AVEN Italia • La comunità degli asessuali italiani

Buonasera!
Da quando mi sono iscritto su Aven ho letto alcune testimonianze di altri utenti e mi sono informato meglio sull’asessualità.
Ho capito che le persone asessuali non provano attrazione sessuale, ovvero non considerano nessun’altra persona sessualmente attraente. Tuttavia molti asessuali possono decidere di avere dei rapporti sessuali per i più svariati motivi.
A questo punto avrei una domanda che magari è un po’ stupida: se una persona prova attrazione sessuale verso altre persone ma non vuole fare sesso, non per motivi morali o religiosi ma perché è un’attività della quale preferisce fare a meno, è asessuale?

Per me, stando alla definizione di asessualità, non dovrebbe esserlo...ma non ne sono sicuro.

Oltre a considerare l’asessualita come mancanza di attrazione, bisogna anche tener conto che può trattarsi di rifiuto.
Tra il non essere attratti da un qualcosa e il rifiutarlo totalmente, c’è uno spazio in cui possono essere contenuti altri aspetti, trascurati dallo stesso interessato.
Lî possiamo chiamare ripieghi, sostituzioni, alibi, inganni, strategie.
Forse è proprio questo spazio che rende difficile il trovare in se stessi la definizione più appropriata per un comportamento che mette in difficoltà.

La volontà, il desiderio di amare comunque e il non vedere come conciliare aspetti diversi che si possiedono, complica ulteriormente le cose.

Io credo che l’asessuale possa considerare attraente un’altra persona ma è dentro di sè che l’attrazione non si manifesta.
Per quale motivo? Forse proprio a causa di un fattore contenuto in quello spazio a cui faccio riferimento sopra.

Ad esempio, io, pur non essendo asessuale, non amo gli abbracci a caso, amo gli abbracci motivati, quelli che decido io, a cui posso dare un senso.
Questo vuol dire che l’attrazione gioca un suo ruolo anche in me, pur senza avere una motivazione di tipo sessuale.

Alcuni asessuali possono decidere di avere comunque dei rapporti ma questo dipende da ciò che è contenuto in quello spazio e da quanto ciò condiziona il loro comportamento.

La tua domanda che non è affatto stupida e che presuppone attrazione ma la “preferenza” di fare a meno dell’attività sessuale, genera un’altra domanda: perché esiste questa preferenza?

Da quanto so, e da quanto ho capito anche leggendo qua, ci sono un sacco di sfumature nella stessa asessualità. Dunque vi può essere una persona che prova un'attrazione sessuale, ma non sente il bisogno di avere rapporti, o un'altra che non ha alcun tipo di attrazione (assenza di libido); o ancora chi prova una vera e propria repulsione verso il sesso. Quindi è una cosa molto personale, non ci sono standard.
Tornando alla tua domanda, sì, a parer mio si può definire asessuale, se per sua naturale inclinazione non ha intenzione e voglia alcuna di intraprendere rapporti intimi. E' solo una delle varie sfaccettature.

Bisogna anche tener conto che l’atto sessuale è qualcosa di molto intimo; a causa di ciò, chi non ha in sè una motivazione fondata veramente sul desiderio, può vedere in questa intimità una sorta di violenza, per cui, il solo pensiero lo destabilizza e lo porta a respingere, non solo la situazione ma anche l’altra persona, ritenendola un pericolo per il proprio equilibrio e la propria integrità.

Ringrazio entrambi per la risposta!
Rifletto su quanto avete scritto e poi scriverò di nuovo.

Intanto sto pure valutando l’ipotesi di essere aromantico, per cui scriverò presto anche su questo.

Siamo qui.
E come disse Pirandello, “Pensaci Giacomino”.
Ti anticipo un piccolo suggerimento....
Comunque tu sia, ama lo stesso; amare è l’unica via di salvezza per tutti.