Lo so, il divorzio dovrebbe essere il caso estremo non la normalità ma lo dico sempre ormai che i valori sono cambiati! Ormai si dà peso solo alle apparenze... Questo è il punto, la sostanza non conta più.Beta ha scritto: ↑sab ago 07, 2021 11:25 pmMolto giusto tutto quello che dite, direi che sono d'accordo con entrambe e penso che i vostri discorsi siano interlacciati tra di loro. Io (guardandomi attorno) noto che c'è molta gente che si sposa perché vuole la cerimonia da Cenerentola (come diceva Bianca): io sento spesso amiche o conoscenti (ragazze) parlare del loro sogno del matrimonio descrivendo la cerimonia, di come deve essere pomposa, di come di devono vestire le damigelle e di come vogliono l'abito. Sento sempre dire: "Voglio un matrimonio da favola, con tanti invitati e un vestito bellissimo!" mai una volta che ne sentissi una dire: "Voglio un matrimonio con la persona giusta". Mai. E questo perché la gente è superficiale e non pensa alle cose veramente importanti nella vita. A peggiorare la situazione c'è la consapevolezza che, se dovesse andare male, alla peggio si divorzia. Il divorzio, per come lo vedo io, dovrebbe essere interpretato come l'estrema ratio di una situazione di coppia che non funziona più ed in modo irrimediabile, invece ho quest'impressione che la gente lo reputa semplicemente una toppa da mettere qualora dovessero fare dei pasticci. Come ha detto Mariii, ma sì, sposiamoci, tanto, se va male, divorziamo. Io non dico di fermarsi al Medioevo, santo cielo, ma un minimo di testa quando si fanno le cose è chiedere troppo? E, soprattutto, è troppo chiedere alla gente di pensare alle vere priorità della vita e non fermarsi sempre e solo all'esteriorità? Evidentemente è troppo.
Società dei consumi: in che senso?
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Re: Società dei consumi: in che senso?
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Re: Società dei consumi: in che senso?
Il modo di procedere è proprio questo, all’insegna della superficialità, promuovendo quelle azioni che hanno lo scopo di stupire, sorprendere, dare l’idea di grandiosità e disponibilità economiche.
In realtà, più mancano e più si esagera.
Così, dopo le nozze, gli sposi hanno il mutuo da pagare, se sono riusciti a mettere in piedi un debito di trent’anni e i genitori si ritrovano le rate del matrimonio.
Così, si parte già con una situazione che crea ansia.
Gia ci si deve impegnare ad andare d’accordo, a far quadrare i conti quotidiani, a mettere in colonna due caratteri in cui, se escludi il sesso, non c’è piu un numero che combacia, se a fine mese arrivano pure due stipendi che hanno già dato, è facile comprendere che l’atmosfera inizia ad essere tesa.
Ovviamente, ci sono anche quelli che, con buone disponibilità economiche, organizzano matrimoni eleganti e “contenuti”, senza coriandoli, seguendo una scala di priorità decisamente diversa.
Il fatto che ora, scopiazzando l’America come abbiamo sempre fatto, compaiano le damigelle, mi viene da dire che siamo davvero in una società di deficienti.
Ma cosa ci stanno a fare queste pellegrine vestite uguali?
Abbiamo abolito le divise a scuola dove darebbero un senso di ordine e pulizia e le portiamo all’altare???
Senza contare che il modellino che sta tanto bene sui 40 chili, messo sui 90 comincia a tirare.
Senza contare che, essendo la sposa sempre più in là negli anni, essendo le damigelle le sue amiche più care, sono spesso signorine di mezza età vogliose di sistemarsi prima che parta il canto del cigno.
E se ci dessimo tutti una calmata?
In realtà, più mancano e più si esagera.
Così, dopo le nozze, gli sposi hanno il mutuo da pagare, se sono riusciti a mettere in piedi un debito di trent’anni e i genitori si ritrovano le rate del matrimonio.
Così, si parte già con una situazione che crea ansia.
Gia ci si deve impegnare ad andare d’accordo, a far quadrare i conti quotidiani, a mettere in colonna due caratteri in cui, se escludi il sesso, non c’è piu un numero che combacia, se a fine mese arrivano pure due stipendi che hanno già dato, è facile comprendere che l’atmosfera inizia ad essere tesa.
Ovviamente, ci sono anche quelli che, con buone disponibilità economiche, organizzano matrimoni eleganti e “contenuti”, senza coriandoli, seguendo una scala di priorità decisamente diversa.
Il fatto che ora, scopiazzando l’America come abbiamo sempre fatto, compaiano le damigelle, mi viene da dire che siamo davvero in una società di deficienti.
Ma cosa ci stanno a fare queste pellegrine vestite uguali?
Abbiamo abolito le divise a scuola dove darebbero un senso di ordine e pulizia e le portiamo all’altare???
Senza contare che il modellino che sta tanto bene sui 40 chili, messo sui 90 comincia a tirare.
Senza contare che, essendo la sposa sempre più in là negli anni, essendo le damigelle le sue amiche più care, sono spesso signorine di mezza età vogliose di sistemarsi prima che parta il canto del cigno.
E se ci dessimo tutti una calmata?
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Re: Società dei consumi: in che senso?
Esattamente. E giustissimo anche quello che hai detto più sotto: paradossalmente ci sono persone che hanno disponibilità economiche e fanno cerimonie molto più contenute. Dà da pensare.
Anche qui, novantadue minuti di applausi. Quoto tutto.Bianca ha scritto: ↑dom ago 08, 2021 8:54 amCosì, dopo le nozze, gli sposi hanno il mutuo da pagare, se sono riusciti a mettere in piedi un debito di trent’anni e i genitori si ritrovano le rate del matrimonio.
Così, si parte già con una situazione che crea ansia.
Gia ci si deve impegnare ad andare d’accordo, a far quadrare i conti quotidiani, a mettere in colonna due caratteri in cui, se escludi il sesso, non c’è piu un numero che combacia, se a fine mese arrivano pure due stipendi che hanno già dato, è facile comprendere che l’atmosfera inizia ad essere tesa.
Ovviamente, ci sono anche quelli che, con buone disponibilità economiche, organizzano matrimoni eleganti e “contenuti”, senza coriandoli, seguendo una scala di priorità decisamente diversa.
Il fatto che ora, scopiazzando l’America come abbiamo sempre fatto, compaiano le damigelle, mi viene da dire che siamo davvero in una società di deficienti.
Ma cosa ci stanno a fare queste pellegrine vestite uguali?
Abbiamo abolito le divise a scuola dove darebbero un senso di ordine e pulizia e le portiamo all’altare???
Senza contare che il modellino che sta tanto bene sui 40 chili, messo sui 90 comincia a tirare.
Senza contare che, essendo la sposa sempre più in là negli anni, essendo le damigelle le sue amiche più care, sono spesso signorine di mezza età vogliose di sistemarsi prima che parta il canto del cigno.
E se ci dessimo tutti una calmata?
Bianca ha scritto: ↑dom ago 08, 2021 8:54 amIl fatto che ora, scopiazzando l’America come abbiamo sempre fatto, compaiano le damigelle, mi viene da dire che siamo davvero in una società di deficienti.
Ma cosa ci stanno a fare queste pellegrine vestite uguali?
Abbiamo abolito le divise a scuola dove darebbero un senso di ordine e pulizia e le portiamo all’altare???




Stessa cosa che penso io! Io, che mi prodigo per vestirmi come dico io, per essere sempre me stessa in qualunque situazione, vedo questa cosa delle damigelle col vestitino omologato ... mi viene l'orticaria

Esattamente

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Re: Società dei consumi: in che senso?
Ho visto qualche matrimonio negli USA: hanno le damigelle e anche i paggetti.
Avrei voluto imbucarmi al ricevimento....
Chissà che menu con quei piatti che straripano di top!
E dei falsi ingredienti italiani, ne vogliamo parlare?
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Re: Società dei consumi: in che senso?
Ormai è tutto Made in China
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Re: Società dei consumi: in che senso?
Non proprio .....
https://www.lifegate.it/a_chi_piace_il_parmisan
(Articolo di 8 anni fa, nel frattempo credo che la situazione sia peggiorata).
Ti amo col sole e con la pioggia


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Re: Società dei consumi: in che senso?
La prima volta che vidi nei supermercati all’estero i vari Parmesan, Mortadella, Lasagne alla Bolognes, Provola, Chianti, Tajarins, pensai fossero prodotti di importazione e ne fui lusingata.
Tutto falso.
C’è l’importazione di prodotti veramente di produzione italiana ma vanno a finire in negozi particolari a prezzi altissimi.
Ora a New York c’è anche Eataly che sicuramente contribuisce a far conoscere i veri prodotti italiani.
Il prodotto, che ricordo esista da sempre nei supermercati aldilà dell’oceano, è l’acqua San Pellegrino, insieme alla Perrier e all’Evian.
Da Starbucks, la bottiglia piccola, costa circa 3 dollari, nei supermercati poco meno.
Tutto falso.
C’è l’importazione di prodotti veramente di produzione italiana ma vanno a finire in negozi particolari a prezzi altissimi.
Ora a New York c’è anche Eataly che sicuramente contribuisce a far conoscere i veri prodotti italiani.
Il prodotto, che ricordo esista da sempre nei supermercati aldilà dell’oceano, è l’acqua San Pellegrino, insieme alla Perrier e all’Evian.
Da Starbucks, la bottiglia piccola, costa circa 3 dollari, nei supermercati poco meno.
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Re: Società dei consumi: in che senso?
Io non capisco perché tutto questo, non lo capisco. Ma allora l'Italia non produce più niente? Non lavora più nessuno? Ha ragione la mia famiglia quand dice che il vero cibo è quello che coltivi e che produci tu, però questa maledetta vita frenetica non ci permette nemmeno di coltivare un pomodoro perché ormai non c'è più tempo di nullaAntares ha scritto: ↑mar ago 10, 2021 8:03 amNon proprio .....
https://www.lifegate.it/a_chi_piace_il_parmisan
(Articolo di 8 anni fa, nel frattempo credo che la situazione sia peggiorata).
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Re: Società dei consumi: in che senso?
No, gente, la storia della contraffazione dei prodotti italiani a me fa partire l'embolo
io adoro la cucina italiana, vederla distrutta all'estero mi fa veramente venire i crampi allo stomaco.
E, Bianca, vogliamo parlare di Spaghetti and meatballs e Alfredo's Sauce?????

E, Bianca, vogliamo parlare di Spaghetti and meatballs e Alfredo's Sauce?????
