Consiglio per un'amica

Domande, dubbi e curiosità da parte di coloro che sono vicini agli asessuali.
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Aragosta
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Consiglio per un'amica

Messaggio da Aragosta »

Ciao a tutti!
Mi sono appena iscritto e comincio con lo scusarmi per l'insolenza che dimostro nel pretendere di usare questo forum per una motivazione prettamente personale; spero tuttavia che possa essere un'occasione per esternare le proprie opinioni ed esperienze e soprattutto per imparare tutti qualcosa dal confronto.
Non sono asessuale anche se spesso ho pensato di esserlo; ho catalogato la mia condizione all'interno di un disagio generale verso le persone e l'organizzazione del nostro sistema sociale, ma capisco perfettamente la vostra posizione e proprio per questo ho pensato di poter rivolgermi a voi per discutere del comportamento di un ragazzo che non conosco di persona ma che per quanto mi è stato detto di lui potrebbe essere asessuale.
Ho un'amica che è per me più che una sorella; ha 17 anni e da quasi un anno sta con un ragazzo di 27 anni col quale ha una pefetta intesa "romantica" e una normale vita di relazione. Da qualche tempo cercano di avvicinarsi all'intimità. Lei ha avuto più esperienze sessuali con altri ragazzi mentre lui mai nessuna di nessun tipo, né relazioni se non tanti anni fa, e imputa questo al fatto di non aver mai conosciuto alcuna ragazza che gl'interessasse davvero. Nonostante si sia dimostrato interessato a fare "questo passo", s'è sempre tirato indietro o è stato sopraffatto dal panico in diverse occasioni, e recentemente ha detto di non aver mai avuto alcun interesse verso pratiche sessuali, incluso l'autoerotismo, che non ha mai praticato, nemmeno in adolescenza. Devo ammettere che di primo acchito ho pensato ad una disfunzione psichiatrica o addirittura fisiologica (altre non ne ha...), ma non escludo che invece si tratti di un radicato orientamento sessuale che può averlo portato a un rifiuto totale del sesso. Spero di non essere stato oltremodo esplicito e di non aver offeso la sensibilità di nessuno; vorrei semplicemente sapere come la pensiate a riguardo e - se vi va di parlarne - se qualcuno condivida qualche esperienza simile, ma soprattutto vorrei sapere cosa crediate debba consigliarle per capire che cosa lui voglia davvero senza metterlo a disagio né pressarlo. Io più che dirle di parlargli ancora, con delicatezza, non ho potuto fare.
Spero di non aver sbagliato a postare qui, ma credo che mi possiate aiutare. Grazie mille a tutti in anticipo!

Francesco

elettropuffo
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Messaggio da elettropuffo »

Ciao Aragosta, benvenuto in aven

Buffo il tuo nick name :)

Ti scrive un asessuale convinto e radicato.
A mio modo di vedere i sessi sono più di due come le sessualità sono molte e molte ancora....come i gusti.

Siamo abituati a vedere le cose con metri di giudizio universalmente riconosciuti validi, ma che in effetti non lo sono....
Non possono esistere unità di misura per definire un livello di sessualità, questo io non lo accetto , come non accetto il fatto che si debba per forza rispondere a dei canoni.

Il fatto che questa persona si comporti in modo diverso da uno standard, ai tuoi occhi fa di lui una persona con problemi.
E se invece fosse una persona sensibile? o magari timida, o magari un po timorosa, sarebbe ugualmente fuori standard?

Chissà perchè le persone debbono per forza essere in un modo a senso unico....questo non lo capirò mai...

Per me questa persona sta semplicemente evidenziando il suo diritto di vivere la propria sessualità come meglio crede.
Ci potrebbero essere dei motivi religiosi o forse no, dei motivi fisici o forse no dei motivi psichici o forse no....

La domanda è : ma è un problema per chi??
Per lui, Per lei o per te?

Avvicinarsi all'intimità di coppia puo essere semplice o difficilissimo, dipende dalle "aspettative" che uno od entrambi si pongono.
Il sesso tra due persone è il culmine di una esperienza basata sulla stima, sulla fiducia, sull'affetto e sull'amor proprio ed altrui....
Ci si arriva per gradini...
Qualcuno deve fare solo 3 gradini per arrivarci, altri ne devono fare 300000 di gradini per arrivare a tale atto.
Non esiste il momento migliore, esiste il momento giusto; solo loro potranno trovarlo con la reciproca intesa.

Se poi lui dovesse manifestare disagio per tale cosa allora vuol dire che non è il modo tempo o persona adatta o semplicemente non gli interessa l'argomento.

Il sesso non è un obbligo sociale....

Stammi bene
Ciao

Aragosta
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Messaggio da Aragosta »

Ciao!

Innanzitutto grazie sia del benvenuto che della risposta. Cercherò di rispondere a mia volta, cercando questa volta di non farmi fraintendere.

Io sono il primo a mettere in discussione ogni convenzione sociale, e il sesso è solo una di queste, così com'è inteso dalla nostra "civilità". Il fatto stesso che abbia deciso di discuterne qui e non altrove, tra un gruppo di persone "neutrale" rispetto alla posizione dell'asessualità, dovrebbe dimostrare che sono perfettamente nell'ottica del confronto e non della presa di posizione. Ad esempio, se fossi razzista non penso andresti al consolato israeliano a chiedere il perchè dell'inferiorità degli ebrei, no? E infatti io non giudico l'asessualità (piuttosto che un'altra scelta comportamentale) come sbagliata a prescindere, né "inferiore", anzi: ho addirittura accennato che proprio perchè anche io in determinati periodi della mia vita mi sono trovato a credere di essere asessuale capisco perfettamente che è una posizione come un'altra, e di tutto rispetto. Non voleva essere una critica né un insulto, davvero, niente di tutto questo; se lo è parso chiedo scusa.
Non dubito che questo ragazzo sia dolce, sensibile o che abbia qualunque altra caratteristica di una bella persona, non lo conosco ma mi fido ciecamente delle scelte delle mia amica; come ti ripeto non sto giudicando le sue scelte né lui come persona, tantomeno lo sto condannando.
Ammetto però di star mettendo in discussione il suo comportamento, che pare starsi rivelando lesivo nei confronti di una persona che mi è molto cara, quindi, per rispondere alla tua domanda, il problema è di lei in primo luogo, un problema mio nel senso che sono stato interpellato e non ho saputo dare un aiuto concreto (ragion per cui l'ho chiesto a mia volta a persone che potendo essere più vicine alla sua condizione lo potrebbero capire meglio), e forse anche suo, e indirettamente stavo chiedendo anche un parere su questo.
Dal momento che questa persona è un po' cresciutella dovrebbe imparare a prendersi le proprie responsabilità, volevo capire se secondo voi sia possibile che lui non si sia reso conto di essere non "anormale" ma semplicemente "una minoranza" (spero che questo non sia offensivo, è un dato di fatto), perchè in caso contrario significherebbe che è stato egoista nel pretendere che lei accettasse una scelta che non è sbagliata ma che semplicemente non si poteva aspettare.
Io non mi sto facendo i fatti altrui, mi è stato esplicitamente chiesto un aiuto e quindi credo di aver tutto il diritto di cercare il modo di darlo, non nego di essere incuriosito dal comportamento di lui, ma non diversamente da come lo sarei da quello di qualunque altra persona, perchè è bello capire le persone e spesso si può rivelare molto utile per aiutare tali persone ad esprimersi e vivere meglio con sé e con gli altri!
Sicuramente hai ragione dicendo che il sesso non è un obbligo sociale... Non lo è per se stessi, ma è un obbligo verso gli altri essere chiari riguardo alla propria posizione a riguardo del sesso! Ho letto un sondaggio prima, sul sito, una buona parte delle persone ha scritto di essere single poiché asessuale. Mettiamo che io conosca una ragazza e che il nostro rapporto si prefiguri serio e stabile. Se io, che ne so, esempio stupido, avessi paura di allontanarmi da casa, non volessi viaggiare... Non sta scritto da nessuna parte che bisogna fare gite o viaggi insieme in una coppia, ma è una cosa abbastana frequente, non è indispensabile, come non lo è il sesso, ma è una cosa che alla maggior parte delle persone risulta piacevole. Dovrei presto informarla di ciò, credo, si chiama rispetto. Poi valuterà lei se adeguarsi a questa mia scelta sia uno sforzo sostenibile o meno, ma intanto come io ho la libertà di decidere devo dare a lei la stessa libertà! Inoltre ammetterai che il sesso, aldilà della società, che anzi spesso lo reprime perfino, sia un "accessorio" abbastanza importante, istintivo, se non altro, nella maggior parte delle persone (senza dare giudizi).
Ultima cosa: per quanto riguarda il discorso della timidezza e dei passi sono perfettamente d'accordo, infatti quello che mi aveva più - lo riconosco - "sconvolto" è stato il suo disinteresse per l'autoerotismo, che è totalmente scevro dalla fiducia di coppia. Senza fare un discorso troppo "tecnico", è ovvio che psiche e corpo si influenzano reciprocamente. Mi chiedevo se una scelta della persona possa arrivare secondo voi a inibire le meccaniche della fisiologia fino ad annullarle. Insomma, un po' come un'anoressica che convincendosi di non voler mangiare non ha più fame (assodato che senza cibo si muore e senza sesso no!). Insomma... il punto è sostanzialmente questo: credete che dovrebbe "spingerlo" (con delicatezza) perlomeno a scoprire una sessualità che non ha mai provato o credete che il problema sia adattarsi o non adattarsi a una decisione ormai irrevocabile? Grazie ancora

p.s. Anche il tuo di nick è buffo, anzi puffo... Ok ok mi ritiro! :)

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blueberyl
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Messaggio da blueberyl »

Ciao e benvenuto, prima di tutto :-) !
Secondo me può darsi che questo ragazzo abbia anche dei problemi, da quello che racconti non è possibile asserirlo con sicurezza... In tal caso sarebbe ancora più meschino se questa tua amica precoce( perchè lo è, se a quell'età ha un'esperienza così grande; è una constatazione non un giudizio...) lo abbandonasse per questo motivo. Ecco...questo sarebbe vero egoismo. Pensaci.
Insomma, un po' come un'anoressica che convincendosi di non voler mangiare non ha più fame (assodato che senza cibo si muore e senza sesso no!). Insomma... il punto è sostanzialmente questo: credete che dovrebbe "spingerlo" (con delicatezza) perlomeno a scoprire una sessualità che non ha mai provato o credete che il problema sia adattarsi o non adattarsi a una decisione ormai irrevocabile? Grazie ancora
In realtà chi è anoressico ha una forte 'attrazione' per il cibo al punto che ne è ossessionato...almeno per l'anoressia nervosa...Il cibo diventa il centro dei pensieri e l'unica dimensione di vita. Non è una mancanza di fame...è un amore così forte tra tramutarsi in odio...
Precisato questo, resta da dire che l'asessualità non è una scelta...E se la tua amica ha solo 17 anni, non è un reato un po' d'astinenza in attesa di imparare i rudimenti dell'amore romantico.. :wink:
Quando si passa dalle bambole di pezza alle bambole gonfiabili troppo rapidamente, è sempre un gioco...


Ho detto la mia...
Ciao :wink:
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Aragosta
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Messaggio da Aragosta »

Ciao e grazie anche a te sia del benvenuto che della risposta!

Allora, devo ringraziarti per la precisazione sul meccanismo che porta all'anoressia, è interessante; in ogni caso, indipendentemente che sia un odio o un amore eccessivo per il cibo a indurre il processo, la psiche si rivela abbastanza preminente sulla fisiologia (che chiede cibo per far sopravvivere l'organismo) fino al punto da inibirla completamente.
In effetti in generale abbiamo talmente tanto controllo sul nostro cervello - più o meno consciamente - che è spesso possibile annullare gli stimoli esterni o per meglio dire riceverli senza dare ad essi alcuna valutazione. Come nelle discipline di controllo del dolore (non è - sempre - ciarlataneria, posso assicurare), o, appunto degli impulsi sessuali, e qui parlo di un controllo volontario, una specie di castità. Ecco, io ora vorrei capire quanto crediate sia possibile intervenire sul processo mentale che porta ad un rifiuto. Mi spiego. Non sto dicendo (sottolineo bene prima che le mie parole vengano di nuovo intese come una critica) che l'asessualità sia una malattia o un'anormalità da curare, però dico che allo stesso modo dell'anoressia potrebbe scaturire da uno stress verso l'oggetto del rifiuto (un vero e proprio odio o un ossessione talmente forte da diventare morbosa), e quindi in questo senso avvicinarsi e prendere confidenza con esso (sia il cibo o il sesso) POTREBBE - dipende dalle persone, evidentemente - far scoprire una parte di sé che la psiche ha sempre tenuto a freno, e non perchè sia più giusto, naturale, indispensabile o che altro, ma solo perchè non penso si possa dare un giudizio a qualcosa che si ha sempre rifiutato a priori (qui mi riferisco al caso specifico di lui). Magari semplicemente non ne sente il bisogno, magari - più o meno consapevolmente - lo sta rifiutando questo bisogno. In ogni caso, ripeto, credo che ne avrebbe dovuto parlare molto prima con lei, a meno che proprio non si sia reso conto di essere UNA MINORANZA (n.b. non ha alcuna connotazione negativa, anzi spesso il contrario), cosa che mi pare strana.

Comunque, se mi sto preoccupando tanto per lei è SOPRATTUTTO perchè so che se lei scoprisse che lui ha proprio "dei problemi" il suo cuore d'oro non le permetterebbe di non subissarsi di sensi di colpa e ansie per lui, a prescindere dal fatto che non lo lascerebbe mai per una cosa del genere, appunto in particolare se lo scoprisse avere dei problemi. Questa sua sensibilità è solo una delle qualità che la rende una persona eccezionale, e il fatto che sia così "precoce" (e lo è, ne convengo, ma in senso positivo, perchè è molto matura, e sicura di sé) anche se ai tuoi occhi la dipinge come una specie di ninfomane significa invece semplicemente che ha fatto i propri passi prima di altri, evidentemente perchè si sentiva pronta per farli, secondo decisioni che non hanno meno dignità di quelle di chiunque altro e che meriterebbero lo stesso rispetto che voi invocate da parte degli altri. Quindi ti prego di non dare giudizi, soprattutto quando avete accusato me di averne dati senza averne diritto. Non stiamo discutendo di lei qui, mi sembra. In ogni caso non sta a lui decidere se lei possa o meno "stare in astinenza", è chiaro che può, ma non lo deve dare per assunto. Inoltre non mi sembra alquanto irrispettoso dire che lei debba imparare i rudimenti dell'amore romantico, non la conosci e non vale la pena che stia a contestarti perchè non credo ti farebbe differenza. Che ognuno rimanga della propria idea. Non era proprio il concetto che avevo di dialogo. Comunque grazie ancora. Ciao!

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blueberyl
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Messaggio da blueberyl »

appunto degli impulsi sessuali, e qui parlo di un controllo volontario, una specie di castità
Anche le anoressiche sentono la fame...l'istinto è insopprimibile...Come puoi inibirti? Puoi controllarti, non inibirti...

In ogni caso non sta a lui decidere se lei possa o meno "stare in astinenza", è chiaro che può, ma non lo deve dare per assunto. Inoltre non mi sembra alquanto irrispettoso dire che lei debba imparare i rudimenti dell'amore romantico, non la conosci e non vale la pena che stia a contestarti perchè non credo ti farebbe differenza. Che ognuno rimanga della propria idea. Non era proprio il concetto che avevo di dialogo. Comunque grazie ancora. Ciao!
Anche io sono molto precoce, così tanto che il sesso è così banale per me...ho superato quella fase da millenni... :roll: Secondo me( questo è il mio parere) chi è maturo non ha fretta e non corre....opinione personale...
Suppongo che i due ragazzi stiano affrontando l'argomento, dal momento che anche tu ne sei a conoscenza...dunque perchè dici che lui dà per scontato che lei debba vivere in castità?
Di imparare i rudimenti dell'amore romantico, penso che comunque questa ragazzina non ne abbia avuto il tempo. E comunque lui che ha 10 anni più di lei fa bene a non andarci a letto comunque, visto che essendo lei minorenne, potrebbe anche rischiare ...(ok , lei ha più di 16 anni, però, non si sa mai...)
Consiglia alla tua amica di venire qua sul forum a discuterne con noi.
Certo che è possibile che lui abbia problemi sessuali, l'ho detto. In tal caso una ragazza che lo pressa ad avere rapporti (e non penso sia il caso) non è la migliore soluzione. Anche se non lo pressa, lui vive già una situazione difficile perchè sa di non poter far fronte alle richieste di lei...immaginati la sofferenza...mettiti nei panni di questo povero ragazzo...
Ripeto, ho espresso le mie opinioni e non ho offeso nessuno. Me lo hai confermato anche tu che questa ragazza è precoce, il che non significa che sia una poco di buono. Se è davvero matura, saprà attendere , aiutare il suo ragazzo e prendere la giusta decisione. Saper attendere è un segno di maturità...
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Aragosta
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Messaggio da Aragosta »

In ordine:

- Aldilà del fatto che a furia di rifiutare il cibo entrano in gioco dei meccanismi fisiologici che davvero attenuano anche la fame (sottoproduzione di succhi gastrici, a lungo anche restringimento dello stomaco...), dico che non è il caso di sottovalutare la nostra capacità di classificare le informazioni che ci vengono dal corpo. Non per denigrare gli istinti e le sensazioni, ma è la nostra psiche a "ricevere" davvero ogni informazione, è l'"io" che sente, il corpo è la nostra interfaccia col mondo e con le persone, non è cosa da poco, ma il cervello esercita un controllo a livello più alto. Entro certi limiti (che possono essere estesi se non addirittura abbattuti del tutto, tramite "esercizio" o esposizione prolungata alle stesse condizioni) è possibile controllare dolore/piacere, sensazioni termiche, richiami soprattutto organici quali la fame, la sete, il sonno (soprattutto)... Non dico che non se ne abbia percezione, dico che si può esercitare un controllo sul valore che ad essi si dà. Ci si può forzare ad essere disinteressati ad essi. Una specie di apatia o atarassia, se vuoi, ma verso gli stimoli esterni oltre che verso quelli provenienti dall'interno, dalla psiche. E' più che un controllo, è un disinteresse. Per esperienza posso dirti in sincerità che funziona col dolore, col sonno e con le condizione termiche avverse, per fortuna non ho mai avuto bisogno di patire fame/sete senza poter godere dell'abbondanza dell'Occidente (in realtà mi è capitato nel deserto libico, ma molti anni fa, non mi ero avvicinato a questa "disciplina" e per fortuna questa condizione non è durata tanto a lungo da dover inibirsi per non impazzire, inoltre essendo questi i richiami più forti e più essenziali immagino che "ignorarli" sia la cosa meno furba, mentre col dolore fisico, ad esempio, si sopravvive). L'evoluzione biologica ci diede questi strumenti per proteggersi dai pericoli mortali, quando la nostra evoluzione sociale non ci permetteva di avere conoscenza abbastanza approfondita del mondo. Se una scimmia prova dolore ne elimina immediatamente la causa se può, in determinate condizioni un concetto "più evoluto" di necessità permette invece a noi di sopportarlo per una finalità a lungo termine, ad esempio per uno sforzo necessario, per lo sport, per sacrificio... In quel senso uno stimolo inequivocabilmente negativo a livello organico, quale è il dolore, può cambiare connotazione. Parimenti una causa di sensazioni positive può essere eliminata con coscienza se può essere lesiva a lungo termine, cosa di cui un animale non ha consapevolezza. Per ultima cosa questa società ci ha snaturati al punto che alcune percezioni, necessarie in origine per preservarci, sono state invertite e reinterpretate, ulteriore dimostrazione che il cervello è molto a monte (mi riferisco ad esempio al masochismo o, appunto, all'anoressia, nella quale, a prescindere dal preciso meccanismo che la causa, lo stimolo primario ed essenziale all'autoconservazione dato dalla fame può essere "ignorato" fino al punto da condurre a morte). Probabilmente penserai che stia divagando, ma ho fatto questa osservazione per una ragione particolare: dici che l'asessualità non è una scelta, e che quindi non si tratta di un controllo sugli istinti, che dici essere impossibili da inbire. Quindi (nessuna polemica, giuro, solo per capire...) ritieni che gli impulsi sessuali non siano istintivi ma generati dalla psiche? E che quindi l'asessuale non inbisca l'istinto ma si rifiuti di assumere il sesso come comportamento sociale?

- Capisco perfettamente cosa intendi per banale. Schifa quasi anche me la sua semplicità. Qui però non stiamo parlando di "correre troppo" anche questo è un tuo giudizio, mi spiace. Sempre discorso della società: uno che se ne vada di casa a 18 anni sarebbe considerato precoce, forse troppo; a causa delle comodità e di come abbiamo complicato il mondo a 20 anni non siamo ancora "svezzati", come animali non saprei bene collocare questa fase, potrei ipotizzare che sarebbe sotto i 10 anni (bisognerebbe confrontare coi dati di altri primati). A 17 anni mi sembra sacrosanto il diritto di poter avere dei rapporti se ci si sente pronti, non ti dico quando ha avuto il primo, non oso immaginarmi la reazione... Non stiamo parlando di una ragazzina che ha visto un video musicale in TV dove una con due anni in più di lei si strusciava mezza nuda contro cinque rappers e ha deciso di farlo anche lei, mezza ubriaca in discoteca, per poi raccontarlo alle amiche, ok? Se non vuoi abbandonare il tuo giudizio generico, che posso anche condvidere, ti prego di fidarti del mio riguardo a lei, che non è influenzato dal fatto che sia affezionato, semplicemente sono sicuro che abbia fatto tutte le cose con la consapevolezza necessaria, perchè la conosco, bene.

- Sì, stanno affrontando ADESSO l'argomento, adesso che c'è stata occasione di confronto, continuo a non capire se lui si sia reso conto in precedenza di questa sua "particolarità" (non so più come chiamarla senza rischiare di essere offensivo, senza scatenare polemiche...) e non ne abbia voluto parlare, o se il fatto di essersi trovato in una condizione che lei gli ha fatto presente essere inusuale glielo abbia fatto capire...

- Nessuno si fa scrupoli di questo tipo... E sinceramente penso sia giusto così, ognuno ha libertà di scegliere, almeno per sé. Poi non è sempre così. E' chiaro che non posso prendere la patente a 15 anni anche se sono più maturo di un altro di 18, perchè andando in giro decido della sorte di altre persone; se metto sotto qualcuno? Ma se a 16 una ragazza ha la maturità di un'altra di 24 (e giuro che ce ne sono, tante... Il mondo è così vario...!) sono cavoli suoi se decide di andare a letto con qualcuno, decide solo per sé (e per la coppia nel senso che decide per sé, all'interno della coppia). Se sarà davvero pronta lo vorrà fare anche se l'altro le suggerisce di aspettare. Inoltre se una è stupida e ingenua fa poca differenza se si faccia prendere in giro quando ha 17 anni o quando ne ha 20, ha le stesse probabilità di commettere un errore. Oltre a tutto ciò, l'errore è relativo, non mi sembra questo dramma, è sempre la società che ne ha fatto un tabù... Voi lo dovreste capire bene se vedete la cosa "dall'esterno"... Non so se mi spiego... L'età del consenso è comunque 14 anni in Italia.

- Non ha internet...! :) Inoltre è stata solo una mia illazione che lui sia asessuale. Vi ho chiesto aiuto per capire.

- A me è parso che lui non se ne sia reso conto. In questo caso non si può esser fatto problemi, in caso contrario, come dicevo, è stato egoista a non parlargliene, come dicevo a 27 anni si spera che uno abbia un minimo di serietà per superare gli imbarazzi e parlare schiettamente!

- "Se è davvero matura, saprà attendere, aiutare il suo ragazzo e prendere la giusta decisione. Saper attendere è un segno di maturità..." Questo chiedevo, appunto, se crediate abbia modo di aiutarlo oppure no. Come si è detto prima non è nemmeno detto che abbia bisogno di aiuto...
In ogni caso lei non morrà per aver aspettato, siamo d'accordo, ma una rinuncia perenne capite anche "dall'esterno" che sarebbe non di poco conto per una persona sessuale. La corsa in avanti maggiore è stata forse prendersi carico di una storia con una persona tanto più grande di lei, piuttosto, perchè, per quanto intelligente e matura, lei non si può prendere carico di situazioni così "difficili", anche solo da capire...

- Scusate se sono sempre tanto prolisso :)

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blueberyl
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Messaggio da blueberyl »

Grazie per questa risposta. Quanto ai meccanismi della nostra psiche, non voglio dilungarmi su questo argomento perchè sarebbe troppo complesso, anche per le nozioni che possiedo in materia.
Comunque sia un asessuale trova perfettamente naturale non fare sesso, cioè non ne sente il bisogno; si sente libero, non condizionato...Non è che vuole farlo ma ha paura...
Vedi, io potrei anche fare sesso, nonostante non me ne interessi nulla...se non lo faccio è perchè difendo a spada tratta il mio modo di essere...Non voglio scendere a compromessi, voglio essere accettata per come sono...
Il mio modo di essere non deve essere alterato...
Vedi, tu non conosci la mia storia, ma anche io sono stata precoce a comprendere la mia sessualità. A 10-11 anni ho capito di essere asessuale, considerando che ero ancora molto giovane e quindi potevo sbagliarmi, questo sì. Ma la vita mi ha dato ragione...

Tornando alla tua amica, certo non morirà per qualche mese di astinenza; ci vorrà un po' di tempo per capire, e comunque, sarebbe un gesto meraviglioso e maturo rimanere comunque vicina a questo ragazzo, aiutarlo...Non dico necessariamente come fidanzata...ma deve sempe rimanere vicina a lui, ed aiutarlo...
E' probabile che questa persona abbia problemi, per cui immedesimati in lui e comprendi le sue difficoltà; difficoltà comuni anche ad un 'asessuale'. Anche questa tua amica dovrà immedesimarsi in lui...
Vedi, è una tragedia essere asessuale, così come avere problemi sessuali...Anzi, un asessuale, non avendo realmente problemi, sa che non potrà modificarsi se non violentando la propria natura. La tragedia nasce dal fatto di non poter essere accettato da chi dice di amarti...l'amore dovrebbe essere assoluto, e passare sopra ogni cosa...Invece ti accorgi che non è così...E anche se qualcuno fosse disposto ad accettarti per come sei, dovresti condannarlo ad un sacrificio ingiusto....Ecco il dramma.
Il mio compito è anche far veder le cose da un punto di vista diverso :)
Buon Primo Maggio, Aragosta! :wink:
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Aragosta
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Messaggio da Aragosta »

Grazie a te per aver avuto ancora la voglia di sopportare la mia insistenza! :wink:
Anche io sono affascinato dai meccanismi che intervengono sulla psiche, dalla più teorica filosofia alla più biecamente meccanica neurofisiologia (che è uno dei punti focali del mio corso di studi), e potrei andare avanti a discuterne in eterno, ma non è questa la sede... :-)
blueberyl ha scritto:Comunque sia un asessuale trova perfettamente naturale non fare sesso, cioè non ne sente il bisogno; si sente libero, non condizionato...Non è che vuole farlo ma ha paura...
D'accordo questo è chiaro, dicevo che potrebbe intervenire una rimozione inconscia della volontà o una sorta di auto-dissuasione (più o meno conscia). Poi ogni persona è diversa, vedo che anche all'interno del forum spesso assumete posizioni contrastanti. Inutile dire che si basa tutto sulle esperienze affrontate; infatti ho letto con interesse il post di una ragazza che ha chiesto di parlare della vostra adolescenza. Io sinceramente credo che quando nasciamo siamo assolutamente carta bianca; il resto è tutta e solo vita (non è poco :-) ) . Naturale poi che come, dove, quando e con chi si è quando si nasce e cresce influenzi profondamente le decisioni e le esperienze.
Spero che non sia offensivo per nessuno, è solo il mio parere, sarei felicissimo di ascoltare opinioni a riguardo e magari ne avete anche già discusso, ma io non credo assolutamente che gli orientamenti sessuali (come tantissime altre cose) possano essere determinati da fattori genetici. Credo che sia sempre l'esperienza di vita a forgiarci, ma siamo così maledettamente complessi e fragili (non è per forza un male) che basta un'inezia per segnarci, tanto che nemmeno noi stessi siamo del tutto in grado, spesso, di risalire alle cause che ci hanno portato ad una certa attitudine, preferenza o ad un certo carattere...
blueberyl ha scritto: Vedi, io potrei anche fare sesso, nonostante non me ne interessi nulla...se non lo faccio è perchè difendo a spada tratta il mio modo di essere...Non voglio scendere a compromessi, voglio essere accettata per come sono...
Il mio modo di essere non deve essere alterato...
Mi sembra sacrosanto! E' più che onorabile come scelta. Certo, non ti creerà pochi problemi, ma se la cosa ti aiuta anche solo minimamente ecco una (spero: un'altra) persona che ti dice che è stra-rispettabile come atteggiamento, mi sembra essenziale difendere il principio... :wink:
blueberyl ha scritto: Vedi, tu non conosci la mia storia, ma anche io sono stata precoce a comprendere la mia sessualità. A 10-11 anni ho capito di essere asessuale, considerando che ero ancora molto giovane e quindi potevo sbagliarmi, questo sì. Ma la vita mi ha dato ragione...
No, hai ragione, non so nulla di te; questo aneddoto l'avevo già letto nel post cui accennavo prima, ma quantunque ti potessi conoscere non potrei mai farmi un'idea completa di te, solo di sé si ha il diritto di farsela, secondo me, ed è un diritto inalienabile... La fiducia è basata proprio sulla non-necessità di aver bisogno di capire e sapere tutto dell'altra persona ma stimarla comunque.
A quell'età si capisce già molto di sé, parlo sulla base della mia esperienza; se non altro le impressioni sono già molto affidabili, perchè la sessualità (in ogni sua forma, anche la sua assenza!) si nota in quel periodo più che mai, per contrasto con la situazione precedente.
blueberyl ha scritto: Tornando alla tua amica, certo non morirà per qualche mese di astinenza; ci vorrà un po' di tempo per capire, e comunque, sarebbe un gesto meraviglioso e maturo rimanere comunque vicina a questo ragazzo, aiutarlo...Non dico necessariamente come fidanzata...ma deve sempe rimanere vicina a lui, ed aiutarlo...
So per certo che lo farà. Infatti non mi ha chiesto consiglio sul da farsi ma direttamente sul come fare per stargli vicino! :wink:

Per il resto, capisco che abbia bisogno lui più di lei di comprensione, è che non sembrava lui stesso sentirsi in difficoltà "comunicative", a detta di lei.

Comunque grazie di tutto, ora sono più nell'ottica e spero di poter assisterlo (indirettamente) meglio. E complimenti per la riflessione finale; è essenziale ma toccante e dimostra che hai molta sensibilità. Ti dico una cosa: nella situazione in cui m'innamorassi (non mi capita, ma come discorso ipotetico è bello :-) ) o comunque fossi sentimentalmente molto legato ad una persona che scoprissi essere asessuale, la mia difficoltà risiederebbe non tanto nel sacrifico del sesso (facciamo tanti sacrifici per vivere, per le altre persone e per una società che spesso non ci piace... Non è la fine del mondo come rinuncia), ma nel convincermi che come sacrificio sia necessario. Insomma, credo che non riuscirei mai a rassegnarmi all'idea che lei non possa essere diversa da com'è, e quindi la presserei, non per il sesso ma per discutere con lei di questo suo modo d'essere quando forse non ci sarebbe nulla da discutere. Alla fine le nocerei io. Sicuramente sono troppo presuntuoso, e forse non mi vedo nella condizione di offrire tanta fiducia... Ma non è solo egoismo, credimi, è un grosso problema in qualunque rapporto: se stimi una persona, se le vuoi bene, da un lato dovresti rispettare le sue scelte, dall'altro dovresti ricercare (senza imporsi, certo) il bene per lei, anche contro le sue scelte; il caso più palese è forse quello genitori-figli. Non so se mi sia spiegato :)

Buon primo Maggio anche a te e a voi tutti! :-) CIAO!

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Re: Consiglio per un'amica

Messaggio da Grunt »

Aragosta ha scritto:e recentemente ha detto di non aver mai avuto alcun interesse verso pratiche sessuali, incluso l'autoerotismo, che non ha mai praticato, nemmeno in adolescenza. Devo ammettere che di primo acchito ho pensato ad una disfunzione psichiatrica o addirittura fisiologica (altre non ne ha...)
Io sono eterosessuale, perfettamente funzionante, e non mi sono mai masturbato. Chissà, magari ho una disfunzione psichiatrica o addirittura fisiologica. Che fortuna! :lol:

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