quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti autentici
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quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti autentici
ragazzi mi sto trovando davvero bene a discutere con voi...è bello confrontarsi su temi così delicati...
vorrei condividere con voi una mia sensazione...si tratta di una sensazione molto particolare che mi "prende" quando mi trovo bene con qualcuno....
la cosa che preferisco fare con una persona dell'altro sesso è parlare..di solito sono timida ma se una persona riesce a capirimi allora potrei parlare e ascolatarla per ore, senza mai stancarmi..ecco in quei momenti di massimo appagamento psicologico (non posso saperlo, ma sono abbastanza convinta che la sensazione a livello mentale è molto simile a quella che provano i sessuali dopo il bacio con la persona di cui sono innamorati) mi succede anche una cosa strana:provo una sensazione di tranquillità e di pace interiore simile a quella che provavo nell'infanzia...quella sensazione di benessere che mi prendeva quano mamma mi chiamava per dirmi che era pronto a tavola, quando la maestra scriveva "bravissima" sul quaderno, quando cantavo Jingle Bells coi cuginetti aspettando la mezzanotte per scartare i regali di Natale, quando la mattina prima di andare a scuola guardavo i cartoni animati...quando andavo al mare e non vedevo l'ora di entrare in acqua...in una parola mi sento completa e non ho più paura della solitudine. ecco, io NON ho bisogno del contatto fisico, massimo di un abbraccio perchè ci che riesce a darmi il contatto emotivo autentico è impagabile..
e a voi capita di provare questa sensazione di "ritorno" all'infanzia?
vorrei condividere con voi una mia sensazione...si tratta di una sensazione molto particolare che mi "prende" quando mi trovo bene con qualcuno....
la cosa che preferisco fare con una persona dell'altro sesso è parlare..di solito sono timida ma se una persona riesce a capirimi allora potrei parlare e ascolatarla per ore, senza mai stancarmi..ecco in quei momenti di massimo appagamento psicologico (non posso saperlo, ma sono abbastanza convinta che la sensazione a livello mentale è molto simile a quella che provano i sessuali dopo il bacio con la persona di cui sono innamorati) mi succede anche una cosa strana:provo una sensazione di tranquillità e di pace interiore simile a quella che provavo nell'infanzia...quella sensazione di benessere che mi prendeva quano mamma mi chiamava per dirmi che era pronto a tavola, quando la maestra scriveva "bravissima" sul quaderno, quando cantavo Jingle Bells coi cuginetti aspettando la mezzanotte per scartare i regali di Natale, quando la mattina prima di andare a scuola guardavo i cartoni animati...quando andavo al mare e non vedevo l'ora di entrare in acqua...in una parola mi sento completa e non ho più paura della solitudine. ecco, io NON ho bisogno del contatto fisico, massimo di un abbraccio perchè ci che riesce a darmi il contatto emotivo autentico è impagabile..
e a voi capita di provare questa sensazione di "ritorno" all'infanzia?
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
A me capita di sentirmi molto a mio agio con gli altri proprio nel dialogo, se ho affinità verbale con una persona è altamente probabile che ne scaturisca un'amicizia. Mi piace moltissimo ascoltare, parlare un po' meno, nei discorsi faccio sempre più volentieri la parte del consigliere che dell'oratore. La sensazione che ho quando parlo con gli altri è di interesse per l'apprendimento, mentre se parlo con una persona che mi piace e sono ricambiata mi sento più come "a casa", è un senso di pace indescrivibile. Non ha nulla a che vedere con l'infanzia però, forse perché la mia infanzia non è stata molto semplice e i migliori ricordi che ho della mia vita sono legati... uhm... agli anni recentissimi, e al presente
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
Scusa volevo chiederti: tu in base a cosa differisci un ragazzo che consideri tuo amico da un ragazzo che ti piace? nel senso cosa provi per un amico e cosa provi per un ragazzo che ti piace? grazie
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
Per me personalmente non è difficile fare questa differenza, e i criteri che uso generalmente sono:animapura ha scritto:Scusa volevo chiederti: tu in base a cosa differisci un ragazzo che consideri tuo amico da un ragazzo che ti piace? nel senso cosa provi per un amico e cosa provi per un ragazzo che ti piace? grazie
- Gli amici li sento volentieri ma ho bisogno anche di un ampio spazio personale, mentre un ipotetico partner (o ragazzo che mi piace) lo sentirei sempre volentieri e non avrei mai l'impellente bisogno che mi lasci da sola per un po'
- Stare troppo tempo in compagnia di amici nella vita reale alla lunga mi mette a disagio, mentre la compagnia di un ipotetico partner non mi sarebbe mai d'impiccio e anzi non ne avrei mai abbastanza
- Se un amico parte in vacanza e sta via anche per molto tempo sono contenta per lui e non mi manca, mentre se partisse il mio partner mi mancherebbe molto, anche se si trattasse di pochi giorni di assenza
- Ai miei amici racconto molte cose di me ma ci sono argomenti che non affronto mai con nessuno, e che invece con un ipotetico partner affronterei volentieri
- Se i miei amici sono felici con altre persone o con la ragazza io sono contenta per loro, mentre se avessi un partner sarei contenta di FARLO felice e di essere io stessa una parte importante della sua felicità
- Non potrei mai fare progetti a lungo termine nemmeno con un amico stretto, né condividerci una casa, mentre sarei felicissima di condividerla con un partner per il resto della vita, non chiederei di meglio
- Con gli amici non sono appiccicosa (anche se non disdegno un abbraccio ogni tanto), in un rapporto di coppia invece sì
Poi ci sono alcune distinzioni "minori" ma il grosso è questo
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
Questa frase rispecchia anche la mia situazione.animapura ha scritto:la cosa che preferisco fare con una persona dell'altro sesso è parlare..di solito sono timida ma se una persona riesce a capirimi allora potrei parlare e ascolatarla per ore, senza mai stancarmi..
Sono molto timida e introversa ma se trovo qualcuno di cui posso fidarmi provo una sensazione bellissima nel momento del dialogo e dell'ascolto. Per me il contatto fisico è qualcosa di opzionale che può anche non esserci. Naturalmente se non è un contatto troppo appiccicoso mi piace (anche se non riesco a ricambiarlo). Comunque la condivisione intellettuale è una cosa che di solito vedo come essenziale. Più condivisione di pensieri c'è tra me e lui più vedo importante la nostra relazione/amicizia e mi sento legata (nel senso che l'amicizia si è evoluta) senza bisogno di doverlo dire esplicitamente.
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
Sai che all'inizio anche io ero così? Sono diventata coccolosa solo dopo, e comunque solo in ambito romantico, non con gli altri. Mi chiedo se il mio è stato un caso isolato o se è successo anche ad altri, sarebbe interessante scoprirloNyma ha scritto:Per me il contatto fisico è qualcosa di opzionale che può anche non esserci. Naturalmente se non è un contatto troppo appiccicoso mi piace (anche se non riesco a ricambiarlo).
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
Ciao ragazze, grazie delle vostre risposte..beh in effetti io "sposto" tutta la relazione sul piano psicologico, come ha detto Nyma il contatto fisico per me è opzionale..questo fa sì che confonda amicizia e amore, se ci fate caso una persona "sessuale" si accorge di essere infatuata di un'altra persona quando tra le altre cose dic
e che non ce la fa a stargli/le perchè vuole baciarlo/a...per me tutto si "esaurisce" nella mente..non so come spiegarlo..
ecco perchè almeno personalmente io fatico a capire con chi voglio essere solo amica e con chi vorrei costruire una relazione, devo ricorrere per forza a criteri razionali..es. in questo momento c'è un ragazzo con cui sto bene, mi piace parlare, ha i miei stessi interessi, abbiamo stili di vita simili, è single dunque penso che vorrei fidanzarmi con lui, però appunto è un pensiero razionale...si, perchè io vorrei tanto provare l'eseprienza del fidanzamento.
uff, è compplicato da spiegare!
e che non ce la fa a stargli/le perchè vuole baciarlo/a...per me tutto si "esaurisce" nella mente..non so come spiegarlo..
ecco perchè almeno personalmente io fatico a capire con chi voglio essere solo amica e con chi vorrei costruire una relazione, devo ricorrere per forza a criteri razionali..es. in questo momento c'è un ragazzo con cui sto bene, mi piace parlare, ha i miei stessi interessi, abbiamo stili di vita simili, è single dunque penso che vorrei fidanzarmi con lui, però appunto è un pensiero razionale...si, perchè io vorrei tanto provare l'eseprienza del fidanzamento.
uff, è compplicato da spiegare!
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
Non succede solo ai sessuali! A me piace un individuo da ormai diversi mesi e ringrazio il cielo che non lo incrocio mai, perché se lo incrociassi mi verrebbe voglia di abbracciarlo. Peggio ancora perché so che non mi ricambia. Ovviamente non ho pensieri erotici di nessun tipo, ma l'esigenza fisica che ho nei suoi confronti (quella degli abbracci appunto) mi rendono ancora più difficile accettare il fatto che non stiamo insiemeanimapura ha scritto:Ciao ragazze, grazie delle vostre risposte..beh in effetti io "sposto" tutta la relazione sul piano psicologico, come ha detto Nyma il contatto fisico per me è opzionale..questo fa sì che confonda amicizia e amore, se ci fate caso una persona "sessuale" si accorge di essere infatuata di un'altra persona quando tra le altre cose dice che non ce la fa a stargli/le perchè vuole baciarlo/a...
Comunque io ti suggerisco di parlare col ragazzo con cui vorresti stare, perché è difficile che intuisca per conto suo tutto quello che provi... è un sentimento complesso, e alcuni segnali fisici possono non essere notati o essere interpretati in maniera differente. Se non gli parlerai potrebbe trovarsi un'altra ragazza e tu potresti pentirti della tua timidezza; ovviamente ti auguro che non sia così, ma sono dell'idea che le occasioni vadano colte appena possibile, quando c'è la possibilità che vada tutto bene.
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
lol dal titolo non capivo di cosa stessi parlando, invece leggendo il thread ho inteso perfettamente :3animapura ha scritto:ragazzi mi sto trovando davvero bene a discutere con voi...è bello confrontarsi su temi così delicati...
vorrei condividere con voi una mia sensazione...si tratta di una sensazione molto particolare che mi "prende" quando mi trovo bene con qualcuno....
la cosa che preferisco fare con una persona dell'altro sesso è parlare..di solito sono timida ma se una persona riesce a capirimi allora potrei parlare e ascolatarla per ore, senza mai stancarmi..ecco in quei momenti di massimo appagamento psicologico (non posso saperlo, ma sono abbastanza convinta che la sensazione a livello mentale è molto simile a quella che provano i sessuali dopo il bacio con la persona di cui sono innamorati) mi succede anche una cosa strana:provo una sensazione di tranquillità e di pace interiore simile a quella che provavo nell'infanzia...quella sensazione di benessere che mi prendeva quano mamma mi chiamava per dirmi che era pronto a tavola, quando la maestra scriveva "bravissima" sul quaderno, quando cantavo Jingle Bells coi cuginetti aspettando la mezzanotte per scartare i regali di Natale, quando la mattina prima di andare a scuola guardavo i cartoni animati...quando andavo al mare e non vedevo l'ora di entrare in acqua...in una parola mi sento completa e non ho più paura della solitudine. ecco, io NON ho bisogno del contatto fisico, massimo di un abbraccio perchè ci che riesce a darmi il contatto emotivo autentico è impagabile..
e a voi capita di provare questa sensazione di "ritorno" all'infanzia?
Anche a me capita di provare quell'emozione, però di solito non con le persone (non mi è mai successo), ma facendo quello che mi piace.
Pure io quando provo quell'emozione penso di poter essere completo senza avere interventi esterni, e di botto mi trasformo in un asessuale puro ed aromantico :3
Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
Anche per me è così, però per la ragione opposta: sono affettuosissima quando mi affeziono a una persona e mi ci trovo bene, e faccio molta fatica a distinguere l'amicizia dall'amore. Sento la vera differenza solo con i conoscenti, ma nel caso degli amici stretti, se non fossero gay (che non sia un caso che quelli a cui mi affeziono di più lo siano? Istintivamente, appena posso, cerco di evitare le complicazioni ) e se non volessero figli (per me è un criterio importantissimo, infatti mio marito non ne vuole), penso che me li sposerei tutti e due, e magari anche i relativi compagni tenendomi mio marito, è ovvio. Potremmo fare una bella comune tutti insieme ♥io fatico a capire con chi voglio essere solo amica e con chi vorrei costruire una relazione, devo ricorrere per forza a criteri razionali..es. in questo momento c'è un ragazzo con cui sto bene, mi piace parlare, ha i miei stessi interessi, abbiamo stili di vita simili, è single dunque penso che vorrei fidanzarmi con lui, però appunto è un pensiero razionale...
All'atto pratico, quelli che "rischiano" di piacermi quanto mio marito sono gay, quindi il problema di chiarire se è amicizia o amore non si pone. Altri sono semplici conoscenti, o hanno delle caratteristiche che non mi piacciono affatto (vogliono figli, sono i classici maschi tradizionalisti o altro). Forse, se esistesse un clone di mio marito etero e senza il suo difetto che detesto (andare ore in bici lasciandomi sola, perchè purtroppo i miei due succitati amici mi sono affezionatissimi ma non sempre mi possono fare compagnia, almeno non fisicamente, magari per sms), anche se poi per riparare mi accompagna a fare shopping e siamo pari, allora sì che sarebbe un problema ma credo sia impossibile
Dell'infanzia non rimpiango un bel nulla, troppa gente che mi diceva cosa fare e che ero piccola per capire. Ora ho molta più libertà e faccio la vita che mi piace
♥ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo! ♥
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Re: quel qualcosa che sbuca dall'infanzia nei rapporti auten
Ciao animapura!
Secondo me qualcosa che sbuca dall'infanzia c'è.
Io ho avuto un'infanzia molto bella, ne sono contento, ringrazio genitori e tutti quelli che ho avuto vicino per questo.
Perciò credo che mi venga istintivo ritornarci idealmente quando mi trovo molto bene con una persona. Come dicevi tu, è un luogo della mente in cui mi sento completo, senza timori, pronto a fidarmi abbandonandomi. Non è che ritorni infantile. È l'ingenuità con cui potevi rapportarti agli altri, nel mio caso, e che provo di nuovo con questa persona, che mi riempie il cuore.
Mi ritornano invece certi dettagli, certi gesti di affetto, certe cose che mi facevano sentire in pace. Mi vengono istintivi perché vorrei far stare altrettanto bene la persona che sta con me, credo.
Se però questa persona ha avuto un percorso diverso, e per lei certi gesti e certe parole hanno assunto un valore diverso... ahimè, è un problema di linguaggio. Infatti capita spesso che con qualcosa che per me è il massimo dell'affetto, per esempio una parola buffa che non direi a nessuno se non a chi amo veramente intercalata in un discorso, mi venga rinfacciato di essere infantile, di parlare come coi miei fratellini, come con un bambino... Sì, purtroppo è vero. L'impronta dell'infanzia c'è. Ma vai tu a spiegare per quale (maturo) motivo ti viene istintivo...
Si capisce cosa ho scritto?
Ciao!!
Crucco
Secondo me qualcosa che sbuca dall'infanzia c'è.
Io ho avuto un'infanzia molto bella, ne sono contento, ringrazio genitori e tutti quelli che ho avuto vicino per questo.
Perciò credo che mi venga istintivo ritornarci idealmente quando mi trovo molto bene con una persona. Come dicevi tu, è un luogo della mente in cui mi sento completo, senza timori, pronto a fidarmi abbandonandomi. Non è che ritorni infantile. È l'ingenuità con cui potevi rapportarti agli altri, nel mio caso, e che provo di nuovo con questa persona, che mi riempie il cuore.
Mi ritornano invece certi dettagli, certi gesti di affetto, certe cose che mi facevano sentire in pace. Mi vengono istintivi perché vorrei far stare altrettanto bene la persona che sta con me, credo.
Se però questa persona ha avuto un percorso diverso, e per lei certi gesti e certe parole hanno assunto un valore diverso... ahimè, è un problema di linguaggio. Infatti capita spesso che con qualcosa che per me è il massimo dell'affetto, per esempio una parola buffa che non direi a nessuno se non a chi amo veramente intercalata in un discorso, mi venga rinfacciato di essere infantile, di parlare come coi miei fratellini, come con un bambino... Sì, purtroppo è vero. L'impronta dell'infanzia c'è. Ma vai tu a spiegare per quale (maturo) motivo ti viene istintivo...
Si capisce cosa ho scritto?
Ciao!!
Crucco