Alla vigilia del mio 36esimo compleanno, mi faccio questo regalo iscrivendomi in una comunità che sembra rappresentarmi molto e che ho trovato assolutamente per caso.
Vorrei raccontarvi un po' di me per capire meglio come potermi classificare, anche se classificare qualcosa di estremamente variopinto come l'animo umano credo sia quasi impossibile...
La premessa è che, purtroppo, da bambina (7-8 anni) ho subito delle molestie (ripetute per svariato tempo) da un ragazzo (di 5-6 anni più grande di me) figlio di amici di famiglia. Le sue continue e pesanti attenzioni e il senso di colpa che tutto questo mi ha procurato (negli anni a venire) ha causato in me un vero rifiuto del sesso. O meglio, ne ero incuriosita (credo come la gran parte degli adolescenti), ma provavo anche repulsione verso chi mi corteggiava. Poi a 17 anni mi sono innamorata di un ragazzo di 18 e ci siamo messi insieme. Gli ho raccontato tutto di me, era un ragazzo dolcissimo. E con lui c'è stato, piano piano, il mio primo rapporto. Io, come sono sempre stata nella mia vita, ero molto curiosa di provare, ma poi, passata la prima volta e i primi tempi, mi sono annoiata. Ecco, posso dire la stessa identica cosa per le altre storie che ho avuto: grandi e intensi innamoramenti (romantici, di testa, mai basati sull'attrazione sessuale) i primi rapporti sessuali pieni di curiosità e di passione (molto piacevoli), ma poi, dopo i primi tempi, la perdita di interesse per il sesso. Una noia infinita. Non ho mai provato attrazione sessuale per uno sconosciuto. Ho provato attrazioni romantiche, basate sull'ammirazione più estetica, mai di tipo sessuale. Mi sono sempre sentita diversa da tutte le mie amiche, che non parlavano altro che di ragazzi, di sesso, di giochi erotici. Alcune anche in maniera spinta. Io ho sempre trovato tutti questi discorsi noiosissimi e anche squallidi. Ora vivo una bellissima relazione con un uomo di 41 anni. E' la mia prima convivenza. Sono due anni che stiamo insieme. C'è una meravigliosa intesa mentale, siamo molto in alto entrambi da un punto di vista intellettuale e artistico (lavoriamo entrambi in ambiti artistici). C'è però una discrepanza sul lato fisico. I primi tempi sono stati fuoco e fiamme. Io, come sempre, ero piena di curiosità: lui è molto fisico, gli piace molto fare l'amore con me e i primi tempi mi ero convinta di aver trovato con lui, finalmente, quell'interesse verso il sesso che non avevo mai provato (o quasi) e che pensavo, invece, di DOVER provare. Poi è successo che mi è venuto un forte attacco di cistite e ho dovuto faticare non poco per curarla. Mi è rimasta addosso quindi anche la paura che, con i rapporti, potesse tornare. Quindi per alcuni mesi l'attività sessuale è quasi sparita. Io non ne soffrivo affatto. Amo le coccole, dormire abbracciati, stare vicini. Invece lui mi ha manifestato un disagio e un senso di frustrazione per la nostra situazione. Vedendo che la cistite non tornava più ho deciso quindi di riprendere l'attività sessuale con lui. La situazione attuale è questa: lo facciamo circa una volta a settimana, ma sono rarissime le volte in cui io provo un reale piacere. La verità è che lo faccio per farlo felice. Io non sto male mentre lo facciamo, diciamo che non provo quasi niente. Il sesso mi è indifferente, questa è la verità. A volte sento delle pulsioni, degli stimoli forti: mi tocco un po', e questo mi appaga completamente. Tutto questo, per me, non ha niente a che fare con i sentimenti che provo per lui. Io lo amo e vivere con lui è l'esperienza più bella della mia vita. Eppure sono sicura che se gli dicessi queste cose, lui non capirebbe. Se lo raccontassi a una amica, non capirebbe. Mi direbbe: sei sicura di amarlo?
Scusatemi se mi sono dilungata. Ringrazio fin da ora chi avrà la pazienza di leggere.
Ciao a tutti!
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