Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Bianca
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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Bianca »

Il disagio nasce dal doversi confrontare con persone che hanno reazioni diverse.
Il bambino non capisce perchè, ma nei giochi, negli scherzi, già intuisce di non essere interessato a certe cose.
Mi sembra di ricordare che nelle presentazioni, sia frequente l'affermazione: l'ho sempre saputo.
Può essere un modo di dire, ma può anche significare che una sensazione di diversità sia sempre stata presente.

Quickie
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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Quickie »

Per quanto riguarda me si, lo sempre saputo. Fin da bambino avevo amicizie di un'intensità fuori dal comune (da parte mia, almeno) ma non ero in nessun modo attratto nei dai maschi ne dalle femmine.
Penso che bisogna distinguere tra le varie epoche. Se parliamo di 800 direi che non c'era nessun problema, poi dipende certo dai luoghi. A quell'epoca vi era una forte componente religiosa ed una persona asessuale credo che sarebbe immediatamente stata indirizzata ai voti sacri. Anche qui vi sarebbe da distinguere tra i vari ceti sociali e famiglie. Per una famiglia non religiosa oppure per una famiglia militare questo avrebbe potuto essere visto come mancanza di virilità e mascolinità, tuttavia anche in questo caso probabilmente sarebbe stato indirizzato ai voti. Ciò per quanto riguarda un uomo.
Per quanto riguarda le donne...bhè...a quell'epoca sarebbe stata presa per pazza, affetta da qualche disturbo psichico in quanto in Europa in quei tempi vi era la concezione che la donna servisse solo da madre, badante, moglie e sguattera, quindi credo che nella società non vi sarebbe stato posto per lei. A meno di essere indirizzata come prima ai voti sacri (se la famiglia era religiosa) credo che sarebbe stata portata in manicomio, nel peggiore dei casi, nel migliore sarebbe stata guardata molto male, compatita, sbeffeggiata ed in generale considerata inutile.

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Bianca
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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Bianca »

Se parliamo di manicomi, pare ci finissero anche persone che presentavano piccoli particolari diversi dalla maggioranza.
Era molto facile, con l'aiuto di medici compiacenti, far internare un parente per portargli via l'eredità, un ragazzo per non farlo partire per il fronte, una nubile rimasta incinta, un politicante sgradito e via di seguito.
Basta leggere "La fabbrica della follia" di Basaglia per capire a cosa servivano, in realtà, i manicomi...liberare la società dalle persone scomode.
Poi c'erano anche i malati veri, più che pazzi, vittime di gravi esaurimenti e, insieme a questi, finivano tutti quelli che presentavano una qualche variazione sessuale.
Venivano sottoposti a elettrochoc e a pesanti cure farmacologiche.

L'asessualità, più sconosciuta allora che ora, credo che non abbia mai creato nessun problema a livello sociale, anzi, credo che la maggior parte degli interessati, abbia seguito le vie più consuete e più scontate a quel tempo che erano sposarsi o farsi prete.
Matrimoni che non presentavano all'esterno nessun problema, perché in quell'interno si accettava e diventava normale, qualsiasi cosa.
Gli aspetti di cui, nel matrimonio, si dava per scontata l'accettazione, erano, a volte, anche molto gravi.
Questa accettazione scontata, ha fatto sì che molti aspetti che possono caratterizzare l'uomo e la donna e creare seri impedimenti alla vita dei coniugi, rimanessero completamente sconosciuti.
E parliamo di impotenza, omosessualità, rapporti sessuali ai soli fini riproduttivi.

Penso che, da quel contesto, pur con qualche eccesso negativo, siamo definitivamente usciti.
L'uomo e la donna possono avere, alla pari, più informazione, più consapevolezza, maggiore dignità.
Da cui derivano vera capacità di scelta e diritto alla tutela.

Raffinato
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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Raffinato »

A mio parere personale l asessualità e' di poco interesse per l opinione pubblica.....forse la comunità scientifica sta iniziando a prenderla in considerazione un po' più seriamente.
Il punto è che se una realtà esiste,come la nostra, per quanto impopolare, scomoda, tabu' o alternativa dovrà prima o poi entrare nell interesse generale.
Il contributo di comunità come queste e la presenza a manifestazioni di difesa dei diritti sono un buon veicolo ad aumentare la sensibilità generale.
Diciamo che interessa poco anche perché mentre tutti gli altri orientamenti vanno a coinvolgere la formazione di coppie e modelli famigliari alternativi che ad un certo punto reclamano giusti diritti e tutele, il nostro orientamento ha meno necessità in questo senso....diciamo che non disturba nessuno ????
Un orientamento meno esigente ? Allo stato attuale non ho mai sentito parlare di difesa di diritti di coppie asessuali......
Rimane il fatto che l indifferenza ad un orientamento a mio avviso è una pesante discriminazione e forma di pregiudizio.
Forse siamo meno portati a batteri i piedi per terra perché le nostre esistenze sono tendenzialmente solitarie ?nel senso di coppia......intendo.
E' vero che c e disinformazione diffusa ma anche mettersi allo scoperto può risultare difficile ??
Raf

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Bianca »

Il termine disagio, forse, non è appropriato.
Si dovrebbe dire percezione, per intendere quello che il ragazzino sente e che gli fa pensare di essere un po' diverso dai coetanei.
Quante volte si sente chiedere da parte di adulti, a bimbi anche molto piccoli: ma tu ce l'hai la fidanzata?
Forse a qualche bambino, la domanda potrà sembrare strana e gli verrà da pensare: perché, è obbligatorio?

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Walk Alone »

Brava Bianca!
E' esattamente quello che ha detto il bambino che è in me, già in tenera età...quando tutti i miei coetanei della "little town" (per non chiamarlo natio borgo selvaggio...) pensavano solo a limonare con quello o con quella, ed impegnavano tutte le proprie energie in conquiste assortite che finivano la maggiorparte in paturnie e malumori, a vederle dall'esterno.
"è obbligatorio?"...non l'ha mica ordinato il medico (perdonami la deformazione professionale).
Personalmente non ho mai vissuto come disagio la mia condizione di lupo solitario, ne' la mia malcelata asessualità: il disagio semmai proviene dalla controparte, dal contesto sociale che ti considera diverso e per il quale è improponibile che uno non cerchi una fidanzata, meno che mai che non desideri il sesso...cosa che spesso sei portato a non dichiarare per non essere etichettato e discriminato. Anche in persone di una certa cultura, mi dispiace ammetterlo, l'asessualità è pressochè sconosciuta, e se non lo fosse penso che sarebbe bollata come eretica o più semplicemente come "cose da pazzi".
Tornando al topic credo che attualmente inizi a crearsi una consapevolezza del nostro orientamento, ma la strada è lunga. Già il fatto che la comunità scientifica dimostri un approccio diverso (non più patologia ma diverso orientamento) è positivo. Certo è che finora siamo stati nell'ombra...e neanche molti di noi interessati penso avesse la piena consapevolezza del proprio orientamento: parlo per esperienza personale, dove la mia astinenza quasi totale (sessuale, ma non per quanto riguarda l'erotismo) sin dall'adolescenza è stata da me considerata castità scelta e desiderata per vari motivi più che asessualità vera e propria, fino a poco tempo fa quando ho scoperto l'asessualità in tutti i suoi mille risvolti.

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Bianca »

Parto dalla tua ultima considerazione: all'asessuale non sembra di rinunciare a qualcosa, sta semplicemente bene così e pensa di aver scelto quella condizione, non di averla innata.
Fino a che non incontra Aven e scopre che ci sono altre persone come lui.
In effetti, finché una persona non verifica che ci sono altri che hanno le sue caratteristiche, pensa sempre di essere unica, originale e stranissima.
Potersi confrontare, penso sia il primo e unico modo per capirsi davvero e capire di far parte di una fetta di umanità con caratteristiche simili.
Ora, mi viene una domanda da farti: l'essere medico, non facilita in qualche modo la comprensione?
È vero che non è una questione fisica, ma una migliore conoscenza del corpo umano, potrebbe facilitare il comprendere l'assenza dell'attrazione ma la presenza della libido.
Non è facile da capire che possano coesistere.
Mi viene da pensare che più l'asessualità diventa un aspetto noto, più possono aumentare le persone che si riconoscono in essa, anche persone che per lungo tempo, non hanno preso coscienza della loro condizione e si sono costrette a reggere situazioni per loro innaturali.
In effetti, la prima cosa da considerare, è che la persona interessata sta bene così, mentre ciò che la mette a disagio è l'ignoranza altrui, l'incapacità a comprendere, il considerare questo aspetto, non una caratteristica come un'altra, ma una bizzarria, un modo di atteggiarsi per essere originale.

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Walk Alone »

Ottima analisi, chiarissima: sintetica e concisa.
E' proprio vero: presi singolarmente ci sentiamo strani ed unici nel nostro mondo, nel nostro orientamento che ci fa apparire isolati...salvo poi scoprire che in realtà ci sono tante altre persone come noi, o quantomeno simili a noi in quanto l'asessualità è fatta di infinite sfumature di grigio!
L'essere medico sicuramente agevola la comprensione dell'asessualità, anche se tanti miei colleghi neanche immaginano che esista ( o non vogliono immaginarlo, il che è ancora più grave), mi dispiace ammetterlo..
Ci ho messo un bel po' lo stesso, fino a scoprire in letteratura scientifica che la mia condizione ( la nostra condizione) non era propriamente quella di un marziano...che l'orientamento sessuale è quanto mai variegato, e che siamo almeno l'1% degli umanoidi. Secondo me molti di più, anche perchè tanti non si riconoscono in tale orientamento o non lo ammettono, nascondendolo per varie ragioni.
Sembra una schizofrenia parlare di libido e di asessualità, ma non è così. Difficile pensare che possano coesistere, ma in fondo l'asessualità è la mancanza di attrazione , non di eccitazione. E la stessa asessualità passa per tante di quelle gradazioni tanto che la varietà di situazioni è immensa.
Poi un conto sono i correlati biologici - vale a dire gli ormoni ed i neurotrasmettitori - un'altra cosa invece la psiche, che è un discorso molto più complicato!
Vengo e mi spiego: un conto è l'azione di una sostanza chimica che regola questa funzione e o quell'altra (tutti sanno che le endorfine sono "ormoni del benessere", ad esempio), un altro è interpretare il nostro Io quanto mai complesso e variegato! tant'è che ci sono fior di orientamenti diversi di psicologi e sessuologi...chi ne dice una, chi un'altra. Ma chi ha ragione?

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Bianca »

Anch'io sono convinta che gli asessuali e le loro diverse sfumature, siano di più dell'1%.
Soltanto io, nella mia piccolezza, ne ho conosciuti (e ho parecchi motivi per pensare che lo fossero) e ne conosco circa una decina. Troppi per essere in una percentuale così bassa.

Quindi esiste una letteratura sull'argomento?

Finché si tratta di spiegare reazioni chimiche, la funzione che hanno certe sostanze nel nostro corpo, è facile.
Quando si tratta di spiegare la psiche di un individuo, come dici tu, è tutta un'altra storia, perché non si seguono regole o reazioni note.

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Bianca »

Bianca ha scritto:Anch'io sono convinta che gli asessuali nelle loro diverse sfumature, siano di più dell'1%.
Soltanto io, nella mia piccolezza, ne ho conosciuti (e ho parecchi motivi per pensare che lo fossero) e ne conosco circa una decina. Troppi per essere in una percentuale così bassa.

Quindi esiste una letteratura sull'argomento?

Finché si tratta di spiegare reazioni chimiche, la funzione che hanno certe sostanze nel nostro corpo, è facile.
Quando si tratta di spiegare la psiche di un individuo, come dici tu, è tutta un'altra storia, perché non si seguono regole o reazioni note.

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Walk Alone »

Esiste sì una letteratura medica sull'asessualità, anche se è più un discorso relativo alla sfera dei sessuologi ...che poi sarebbero psichiatri, quindi medici, con specializzazione ulteriore in disturbi del comportamento sessuale.
E qui il lato spigoloso: fino a poco tempo fa si parlava appunto solo di disturbi del comportamento sessuale, come se si trattasse di anoressia sessuale.Solo di recente l'orientamento della letteratura si sta modificando. Si tratta di disturbo quando condiziona pesantemente la qualità della vita del soggetto, ma se lo stesso soggetto si trova a suo agio in questa condizione non cè evidentemente disagio.
Purtroppo ci sono molti pregiudizi anche tra gli addetti ai lavori.
Se non hai desiderio sessuale, o se diminuisce, anche i medici spesso vedono solo ormoni sessuali a go go come input di ogni slancio sentimentale o sessuale. Ma non è così. E se non hai desiderio, o se non ne hai più o ne hai di meno, apriti cielo: allora c'è una patologia. Che ci può essere, ok , occorre escludere le cause organiche, ma spesso i sessuologi non contemplano la possibilità che uno possa benissimo vivere senza sesso, e sopratutto felice con se stesso e con gli altri.
PS in quanto a colleghi asessuali ne conosco almeno una, a mio parere. Non siamo così rari.

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Bianca »

Sì, penso ci sia ancora poca preparazione, dovuta al fatto che, come ha detto qualcuno qui, gli asessuali non disturbano, non rivendicano diritti, non fanno qualcosa di vietato, non hanno nemici, non danno fastidio, non costituiscono massa e quindi, se ne deduce che crea più problemi interessarsi di loro, che non interessarsene affatto.

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Walk Alone »

Niente di più vero: l'asessuale è di solito molto silenzioso, non disturba, non fa clamore, non rivendica diritti.
Spesso invece sono i sessuali ad invadere il campo degli asessuali, a parte il bombardamento continuo dei media. Ad esempio il Walk è reduce da un turno di notte con un collega che è l'esatto opposto di me...e che per 12 ore di fila, quasi senza interrruzioni, ha parlato soltanto di farsi quella o quell'altra, in micidiale arrapation da astinenza forzata momentanea (si è lasciato da qualche mese con la tipa, e continua a apensare solo a lei).
Ovviamente non sono affatto insensibile al fascino femminile, la libido c'è con le sue oscillazioni sia pure tendente al basso, ma non riesco a capire come si possa vivere solo per il sesso, ossessionati dalla mattina alla sera...nella vita c'è di tutto, e cose ovviamente anche molto più importanti e gratificanti, altrimenti non saremmo qui a parlarne.
Anche con i miei colleghi, sia pure nell'ambiente medico, mi è difficile parlare di asessualità: spesso nell'imago collettivo manca la forma mentis del riconoscere che si può benissimo vivere felici senza sesso, e magari anche molto meglio. Questo almeno per esperienza personale.
Finora ho cercato di dichiarare apertamente la mia asessualità, ad esempio, ma spesso non ti prendono sul serio. E così si ricade nel clichè del single per scelta o per necessità, in via ufficiale.

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Bianca »

Il tuo collega, forse, pensa molto al corpo femminile più che a una lei specifica, che magari gli manca soltanto per l'aspetto più importante che lui le attribuiva, visto che fantastica su femmine varie....
Anche la categoria dei sessuali è composta da tante sfumature diverse; variano a seconda, non dell'importanza che si attribuisce al sesso, ma dal contesto nel quale lo si colloca.
A grandi linee, i sessuali danno al sesso, più o meno, la stessa importanza, ma il contesto nel quale ciascuno lo colloca, costituisce la profonda differenza che guida il modo di agire di ciascuno.
Non è una questione di voglia, nè di importanza; la questione riguarda come lo si vuole utilizzare.
Il corpo è fatto in modo da chiedere, da far sentire impulsi e desideri; la mente invece indirizza questi desideri nel modo in cui ciascuno ritiene di inserire questa possibilità che la natura offre, come utilizzarla, quanto, con chi, a quale fine, con quali caratteristiche, o a non utilizzarla.
La vita dell'asessuale, non è lineare neppure nell'ambiente medico, da come tu dici, mentre sembrerebbe essere più facile.
Devo dirti però che, per mia esperienza personale, la categoria medica è, stranamente, quella che meno tiene in considerazione gli effetti, anche sorprendenti, che la mente ha sul fisico e anche il non comprendere l'asessualità, rientra un po' in questo limite.
Inoltre, il rimanere single, non viene quasi mai considerata una scelta, ma un ripiego.

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Re: Perche' l'asessualita' era sconosciuta?

Messaggio da Walk Alone »

Come sempre sei molto acuta, Bianca: hai centrato in pieno la questione, anche nell'esempio specifico.
Le pulsioni ed i desideri vengono incanalati dal filtro operato dalla mente che li indirizza in un senso o nell'altro, li esalta o li ridimensiona.
Nell'ambiente medico esistono vari orientamenti, è un mondo molto variegato ovviamente: tuttavia siamo spesso abituati a dare troppo peso al lato organico e molto poco a quello psichico, quando in realtà anima e corpo sono strettamente interconnessi: la psicosomatica studia le complesse relazioni tra corpo e mente.
L'asessualità questa sconosciuta: c'è ancora molto da fare per darle dignità e riconoscimento adeguato, anche negli ambienti dove dovrebbe essere più conosciuta e priva di connotazioni patologiche che spesso le vengono attribuite.
Ci sono ancora tanti pregiudizi, ma ciò non toglie che gli orientamenti attuali negli ambienti scientifici si stanno aprendo a nuovi orizzonti....anche se nella vita di tutti i giorni spesso l'assenza della dolce metà viene considerata come una carenza insanabile, incompatibile con la realizzazione dell'io: e quante volte gli amici, i conoscenti ed ancor prima i familiari si improvvisano agenzie matrimoniali...per cercare di colmare questa presunta carenza.

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