Ciao, benvenuta sull’isola di Aven!
A dire il vero siamo una minoranza della minoranza, dall’1 al 2% della popolazione mondiale, se non ricordo male.
Siamo ancora (ma, grazie al cielo, le cose stanno lentamente cambiando) trattati come fenomeni da baraccone, nel migliore dei casi, o come “diversi” (da chi poi?) nel peggiore.
Bistrattati ed emarginati anche dalla comunità LGBTQ+, della quale, in teoria, facciamo parte anche noi.
Non chiediamo nulla, tranne il riconoscimento del nostro orientamento sessuale alla pari di qualunque altro, ma per la nostra “bellissima” società iper-sessualizzata, siamo ancora, quasi completamente, un tabù
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La paura di rimanere soli è uniforme anche fra gli allosessuali, (non sai quanti trentacinquenni si sposano unicamente per non diventare dei settantacinquenni soli), però loro sono la fetta numericamente maggiore della società (brava ad aver messo la parola “normale” fra virgolette, non siamo anomali, siamo unici, per questo perfetti), per la legge dei grandi numeri, hanno più occasioni di relazionarsi fra loro, mentre noi dobbiamo cercare nostri simili, e spesso anche comprensione e rispetto, in piccole e deliziose nicchie come l’isola di Aven.
Sfondi una porta aperta (almeno con me) nel definire un viaggio o guardare un film insieme, delle attività più allettanti di avere rapporti intimi (per me, anche fissare il soffitto un intera ora è più interessante di fare l’amore
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), ma a tuo marito è mancata una parte fondamentale (per lui) del rapporto, avevate una vita sessuale, dalla quale sono nati due gioielli, ma forse, correggimi se sbaglio, durante questi “incontri”, lui sentiva la tua poca predisposizione all’atto in generale senza riuscire a comprenderne le ragioni.
Visto la tua consapevolezza fin da giovane, dello scarso o nullo interesse ad avere una vita sessuale, credo sarebbe stato meglio parlare chiaramente con l’uomo che sarebbe diventato tuo marito di questo aspetto, magari le cose sarebbero andate diversamente, magari no, nessuno può saperlo.
Non sto giudicando ne le tue scelte, ne, tanto meno, la tua persona, ti sto solo dicendo cosa avrei fatto io, anche se sono consapevole delle diversità di ognuno e dei suoi desideri (calcolando che ho passato i quaranta senza aver mai avuto un fidanzamento o un rapporto sessuale, forse la scelta più saggia l’hai compiuta tu all’epoca
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).
Molte, molte più persone di quanto si possa credere, hanno oramai compreso l’inutilità e l’effimero piacere portato dalla passionalità fisica, e ne sono saturi. Intelligentemente (senza voler offendere nessuno) queste persone hanno capito l’importanza basilare della complicità in una coppia: riuscire a intendersi senza parlarsi, avere interessi comuni, sentirsi libero di parlare di qualunque argomento con l’altra persona, diventare uno la spalla dell’altro, tutte queste piccole/grandi cose, alla lunga, contano (anche singolarmente) in modo nettamente superiore a un “unione di carne” di qualche decina di minuti.
Preso coscienza dei fatti, non vedo perché il tuo desiderio di vivere una relazione romantica, ma con una parte esigua di passionalità non possa avverarsi.
L’isola di Aven è un crocevia fondamentale per il nostro orientamento, qui tutti gli asessuali (e non solo) possono ritrovarsi e scoprire una sacrosanta verità: saremo anche pochi, ma di certo, non siamo soli!
Buon Anno, un saluto, spero di rileggerti presto.