Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
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Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Ciao a tutti,
vorrei riflettere con voi su una cosa. Spesso si legge in giro che l'asessualità riguarda l'1% della popolazione. Ora non so se queste statistiche si riferiscano all'estremo dello spettro o meno, ma secondo voi siamo davvero così pochi? O si tratta perlopiù di una mancanza di consapevolezza? Magari perché si parla ancora pochissimo di spettro asessuale. Una cosa certa che mi è sembrato di notare è che la maggior parte delle persone nello spettro sono persone molto ''acute'', che si interrogano continuamente e che arrivano ad un alto livello di consapevolezza.
Che ne pensate?
vorrei riflettere con voi su una cosa. Spesso si legge in giro che l'asessualità riguarda l'1% della popolazione. Ora non so se queste statistiche si riferiscano all'estremo dello spettro o meno, ma secondo voi siamo davvero così pochi? O si tratta perlopiù di una mancanza di consapevolezza? Magari perché si parla ancora pochissimo di spettro asessuale. Una cosa certa che mi è sembrato di notare è che la maggior parte delle persone nello spettro sono persone molto ''acute'', che si interrogano continuamente e che arrivano ad un alto livello di consapevolezza.
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Ciao wanderlust! Innanzitutto bellissimo nick, mi ricorda uno dei miei brani preferiti dei Nighwish
Parentesi musicale a parte, la tua osservazione è molto interessante. Non credo ci possa essere una risposta, perché, se veramente c'è poca consapevolezza e molta gente non sa di essere asessuale, ovviamente le statistiche non ne possono tenere conto, quindi il numero che abbiamo di fronte sarà sempre falsato senza che noi possiamo rendercene conto, però penso che il tuo sia un dubbio legittimo: sono iscritta qua da agosto e in questi pochi mesi ho letto molta gente scrivere di aver scoperto da poco di essere asessuale e di aver passato la vita a darsi spiegazioni di altro tipo ("verrà il momento", "non ho trovato la persona giusta", "ho dei problemi medici", ecc.) proprio perché è un orientamento poco conosciuto e spesso la gente non sa di esserlo (parlo in prima persona, io l'ho scoperto perché ho visto per sbaglio un videosu YouTube). 1% comunque non è proprio poco, perché, se ci pensi, se in Italia siamo circa 60 milioni di abitanti, gli asessuali dovrebbero essere circa 600.000, che non sono proprio noccioline, se ci pensi.
Per quanto riguarda l'ultima tua osservazione: può essere anche questa un'ideacorretta, nel senso che, dopo aver passato la vita a darsi le spiegazioni di altro tipo di cui sopra senza venirne mai a capo e senza migliorare la propria situazione, si va avanti a cercare una spiegazione interrogandosi su se stessi e facendo tanta introspezione. Non so se noi ace siamo davvero così acuti o se lo siamo tutti, ma, se hai ragione tu, credo che la spiegazione potrebbe essere questa

Parentesi musicale a parte, la tua osservazione è molto interessante. Non credo ci possa essere una risposta, perché, se veramente c'è poca consapevolezza e molta gente non sa di essere asessuale, ovviamente le statistiche non ne possono tenere conto, quindi il numero che abbiamo di fronte sarà sempre falsato senza che noi possiamo rendercene conto, però penso che il tuo sia un dubbio legittimo: sono iscritta qua da agosto e in questi pochi mesi ho letto molta gente scrivere di aver scoperto da poco di essere asessuale e di aver passato la vita a darsi spiegazioni di altro tipo ("verrà il momento", "non ho trovato la persona giusta", "ho dei problemi medici", ecc.) proprio perché è un orientamento poco conosciuto e spesso la gente non sa di esserlo (parlo in prima persona, io l'ho scoperto perché ho visto per sbaglio un videosu YouTube). 1% comunque non è proprio poco, perché, se ci pensi, se in Italia siamo circa 60 milioni di abitanti, gli asessuali dovrebbero essere circa 600.000, che non sono proprio noccioline, se ci pensi.
Per quanto riguarda l'ultima tua osservazione: può essere anche questa un'ideacorretta, nel senso che, dopo aver passato la vita a darsi le spiegazioni di altro tipo di cui sopra senza venirne mai a capo e senza migliorare la propria situazione, si va avanti a cercare una spiegazione interrogandosi su se stessi e facendo tanta introspezione. Non so se noi ace siamo davvero così acuti o se lo siamo tutti, ma, se hai ragione tu, credo che la spiegazione potrebbe essere questa

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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Ciao, l'1% è una approssimazione (per eccesso) e si, si riferisce solo agli asessuali (persone mai sentite sessualmente attratte da nessuno) tiene quindi fuori grey e demi.
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Se gli asessuali non ne parlano, non manifestano apertamente questa loro caratteristica, se i sex devono capirlo per esclusione, dal comportamento, dalle scelte, é difficile che questa percentuale possa aumentare.
In tutte le mie vite precedenti, credo di averne avvicinati e conosciuti un tot, a partire dall’adolescenza, coetanei che hanno poi confermato negli anni successivi, con scelte coerenti, quella che potrebbe essere stata una loro caratteristica.
Una sola amica me lo disse apertamente: a te interessa il sesso? E senza aspettare risposta, continuò: a me no.
Era sposata, aveva una figlia ed é tuttora con il marito storico.
Un marito che l’ha sempre amata molto, tanto da saper affrontare con coraggio e dedizione una gravissima, invalidante, malattia della moglie.
Ricordo qualche quindicenne che quando tra compagne ci scambiavamo informazioni o prime, piccole esperienze, assumeva un atteggiamento perplesso, non interessato ma forse ugualmente curioso; ascoltava e taceva.
Probabilmente rifletteva.
E poi ricordo adulti irrigiditi in posizioni sempre uguali: nessuna battuta, nessun corteggiamento mai, nessun apprezzamento, neppure garbato.
Non si sono mai espressi.
Anche nelle scuole, quando si sottopongono gli studenti a test, pur garantendo l’anonimato, un buon numero di loro mente.
Ci sono più risposte di gente che denuncia di non essere etero, piuttosto di affermare di essere asessuali.
Questa percentuale non aumenterà fino a quando la società non ridimensionerà l’importanza del sesso, pur praticato con chiunque si desideri, quando e dove si ritenga opportuno.
La società é disposta a riconoscere e ‘tollerare’preferenze e miscugli, piuttosto di comprendere e accettare la mancanza di attrazione.
Fallo con chi vuoi ma fallo.
Quindi, non solo l’asessualità può far soffrire o creare problemi nei rapporti ma fa paura, come fa paura qualcosa che non si conosce e magari, negli anni, neppure si impara a gestire.
Non si diventa mai consapevoli di ciò che si teme e sentirsi incompresi, inadeguati, privati di una risorsa, di un comune approvvigionamento di energie, rende muti e volutamente inconsapevoli.
In tutte le mie vite precedenti, credo di averne avvicinati e conosciuti un tot, a partire dall’adolescenza, coetanei che hanno poi confermato negli anni successivi, con scelte coerenti, quella che potrebbe essere stata una loro caratteristica.
Una sola amica me lo disse apertamente: a te interessa il sesso? E senza aspettare risposta, continuò: a me no.
Era sposata, aveva una figlia ed é tuttora con il marito storico.
Un marito che l’ha sempre amata molto, tanto da saper affrontare con coraggio e dedizione una gravissima, invalidante, malattia della moglie.
Ricordo qualche quindicenne che quando tra compagne ci scambiavamo informazioni o prime, piccole esperienze, assumeva un atteggiamento perplesso, non interessato ma forse ugualmente curioso; ascoltava e taceva.
Probabilmente rifletteva.
E poi ricordo adulti irrigiditi in posizioni sempre uguali: nessuna battuta, nessun corteggiamento mai, nessun apprezzamento, neppure garbato.
Non si sono mai espressi.
Anche nelle scuole, quando si sottopongono gli studenti a test, pur garantendo l’anonimato, un buon numero di loro mente.
Ci sono più risposte di gente che denuncia di non essere etero, piuttosto di affermare di essere asessuali.
Questa percentuale non aumenterà fino a quando la società non ridimensionerà l’importanza del sesso, pur praticato con chiunque si desideri, quando e dove si ritenga opportuno.
La società é disposta a riconoscere e ‘tollerare’preferenze e miscugli, piuttosto di comprendere e accettare la mancanza di attrazione.
Fallo con chi vuoi ma fallo.
Quindi, non solo l’asessualità può far soffrire o creare problemi nei rapporti ma fa paura, come fa paura qualcosa che non si conosce e magari, negli anni, neppure si impara a gestire.
Non si diventa mai consapevoli di ciò che si teme e sentirsi incompresi, inadeguati, privati di una risorsa, di un comune approvvigionamento di energie, rende muti e volutamente inconsapevoli.
Ultima modifica di Bianca il ven gen 14, 2022 8:03 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
L'1% è un numero più "mediatico" che altro. In realtà diversi studi danno percentuali sia inferiori che superiori (anche di parecchio, ricordo una ricerca dell'Università di San Paolo che stabiliva nell'8% della popolazione femminile la quota di persone nello spettro ace).wanderlust25 ha scritto: ↑dom gen 09, 2022 6:26 pmCiao a tutti,
vorrei riflettere con voi su una cosa. Spesso si legge in giro che l'asessualità riguarda l'1% della popolazione. Ora non so se queste statistiche si riferiscano all'estremo dello spettro o meno, ma secondo voi siamo davvero così pochi? O si tratta perlopiù di una mancanza di consapevolezza? Magari perché si parla ancora pochissimo di spettro asessuale.
Nel mondo dell'attivismo, di solito ci si riferisce ad una percentuale del 2/3% di persone nello spettro. Ma sono numeri che hanno un significato più comunicativo che altro.
In realtà non ha molto valore parlare di 1% 2% o 8%. Non è che dobbiamo presentarci alle elezioni (per fortuna).
Poi dobbiamo anche vedere come emerge questa consapevolezza: un piccolo numero di persone aspec consapevoli saranno più in grado di farsi sentire di un grande numero che è praticamente silenzioso.
Perché, appunto, le persone "out" sono molto consapevoli e sono quelle che si vedono di più. In realtà, negli anni, ho incontrato degli emeriti imbecilli che si dichiaravano asessuali.wanderlust25 ha scritto: ↑dom gen 09, 2022 6:26 pmUna cosa certa che mi è sembrato di notare è che la maggior parte delle persone nello spettro sono persone molto ''acute'', che si interrogano continuamente e che arrivano ad un alto livello di consapevolezza.
Che ne pensate?

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- Bianca
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Accidenti! Nemmeno l’acutezza volete fare vostra?!
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Brava, Bianca, sono totalmente d'accordo. Stavo giusto parlando dell'asessualità con un collega settimana scorsa e lui, dopo un'approfondita discussione, ha sentenziato che è impossibile non provare attrazione sessuale e io non l'ho ancora provata semplicemente perché non ho ancora avuto l'occasione giusta (solite vaccate allo) e "asessuale" è soltanto un'etichetta che mi do' perché ho un blocco mentale, ma in realtà non lo sono. Quando gli ho chiesto: "Allora anche un omosessuale si dà semplicemente un'etichetta, ma in realtà è etero?" e la risposta è stata: "No! Perché l'omosessuale non si priva del più grande piacere della vita, semplicemente lo dirige in un'altra direzione". Quindi ho avuto proprio l'impressione che per la gente è più facile accettare che ci siano persone che sono sessualmente attratte da persone del proprio stesso sesso piuttosto che accettare che ci sono persone che non provano attrazione sessuale: come hai detto tu, "fallo con chi vuoi, ma fallo". Veramente disarmante.
Fossero tutti open-minded come te, Bianca ...

- Bianca
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
E il tuo interlocutore era un collega….
«Il più grande piacere della vita »….
Capisci come siamo messi?
Praticamente, ti ha detto che tu sei completamente fuori quadro, che non hai ancora capito niente, che ti sei chiusa in camera tua e rifiuti ogni contatto con l’esterno.
Un giorno ti sei svegliata e hai deciso che il sesso non ti interessava.
L’amore per la vita va bene, per la cultura anche, gli amici sono una gran bella opportunità, la musica ti apre un mondo ma, per favore, non toccatemi: io sono mia.
Che poi, questa situazione credo si verifichi soltanto quando percepite un certo interesse sex/sens, perché altrimenti, avete contatti fisici con le persone che avvicinate/frequentate, basta che non vi suoni il campanello nel cervello che vi avvisa: attenzione! Contatto interessato.
É una situazione surreale, interessante, una sorta di sortilegio, una malia.
Credo si arriverà a comprenderla e a darne spiegazioni psicofisiche, per ora va accettata come si accetta l’altezza delle persone, il colore degli occhi.
A me nessuno ha mai detto: ma con tutti i bei colori che ci sono, color castagna dovevi farti gli occhi?
Dillo al tuo collega che una tua amica aveva gli occhi turchesi ma si é messa un’etichetta marrone, perché davano troppo nell’occhio.
«Il più grande piacere della vita »….
Capisci come siamo messi?
Praticamente, ti ha detto che tu sei completamente fuori quadro, che non hai ancora capito niente, che ti sei chiusa in camera tua e rifiuti ogni contatto con l’esterno.
Un giorno ti sei svegliata e hai deciso che il sesso non ti interessava.
L’amore per la vita va bene, per la cultura anche, gli amici sono una gran bella opportunità, la musica ti apre un mondo ma, per favore, non toccatemi: io sono mia.
Che poi, questa situazione credo si verifichi soltanto quando percepite un certo interesse sex/sens, perché altrimenti, avete contatti fisici con le persone che avvicinate/frequentate, basta che non vi suoni il campanello nel cervello che vi avvisa: attenzione! Contatto interessato.
É una situazione surreale, interessante, una sorta di sortilegio, una malia.
Credo si arriverà a comprenderla e a darne spiegazioni psicofisiche, per ora va accettata come si accetta l’altezza delle persone, il colore degli occhi.
A me nessuno ha mai detto: ma con tutti i bei colori che ci sono, color castagna dovevi farti gli occhi?
Dillo al tuo collega che una tua amica aveva gli occhi turchesi ma si é messa un’etichetta marrone, perché davano troppo nell’occhio.
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Questo esempio del colore degli occhi è geniale! Te lo rubo! 
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Già ... questo rende la cosa ancora più disarmante.
Esatto, in pratica è esattamente quello che mi ha detto. Ed è stato inutile cercare di fargli capire il concetto, era come parlare con un muro.
Grazie per queste parole, Bianca! E' esattamente come mi sento in generale ed è bellissimo vedere questo tipo di descrizione da parte di qualcun altro, in questo caso tu

Esatto! Hai colto perfettamente tutto.Bianca ha scritto: ↑lun gen 17, 2022 9:21 amChe poi, questa situazione credo si verifichi soltanto quando percepite un certo interesse sex/sens, perché altrimenti, avete contatti fisici con le persone che avvicinate/frequentate, basta che non vi suoni il campanello nel cervello che vi avvisa: attenzione! Contatto interessato.



Questa è veramente brillante, Bianca, mi associo ad Athos! Fantastica

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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Credo di conoscervi bene, ormai…
L’etichetta devi mettertela quando sei stufa di essere considerata strana, di essere guardata con curiosità e sospetto.
Sai, come quando prendi un barattolo in dispensa e ti chiedi: ma qui dentro cosa c’è?
Cerchi l’etichetta….
Se la trovi…marmellata di ananas e cardamomo…ah beh!
Se l’etichetta non c’è, resti lî, con sto barattolo in mano, guardi il contenuto in trasparenza, fai delle supposizioni…poi lo posi dov’era…meglio non correre rischi.
Ma se il barattolo parla, lo assaggi, magari scopri che il contenuto è buono, che c’è dentro del serio, dell’amabile, un prodotto che ha carattere.
Proviamo a spalmarlo sul pane?
L’etichetta devi mettertela quando sei stufa di essere considerata strana, di essere guardata con curiosità e sospetto.
Sai, come quando prendi un barattolo in dispensa e ti chiedi: ma qui dentro cosa c’è?
Cerchi l’etichetta….
Se la trovi…marmellata di ananas e cardamomo…ah beh!
Se l’etichetta non c’è, resti lî, con sto barattolo in mano, guardi il contenuto in trasparenza, fai delle supposizioni…poi lo posi dov’era…meglio non correre rischi.
Ma se il barattolo parla, lo assaggi, magari scopri che il contenuto è buono, che c’è dentro del serio, dell’amabile, un prodotto che ha carattere.
Proviamo a spalmarlo sul pane?
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
Bianca sforna una metafora geniale dietro l’altra.
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
La scrittrice francese Christiane Collange scrisse una frase bellissima che mi viene in mente ora leggendo questo topic.
"Quando si appartiene a una minoranza bisogna essere migliori per avere il diritto di essere uguali".
"Quando si appartiene a una minoranza bisogna essere migliori per avere il diritto di essere uguali".
- Bianca
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Re: Siamo davvero l'1% o c'è mancanza di consapevolezza?
L’affermazione di sta tipa mi fa impazzire!
E su questo monito, ci scriviamo un libro.
E su questo monito, ci scriviamo un libro.