Ringrazio molto tutti per il benvenuto!
Bianca ha scritto:Per, buona giornata anche a te!
Le relazioni infelici lasciano il segno, ma sono anche utili.
Per te, sicuramente, se ti ha spinta a capire di più.
Chissà se sei nel posto giusto...
Raccontaci qualcosa della tua esperienza e insieme cercheremo conferme o smentite.
A rileggerci!
L'esperienza in sé è stata piuttosto maltrattante e mi riesce difficile parlarne. Ma dal momento che questa mi ha principalmente portato a riflettere sulle esperienze passate (ad unire i puntini, per così dire) posso iniziare da quelle, e magari quando sarò più a mio agio aggiungere qualcosa su quella relazione specifica.
Una delle prime cose che ho pensato quando ho iniziato a leggere informazioni sull'asessualità, è stata una simpatica conversazione avvenuta intorno al mio dodicesimo anno di età (all'incirca). Ho un ricordo molto nitido della vicenda, al tempo mi aveva molto sorpreso il fatto che avessi un'opinione così diversa rispetto a tutte le mie compagne. In sostanza, si stava tutte sedute a un tavolo durante un pigiama party, dove naturalmente si è iniziato a discutere di ragazzi. La domanda è stata "qual è la prima cosa che vi attira in un ragazzo?" al che hanno tutte proceduto descrivendo la caratteristica fisica di loro gradimento, chi "gli occhi", chi "le mani" e così via. Al mio turno sono rimasta spiazzata. Ho riposto qualcosa come "nessuna, devo prima conoscere quella persona" hanno tutte insistito molto cercando di togliermi di bocca parole che non mi appartenevano sostenendo che "la prima cosa deve essere per forza fisica", ma senza risultato. Non riuscivo proprio a trovare una parte del corpo che mi "attirasse" particolarmente.
Un'altra cosa su cui ho avuto modo di riflettere è stata una relazione a distanza con una ragazza durante l'adolescenza (sono romanticamente attratta da entrambi i sessi, infatti mi sono sempre considerata bisessuale), ero assolutamente e indiscutibilmente innamorata di lei, ma per qualche motivo, nonostante la considerassi senza esagerare la ragazza più bella del mondo, non riuscivo proprio a pensare a lei in quel modo. Anche quando avevamo modo di vederci, non sentivo attrazione sessuale ma sapevo che
dovevo agire come se lo sentissi, in quanto era normale e giusto così. Nonostante mi sforzassi molto come potete immaginare non ne usciva niente di buono dalla questione.
In generale ho sempre visto il sesso come una cosa che "andava fatta" più che come una cosa che "volevo fare". L'ho sempre considerata una cosa inutilmente sopravvalutata e non ho mai compreso la necessità di inserirla forzatamente sempre e comunque in qualsivoglia discussione, film, cartellone pubblicitario (preciso che non ho mai avuto una visione del sesso come tabù, o "sporca" e non ho mai avuto problemi con la pratica dell'autoerotismo. Quindi si possono escludere cose come "blocchi" per pudicizia e simili, nel mio caso).
La cosa principale che mi frenava dal considerarmi asessuale era la consapevolezza del fatto che quando mi prendo "una cotta" per quella persona sento un forte bisogno di vicinanza fisica, e in particolare di baciarla. Poi ho scoperto dell'attrazione sensuale, che pare differisca da quella sessuale per la mancanza di coinvolgimento degli organi genitali nell'atto. Pare proprio che la mia "attrazione" si fermi lì quando si arriva ai fatti o quando inizio a provare qualcosa per qualcuno.
Grazie mille per la pazienza nel leggere tutto questo! A disposizione per ulteriori chiarimenti su punti che non risultano chiari.
"Essere consapevoli di ciò che si prova dentro di sé, senza sentirsi sbagliati, è il passo fondamentale per essere padroni di se stessi. "
~ Arthur Schopenhauer ~