. Per baciare intendo con la lingua e credevo fosse perché non mi piacesse abbastanza, ma se ci penso è perché trovavo e trovo un po' "disgustoso" dover infilare la lingua nella bocca di qualcuno quando si può benissimo dimostrare affetto con un semplice bacio innocente. Lo trovo anche quasi più affettuoso e romantico.
Dopo di lui c'è stato un ragazzo conosciuto durante il mio primo anno di università. Ci siamo conosciuti una sera in cui io ed alcune mie amiche avevamo bevuto, lui è rimasto a casa con noi e per diversi motivi che non starò qua a spiegare perché inutili, abbiamo dormito nello stesso letto. Abbiamo parlato di tutto ed io ho cominciato a dire che adoro le coccole e lui ne ha approfittato (quando l'alcol era sceso, almeno) per dire che anche a lui piacciono, ma è stato lì che ho capito che intendevamo due tipi diversi di coccole. Io intendevo carezze ai capelli o nel corpo, ma comunque carezze innocenti; lui intendeva ben altro. La sera dopo ci siamo rivisti a casa mia ed avevo timore fosse venuto solo con uno scopo: quello di fare sesso. Gli ho detto ciò che pensavo e temevo e lui continuava a dirmi che non era così. Una parte di me sapeva stesse mentendo, ma comunque l'ho lasciato fare specialmente perché a 20 anni non avevo ancora avuto nessuna esperienza, niente di niente. Quella sera ci furono solo preliminari in quanto lui, capendo che fossi vergine, si è fermato. Ma la mattina dopo voleva costringermi a riprendere ciò che avevamo lasciato in sospeso la sera prima. Io ho rifiutato diverse volte e lui l'ha presa male cominciando a chiamarmi "strana", definendomi una "ragazza spenta" e altre cose che mi ferirono.
Quella è stata la mia prima ed ultima esperienza e non ho più avuto la necessità di averne altre. Ma in realtà non avevo necessità nemmeno quella sera, l'ho fatto solo spinta dalla curiosità e perché a 20 anni non volevo più essere quella "inesperta" e me ne rendo conto dello sbaglio fatto. Lì per lì le cose che mi faceva non erano spiacevoli, ma non mi facevano nemmeno impazzire. Credevo fosse così per timidezza, però ho capito dopo di non essere stata proprio attratta da lui.
Da quando sono realmente entrata in contatto con il termine "asessuale" sto collegando molti tasselli. Non ho mai provato vera attrazione sessuale per qualcuno fino ad ora. Apprezzo i ragazzi a livello estetico, ma mi immagino con loro sdraiata sul divano mentre guardiamo la televisione e ci coccoliamo, mentre parliamo e ci conosciamo. Mi immagino di uscirci e creare un legame a livello emotivo perché è di questo che sento il bisogno, la mancanza. Non di altro. Mi capita di masturbarmi e mi piace pure, ma non l'ho mai fatto con penetrazione perché l'idea mi disturba parecchio. Non mi fanno schifo i porno così come le storie erotiche ed anche per questo non so se definirmi asessuale o meno, fatto sta che sono in un periodo di completa confusione.
Scusate se sono entrata troppo nei dettagli o se vi ho annoiata, volevo solo raccontarvi la mia esperienza e parlarvi del disagio che sento ultimamente perché non ho nessuno con cui farlo. Grazie se siete arrivati fino alla fine
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