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purtroppo è vero, molti restano piuttosto chiusi di fronte a realtà che vedono come diverse ( e che spesso considerano quindi sbagliate). A volte è soffocante. Alcuni però nonostante tutto sono più aperti, o se non altro, mantengono posizioni moderate.Conosco i neocatecumeni e so che non sono particolarmente aperti nei confronti delle diversità.
Sono perfettamente d'accordo con teBianca ha scritto:la religione è indubbiamente un aiuto per affrontare la vita, ti rende più forte, ma deve anche renderti più accogliente verso gli altri.
Noi siamo qui e siamo felici di averti con noi, quando ti fa piacere.
A rileggerci!
lo so ma per me è frustrante rimanere zitta. In questi giorni la discussione sulle tematiche sessuali è esplosa in famiglia, a causa della notizia al tg sulla (non) validazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero, ed è pesante da sopportare in silenzio. Ti ringrazio per il supporto e per i consigli ^^Il problema si chiama ignoranza ma per chi ha deciso di sposare una linea di tolleranza e di apertura mentale è meglio non stare a discutere troppo con chi non sarà mai disposto a mettersi in discussione.
no non sanno niente... io per prima ho paura a parlare proprio per questo loro atteggiamento. Hanno questo concetto molto... astratto dell'accogliere il prossimo. Passami l'analogia, tipicamente borghese (da libri del novecento presente? Sì, accolgo il prossimo, ma solo se ha certi "standard"). Nella loro testa le persone non eterosessuali non sono "diverse". Sono sbagliate. Qualcosa che "non succede se si è in una famiglia con buoni principi". Non molto cristiano, come atteggiamento, lo so. é... complicato. é il modo in cui loro sono stati educati, la mentalità con cui sono cresciuti. La linea generale è "hanno scelto di peccare, è colpa loro". Prevale il castigo sulla misericordia, in ogni caso, non solo sulla sessualità (esempio banale-un esame non passato era il giusto castigo divino per aver "giudicato" quelli che prima di me erano stati bocciati). Ho dovuto combattere con me stessa non poco per uscire io per prima da questo schema mentale. Tentativi di dialogo sono stati uhm bloccati da un muro di urla ("non dire assurdità sai benissimo che quello che dici è una bugia"), e purtroppo non sono stata capace di far capire quello che stavo dicendo. Al momento la questione quindi è silente da parte mia (sto lavorando con una psicologa su come parlare ai miei genitori senza che quello che faccio/dico venga mal interpretato o ignorato completamente). Pian piano spero di riuscire a creare sia la distanza necessaria per non farmi troppo male quando farò coming out, sia una linea di dialogo...diplomatica per rendere effettivamente il messaggio comprensibile.Bianca ha scritto:La tua famiglia non sa niente di te?
Penso che con molto garbo, educazione e calma, tu potresti spiegare ai tuoi cari, che è importante accogliere gli altri, anche quando hanno caratteristiche che non ci piacciono.
Se loro sono praticanti, devono sapere che nel Vangelo si insegna l'accoglienza, anche per chi non incarna quegli aspetti che loro considerano ideali.
Se non sanno fare questo, tradiscono la loro fede.