Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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OrbsAvoidance
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Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da OrbsAvoidance »

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Caos
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da Caos »

Il fatto della lotta ai diritti e della discriminazione, come dici tu, per quanto riguarda noi è relativo, la nostra condizione non si vede e non si nota e forse è questo il problema.
Di far sapere ad altri che esistiamo ed avere un riconoscimento mi interessa non tanto per la gente, quanto per il fatto che in mezzo a quella gente ci potrebbe essere qualcuno come noi, che magari è in confusione e non sta bene, o qualcuno che è in una relazione e magari non riesce a capire cosa non funziona e quindi come fare per migliorare la situazione.
Secondo me la visibilità è importante soprattutto per questo.
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Bakeneko
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da Bakeneko »

Io la penso come Caos, riguardo la visibilità.
Ricordo quando non avevo ancora incontrato il termine "asessualità" e continuavo a chiedermi che cavolo c'era di diverso in me.
La visibiilità è utile per far sì che altre persone asessuali prendano consapevolezza di quello che sono in realtà ed evitino di tormentarsi per anni in cerca di una qualche risposta. Se poi esistono anche quegli asessuali che stavano bene anche prima di prendere consapevolezza, buon per loro. Comunque non è così per tutti.
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animapura
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da animapura »

i problemi di un asessuale nella società, specie quella odierna sono "interni", non certo esterni.
ogni asessuale è unico e ha o ha avuto esperienze diverse, la mia è questa: essendo asessuale ma etero-platonica, ho un forte desiderio di stabilire legami stretti a livello emotivo con persone dell'altro sesso il mio problema è prima di tutto trovare questo tipo di legami.
se per un sessuale è relativamente semplice trovare una persona con cui iniziare una relazione di coppia per un'etero-platonica come me diviene una sorta di miracolo: in genere secondo le mie esperienze e secondo le esperienze delle persone intorno a me, soprattutto gli uomini non hanno nessun interesse a stabilire legami stretti a livello emotivo con una donna a meno che non provino anche un'interesse di natura sessuale nei suoi confronti.
se invece si è asessuali, aromantici e aplatonici e si sta bene con se stessi ovvio che non c'è nessun problema.
quello che vorrei farti capire è che non sempre asessuale vuol dire persona che non ha interesse a stabilire legami stretti con altre persone, anzi.
forse siamo troppo condizionati dal fatto che vediamo nella relazione di coppia la massima espressione di un legame stretto che può stabilirsi tra due persone. dal momento che la relazione di coppia comprende il sesso automaticamente pensiamo che chi non ha interesse ad avere rapporti sessuali non può provare forti sentimenti per le persone.
invece a volte è proprio il contrario, anzi quando s'incontrano persone con cui abbiamo la libertà di poter essere naturalmente noi stessi ci leghiamo moltissimo, molto di più di quanto si legano alcune persone che hanno o hanno avuto relazioni di coppia

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Bianca
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da Bianca »

Quando incontrate amore vero e rispetto, di voi e di ciò che desiderate, credo che non esista più alcun problema.
Ti posso assicurare, però, che per noi vale esattamente la stessa cosa.
Non siete voi difficili da gestire, è la società in cui viviamo che è difficile da gestire.

Asphyxia
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da Asphyxia »

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Bianca
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da Bianca »

Ha ragione di preoccuparsi, perchè, se è un uomo, sovente, viene pensato omosessuale.
Non gli serve baciare e abbracciare donne a destra e sinistra, o fare il furbo, o crearsi coperture più o meno ben costruite.
Prima o poi, viene sgamato.
La cosa migliore, secondo me, è camminare a testa alta, essere corretti e per bene, dimostrare le proprie qualità, fare qualcosa per gli altri, senza fingere di essere ciò che non si è.
La gente che vale, capirà, si adeguerà, apprezzerà, anche molto; gli altri, vadano al diavolo!

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The Wayward Fox
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da The Wayward Fox »

Parlare di diritti forse è eccessivo, ma la visibilità è necessaria, come dicono Caos e Celeste: abbiamo bisogno eccome di sentir parlare di asessualità. Saremo anche una percentuale esigua della popolazione mondiale, ma anche il solo 2% o il 3% è in realtà un numero enorme di persone, superiore a quello di molti paesini che sorgono nel nostro paese.
La discriminazione e il disagio non si manifestano soltanto sotto la forma dell'aggressione fisica e verbale. Quanti asessuali, scoperta la loro condizione e parlatone con i propri genitori, sono stati mandati dallo psicologo? Quanti matrimoni falliscono perché l'asessuale non ha mai realizzato la propria condizione oppure si costringe ad avere rapporti e non ne può più? Quanti invece nascondono la propria condizione persino al partner, facendolo anche soffrire, perché la vivono con vergogna? Quanti si credono malati e passano da un sessuologo all'altro nel tentativo di comprendere cosa c'è che non va? Quanti vengono sbeffeggiati quando una persona di cui si fidavano dà loro dei bugiardi?
Ci sono asessuali che non si sentono parte della comunità LGBT+, e suppongo che questo estraniamento si rafforzi se la persona in questione è eteroromantica, aromantica o cisgenere. È perfettamente legittimo, eh. Ma tra le nostre fila ci sono anche individui omoromantici, biromantici, trans, genderqueer... non mi sembra così strano, dunque, che tra le due comunità si crei un ponte e che si auspichi che si crei uno spazio comune in cui esprimere liberamente se stessi e condividere le proprie esperienze con persone dal vissuto simile.
« Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli. »

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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da ZilRaag »

Dice un mio amico, riferendosi ad altre cose, che "in Sicilia la chiamano mafia, a Napoli, camorra. Qui a Firenze non ha nome. Ma c'è. E se non ha nome non puoi essere contro. Si può essere antimafia, non si può essere anti-niente".
Preferirei di gran lunga sentirmi urlare qualcosa come "frocio" dall'altro lato della strada, che essere ignorato come orientamento. Non esistiamo, stiamo "aspettando la persona giusta", o siamo "da curare".
Se sei "frocio", esisti, questo prevede una sorta di riconoscimento. L'atteggiamento nei tuoi confronti, può migliorare, puoi essere "sdoganato", anche dopo secoli, ma arrivare ad un riconoscimento nei confronti della "maggioranza" di "gente perbene".
Il niente non lo puoi cambiare. Per tornare al discorso del mio amico, contro l'omofobia, c'è l'anti-omofobia, contro il razzismo, c'è l'antirazzismo. Contro il nulla c'è solo altro nulla. Siamo schiacciati tra chi ci ignora e chi non ci considera.

Penso, come hanno scritto altri, che il nostro problema principale, sia quello di esistere, di essere riconosciuti (attenzione: nel bene e nel male) e di avere una nostra identità.

eirikur
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da eirikur »

ZilRaag ha scritto:Dice un mio amico, riferendosi ad altre cose, che "in Sicilia la chiamano mafia, a Napoli, camorra. Qui a Firenze non ha nome. Ma c'è. E se non ha nome non puoi essere contro. Si può essere antimafia, non si può essere anti-niente".
Preferirei di gran lunga sentirmi urlare qualcosa come "frocio" dall'altro lato della strada, che essere ignorato come orientamento. Non esistiamo, stiamo "aspettando la persona giusta", o siamo "da curare".
Se sei "frocio", esisti, questo prevede una sorta di riconoscimento. L'atteggiamento nei tuoi confronti, può migliorare, puoi essere "sdoganato", anche dopo secoli, ma arrivare ad un riconoscimento nei confronti della "maggioranza" di "gente perbene".
Il niente non lo puoi cambiare. Per tornare al discorso del mio amico, contro l'omofobia, c'è l'anti-omofobia, contro il razzismo, c'è l'antirazzismo. Contro il nulla c'è solo altro nulla. Siamo schiacciati tra chi ci ignora e chi non ci considera.

Penso, come hanno scritto altri, che il nostro problema principale, sia quello di esistere, di essere riconosciuti (attenzione: nel bene e nel male) e di avere una nostra identità.
sinceramente potrei tranquillamente ribaltare il discorso all'incontrario...

preferisco di gran lunga che la gente pensi che "aspetto quella giusta" e ignori me e il mio orientamento piuttosto che conosca il mio orientamento e mi urli "frocio" dall'altra parte della strada...

preferisco essere ignorato vita natural durante piuttosto che essere insultato per secoli nella speranza che poi alla fine io venga "sdoganato".

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OrbsAvoidance
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da SilverKitsune »

OrbsAvoidance ha scritto:Non so, ma mi sembrano assurde queste vicende. Io non le ho mai passate, nè ho avuto suggerimenti che potessero capitare... Ma dalle tue parole posso capire che effettivamente esista anche una discriminazione verso gli asessuali. Che mi impegno comunque di capire, perchè posso capire come mai diano fastidio lesbiche ed omosessuali, ma gli asessuali, perchè dovrebbero scaturire l'intolleranza nel prossimo, quando anche il prossimo è il primo ad avere sicuramente periodi di inattività sessuale anche mentale...? Vorrei maggiormente prendere confidenza con ciò.
Per il resto, a me sta bene far sapere che esisto come persona con tale condizione mentale, ma sento superfluo il voler emergere come provocazione ad una presunta discriminazione, perchè non la subisco a priori e mi sembra come d'inventarmela per poter urlare al razzista e dunque avere un motivo per farmi sentire. Ecco perchè ho aperto il topic... Pur da asessuale, paradossalmente questi classici problemi da asessuale non mi appartengono. Sarà il contesto, la zona... Non ne ho idea! Mi fa comunque """piacere""" sapere che esistano questi problemi, almeno so che altrove io possa aspettarmi anche qualcosa di fortemente discriminatorio, e mi verrà automatico prendere le difese di qualsiasi asessuale in difficoltà.
Sarebbe interessante avere a disposizione degli aneddoti di discriminazione concreta ben definiti, per capire cosa stia alla base di una discriminazione verso l'asessualità.
:!:
Premetto che parlo da asessuale "out" (nel senso che ho fatto coming out con tantissime persone). Nella mia vita ho incontrato tre casi eclatanti di "discriminazione" dovuti alla mancanza di visibilità di questo orientamento, ovvero:ù

- Quando professavo disinteresse per il sesso presso i miei compagni e le mie compagne di classe al liceo, mi prendevano per gay/mi dicevano che era perché "non avevo trovato la persona giusta"
- Dopo averlo detto ai miei genitori (all'epoca avevo 18 anni) hanno subito pensato che sarebbe stata un'ottima idea vedere uno psicologo, perché non sia mai che un asessuale sia felice di esserlo
- Il mio disinteresse per il sesso in generale, e la mia mancata volontà di farlo, mi ha portato a dover rompere con la persona con cui stavo perché non avrebbe mai accettato questa parte di me, nonostante dicesse, a parole, che non aveva problemi

E io penso di aver avuto FORTUNA, perché se vai a leggere sui blog internazionali ci sono storie di persone maltrattate, isolate e anche VIOLENTATE per essersi dichiarate asessuali. Io me la sono cavata con una relazione finita, un paio d'anni di incomprensioni coi genitori (che piano piano si sono abituati all'idea, e fortuna che sono genitori agnostici e liberali, altrimenti non oserei pensare a come avrebbe potuto finire la cosa) e qualche vaffa alle scuole superiori.

A livello intuitivo anche a me sembra una cazzata dare contro a una persona solo per il suo orientamento, a prescindere da quale orientamento esso sia, ma a livello pratico stai sottovalutando due cose: (a) la gente è stupida, (b) la gente ha paura del diverso, e in particolar modo ha assolutamente terrore di ciò che non conosce.

L'unico modo per provare - e non per forza correggere, vedasi il caso omosessualità - a rettificare questo tipo di situazioni, e fare in modo che non capitino più, è far sì che l'asessualità sia nota a tutti.
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."

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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

Messaggio da Bianca »

Anch'io penso sia l'ignoranza che rende le persone paurose e incapaci di accettare.
Anch'io penso sia importante che l'asessualità venga riconosciuta come orientamento ed accettata così com'è.
Come tutti, gli asessuali possono poi avere, legami, amicizie, amori a seconda di chi incontrano e con chi vogliono relazionarsi, ma da qui, diventano affari loro, come affari mie sono i miei legami, le mie frequentazioni, le mie amicizie.

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ZilRaag
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Re: Quali sono i problemi di un asessuale nella società?

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OrbsAvoidance ha scritto: Non so, ma mi sembrano assurde queste vicende. Io non le ho mai passate, nè ho avuto suggerimenti che potessero capitare... Ma dalle tue parole posso capire che effettivamente esista anche una discriminazione verso gli asessuali. Che mi impegno comunque di capire, perchè posso capire come mai diano fastidio lesbiche ed omosessuali, ma gli asessuali, perchè dovrebbero scaturire l'intolleranza nel prossimo, quando anche il prossimo è il primo ad avere sicuramente periodi di inattività sessuale anche mentale...?
Perché esci dalla norma, ecco perché.
Nota che chi è omofobo, è di solito anche xenofobo. Se fosse questione di "legge naturale, Bibbia et amenità simili" da un lato e di "radici culturali" dall'altro, i due fenomeni dovrebbero essere scollegati, giusto?
E invece, spesso hanno sulle palle anche la propria ombra.
A me viene detto di tutto quando dico di essere diventato vegano (e ormai son due anni...). Quello che mangio IO, saranno cazzi miei?
L'ultima tendenza, della quale è portatore l'amato Zio Vladimiro è "fai quello che vuoi, ma non dirmelo". Appunto, non dà noia tanto che tu faccia qualcosa, ma che tu dica che fare (o, nel nostro caso, non fare) quel qualcosa sia assolutamente normale.
E' la tua "sfrontatezza" nell'uscire dai binari che dà fastidio. Non la ragione, né quello che alla fine fai.

Prima quello che dava fastidio, lo chiamavano peccato. Poi lo hanno chiamato reato. Adesso lo devono chiamare malattia. (amico psicologo, incredibilmente intelligente per uno che fa quel lavoro)

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