"L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

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ithaca
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"L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

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Questo articolo da Motherboard include le persone asex e aromantiche:
L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore

CYNTHIA MCKELVEY
Mar 8 2017, 9:32am

Mentre molti si chiedono ancora cosa sia il poliamore, certe persone lo stanno portando al suo estremo più logico.

"Mia moglie non condivide automaticamente tutte le altre relazioni che ho," mi ha detto Carson al telefono.

A guardarlo da fuori, dice, il suo matrimonio sembra abbastanza normale — lui e sua moglie vivono insieme e hanno due bambini. Ma Carson, che chiesto di non far comparire il suo cognome per proteggere la privacy della sua famiglia, ha anche altre relazioni. Non sono tutte sessuali, e non sono tutte sentimentali. Ma assegna una priorità diversa a ognuna, a seconda degli accordi specifici.

Con la moglie ha deciso di crescere dei figli e prendersi cura della loro casa. Ma con le altre persone va ad appuntamenti o in vacanza — anche se non fanno sesso. Allo stesso tempo, evita di nutrire aspettative per le sue storie.

"Quando ci aspettiamo qualcosa da qualcun altro — come per esempio 'mi aspetto che, se oggi mi ami, mi amerai anche domani' — questo genere di esigenze limitano l'autonomia delle persone con cui hai una storia," dice Carson. Rinunciarci gli permette di apprezzare le connessioni che ha sul momento.

La mancanza di una gerarchia e le minime aspettative che Carson riserva alle sue storie, romantiche o meno, definiscono la sua identità come un anarchico delle relazioni — un termine che fa alzare gli occhi al cielo ad alcuni membri della comunità poliamorosa, agitare nervosamente sulla sedia o dire, "aspetta, sono io."

Nicholas, un account manager di 38 anni che vive nella Bay Area, mi ha detto per telefono di non aver mai sentito il termine "anarchia delle relazioni" prima che glielo nominassi io. Mi ha contattata per parlare dopo che ho fatto delle domande sugli anarchici delle relazioni in un gruppo di Facebook sul poliamore. Ma una volta che gli ho spiegato il significato ha detto che, in realtà, descrive bene il suo approccio al poliamore.

"La mia prima relazione aperta risale ai miei 17 anni, quando ero al liceo. Uscivo con una ragazza che aveva un altro amico in un'altra scuola. È andata al ballo di fine anno con lui," mi ha detto Nicholas, che ha chiesto di non esplicitare il suo cognome per proteggere la privacy delle persone con cui è coinvolto. "Mi ricordo che con il gruppo con cui eravamo — per lo più legato a un club scolastico — abbiamo tirato le linee tra chi usciva con l'altro durante un pranzo."

Al momento Nicholas è impegnato con una persona che, dice, altri poliamorosi riconoscerebbero come "partner principale," dato che vivono insieme, condividono le spese, e fanno tutto ciò che due partner principali fanno. In pratica la stessa roba che fanno le coppie monogame, fatta eccezione per il fatto di andare ad appuntamenti con altra gente.

Ma lui e la sua compagna rifiutano l'idea di una gerarchia — che ci sia bisogno di mettere la loro relazione davanti a tutte le altre. "Capisco la faccenda dell'anarchia, è quasi una cosa generazionale,'" ha detto Nicholas.

È come se la mancanza di regole e gerarchie concedesse una pausa a certe persone. Eric FitzMedrud, terapista di coppia di Los Altos, California, segue diverse coppie impegnate in relazioni aperte. Ha scoperto che gli accordi basati sullo stabilire aspettative in una relazione e prendersi cura dei bisogni uno dell'altro aiuta le coppie a conservare un senso di sicurezza quando esplorano il poliamore.

Era scettico all'idea che così tante persone sarebbero state d'accordo all'idea di minimizzare le proprie aspettative in una relazione, ma non ha mai pensato che la cosa fosse necessariamente poco sana.

"Penso che ci sia qualcosa di etico in questo processo, nel cercare di gestire apertamente le aspettative uno dell'altro. Sono consapevoli di star andando contro certi desideri, e questo è bene," ha detto FitzMedrud. "Ma la cerchia di potenziali partner disposti a rinunciare a quelle aspettative potrebbe essere più piccola."

Alcuni poi ritengono che l'anarchia nelle relazioni possa aprire la porta ad atteggiamenti sconsiderati. Davanti a un caffè, Riss Rosado, una montatrice video freelance poliamorosa di 30 anni, mi ha detto che le piace gestire le sue relazioni secondo una gerarchia, semplicemente perché è un metodo che funziona per lei. "La mia regola è, prima di tutto, mi prendo cura di me e lui, è un legame che ha senso per me. Chiunque si unisce alla mia festa deve rispettare questa cosa, deve sapere che John viene per primo. Non ho dovuto interrompere tante storie con i miei secondari per questo, comunque."

"Penso che la comunità poli in generale si stia muovendo verso un futuro privo di gerarchie troppo rigide — meno coppia-centrico."

Rosado ha un'amica che si identifica come un'anarchica delle relazioni. Mi ha raccontato una storia sul fatto che questa sua amica una volta ha dormito con un'altra persona "per capriccio." Dopo averlo detto ai suoi compagni, che sono a lora volta anarchici, uno di loro non l'ha "affatto presa bene."

"Se è ciò con cui ti identifichi, allora penso che non dovrebbe farti soffrire," ha detto Rosado.

Anche se il concetto di anarchia fa riferimento all'auto-governo in assenza di un'autorità sovrastante, culturalmente il termine evoca un senso di caos. Ed è per questo che i presentatori del podcast Multiamory, Dedeker Winston, Jase Lindgren e Emily Matlack, rifuggono il termine.

"Per quanto riguarda i principi dell'anarchia delle relazioni, siamo totalmente d'accordo," ha detto Winston, 29 anni, in un'intervista via Skype con il gruppo. "Con il poliamore, l'enfasi è sulle tue relazioni romantiche. Qualcuno che si definisce come un anarchico delle relazioni può fare altrettanto."

Ho incontrato per la prima volta il trio alla conferenza Future of Monogamy and Non-Monogamy, all'università della California, a Berkeley. In mezzo a un sacco di hippie dell'amore libero ormai anziani e scambisti riformati che è facile associare alla scena poliamorosa della Bay Area, Winston, Lindgren e Matlack apparivano diversi. Ai miei occhi, rappresentavano la prossima generazione di praticanti del poliamore, in un ecosistema di millennials che rimandano matrimonio e figli, e per cui termini come "scopamici" e altri tipi di relazioni occasionali erano già storia vecchia.

Questo non per dire che l'anarchia relazionale sia la stessa cosa della "hookup culture," che viene associata ai millennials ed spesso diffamata. Winston, Lindgren e Matlack sono estremamente attenti — al punto da sembrare accademici — nel loro approccio alla non-monogamia. Hanno iniziato il loro podcast per inserire una voce fresca e giovane nella comunità poliamorosa e per parlare in difesa della non-monogamia al resto della popolazione.

"Penso che la comunità poli in generale si stia muovendo verso un futuro privo di gerarchie troppo rigide — meno coppia-centrico," dice Lindgren. "Ma non sono così convinto che si stia trasformando in anarchia in senso proprio, dove si abbandona la distinzione tra la compagnia sentimentale e l'amicizia."

Tutti e tre hanno detto di aver trovato beneficio nel rimuovere queste distinzioni. Hanno portato come esempio il fatto che alle volte gli amici godono di certi vantaggi nell'essere amici, come la tendenza a perdonare di più. Ma a un compagno in senso stretto viene riservato più tempo. L'anarchia delle relazioni mette tutte queste cose in dubbio, ed enfatizza la comunicazione aperta e onesta con chiunque faccia parte della tua vita, non solo le persone con cui vai a letto.

Lascia spazio a relazioni più insolite.

"Ciò che mi piace del principio dell'anarchia relazionale è l'idea che certe relazioni non debbano seguire ruoli predeterminati," dice Winston. "Come l'essere genitori: magari l'idea di crescere un figlio con il tuo migliore amico e coinquilino è più soddisfacente che farlo con il tuo compagno romantico, perché no?"

Carson ha sottolineato che l'anarchia delle relazioni attrae anche le persone che sono asessuali o aromantiche; riconosce le profonde connessioni che possono non essere sessuali o romantiche quando le persone di questi orientamenti possono altrimenti sentirsi invalidati dalla società nei loro rapporti con le altre persone.

Abbracciare l'anarchia relazionale può essere difficile, soprattutto quando si tratta di tenere basse le proprie aspettative.

Ci vuole un po' di nichilismo, stando ai presentatori di Multiamory, per lasciar andare quelle aspettative. La sicurezza è un'illusione, anche nella monogamia tradizionale. Le persone si disinnamorano, si allontanano, si tradiscono, o muoiono. Ci sono un sacco di modi in cui la sicurezza che pensavano di avere può scivolare via.

"È facile farsi prendere dal nichilismo quando inizi a riconoscere che ogni cosa apparentemente certa nella vita, in realtà è un'illusione," dice Winston. "Invece di vedere solo il lato deprimente, bisogna guardare a quello liberatorio. Qualsiasi senso di sicurezza che ho non dipende davvero da un'altra persona o cosa al di fuori di me."

Per Carson, la faccenda è spirituale.

"È un percorso spirituale nel senso che devi apprezzare ciò che hai in questo momento preciso, perché non puoi aspettarti che le cose siano uguali domani. Diventa grato per le relazioni che hai al momento, e non concentrarti sul futuro. E non aspettarti che le cose si sviluppino per forza nel lungo periodo."

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Re: "L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

Messaggio da Cindamon »

E' bello che includa anche asessuali e aromantici. Purtroppo quando si parla di "relazioni aperte" la gente pensa subito al sesso e di conseguenza iniziano i giudizi negativi, come per il discorso bisessualità/pansessualità. Che poi anche se fosse come la gente si immagina non c'è nulla di male, ognuno è libero di comportarsi come vuole.
Ma credo che per la maggior parte delle persone sia molto difficile immaginare una situazione di relazioni aperte tra asessuali, dato che già fanno fatica quando si tratta di una coppia tradizionale... A me interessa molto il tema, anche se non ho esperienza a riguardo. Nella mia mente è qualcosa di molto bello (idealmente...poi certo anche qui non è sempre tutto rose e fiori)... per via dell'onestà e trasparenza che si dovrebbe creare e per la libertà nel conoscere qualcun'altro, senza alcuna aspettativa, solo perché troviamo l'altra persona interessante. Il concetto stesso di "tradimento" mi sta stretto. E' come dire che devi scegliere un solo amico e non parlare con nessun'altro se no questo amico diventa geloso e pensa che tu lo stia tradendo. Insomma io non sono proprietà di nessuno e così come si possono avere molti amici, non vedo perché non avere anche molte relazioni. E se tutti sono sinceri e liberi, non esiste tradimento, perché non c'è nessun accordo, se non appunto quello di dirsi sempre tutto...
"È un percorso spirituale nel senso che devi apprezzare ciò che hai in questo momento preciso, perché non puoi aspettarti che le cose siano uguali domani. Diventa grato per le relazioni che hai al momento, e non concentrarti sul futuro. E non aspettarti che le cose si sviluppino per forza nel lungo periodo."
Vorrei tanto fare così, ma il problema sono gli altri.. la relazione è fatta di due persone e la maggior parte credono nella monogamia, fedeltà incondizionata e amore eterno. Hanno aspettative ben diverse e difficilmente accetterebbero di essere coinvolti in una relazione aperta. Insomma, dovrei trovare persone allo stesso tempo compatibili (difficile), asessuali (ancora più improbabile) e poliamorose... La cosa si fa alquanto complicata! :| :lol:

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Re: "L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

Messaggio da Bianca »

Vedi cara Cind, resta il fatto che una delle caratteristiche principali dell'amore, è la Fedeltà e non l'ho stabilito io, è così per il 99,99% delle relazioni.
Se però, tu vuoi vivere il rapporto d'amore in modo aperto, con più persone, d'accordo loro, sei liberissima di farlo, come dici tu, ognuno è libero di comportarsi come vuole.
Che non ci sia nulla di male, invece, non sono d'accordo; alla fine della fiera, c'è sempre qualcuno che soffre, anche in quelle situazioni in cui, le mentalità sembrano più aperte in questo senso.
Mi è capitato di parlare con uomini che avevano più mogli, come da tradizione, i quali, messi alle strette, hanno dovuto ammettere che la situazione non era, in realtà, così idilliaca.

Chiamarlo "percorso spirituale", mi sembra eccessivo e anche senza senso, perché come si possa svolgere tra asessuali, non so, ma so benissimo come si svolge tra sessuali e mi sembra che di spirituale, ci sia ben poco.

Quando si parla di relazioni aperte, la gente pensa subito al sesso?
Ma va! E a cosa dovrebbe pensare?
Tra poliamorosi, non credo ci siano contrasti generati da altri argomenti.

La libertà di conoscere altre persone, c'è sempre, ma è difficilmente concretizzabile persino nell'amicizia, in cui, alla fine, siano noi che operiamo delle restrizioni, ci poniamo dei limiti che sono anche di ordine pratico.
Non si possono variare gli amici tutti i giorni, come non si possono vivere relazioni più profonde e impegnative, in modo esteso.
Ci si deve limitare per forza, altrimenti, la nostra stessa vita diventa stretta, confusionaria e complicata, come dici tu.

Il problema, non siamo noi, sono sempre gli altri.

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Re: "L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

Messaggio da Cindamon »

Bianca ha scritto:Vedi cara Cind, resta il fatto che una delle caratteristiche principali dell'amore, è la Fedeltà e non l'ho stabilito io, è così per il 99,99% delle relazioni.
Perché non sostituiamo la parola fedeltà, con sincerità e trasparenza? Può esserci una relazione in cui non c'è pericolo di un "tradimento" semplicemente perché ci si dice tutto e non c'è questa esclusività per cui uno sembra quasi una "proprietà" dell'altro? Non so, ma a me una cosa come il matrimonio mi farebbe sentire un po' in trappola, per quanto ami l'altra persona...
Bianca ha scritto:Che non ci sia nulla di male, invece, non sono d'accordo; alla fine della fiera, c'è sempre qualcuno che soffre, anche in quelle situazioni in cui, le mentalità sembrano più aperte in questo senso.
...e penso che qualcuno che soffra possa esserci indipendentemente dal tipo di relazione. Nel caso della monogamia, il fatto di provare dei sentimenti/attrazione per qualcuno al di fuori della coppia e dover nascondere la cosa (oltre che ovviamente non agire e quindi non tradire), mi sembra motivo di sofferenza... e ciò che non si può avere si tende a desiderarlo più intensamente. Poi non dico che nelle relazioni aperte siano sempre tutti felici...dipende... penso solo sia una base migliore da cui partire. Credo sia appunto più importante la sincerità reciproca che la "fedeltà", cioè preferisco un patto in cui ci si impegni a parlare apertamente e sinceramente di ogni cosa (con la libertà di avere relazioni con altri, se si vuole) che uno in cui si abbia solo questa regola del non tradire (che poi porta molti a mentire e infrangere la regola). Forse è perché odio le regole in generale... o almeno quelle che non capisco. Per me una relazione potrebbe funzionare come funziona un'amicizia, cioè sarebbe assurdo poter avere solo un amico/a e non avere la libertà di stringere amicizia con altri perché si considera "tradimento". Ovvio che si avranno amici più stretti e importanti di altri, quelli che si mettono comunque al primo posto, ma ciò non costituisce un limite nel potersi legare ad altre persone. Anzi farsi nuovi amici è sempre vista come una cosa positiva.
Bianca ha scritto: La libertà di conoscere altre persone, c'è sempre, ma è difficilmente concretizzabile persino nell'amicizia, in cui, alla fine, siano noi che operiamo delle restrizioni, ci poniamo dei limiti che sono anche di ordine pratico.
Non si possono variare gli amici tutti i giorni, come non si possono vivere relazioni più profonde e impegnative, in modo esteso.
Ci si deve limitare per forza, altrimenti, la nostra stessa vita diventa stretta, confusionaria e complicata, come dici tu.
Questo è vero, ci sono dei limiti purtroppo. Limiti di tempo ed energie soprattutto... me ne sono accorta quando ho iniziato a sentire più persone diverse contemporaneamente. Che si tratti di amici o qualcosa di più, è comunque difficile stare dietro a più relazioni alla volta. Bello, ma difficile... bisogna insomma trovare un equilibrio e scegliere alla fine è inevitabile, o almeno restringere il campo. Uff, a volte vorrei avere un clone o magari delle giornate più lunghe... :|

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Re: "L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

Messaggio da Bianca »

Non si può sostituire la parola Fedelta con Sincerità e Trasparenza, perché non sono sinonimi.
In una relazione, ci devono essere tutte e tre queste cose, e non si possono alternare.

Secondo me, qualcuno travisa sul fatto che non sono caratteristiche/impegni che uno "impone" all'altro; sono prerogative del rapporto amoroso che, ciascuno dei due, si autoimpone, con naturalezza, come propria esigenza personale, quale riguardo nei confronti della persona che ama.
Quindi, la Fedeltà innanzi tutto, della quale, Sincerità e Trasparenza, sono la logica conseguenza.

Allora, prima ama una persona e poi ne riparliamo.

Se il pensiero del matrimonio ti fa sentire in trappola, probabilmente è perché non conosci che cosa è e non hai mai amato nessuno così tanto da provare il desiderio di sposarlo.

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Re: "L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

Messaggio da Bianca »

Ci può essere qualcuno che soffre indipendentemente dal tipo di relazione, ma certi tipi di relazioni possono più facilmente far nascere delle sofferenze, perché travisano i modi più diffusi di intendere un legame amoroso.

Il modo migliore di intendere una relazione, si basa sul l'esclusiva che è ciò che, la maggior parte della gente auspica.
Può succedere, per disgrazia, che uno dei due si innamori di un'altra persona ma per rendere più leggera questa situazione, noi cosa facciamo? Escludiamo la fedeltà fin dall'inizio?
Amare una persona è un impegno, se non si è in grado di assumerlo, un due tre liberi tutti.
Ma non ci inventiamo degli éscamotages per mascherare le nostre incapacità.

L'amicizia è un'altra cosa.
Puoi avere tutti gli amici che vuoi, o meglio, tutti quelli che riesci a gestire, ma una relazione non si conduce come un'amicizia.

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Re: "L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

Messaggio da Delirio »

Io pongo qualche domanda, perché mi interessa capire, dato che nella mia ottica, forse ristretta, ma giusta per me, per il mio modo di vivere, intendo, non contemplo la poliamorosità.
Però rispetto chi ha questa visione e sono curiosa di comprenderla.

Presupposto: relazione asessuale, quindi non subentrano i problemi relativi al sesso.
Come riesci ad aprirti completamente con una persona, a fargli conoscere tutto di te, ad avere una simbiosi con l*i, a condividere tutto, pensieri, sentimenti, esperienze, atteggiamenti, bisogno reciproco di affetto ed attenzioni, se sai che questa persona prova le stesse cose per altri?
Non soffri a non sapere di essere l'unica con cui ha tale rapporto? Non hai paura che il fatto che l*i ha una relazione allo stesso livello con un altr* possa portarl* a raccontare anche i fatti vostri e tuoi a quest'altr*?
Perché, idealmente, posso capire se, che so', c'è una relazione poliamorosa formata da 3 persone che si amano vicendevolmente tutte e tre (anche se mi riesce difficile immaginare che non ci siano preferenze), quindi la condivisione e l'amore è esteso a tutto in terzetto, ma se per esempio, io amo te e Bianca, tu ami me ma non Bianca? Non stai male all'idea che io amo una persona che non conosci o con la quale non hai legame tu?
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Re: "L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

Messaggio da Haderian »

io penso che oltre al rispetto non dovrebbero esserci regole nelle relazioni.
a me piace l'idea di avere un rapporto con una sola persona che ricambi il mio desiderio di essere solo noi 2. ma non vedo perche' debbano tutti provare quello che provo io. probabilmente esistono modi diversi di essere monogami e poligami, e rapporti poligami differenti tra loro ma credo che la fiducia sia un elemento fondamentale in ogni caso.

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Re: "L'anarchia delle relazioni è il futuro del poliamore"

Messaggio da Bianca »

Il rispetto è fondamentale, ma siccome non tutti hanno lo stesso concetto di rispetto, qualche regola condivisa deve esserci.

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