Asessualità o patologia?
Asessualità o patologia?
Ciao a tutti.
Innanzitutto voglio dirvi che sono contento di esser finalmente approdato su questo forum, dove ho avuto modo di leggere le vostre esperienze. Sapere che c'è altra gente che la vede similmente a me è confortante. Non me la sento di dirlo ad alta voce, ma forse dopo sti 10 anni di domande e dubbi a qualcosa sono arrivato.
Tanto per la cronaca credo di potermi identificare nell' asessualità o tuttalpiù in un gray-a. Ad ogni modo, still work in progress!!
Ora avrei una domanda da farvi: visto che l'asessualità è una posizione estrema, una minoranza, come avete affrontato il dubbio che anziché di un orientamento sessuale, si tratti di un comportamento patologico? O di una disfunzione fisiologica?
Innanzitutto voglio dirvi che sono contento di esser finalmente approdato su questo forum, dove ho avuto modo di leggere le vostre esperienze. Sapere che c'è altra gente che la vede similmente a me è confortante. Non me la sento di dirlo ad alta voce, ma forse dopo sti 10 anni di domande e dubbi a qualcosa sono arrivato.
Tanto per la cronaca credo di potermi identificare nell' asessualità o tuttalpiù in un gray-a. Ad ogni modo, still work in progress!!
Ora avrei una domanda da farvi: visto che l'asessualità è una posizione estrema, una minoranza, come avete affrontato il dubbio che anziché di un orientamento sessuale, si tratti di un comportamento patologico? O di una disfunzione fisiologica?
"A few observation and much reasoning, lead to error; much observation and a few reasoning, to truth." Cit.
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Re: Asessualità o patologia?
Ciao Saaz, benvenuto! Mi fa piacere che l'esistenza del forum ti abbia fatto sentire meglio, a prescindere dal tuo orientamento ![Smile :)](./images/smilies/icon_smile.gif)
Spero che ti aiuti a fare ancora più chiarezza su te stesso.
Per quanto riguarda la domanda, per me è patologia una condizione che fa star male l'individuo, e come tale va corretta. Se un asessuale sta bene con se stesso, dubito che si tratti di patologia.
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Spero che ti aiuti a fare ancora più chiarezza su te stesso.
Per quanto riguarda la domanda, per me è patologia una condizione che fa star male l'individuo, e come tale va corretta. Se un asessuale sta bene con se stesso, dubito che si tratti di patologia.
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Re: Asessualità o patologia?
Questo è un quesito interessantissimo.
D'altra parte, era un dubbio che riguardava anche l'omosessualità e non è passato neppure tanto tempo da quando alcune persone hanno deciso che non era una cosa patologica.
Per quanto riguarda una scarsa attrazione sessuale o la sua mancanza totale, mi sembra anche semplice accertare se è una questione ormonale e quindi curarla, se deriva da un trauma o da un problema psicologico e quindi prenderli in considerazione.
Poi, io sono molto propensa ad ascoltare la persona interessata.
Se la persona afferma di essere così, è perché sa quali sono le sue caratteristiche e il suo modo di sentire ed è inutile che terzi si arrampichino sui vetri per convincerla che è diversa.
A Silver:
Ci sono omosessuali e anche asessuali che, almeno inizialmente, non si accettano, quindi soffrono per la loro condizione, ma essa non diventa patologica perché loro non si accettano, al massimo diventa problematica.
D'altra parte, era un dubbio che riguardava anche l'omosessualità e non è passato neppure tanto tempo da quando alcune persone hanno deciso che non era una cosa patologica.
Per quanto riguarda una scarsa attrazione sessuale o la sua mancanza totale, mi sembra anche semplice accertare se è una questione ormonale e quindi curarla, se deriva da un trauma o da un problema psicologico e quindi prenderli in considerazione.
Poi, io sono molto propensa ad ascoltare la persona interessata.
Se la persona afferma di essere così, è perché sa quali sono le sue caratteristiche e il suo modo di sentire ed è inutile che terzi si arrampichino sui vetri per convincerla che è diversa.
A Silver:
Ci sono omosessuali e anche asessuali che, almeno inizialmente, non si accettano, quindi soffrono per la loro condizione, ma essa non diventa patologica perché loro non si accettano, al massimo diventa problematica.
Re: Asessualità o patologia?
Da un punto di vista fisiologico capire se c'è qualche problema è piuttosto semplice. Diventa più complicato da quello psicologico.
Ad esempio, la scelta dell'asessualità come reazione alla paura del sesso è più che plausibile e a pensarci un po', di situazioni analoghe ne si trovano a decine.
Credo che l'unica soluzione sia pazienza e citando Alexis Carrel: a few observation and much reasoning lead to error; many observation and little reasoning to truth.
Ad esempio, la scelta dell'asessualità come reazione alla paura del sesso è più che plausibile e a pensarci un po', di situazioni analoghe ne si trovano a decine.
Credo che l'unica soluzione sia pazienza e citando Alexis Carrel: a few observation and much reasoning lead to error; many observation and little reasoning to truth.
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- Edward
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Re: Asessualità o patologia?
Vero, infatti si dice "sintonico" o "distonico". L'omosessuale distonico non si cura per diventare etero, ma si cura per elaborare il suo disagio. la malattia è il disagio, non l'orientamento.Bianca ha scritto: Ci sono omosessuali e anche asessuali che, almeno inizialmente, non si accettano, quindi soffrono per la loro condizione, ma essa non diventa patologica perché loro non si accettano, al massimo diventa problematica.
Io ho sentito di diversi asessuali che nel dubbio hanno fatto indagini mediche. A me è capitato di fare indagini sui miei ormoni, che stanno benissimo, grazie
![Very Happy :D](./images/smilies/icon_biggrin.gif)
Dal punto di vista psicologico, diventa difficile indagare su qualcosa che non fa soffrire. Se c'è stato un trauma, quello di solito fa soffrire ed è proprio per quello che si va a indagare.
Ultima modifica di Edward il mer lug 22, 2015 10:21 pm, modificato 1 volta in totale.
Re: Asessualità o patologia?
Io sinceramente non ci avevo mai pensato al discorso "patologia", credevo di essere sola e quindi non avevo mai esteso la cosa ad una vera e propria "malattia" che potesse riguardare altri ![Embarassed :oops:](./images/smilies/icon_redface.gif)
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Re: Asessualità o patologia?
Non per te, per la psicologia ufficiale (chiesto a un professionista che me lo ha spiegato, ma è probabile che non ciabbia capito una sega)`Silver ha scritto:Per quanto riguarda la domanda, per me è patologia una condizione che fa star male l'individuo, e come tale va corretta. Se un asessuale sta bene con se stesso, dubito che si tratti di patologia.
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Re: Asessualità o patologia?
Ok, c'è patologia quando c'è del disagio.
Tuttavia, non mi sembra improbabile che una persona, dopo svariato tempo, decida di "accontentarsi" dell'asessualità trovando così una situazione di stabilità, interrompendo la continua ricerca (un pò frustrante) di ciò che gli piace o di ciò che gli impedisce di ottenere ciò che gli piace. Piuttosto che vagare nel dubbio è sicuramente più rilassante, sarebbe però una soluzione di comodo. Non sarebbe il meglio per la persona, sarebbe un compromesso.
A voi non capita mai di sentirvi privati di qualcosa, come se non steste vivendo appieno la vita senza una relazione di tipo sessuale?
Tuttavia, non mi sembra improbabile che una persona, dopo svariato tempo, decida di "accontentarsi" dell'asessualità trovando così una situazione di stabilità, interrompendo la continua ricerca (un pò frustrante) di ciò che gli piace o di ciò che gli impedisce di ottenere ciò che gli piace. Piuttosto che vagare nel dubbio è sicuramente più rilassante, sarebbe però una soluzione di comodo. Non sarebbe il meglio per la persona, sarebbe un compromesso.
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Re: Asessualità o patologia?
Eh si, piú o meno:( piú che altro sento come se mi mancasse qualcosa di importante:( qualcuno si sente uguale???
Re: Asessualità o patologia?
Attenzione però a non confondere il disagio per qualcosa che si sente mancare con quello di non corrispondere alle aspettative sociali, anche quelli a volte non sono facili da distinguere. Una persona che ad esempio ignori cosa sia l'asessualità e si comporta diversamente da chi lo circonda e per questo viene guardato con preoccupazione, allarme o commiserazione e magari evitato in quanto "stran*", sentendosi per questo confus* sbagliat*, di cosa. soffre? Di un trauma per non avere successo nelle relazioni o di smarrimento e mancata accettazione da parte degli altri e star subendo uno stigma?Saaz ha scritto:Ok, c'è patologia quando c'è del disagio.
Tuttavia, non mi sembra improbabile che una persona, dopo svariato tempo, decida di "accontentarsi" dell'asessualità trovando così una situazione di stabilità, interrompendo la continua ricerca (un pò frustrante) di ciò che gli piace o di ciò che gli impedisce di ottenere ciò che gli piace. Piuttosto che vagare nel dubbio è sicuramente più rilassante, sarebbe però una soluzione di comodo. Non sarebbe il meglio per la persona, sarebbe un compromesso.
A voi non capita mai di sentirvi privati di qualcosa, come se non steste vivendo appieno la vita senza una relazione di tipo sessuale?
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Re: Asessualità o patologia?
Le persone che mentono a loro stesse non stanno bene, non è che nascondendo un problema sessuale sotto il tappeto dell'asessualità, tutto diventa semplice. Accontentarsi significa comunque il sentire una mancanza.
A me personalmente non manca nulla, so che le altre persone vivono cose diverse dalle mie, ma io non sento questo richiamo. Al limite posso pensare che per gli altri sia piu difficile capirmi, ma ho già lavorato su questo tanto tempo fa per altre questioni e non è più un problema.
A me personalmente non manca nulla, so che le altre persone vivono cose diverse dalle mie, ma io non sento questo richiamo. Al limite posso pensare che per gli altri sia piu difficile capirmi, ma ho già lavorato su questo tanto tempo fa per altre questioni e non è più un problema.
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Re: Asessualità o patologia?
Alla domanda di Saaz e a quella di Valkyries, devono rispondere, ovviamente, le persone che vivono direttamente questa situazione.
Tuttavia, mi permetto alcune considerazioni....
La società e il modo di vivere comune, sicuramente esercitano forti pressioni per quanto riguarda l'argomento sesso che si affaccia continuamente, anche dai luoghi più impensabili.
Però, io penso che se anche l'ambiente in cui viviamo fosse molto più neutro, se anche i mass media utilizzassero meno corpi e doppi sensi, chi non prova attrazione sessuale, potrebbe sentirsi comunque mancante di qualcosa, perché non si tratta di un particolare secondario; il sesso rappresenta un elemento importante dell'essere umano e ciò che mette in moto, costituisce un'esperienza normalmente fondamentale nella vita di un individuo, anche per ciò che ne può derivare.
Non per niente l'asessualità è forse l'orientamento più difficile da comprendere.
Innanzi tutto bisogna riconoscere una mancanza, dalla quale deriva una privazione.
Non è un qualcosa di diverso, è un qualcosa che non c'è.
Tuttavia, mi permetto alcune considerazioni....
La società e il modo di vivere comune, sicuramente esercitano forti pressioni per quanto riguarda l'argomento sesso che si affaccia continuamente, anche dai luoghi più impensabili.
Però, io penso che se anche l'ambiente in cui viviamo fosse molto più neutro, se anche i mass media utilizzassero meno corpi e doppi sensi, chi non prova attrazione sessuale, potrebbe sentirsi comunque mancante di qualcosa, perché non si tratta di un particolare secondario; il sesso rappresenta un elemento importante dell'essere umano e ciò che mette in moto, costituisce un'esperienza normalmente fondamentale nella vita di un individuo, anche per ciò che ne può derivare.
Non per niente l'asessualità è forse l'orientamento più difficile da comprendere.
Innanzi tutto bisogna riconoscere una mancanza, dalla quale deriva una privazione.
Non è un qualcosa di diverso, è un qualcosa che non c'è.
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Re: Asessualità o patologia?
Allacciandomi alle domande di Saaz e di Valkyrie, io sinceramente non sento questa mancanza, anzi.
Già da ragazzini s cresce con l'idea che c'è un'altra persona per noi, che avremo dei rapporti e che il sesso è la cosa più bella e appagante del mondo... tutti i discorsi sul 'fare sesso' e 'fare l'amore' che secondo me condizionano un po' tutti.
In realtà ho sentito molte più mancanze mentre avevo relazioni sessuali. Dalla mia esperienza ho capito che non ci si perde niente (se appunto non hai quell'istinto che ti spinge a farlo).
Però vi posso dire che prima di cominciare a farlo anche io mi sentivo come se mi stessi perdendo qualcosa... ma erano tutti condizionamenti esterni.
Già da ragazzini s cresce con l'idea che c'è un'altra persona per noi, che avremo dei rapporti e che il sesso è la cosa più bella e appagante del mondo... tutti i discorsi sul 'fare sesso' e 'fare l'amore' che secondo me condizionano un po' tutti.
In realtà ho sentito molte più mancanze mentre avevo relazioni sessuali. Dalla mia esperienza ho capito che non ci si perde niente (se appunto non hai quell'istinto che ti spinge a farlo).
Però vi posso dire che prima di cominciare a farlo anche io mi sentivo come se mi stessi perdendo qualcosa... ma erano tutti condizionamenti esterni.
Re: Asessualità o patologia?
Senza contare che si possono anche provare reazioni intermedie tra il massimo piacere e appagamento e l'indifferenza totale o il disgusto: chi può trovarlo anche particolarmente piacevole ma non quell'esperienza fondamentale che viene descritta, chi mediamente piacevole, chi modestamente, chi min prova niente di speciale, quelli a cui non dispiace ma nemmeno entusiasma, ecc. Tutto ciò mi fa pensare che in parte, non so quanto importante, vi sia un condizionamento verso un certo tipo di reazione nello sperimentatolo ritenuta l'unica valida.
- Aliah
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Re: Asessualità o patologia?
No. Ci sono tante altre cose da fare nella vita, e probabilmente non riuscirò nemmeno a farle tutte, perché la vita è troppo breve. Non vedo il sesso come una priorità. "Amore" per me è sempre stato più un concetto legato alla sicurezza che può dare un'altra persona, al sentirsi bene con un'altra persona e al fare esperienze che rendano più forte il legame instaurato con una persona. Non ha collegamenti con l'atto sessuale, il cui scopo è e rimane per me semplicemente quello di riprodursi. L'amore (o magari il termine più corretto è "affetto") può benissimo essere riversato su qualcuno o qualcosa che non sia un partner sessuale. E soprattutto, può essere riversato su più di una persona e su più cose.Saaz ha scritto:Ok, c'è patologia quando c'è del disagio.
Tuttavia, non mi sembra improbabile che una persona, dopo svariato tempo, decida di "accontentarsi" dell'asessualità trovando così una situazione di stabilità, interrompendo la continua ricerca (un pò frustrante) di ciò che gli piace o di ciò che gli impedisce di ottenere ciò che gli piace. Piuttosto che vagare nel dubbio è sicuramente più rilassante, sarebbe però una soluzione di comodo. Non sarebbe il meglio per la persona, sarebbe un compromesso.
A voi non capita mai di sentirvi privati di qualcosa, come se non steste vivendo appieno la vita senza una relazione di tipo sessuale?
Se qualcosa non t'interessa, non averla non dovrebbe fare né caldo né freddo, giusto?
Poi, potrebbe capitare che qualcuno, non avendo trovato la persona giusta, si autoconvinca di essere asessuale. Non discrimino queste persone, non le addito per metterle alla gogna, non le considero dei "poser", piuttosto mi dispiace che siano caduti in errore. E dunque no, secondo me non è un "accontentarsi": è un fraintendimento. Sarebbe come dire di essere celiaci solo perché non piace la pizza.
![Razz :P](./images/smilies/icon_razz.gif)
P.S.: "Accontentarsi" per me non esiste. Se ti accontenti, non stai vivendo, e sei già morto dentro. La vita è una. Bisognerebbe tentare di viverla al meglio, seguendo le regole dell'etica della reciprocità: "Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te" e "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te". In particolare, credo che "accontentarsi" non esista in ambito sessuale: viviamo in una società dove è quasi più facile ed economico avere del sesso piuttosto che delle medicine...
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.I won't LAST LONG in this WORLD so WRONG.