Ma vabbè, non era questo l'argomento che volevo portarvi

Piuttosto, mi è capitato di incontrare una vecchia compagna delle elementari e delle medie, e di scambiare qualche chiacchiera con lei in treno. Mi ha aggiornato che adesso, per i miei coetanei, è il tempo dei figli (passato quello del matrimonio, un paio d'anni or sono). Mi hanno detto che Tizia aspetta un bambino, che Gaia e Sempronia erano coi pargoletti a spasso per il carnevale, ecc ecc.
In altre fasi della mia vita avrei provato un seppur minimo senso di diversità, quasi di inferiorità (a voler dire, essere rimasto indietro), o addirittura di angoscia esistenziale. Mi successe quando, a 16 anni, i miei compagni di infanzia iniziavano ad accoppiarsi con delle ragazze, mentre io non ci riuscivo, o forse neppure lo desideravo. E invece, stavolta, l'ho presa con assoluta indifferenza, e ho fatto lo sforzo di immaginarmi come padre di famiglia, con una moglie e un bimbo appena nato... neppure ci riuscivo, è una cosa totalmente aliena alla mia natura.
A voi che effetto fa o avrebbe fatto il realizzare ciò?