Van Dyck supera il suo maestro.
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Van Dyck supera il suo maestro.
Ho partecipato ad una visita guidata alla mostra di Van Dyck.
La preparata signora che ci ha accompagnato, dandoci molte notizie e informazioni, ha fatto la differenza.
Si possono ammirare una cinquantina di opere, provenienti da musei e collezioni private, tra cui, un quadro di proprietà della Regina Elisabetta, l'unico che è vietato fotografare.
C'era molta gente e quindi era anche difficile mettersi in posizione scatto.
Con la mia piccola documentazione, voglio darvi soltanto un assaggio di questa bellissima esposizione e, soprattutto, farvi venire il desiderio di visitarla.
L'arte si beve con gli occhi ed è, per la mente, un notevole arricchimento.
Van Dyck, settimo di dodici figli di famiglia benestante, viene assecondato nelle sue capacità artistiche, tanto che, a dieci anni viene messo a bottega presso un pittore del tempo.
A diciotto anni, passa nella bottega di Rubens, il quale, comprende immediatamente le capacità del ragazzo.
Temendo che presto potrebbe sorpassarlo in bravura e portargli via una fetta del mercato, lo indirizza soprattutto ai ritratti, tanto che Van Dick verrà considerato, principalmente, un pittore di corte, facilitato in ciò dal suo continuo spostarsi in varie città dell'Italia e dell'Europa e dal fatto che il padre, commerciando in stoffe, già era accreditato presso le più importanti e facoltose famiglie del tempo.
I ritratti, opera di Van Dyck, saranno numerosissimi ma ciò non gli impedirà di realizzare capolavori a tema differente.
Tenuto conto che morirà a 41 anni, si può comprendere quanto la sua attività di pittore sia stata prolifica.
A presto l'assaggio!
La preparata signora che ci ha accompagnato, dandoci molte notizie e informazioni, ha fatto la differenza.
Si possono ammirare una cinquantina di opere, provenienti da musei e collezioni private, tra cui, un quadro di proprietà della Regina Elisabetta, l'unico che è vietato fotografare.
C'era molta gente e quindi era anche difficile mettersi in posizione scatto.
Con la mia piccola documentazione, voglio darvi soltanto un assaggio di questa bellissima esposizione e, soprattutto, farvi venire il desiderio di visitarla.
L'arte si beve con gli occhi ed è, per la mente, un notevole arricchimento.
Van Dyck, settimo di dodici figli di famiglia benestante, viene assecondato nelle sue capacità artistiche, tanto che, a dieci anni viene messo a bottega presso un pittore del tempo.
A diciotto anni, passa nella bottega di Rubens, il quale, comprende immediatamente le capacità del ragazzo.
Temendo che presto potrebbe sorpassarlo in bravura e portargli via una fetta del mercato, lo indirizza soprattutto ai ritratti, tanto che Van Dick verrà considerato, principalmente, un pittore di corte, facilitato in ciò dal suo continuo spostarsi in varie città dell'Italia e dell'Europa e dal fatto che il padre, commerciando in stoffe, già era accreditato presso le più importanti e facoltose famiglie del tempo.
I ritratti, opera di Van Dyck, saranno numerosissimi ma ciò non gli impedirà di realizzare capolavori a tema differente.
Tenuto conto che morirà a 41 anni, si può comprendere quanto la sua attività di pittore sia stata prolifica.
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- Antares
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
Van Dyck: particolare di un autoritratto.
Ti amo col sole e con la pioggia
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAANT!!!!!!
E' mezz'ora che traffico....Non riesco a girare le foto............
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- Antares
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
Girate !
Però, in quanto poterle leggere, a meno di essere Superman e avere l' Ultravista, ne passa ancora parecchio.
Se anche le immagini originali sono nel formato 640 * 480 Pixel non è possibile ingrandirle ulteriormente senza sfocarle.
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
Hai pure ragione....
Perô, dai, qualcosa si legge...
Penso di aver risolto il problema riscaricando le foto dal telefono al pc e usando queste ultime.
Domani ci riprovo ma dovrebbe funzionare.
Grazie per l’aiuto, comunque.
Perô, dai, qualcosa si legge...
Penso di aver risolto il problema riscaricando le foto dal telefono al pc e usando queste ultime.
Domani ci riprovo ma dovrebbe funzionare.
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
La prima cosa di cui si accorge Rubens, è che Van Dyck, dipingendo un volto, ne fa uscire l'anima e ne vedremo un esempio in seguito.
Iniziamo con un'opera di Rubens....
Il cavallo rappresentato rampante e pieno di forza, sembra voler uscire dal quadro, il cavaliere invece, ha un'espressione dimessa e tranquilla che poco si accorda con la posizione del cavallo, tanto che, potrebbe, con lo stesso atteggiamento, essere comodamento assiso su un divano.
L'opera, molto probabilmente, è stata un dipinto-composizione, nel senso che cavallo e cavaliere, sono stati ritratti in due momenti diversi.
Questo commento non è mio ( ) ma ci è stato riportato dall'accompagnatrice come parere della critica circa le capacità di Van Dyck, ritrattista per eccellenza, rispetto a quelle di Rubens.
Criniera e coda del cavallo, sono una meraviglia.
Iniziamo con un'opera di Rubens....
Il cavallo rappresentato rampante e pieno di forza, sembra voler uscire dal quadro, il cavaliere invece, ha un'espressione dimessa e tranquilla che poco si accorda con la posizione del cavallo, tanto che, potrebbe, con lo stesso atteggiamento, essere comodamento assiso su un divano.
L'opera, molto probabilmente, è stata un dipinto-composizione, nel senso che cavallo e cavaliere, sono stati ritratti in due momenti diversi.
Questo commento non è mio ( ) ma ci è stato riportato dall'accompagnatrice come parere della critica circa le capacità di Van Dyck, ritrattista per eccellenza, rispetto a quelle di Rubens.
Criniera e coda del cavallo, sono una meraviglia.
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
Qui è ritratto del Cardinale Guido Bentivoglio, eseguito in occasione del soggiorno romano del pittore.
Pur indossando il Cardinale, le ricche vesti che gli competevano, è ritratto in posizione insolita e naturale.
Il volto è girato verso la sua sinistra, come ad accogliere qualcuno appena arrivato o per rispondere ad un improvviso, inopportuno interlocutore.
Van Dyck arricchisce spesso la scena di fondo dei suoi personaggi, dipingendo colonne, capitelli, archi e fa un notevole uso del colore rosso per rappresentare con la sua bravura e sfruttandone le diverse tonalità, l'esatta caratteristica delle diverse stoffe: seta, damasco, velluto, taffetà, rendendole ben distinguibili nel dipinto, sia che si tratti di arredi che di abbigliamento.
Pur indossando il Cardinale, le ricche vesti che gli competevano, è ritratto in posizione insolita e naturale.
Il volto è girato verso la sua sinistra, come ad accogliere qualcuno appena arrivato o per rispondere ad un improvviso, inopportuno interlocutore.
Van Dyck arricchisce spesso la scena di fondo dei suoi personaggi, dipingendo colonne, capitelli, archi e fa un notevole uso del colore rosso per rappresentare con la sua bravura e sfruttandone le diverse tonalità, l'esatta caratteristica delle diverse stoffe: seta, damasco, velluto, taffetà, rendendole ben distinguibili nel dipinto, sia che si tratti di arredi che di abbigliamento.
Ultima modifica di Bianca il sab gen 26, 2019 1:03 pm, modificato 1 volta in totale.
- Bianca
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
Ed eccoci alla dama ritenuta degna di comparire sul depliant della mostra: la Marchesa Elena Grimaldi Cattaneo.
Un lievissimo sorriso, uno sguardo attento in un volto pallido.
I bottoni che si rincorrono sul suo vestito, seguono una dolce curva.
Ho chiesto all'accompagnatrice se questa donna potesse essere incinta.
Critici e storici hanno studiato e ricercato, al fine di confermare o smentire questa eventualità ma non sono arrivati a niente.
Però...però....i polsini rossi e il rametto di fiori d'arancio nella mano, sono due segni che confermano questa condizione.
Anche il servitore che con l'ombrellino rosso, ripara la signora dal sole, è segno di particolare riguardo.
Tenendo conto che questi argomenti venivano trattati con grande riserbo, appena sussurrati nell'assoluta riservatezza, ritrovare in un ritratto, due segni che svelerebbero questa condizione, è una scoperta e una sorpresa.
Senza dimenticare che il ritratto veniva utilizzato come una fotografia, quindi inviato a parenti ed amici per informare circa lo stato di salute e la condizione sociale.
Un lievissimo sorriso, uno sguardo attento in un volto pallido.
I bottoni che si rincorrono sul suo vestito, seguono una dolce curva.
Ho chiesto all'accompagnatrice se questa donna potesse essere incinta.
Critici e storici hanno studiato e ricercato, al fine di confermare o smentire questa eventualità ma non sono arrivati a niente.
Però...però....i polsini rossi e il rametto di fiori d'arancio nella mano, sono due segni che confermano questa condizione.
Anche il servitore che con l'ombrellino rosso, ripara la signora dal sole, è segno di particolare riguardo.
Tenendo conto che questi argomenti venivano trattati con grande riserbo, appena sussurrati nell'assoluta riservatezza, ritrovare in un ritratto, due segni che svelerebbero questa condizione, è una scoperta e una sorpresa.
Senza dimenticare che il ritratto veniva utilizzato come una fotografia, quindi inviato a parenti ed amici per informare circa lo stato di salute e la condizione sociale.
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
In questa opera, è rappresentato Emanuele Filiberto di Savoia.
Van Dyck soggiorna presso tutte le corti d'Europa,tra queste, per lungo tempo, presso quella dei Savoia, dove dipingerà numerosissimi capolavori, soprattutto ritratti.
Qui è immortalato il Savoia in rigida posa e non potrebbe essere diverso, vista l'importante, raffinata gorgière indossata
Ritroviamo una certa morbidezza, nella mano sinistra e anche nella destra che tiene il bastone o scettro che definisce il suo ruolo
In modo raffinato viene riprodotta nel dipinto la ricca corazza.
Il nobiluomo Anton Giulio Brignole-Sale qui ritratto a cavallo.
Il pittore ha rappresentato l'animale appena in movimento e l'espressione del cavaliere, quasi neutra, come aveva imparato a fare da Rubens.
A lato della figura, le ricorrenti colonne e il tendaggio rosso.
Su probabile richiesta del committente, è rappresentato un cane, il suo cane.
Di notevole fattura, come negli altri dipinti equestri, la criniera del cavallo.
Van Dyck soggiorna presso tutte le corti d'Europa,tra queste, per lungo tempo, presso quella dei Savoia, dove dipingerà numerosissimi capolavori, soprattutto ritratti.
Qui è immortalato il Savoia in rigida posa e non potrebbe essere diverso, vista l'importante, raffinata gorgière indossata
Ritroviamo una certa morbidezza, nella mano sinistra e anche nella destra che tiene il bastone o scettro che definisce il suo ruolo
In modo raffinato viene riprodotta nel dipinto la ricca corazza.
Il nobiluomo Anton Giulio Brignole-Sale qui ritratto a cavallo.
Il pittore ha rappresentato l'animale appena in movimento e l'espressione del cavaliere, quasi neutra, come aveva imparato a fare da Rubens.
A lato della figura, le ricorrenti colonne e il tendaggio rosso.
Su probabile richiesta del committente, è rappresentato un cane, il suo cane.
Di notevole fattura, come negli altri dipinti equestri, la criniera del cavallo.
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
Ora prendiamo in considerazione questa signora che, in numerosi ritratti dipinti da Van Dyck, viene rappresentata vestita da suora.
In realtà, suora non lo fu mai. Rimasta vedova, decise di indossare l'abito delle suore clarisse e in questa veste fu sempre ritratta.
Interessante è confrontare questi due ritratti; il primo dipinto da Rubens e il secondo da Van Dyck.
Nel primo, Rubens rialza il naso, rimpolpa e colora le labbra, scurisce le sopracciglia, toglie qualche ruga, dà al viso un tocco di abbronzatura.
Praticamente opera una rinoplastica e una specie di lifting.
Forse per compiacenza, forse proprio per un desiderio del pittore di abbellire e ringiovanire il viso.
Nel secondo, Van Dyck dipinge il viso della donna senza modifiche migliorative ma molto più espressivo, naturale, con uno sguardo che rivela o almeno consente di interpretare lo stato d'animo.
In realtà, suora non lo fu mai. Rimasta vedova, decise di indossare l'abito delle suore clarisse e in questa veste fu sempre ritratta.
Interessante è confrontare questi due ritratti; il primo dipinto da Rubens e il secondo da Van Dyck.
Nel primo, Rubens rialza il naso, rimpolpa e colora le labbra, scurisce le sopracciglia, toglie qualche ruga, dà al viso un tocco di abbronzatura.
Praticamente opera una rinoplastica e una specie di lifting.
Forse per compiacenza, forse proprio per un desiderio del pittore di abbellire e ringiovanire il viso.
Nel secondo, Van Dyck dipinge il viso della donna senza modifiche migliorative ma molto più espressivo, naturale, con uno sguardo che rivela o almeno consente di interpretare lo stato d'animo.
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
Tra i numerosi componenti di Casa Savoia ritratti da Van Dyck, qui vediamo Tomaso Francesco di Savoia Carignano, con il bastone del comando o scettro.
Indossa una pesante armatura ingentilita da fini merletti, la mano appoggiata sull'elmo.
Brilla sull'armatura il Collare dell'Annunziata.
caricare foto online senza registrazione
Indossa una pesante armatura ingentilita da fini merletti, la mano appoggiata sull'elmo.
Brilla sull'armatura il Collare dell'Annunziata.
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- Bianca
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Re: Van Dyck supera il suo maestro.
Non lo faccio apposta a centellinare le foto per farvi aumentare il desiderio di vedere tutta la mostra.....
Anzi, spero che molti siano già andati a vederla, magari oggi che essendo la prima domenica del mese, c'era l'ingresso gratuito.
Ma ora riparto con maggior lena.
Questo quadro rappresenta La continenza di Scipione.
Scipione l'Africano avrebbe diritto di possedere la bella nemica, in quanto bottino di guerra ma, saggio e magnanimo, la restituisce allo sposo.
La fanciulla non tradisce emozione alcuna....
Chissà Van Dyck che cosa aveva in mente?.............
Sappiamo che van Dyk non è soltanto un ritrattista.
Può dipingere con grande perizia, tutto ciò che vuole.
In quest'opera, ispirandosi probabilmente ai Baccanali di Tiziano, visto a Roma, soprattutto per ciò che riguarda l'ambientazione, rappresenta Mirtillo che vestito da donna, riesce a vincere la gara di baci tra ninfe e ad incoronare Amarilli di cui è innamorato.
Anzi, spero che molti siano già andati a vederla, magari oggi che essendo la prima domenica del mese, c'era l'ingresso gratuito.
Ma ora riparto con maggior lena.
Questo quadro rappresenta La continenza di Scipione.
Scipione l'Africano avrebbe diritto di possedere la bella nemica, in quanto bottino di guerra ma, saggio e magnanimo, la restituisce allo sposo.
La fanciulla non tradisce emozione alcuna....
Chissà Van Dyck che cosa aveva in mente?.............
Sappiamo che van Dyk non è soltanto un ritrattista.
Può dipingere con grande perizia, tutto ciò che vuole.
In quest'opera, ispirandosi probabilmente ai Baccanali di Tiziano, visto a Roma, soprattutto per ciò che riguarda l'ambientazione, rappresenta Mirtillo che vestito da donna, riesce a vincere la gara di baci tra ninfe e ad incoronare Amarilli di cui è innamorato.