Un punto di vista differente....sull'asessualità
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Il diritto canonico cosa rappresenta di fronte a due persone che si amano qualunque sia il loro orientamento ?... Nulla, zero, niente di niente
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Bianca, mi risulta che te hai parlato proprio di obbligo morale, prima che di obbligo legale. Son cose diverse...
Mi piacerebbe capire se dal tuo punto di vista l'asessualità, a prescindere se sia modificabile o meno, la vedi come una mancanza, un handicap. Qualcosa che se non si può "correggere" si deve compatire.
Mi piacerebbe capire se dal tuo punto di vista l'asessualità, a prescindere se sia modificabile o meno, la vedi come una mancanza, un handicap. Qualcosa che se non si può "correggere" si deve compatire.
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Sì, io ho parlato proprio di obbligo morale, nel senso che due futuri coniugi, non devono nascondere niente all'altro, che sia una menomazione fisica o un modo di agire all'interno del rapporto che si allontani da ciò che è dato per scontato.
Quindi dall'occhio di vetro al modo di far sesso che scoperto dopo, può essere inaccettabile per l'altro.
Che siano deviazioni, manie, orientamenti, abitudini.
Una volta sposati, i due possono decidere come meglio credono circa il loro comportamento, l'importante è che nessuno dei due possa accusare l'altro di aver taciuto una cosa importante.
Infatti, anche qui io ho raccomandato sempre di essere sinceri circa la poca o nulla predisposizione per il sesso è ho anche sempre sostenuto che anche un sessuale può accettare l'asessualità, sulla base di profonde motivazioni.
Chi non si sposa in chiesa, può totalmente ignorare il diritto canonico, ma ha comunque l'obbligo morale di dire come stanno le cose.
Io non ho mai accostato al termine asessualità, nè correggere, nè compatire.
Non capisco da cosa nasca tutta questa alzata di scudi.
Quindi dall'occhio di vetro al modo di far sesso che scoperto dopo, può essere inaccettabile per l'altro.
Che siano deviazioni, manie, orientamenti, abitudini.
Una volta sposati, i due possono decidere come meglio credono circa il loro comportamento, l'importante è che nessuno dei due possa accusare l'altro di aver taciuto una cosa importante.
Infatti, anche qui io ho raccomandato sempre di essere sinceri circa la poca o nulla predisposizione per il sesso è ho anche sempre sostenuto che anche un sessuale può accettare l'asessualità, sulla base di profonde motivazioni.
Chi non si sposa in chiesa, può totalmente ignorare il diritto canonico, ma ha comunque l'obbligo morale di dire come stanno le cose.
Io non ho mai accostato al termine asessualità, nè correggere, nè compatire.
Non capisco da cosa nasca tutta questa alzata di scudi.
- Edward
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Ma infatti io sono d'accordo con Bianca: se ci si sposa ci si dice tutto, si è onesti, non si nasconde qualcosa che avrà influenza anche sulla vita dell'altro.
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Tu pensa ritrovarsi un marito che fa collezione di foto di bambino nudi, oppure che incomincia a frustarti, oppure che ti impone la presenza di un altro o altra, che si svita una gamba e l'appoggia sulla sedia, che ti arriva in camera vestito da Batman ..........
- gio74
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Vestito da Batman
...
Si presuppone che 2 persone che decidono di convolare a nozze, si conoscano abbastanza, anche nei loro lati più "oscuri" , ma spesso non è così... È questo il problema secondo me

Si presuppone che 2 persone che decidono di convolare a nozze, si conoscano abbastanza, anche nei loro lati più "oscuri" , ma spesso non è così... È questo il problema secondo me
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Su questo stra-condivido!
L'onestà è alla base di tutto, ancor di più in amore.
Io avevo proprio capito male il discorso dell'obbligo, come se la moglie o il marito avessero l'imposizione di essere esattamente come il coniuge pretende.
Ho capito fischi per fiaschi probabilmente, ahah!
@gio
Batman e i lati "oscuri", ihih.
La battutina era voluta?
Mi è venuto pensato "il cavaliere oscuro"! XD
L'onestà è alla base di tutto, ancor di più in amore.
Io avevo proprio capito male il discorso dell'obbligo, come se la moglie o il marito avessero l'imposizione di essere esattamente come il coniuge pretende.
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@gio
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La battutina era voluta?
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
No no è stato assolutamente involontario... Ma ci sta... Brava 

- Bianca
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Non solo ti arriva vestito da Batman, ma vuole buttarsi sul letto dall'armadio!....
Ma ci mancherebbe solo che avessero l'obbligo di adeguarsi alle esigenze dell'altro!
Le coppie che vanno nei locali per scambisti, è perché ad entrambi va bene così....affari loro.
Quelle che sono le "preferenze" un po' particolari, devono assolutamente essere conosciute dall'altro, prima, affinché abbia la possibilità di rifiutare il matrimonio.
Non volere figli, invalida il matrimonio cattolico, ma se entrambi sono d'accordo, qual è il problema?
Ma ci mancherebbe solo che avessero l'obbligo di adeguarsi alle esigenze dell'altro!
Le coppie che vanno nei locali per scambisti, è perché ad entrambi va bene così....affari loro.
Quelle che sono le "preferenze" un po' particolari, devono assolutamente essere conosciute dall'altro, prima, affinché abbia la possibilità di rifiutare il matrimonio.
Non volere figli, invalida il matrimonio cattolico, ma se entrambi sono d'accordo, qual è il problema?
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Io mi riferivo a questo, forse ho male interpretato
Bianca ha scritto: And, è molto diverso se una persona è asessuale o se ha dei valori farmacologicamente modificabili.
Soprattutto se questa persona è sposata e quindi ha dei doveri verso l'altro, ha l'obbligo di essere fisicamente in ordine.
Se la mancanza di desiderio deriva da condizioni fisiche alterate, ha moralmente l'obbligo di correggerle.
Molte donne, per problemi fisici ma anche psicologici, soffrono di vaginismo; non sono asessuali, hanno un problema curabile, quindi, devono curarlo e non condannare il partner all'astinenza.
Ma non è questo il caso di axe.
La mancanza di uno dei cinque sensi, è invalidante, infatti, le persone che nascono prive dell'odorato, vengono operate.
Così come un intervento può risolvere un problema di udito.
Al bambino privo del senso del gusto,anche se, in teoria, a lui non importa niente, si cercherà di darglielo.
Non si può fare lo stesso per la mancanza di attrazione e quindi la situazione va accettata, ma non la si può accostare a ciò che è farmacologicamente o chirurgicamente, migliorabile.
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Volevo fare una netta distinzione tra l'avere un impedimento fisico che può essere corretto e avere un orientamento che deve essere rispettato.
L'impedimento fisico si può conoscerlo o non conoscerlo prima ma è superabile e deve essere corretto.
A questo proposito, ad esempio, ci sono imeni molto resistenti che richiedono l'incisione e altri molto elastici che non provocano nessun sanguinamento, alla faccia della prova di illibatezza, con tanto di lenzuolo esposto (nel meridione)
L'orientamento può essere noto prima ed è obbligatorio informarne il futuro coniuge.
Mi viene da pensare alle madri che hanno obbligato il figlio gay a sposare una ragazza, tacendo su tutta la linea.
L'obbligo di informare, vale per l'orientamento, ma anche per eventuali traumi subiti che possano creare impedimenti di carattere psicologico.
La persona può ignorare o non essere totalmente consapevole della sua particolarità.
Il modo di condurre oggi il fidanzamento, in genere consente al partner di accorgersi di qualcosa di diverso.
Ci possono essere atteggiamenti, modi di reagire, ragionamenti che qualche campanello lo fanno suonare.
È vero che l'amore rende ciechi, ma è anche vero che amare una persona vuol dire entrare nella sua testa, quindi, coglierne l'essenza è quasi un obbligo.
Anche quando l'altro, non con l'intento di ingannare, ma per adeguarsi alla situazione, si presta ad azioni che dopo, si riveleranno non gradite.
È quello che è successo ad axe, come lui stesso ci ha raccontato.
L'impedimento fisico si può conoscerlo o non conoscerlo prima ma è superabile e deve essere corretto.
A questo proposito, ad esempio, ci sono imeni molto resistenti che richiedono l'incisione e altri molto elastici che non provocano nessun sanguinamento, alla faccia della prova di illibatezza, con tanto di lenzuolo esposto (nel meridione)
L'orientamento può essere noto prima ed è obbligatorio informarne il futuro coniuge.
Mi viene da pensare alle madri che hanno obbligato il figlio gay a sposare una ragazza, tacendo su tutta la linea.
L'obbligo di informare, vale per l'orientamento, ma anche per eventuali traumi subiti che possano creare impedimenti di carattere psicologico.
La persona può ignorare o non essere totalmente consapevole della sua particolarità.
Il modo di condurre oggi il fidanzamento, in genere consente al partner di accorgersi di qualcosa di diverso.
Ci possono essere atteggiamenti, modi di reagire, ragionamenti che qualche campanello lo fanno suonare.
È vero che l'amore rende ciechi, ma è anche vero che amare una persona vuol dire entrare nella sua testa, quindi, coglierne l'essenza è quasi un obbligo.
Anche quando l'altro, non con l'intento di ingannare, ma per adeguarsi alla situazione, si presta ad azioni che dopo, si riveleranno non gradite.
È quello che è successo ad axe, come lui stesso ci ha raccontato.
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Grazie per il chiarimento;
E sono anche d'accordo sull'onestà, ma bisognerebbe comprendere bene i motivi perché questa cosa venga taciuta, oltre la possibile inconsapevolezza. Mi sorge una domanda: può esistere un sessuale che accetterebbe serenamente come partner un asessuale onesto?
E sono anche d'accordo sull'onestà, ma bisognerebbe comprendere bene i motivi perché questa cosa venga taciuta, oltre la possibile inconsapevolezza. Mi sorge una domanda: può esistere un sessuale che accetterebbe serenamente come partner un asessuale onesto?
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Ma io li ho capiti molto bene i motivi per cui l'asessualità viene taciuta.
Intanto, almeno inizialmente, è più facile dire "non mi interessi minimamente" che spiegare con precisione questa particolarità.
Non sai con chi stai parlando, non sai come reagirebbe, non hai idea se può capire l'argomento o può pensare e dirti che sei matto.
Credo che si possa arrivare fin sulla porta della chiesa, senza che l'asex, anche consapevole, si senta in dovere di informare l'altro.
L'altro, dal canto suo, se qualche volta si sono visti, qualcosa dovrebbe aver intuito, ma potrebbe avere, appositamente, evitato domande imbarazzanti.
Dire all'altro: ferma i buoi, sono gay, mette l'altro in condizione di pensare: ok, mi sono sbagliato; cambiamo strada, resterà una bellissima amicizia (possibile in questo caso) e non farà domande.
Dire all'altro: sono asessuale, ti puoi anche sentire rispondere: embè? È contagioso?
Al che, resti spiazzato.
Può voler dire che non ha capito niente, che tende alla superficialità, che è svitato completo.
Ecco perché è un argomento su cui, il diretto interessato, tace.
È difficile prevedere la reazione di una persona, anche quando la si conosce da un po'.
E se la storia finisse lì, a nessuno fa piacere aver messo in piazza i propri affari e continuerebbe a porsi delle domande: cosa avrà capito? Cosa avrà pensato? Cosa crede che io sia? Cosa racconterà in giro?
Per concludere: era meglio dirle che sono trans!
Alla tua domanda, devo rispondere: sì, esistono sessuali che accetterebbero serenamente un asessuale onesto.
Ce ne sono pochi in giro...di onesti, intendo.
Intanto, almeno inizialmente, è più facile dire "non mi interessi minimamente" che spiegare con precisione questa particolarità.
Non sai con chi stai parlando, non sai come reagirebbe, non hai idea se può capire l'argomento o può pensare e dirti che sei matto.
Credo che si possa arrivare fin sulla porta della chiesa, senza che l'asex, anche consapevole, si senta in dovere di informare l'altro.
L'altro, dal canto suo, se qualche volta si sono visti, qualcosa dovrebbe aver intuito, ma potrebbe avere, appositamente, evitato domande imbarazzanti.
Dire all'altro: ferma i buoi, sono gay, mette l'altro in condizione di pensare: ok, mi sono sbagliato; cambiamo strada, resterà una bellissima amicizia (possibile in questo caso) e non farà domande.
Dire all'altro: sono asessuale, ti puoi anche sentire rispondere: embè? È contagioso?
Al che, resti spiazzato.
Può voler dire che non ha capito niente, che tende alla superficialità, che è svitato completo.
Ecco perché è un argomento su cui, il diretto interessato, tace.
È difficile prevedere la reazione di una persona, anche quando la si conosce da un po'.
E se la storia finisse lì, a nessuno fa piacere aver messo in piazza i propri affari e continuerebbe a porsi delle domande: cosa avrà capito? Cosa avrà pensato? Cosa crede che io sia? Cosa racconterà in giro?
Per concludere: era meglio dirle che sono trans!
Alla tua domanda, devo rispondere: sì, esistono sessuali che accetterebbero serenamente un asessuale onesto.
Ce ne sono pochi in giro...di onesti, intendo.
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Io non parlerei di "onesta" ma forse è più giusto parlare di "coraggio" e proprio per tutta la serie di motivi che hai elencato tu non è facile trovare questo coraggio
- Bianca
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Re: Un punto di vista differente....sull'asessualità
Hai ragione Gio, parlare di onestà non è giusto, non è corretto.
Si deve davvero parlare di coraggio, perché intanto, è difficilissimo stabilire il momento.
Quando dirlo?
Subito immediatamente?
Piacere, sono Vincenzo, asex!
Che cognome buffo! Sei extra comunitario?
Il giorno che si combina di frequentarsi?
Il giorno che ti presenta ai genitori? Così facciamo una comunicazione collettiva?
Dopo i 40 giorni di quaresima?
Tanto perché sia chiaro che la quaresima non avrà mai fine?
E poi, come dirlo?
In modo semplice semplice, usando poche parole e assumendo un'aria un po' abbacchiata?
Oppure, con aria professionale, utilizzando termini da premio Nobel, in modo da essere sicuri che, almeno in prima battuta, non capisca che vuol dire che non si..........?
Scusatemi se mi permetto di scherzare su un argomento molto serio, ma lo faccio per sdrammatizzare, perché per quanto onesta sia una persona, equivale a confessare una cosa molto imbarazzante, molto intima, di cui non si ha nessuna colpa, che non ha niente di vizioso e che non si sa neppure quanto e cosa l'altro capisca.
Si deve davvero parlare di coraggio, perché intanto, è difficilissimo stabilire il momento.
Quando dirlo?
Subito immediatamente?
Piacere, sono Vincenzo, asex!
Che cognome buffo! Sei extra comunitario?
Il giorno che si combina di frequentarsi?
Il giorno che ti presenta ai genitori? Così facciamo una comunicazione collettiva?
Dopo i 40 giorni di quaresima?
Tanto perché sia chiaro che la quaresima non avrà mai fine?
E poi, come dirlo?
In modo semplice semplice, usando poche parole e assumendo un'aria un po' abbacchiata?
Oppure, con aria professionale, utilizzando termini da premio Nobel, in modo da essere sicuri che, almeno in prima battuta, non capisca che vuol dire che non si..........?
Scusatemi se mi permetto di scherzare su un argomento molto serio, ma lo faccio per sdrammatizzare, perché per quanto onesta sia una persona, equivale a confessare una cosa molto imbarazzante, molto intima, di cui non si ha nessuna colpa, che non ha niente di vizioso e che non si sa neppure quanto e cosa l'altro capisca.