Manco da un sacco di tempo da questo forum, è stato un tempo di grandi riflessioni, e appena entrato qui leggo una discussione che sembra rivolgersi (involontariamente) proprio a me, additandomi.
E' evidente che non esistono regole e che ognuno si comporta come meglio crede, cercando di essere spontaneo.
Ridurre l'asessualità a mero problema psicologico non è corretto.
Il mio caso però mi insegna che a volte dietro l'asessualità ci sono davvero dei blocchi, per questo tempo fa insistevo sul ruolo che ha l'avversione sessuale nella sessualità.
Io ero un avverso coi fiocchi, uno che a pensare di essere svestito si prendeva male. Disgustato dall'umidità, non mi state a chiedere cosa intendo dire, insomma dai genitali e dalle loro caratteristiche.
Eppure quando si incontra una persona con cui si sta bene, ci si fida (quasi) ciecamente, quando non ci sono strappi, forzature...
Ebbene io a un certo punto sentivo che l'asessualità NON era la mia condizione spontanea...ho un desiderio basso (inferiore a un'ipotetica media, nel senso che non ho
quella cosa sempre in testa), ma presente...
Ora mi riconosco più nella definizione di
poco sessuale...
Mi chiedo se altre persone, che ora si dichiarano convintamente asessuali, messe nelle mie fortunate condizioni, non diventino anche loro come me...
Forse non tutti. Ma forse qualcuno sì.
Chiaro che se uno mai conoscerà un partner con condizioni ideali, mai lo scoprirà...
L'amore cambia molte cose, l'ho dovuto ammettere...trascina e dà vitalità...persino a uno così misurato e controllato come sono io...
Ma qui mi sa che la psicologia c'entra poco e niente, bisogna veramente riuscire a innamorarsi come è successo a me...
Comunque mi trovo bene qui, trovo che sono, ancora, più simile a molti di voi, piuttosto che a chi fa del sesso una merce, un diletto fine a se stesso o persino una mania.
Anche la mia quasi-ragazza (per ragioni che non cito non siamo "del tutto" insieme
) si è dimostrata simile a me, certo non fissata sull'argomento, e sempre molto paziente...
;-)