Asessualità nella teoria MBTI

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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lazygirl
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Asessualità nella teoria MBTI

Messaggio da lazygirl »

Come promesso nel topic di presentazione :D :D :D :D :D :D :D

Per capire il discorso che sto per fare è necessario avere almeno un'infarinatura generale di MBTI, o sarà come leggere arabo, quindi per chi non ne sapesse proprio nulla consiglio di googlare "la stessa mediaglia", che è il blog meglio scritto in lingua italiana [altrimenti, se avete dimestichezza con l'inglese, cercate pure cose in lingua].

Per chi, invece, è pigro come me - o peggio - ecco la versione easy da "giornalino tipo cioè" [quindi molto stringata e per nulla affidabile se volete farne un uso concreto, ma che almeno vi fa capire un attimo di cosa sto parlando].

CENNI
Innanzitutto, l'MBTI si occupa di indagare il processo cognitivo [il "come"] e non il carattere [cioè il "cosa", che è invece determinato dalle esperienze che ogni singolo individuo vive]. è importantissimo capire la differenza, perché altrimenti si rischia di fare pastrocchi allucinanti quando poi si tenta di risalire al proprio tipo psicologico, e si finisce per "inscatolare" la gente seguendo un metro di giudizio sbagliato.
Ma che è sto MBTI? La sigla sta per Myer-Briggs-Type-Indicator, ed è una rielaborazione di questi Myer e Briggs degli studi di Jung, in base alle definizioni che l'allievo di Freud ha dato delle varie funzioni cognitive che un individuo può usare.

Le funzioni sono 4, e ognuna può avere un orientamento estroverso(e) - se rivolta verso il mondo esterno - o introverso(i) - se rivolta verso l'individuo: iNtuitizione(N) e Sensazione(S) (che sono funzioni PERCETTIVE), Pensiero(T) e Sentimento(F) (che sono funzioni GIUDICANTI).
Ogni individuo usa DI PREFERENZA 4 delle 8 funzioni, secondo lo schema: Percettiva Introversa-Percettiva estroversa e Giudicante introversa-Giudicante estroversa (non è quindi possibile usare due funzioni giudicanti e percettive con lo stesso orientamento).

Inoltre, le due coppie di funzioni utilizzate dall'individuo si "posizionano" secondo lo schema:

DominanteY-InferioreX
AusiliariaX-TerziariaY

arrivando all'effettiva sequenza DominanteY-AusiliariaX-TerziariaY-InferioreX (non è quindi possibile avere come "primi posti" due funzioni giudicanti o due percettive, e Y/X indicano l'orientamento delle funzioni. Quindi, per parlare un po' più potabile, le funzioni si alternano di orientamento e-i-e-i oppure i-e-i-e; non sono possibili altre combinazioni).
Le coppie che ne escono sono dunque:

Ni-Se e Ne-Si per le percettive
Fi-Te e Fe-Ti per le giudicanti.
Ogni individuo usa DI PREFERENZA una sola coppia per tipo.

Fatte queste premesse, le combinazioni di funzioni elaborate da Myers e Briggs sono 16 in totale, 8 per "coppia" (8 estroverse-introverse/8 intuitive-sensoriali/8 feeler-thinker/8 percettive-giudicanti).

La prima funzione della sequenza determina anche la prima lettera della sigla del tipo (un individuo introverso avrà dominante introversa, idem per gli estroversi), mentre la "dominante" estroversa determina se l'individuo è tendenzialmente percettivo (se usa Se o Ne tra le prime 2 funzioni) o giudicante (se usa Fe o Te tra le prime 2 funzioni). Nel caso degli estroversi Dominante e "dominante estroversa" coincidono, mentre gli introversi hanno la prima funzione estroversa in posizione ausiliaria.

Per un approfondimento sulle dicotomie e differenze tra le varie funzioni, vi rimando a ricerche personali o questo topic non finisce più xD. Nel caso specifico prenderò in esame le funzioni Si (sensazione introversa) e Se (sensazione estroversa), cioè le due funzioni percettive legate alla "sensazione fisica/i 5 sensi/il mondo sensoriale" [l'intuizione è invece legata alla sfera mentale, quindi c'entra solo di riflesso in quanto opposta alla sensazione].

--- Se avete già sufficienti nozioni sulla teoria, partite direttamente da qui.

Ora, tutto ciò che sto per scrivere si basa UNICAMENTE sull'osservazione che ho fatto io nel tempo, quindi ogni contributo e considerazione esterna - anche discordante - è molto gradita. Non sono una psicologa e studio robe psicologiche unicamente per diletto personale e non per scopi accademici, ergo sentitevi liberi di dissentire :)

Premettendo che non intendo dire che l'asessualità dipenda unicamente dal tipo psicologico, né che il solo tipo psicologico basti a determinare l'orientamento sessuale dell'individuo, ho osservato che:

-le persone di tipo INxx sono le più inclini a essere asessuali, in quanto hanno la funzione sensoriale in posizione terziaria/inferiore, e più in generale anche se non asessuali in senso stretto rientrano con maggior frequenza nelle varie scale dello spettro graysessuale [demisessuale, sapiosessuale etc...]

-al contrario, le persone di tipo ESxx sono le più inclini ad avere un'attiva vita sessuale, proprio per il motivo opposto agli INxx

-tra le persone asessuali, quelle che utilizzano la Si (xSxJ e xNxP) sono più inclini a sperimentare comunque il sesso e a scoprire così la loro asessualità, poiché la Si è rivolta verso le sensazioni fisiche del corpo e alla loro "memoria" [è appunto considerata la funzione legata alla percezione del proprio corpo nello spazio, utile per esempio per sviluppare capacità di orientamento o processi manuali etc...]

-al contrario, quelle che utilizzano Se (xNxJ e xSxP) (specialmente se in posizione terziaria/inferiore) potrebbero non sentire proprio il bisogno di sperimentare l'atto fisico, potrebbero sentire già "a priori" che non sono interessati/a loro agio etc..., poiché la Se scaturisce da uno stimolo esterno che l'individuo deve provare prima di poter immagazzinare il dato, e se l'uso che l'individuo fa della funzione è di per sé scarso... be', non mi stupirebbe sapere che l'interesse verso certe attività è proprio nullo.

Le persone con una scarsa sensazione sono generalmente meno inclini alle attività fisiche [infatti lo stereotipo dell'intuitivo è il nerd che passa le giornate a fare cose da cervellone o a casa a videogiocare/leggere etc... XD]. Questo NON significa che tutti gli iNtuitivi siano asessuali e che tutti i Sensoriali siano invece ninfomani, ma solo che è più probabile che l'asessualità si "sviluppi" in individui di per sé poco inclini al contatto con il mondo fisico, sia lo stimolo esterno o interno. Conosco personalmente INxx sessualmente attivi, ma tutti i - pochi - asessuali che conosco direttamente o di cui si hanno comunque notizie/sospetti (anche personaggi storici, leggevo per esempio proprio su questo forum che Kant, Hitler e Tesla si sospetta fossero asessuali) appartengono curiosamente alla sfera degli iNtuitivi.

Un esempio, questa volta fittizio, che sottolinea ancora di più quanto quest'osservazione sia solo indicativa e non una verità assoluta è Sherlock Holmes, spesso classificato come ISTP (Ti-Se-Ni-Fe).

Tra chi di voi conosce il proprio tipo - o si è incuriosito con il topic e sta andando a fare qualche test per scoprirlo - vi ritrovate in queste considerazioni? Sì, no? Perché? Avete qualcosa da aggiungere?
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SoItIs
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Re: Asessualità nella teoria MBTI

Messaggio da SoItIs »

Argomento interessante, sicuramente utile per comprendere l'asessualità partendo da un punto di vista non scontato.
Pur conoscendo l'MBTI per sommi capi, non ho sinora approfondito l'argomento, questo tuo topic è estremamente stimolante in tal senso.

Hai fatto bene a sottolineare la distinzione fondamentale tra processo cognitivo e carattere, anche perchè in rete e nelle varie riviste girano versioni monche e zoppe dell'MBTI, in cui per la solita estrema semplicità vengono considerati meramente le 4 dicotomie, ed il "responso" segue solitamente la classica serie di domande rigide aut-aut. Utilità pratica zero, giusto per intrattenimento, anzi, un approccio di questo tipo, se non porta ad un approfondimento, potenzialmente alimenta il ricorso alle etichette, con le conseguenze nefaste implicite. Va detto che un quiz, pur se serio (i cd. "self-assessment-quiz") possono solo dare un punto di partenza, in quanto ignorano la sottostante teoria delle funzioni cognitive. Questa per inciso era ed è ancora oggi, pur se in misura minore, la grande pecca dei quiz pre-assuntivi, ritenuti il non plus ultra per valutare (aggiungerei "classificare") i candidati, con tutte le limitazioni del caso.
In questo senso concordo con te sul fatto che conoscere anche "intimamente", passami l'espressione, il proprio tipo non porti a verità assolute, ma è utile, in senso lato, per comprendersi meglio. Aggiungerei che è importante ricordare che il proprio tipo non è un che di statico, ma è necessariamente dinamico, nel senso che pur non cambiando, si evolve, con il progredire delle personali conoscenze e con l'età, si ottimizza. Le stesse funzioni cognitive non sono rigide, correggimi se sbaglio, ma in base alla situazione cogente temporaneamente prende il sopravento (perdona il temine inesatto, di certo non si tratta di un conflitto interiore, ma di un meccanismo "automatico") la (o entrambe) funzione ausiliaria piuttosto di quella/e inferiore o di quella terziaria. Penso ad esempio a situazioni di forte stress, negativo o positivo, in cui la funzione dominante viene temporaneamente "ignorata". Nel mio personale caso penso alle situazioni di stress positivo nelle quali mi ritrovavo durante i servizi in ambulanza, durante l'emergenza le mie funzioni percettive e cognitive "variavano", direi da Ne a Se e da Fi a Te, variando ancora al mutare della situazione, ad esempio nelle relazioni con il paziente non critico. Prendi le funzioni che ho indicato con le pinze, le voglio rianalizzare con calma
Questo secondo me rende palesa la profondità connessa all'argomento (e confesso che sino a poco tempo fa, pur non limitandomi ai quiz, non mi sono posto il problema).
Inevitabile, data la complessità delle nostre personalità (con buona pace di chi si illude di poter stillare elenchi da cui scegliere ciò che gli aggrada). Presuppone e richiede una grande consapevolezza di se e capacità di focalizzare gli schemi e di romperli.

Quindi quel che farò sarà rileggere quanto hai spiegato, confrontando poi il tipo e le funzioni da me percepite ed individuate con le tue considerazioni. Una salutare revisione, che non guasta mai.
In questo senso grazie per questo spunto di riflessione, e lasciamelo scrivere, la tua è una pigrizia produttiva :D

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Antares
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Re: Asessualità nella teoria MBTI

Messaggio da Antares »

Ciao LazyGirl

Se ti interessa c'è già una discussione che contiene i risultati di quel test per alcuni di noi: http://www.asexuality.org/it/viewtopic.php?f=72&t=9640

Volendo riassumere per sommi capi le tue conclusioni, a discapito della precisione, sembrerebbe esistere una correlazione (statistica) fra l'essere dei cervelloni e l'essere asessuati.

Penso che tu abbia ragione.
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Re: Asessualità nella teoria MBTI

Messaggio da Bianca »

Le statistiche fanno un po' di ogni erba un fascio, ovvero, livellano le disuguaglianze, ma c'è indubbiamente una correlazione tra l'essere asessuali e l'essere cervelloni.
Una cosa che ho sempre sostenuto, è che gli asessuali sono dei raffinati.

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Re: Asessualità nella teoria MBTI

Messaggio da AnDieWelt »

Premesso che il sistema MBTI è piuttosto una fallace approssimazione delle funzioni, considerata sempre meno attendibile per via anche di alcune assunzioni piuttosto discutibili; detto ciò che ci siano delle funzioni/tipi particolarmente comuni statisticamente tra i membri della comunità asessuale, può essere anche vero di per se come rivelano i sondaggi già fatti prima e poi.
Ma pensare immediatamente a una correlazione fra le cose potrebbe essere una conclusione affrettata, bisogna tenere in considerazione una controtesi già emersa in una occasione simile: http://www.asexuality.org/it/viewtopic. ... 80#p145339
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

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