A ke cosa servono i pregiudizi.

[Bianca]

Matty, chi sta bene, se è una persona onesta, è facilitata a rimanerlo.
Chi non lo è, ruba anche senza averne bisogno.
Detto questo, chi è nella necessità, è più facile che cerchi il modo di far soldi, senza grossi problemi.
Infatti, le fasce più disagiate della società, nel caso contemplato, i nord africani, che sono presenti a Torino in gran numero, in percentuale rilevante si comportano in modo disonesto.
È un pregiudizio? A me sembra di no.

[Delirio]

Il cervello è un economizzatore cognitivo, ciò significa che è naturalmente portato a sintetizzare, schematizzare e ridurre concetti in categorie e stereotipi, al fine di risparmiare risorse cognitive.
Il pregiudizio, è semplicemente una forma di stereotipo, basato su percentuali, esperienze e cultura.
L'apprendimento, sia esso teorico che empirico, porta alla formazione di tracce mnestiche semantiche a cui abbiamo accesso sia volontariamente che involontariamente: il nostro apprendimento c'ha insegnato che spesso le persone di colore hanno comportamenti inappropriati, violenti e pericolosi? Allora si crea una traccia a livello della memoria semantica, una rappresentazione prototipica, alla quale ricondurremmo, per confronto, ogni persona di colore che incontreremo nell'immediato e della quale non abbiamo altri dettagli su personalità, backgroud sociale e comportamento consueto per attuare una stima precisa delle sue caratteristiche.
Non avendo altri elementi per categorizzarla, la categorizziamo con quel che abbiamo a disposizione.

La cosa non si applica solo su gente di altre etnie: vediamo un uomo in divisa? Siamo naturalmente portati a categorizzarlo come militare, poliziotto, ecc.
Vediamo un uomo in camice bianco? Pensiamo subito ad un dottore. Eppure potrebbe benissimo essere un qualsiasi altro scienziato, oppure una persona che per un determinato motivo, quel giorno, aveva il camice.
Lo stesso discorso che faceva Matty, sulla ragazza coi libri, e che si può applicare a tantissime questioni, non solo agli esseri umani: vediamo un fungo rosso? Siamo naturalmente portati ad avere il pregiudizio che sia velenoso.

Non c'è nulla di così sbagliato nei pregiudizi/stereotipi, sono una semplice eredità lasciataci dall'evoluzione, sono parte arcaica del nostro cervello, istintivi, innati: questo perché allo stato naturale, ci era estremamente utile riuscire a definire una situazione o una persona nel minor tempo possibili, a prima vista, in modo da preparare il nostro corpo e la nostra mente a reagire tempestivamente e nel modo più appropriato.
Io non farò perbenismi, lo dico chiaramente: quando sono sul bus e vedo di fianco a me un rom, il mio cervello lavora immediatamente per stereotipi e il mio corpo reagisce aumentando l'attenzione e mettendo una mano sulla borsa.
Per il resto non penso che tutti i rom siano cattive persone, anzi, abbiamo anche amici di famiglia rumeni e sono delle splendide persone, volenterose e gentili.

Gli stereotipi e i pregiudizi, sono estremamente funzionali alla vita, sono naturali e pertanto giustificabili.
Ovvio che poi le nostre capacità intellettive ci permettano di valutare e criticare in modo costruttivo questi stereotipi, in modo da non farli sfociare in razzismo o odio.
Siamo animali, siamo istintivi, ma siamo anche intelligenti.
Non demonizziamo i nostri istinti, ma apprezziamoli per la loro funzione biologica, e usiamo l'intelletto per valutare poi se siano coerenti o meno.

[Massy]

Brava edward! Hai pienamente ragione kiamalo come vuoi ma un pregiudizio è un pregiudizio. Io parlo di questo sei omosessuale=brutto frocio, asessuale=malato stranbo, siciliano=mafioso, questi sn pregiudizi purtroppo è per questo ke ancora esistono le differenze tra esseri umani.

[axelay]

Delirio....è così. Quanto c'è di organico in noi...se ognuno di noi si sforzasse di comprendere che il cervello è un organo, il più complesso, e che quello che noi chiamiamo pensiero, coscienza, intelligenza in realtà ha sede in quelle cellule. Tutto ciò non è altro che una combinazione di impulsi elettrici e chimica....invece crediamo che tutto sia relativo a qualcosa di astratto, ma non è così. Siamo ingannati continuamente da noi stessi, dal nostro cervello, ed è lui che si prende gioco di noi...senza farcene accorgerne.

Gli stati d'animo, le giornate storte, i pregiudizi:quanto dipendono realmente da ciò che ci accade e quanto da come tutto questo viene interpretato dal nostro cervello? Mi dico sempre: contro di lui non si può vincere,ma ci si può illudere di farcela.

[Essenza]

I pregiudizi non hanno alcuna funzione positiva..è un opinione sbagliata su qualcuno..che a volte nemmeno si conosce..e questo fa male nei rapporti in genere..nella società..Sotto un pregiudizio c'è molta ignoranza..Un pregiudizio può far tanto male..a chi lo subisce..

[Bianca]

Del, è molto interessante l'analisi che tu fai del modo di lavorare del nostro cervello e penso anche che esso agisca, a nostra insaputa, seguendo meccanismi di comodo o scontati, strategie, piccole furbizie, espedienti.
Nonostante ciò, io credo, ho la presunzione di pensare, che il mio cervello, faccia quello che voglio io.
Sono io che gli fornisco informazioni ed esperienze e sono io che gli ordino di elaborarli in un certo modo e di trarre delle conclusioni.
Lui non lavora indipendentemente da me.
Io non escludo di avere pregiudizi, ovvero di essermi formata delle convinzioni che non si basano sulla mia esperienza diretta ma sul sentito dire, senza distinguere, ma se analizzo le mie convinzioni, che non ritengo pregiudizi, constato, ho la prova, che si sono formate attraverso tutta una serie di riscontri diretti.

Mi vengono in mente tanti esempi da citare, ma evito, per non essere offensiva.
Però, uno lo devo proprio fare... perdonatemi...
Pregiudizio: gli aborigeni australiani sono sporchi, puzzano, sono, in gran numero, alcolizzati e suonano benissimo il didgeridoo.
Non è vero niente! Chi lo afferma è una bruttissima persona!
E allora, perché quando siamo in aeroporto e vediamo che la compagnia aerea li fa entrare da un ingresso riservato, non insorgiamo tutti, noi che siamo belle persone, e non pretendiamo di averli in cabina tra noi?
Se si parla in astratto, siamo tutti nobili cuori, ma è nel concreto che ci si misura quotidianamente.

Detto ciò, noi non abbiamo calpestato le zone da loro ritenute sacre, non siamo saliti sulle colline abitate dai loro dei,(contrariamente da quanto fatto da un gran numero di altri viaggiatori/turisti) massimo rispetto, massima, doverosa considerazione.

[Matty]

Matty, chi sta bene, se è una persona onesta, è facilitata a rimanerlo.
Chi non lo è, ruba anche senza averne bisogno.
Detto questo, chi è nella necessità, è più facile che cerchi il modo di far soldi, senza grossi problemi.
Infatti, le fasce più disagiate della società, nel caso contemplato, i nord africani, che sono presenti a Torino in gran numero, in percentuale rilevante si comportano in modo disonesto.
È un pregiudizio? A me sembra di no.

Perché non lo è?
Io posso anche constatare che tra certe fasce della popolazione ci sia più delinquenza, ma davanti alla singola persona non riesco ad avere un pregiudizio del genere. Una cosa è constatare una certo dato di fatto, un'altra è abbracciarlo, farselo proprio e farsi condizionare da esso davanti al singolo.

[Bianca]

Certo, nei confronti della singola persona, io non mi comporto in modo prevenuto.
Devo conoscerla, ascoltarla, studiarla, senza lasciarmi condizionare dalla sua appartenenza/provenienza.