amici e parenti sanno che siete asessuali?

Domande, dubbi e curiosità da parte di coloro che sono vicini agli asessuali.
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vami
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amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da vami »

sto valutando di fare outing. oggi ennesima discussione con mia madre dopo la solita domanda: "perche'non ti trovi una ragazza? e' ora alla tua eta',possibile che non ti piace nessuna?" io non sapevo cosa rispondere ho preso dei pretesti generici ma per la prima volta ho avuto tanta volta di dirle la verita'.ma,conoscendola,mi avrebbe consigliato uno psicologo, insistendo. vi e' capitato?cosa rispondereste?
della mia asessualita' sanno solo-molto sommariamente-una coppia a cui feci da testimone di matrimonio e una mia amica (che mi piaceva,ma appunto ho dovuto rinunciare perche' lei e' sessuale)
voi come vi rapportate con amici e parenti? avete fatto outing? si avvicina il natale e mi urta dover rispondere alle domande di rito dei parenti...!

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Valkyrie
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Valkyrie »

come pensi di farlo???

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SZangy
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da SZangy »

Personalmente? Nope, aspetterò di fare chiarezza sul mio genere - visto che temono che sia una concausa (io non ci credo).
Ma alla fine verrà a galla - con la terapia probabilmente - e per me va anche bene, visto che da sol* rischirei solo di rendere piu confusa la cosa.

Meglio nascondere per il momento - che confondere i propri cari in un qualcosa che non capiranno.
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She_92
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da She_92 »

Posso solo dirti che se senti il bisogno di farlo, allora fallo. Se ti senti come se ti foss* tolt* un peso o qualcosa di simile.

Io non farei mai coming out, anche se non sono asex, intendo per la mia bisessualità. Cioè, conoscendo la mia famiglia mi manderebbero da uno psicologo e non lo so. Per fortuna no ne sento il bisogno comunque. Non vedo il motivo per cui dovrei sconvolgerli tanti. Mi limito a ignorare ogni tipo di commento che possono fare.

Alle domande dei parenti, quella che fanno sempre tutti " e quando il fidanzatino?" rispondo sempre "Prima mi laureo e trovo lavoro e poi se ne parla" Solitamente , con i tempi in cui viviamo, mi calano la testa e mi dicono che faccio bene ahahah.

Se vi può servire come 'scusa' usatela pure come risposta u.u

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Bianca
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Bianca »

Quando sento da voi, queste paure, queste decisioni, questa volontà di non dire, di continuare a nascondere, di continuare a recitare una parte, mi sento dall'altra parte e mi prende una specie di sofferenza, perchè so che le cose non dette, scavano solchi, dividono, impediscono persino all'amore di circolare.
Inoltre, siccome le persone che più vi amano, non sono sorde e cieche, vengono costrette dal vostro silenzio, a farsi idee imprecise, anche completamente sbagliate.
Vi invito a non sottovalutare le persone che vi stanno intorno.
Quelle davvero interessate a voi, non vi fanno domande per curiosità, indiscrezione.
Cercano soltanto di avere da voi conferme sulla vostra capacità ed intenzione a costruirvi un futuro sereno.
Se avrete con loro, graduali rivelazioni semplici e sincere, spiegazioni oneste, placherete l'ansia che non sempre manifestano, zittirete domande attraverso le quali cercano verità e certezze.
Non sempre la verità verrà accettata immediatamente e senza sofferenza, ma il vostro atteggiamento, si rivelerà per loro nel tempo, un regalo d'amore.

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SZangy
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da SZangy »

Bianca ha scritto:Quando sento da voi, queste paure, queste decisioni, questa volontà di non dire, di continuare a nascondere, di continuare a recitare una parte, mi sento dall'altra parte e mi prende una specie di sofferenza, perchè so che le cose non dette, scavano solchi, dividono, impediscono persino all'amore di circolare.
Inoltre, siccome le persone che più vi amano, non sono sorde e cieche, vengono costrette dal vostro silenzio, a farsi idee imprecise, anche completamente sbagliate.
Vi invito a non sottovalutare le persone che vi stanno intorno.
Quelle davvero interessate a voi, non vi fanno domande per curiosità, indiscrezione.
Cercano soltanto di avere da voi conferme sulla vostra capacità ed intenzione a costruirvi un futuro sereno.
Se avrete con loro, graduali rivelazioni semplici e sincere, spiegazioni oneste, placherete l'ansia che non sempre manifestano, zittirete domande attraverso le quali cercano verità e certezze.
Non sempre la verità verrà accettata immediatamente e senza sofferenza, ma il vostro atteggiamento, si rivelerà per loro nel tempo, un regalo d'amore.

Hai perfettamente ragione. Ma alcune condizioni o persone stesse - nonostante la loro completa attenzione alle vostre parole - possono capire male e creare altra confusione.
Per fare un'esempio concreto: parlando della mia disforia, il "non sentirti ne maschio e nè femmina" a prima occhiata é stata intrepetata come un semplice: "sei ancora giovanne, devi ancora capire".
L'età in questo caso complica un disagio perché siamo ben abbituati tra giovani - confusione, indecisioni, capricci.
E la cosa complica se sei ansios* e/o depress* dove -sempre per mia esperienza- ci si blocca per ogni risposta non progettata nel tuo cervello e che probabilmente come replica - sarà una frase spuntata sul momento e non esplicita, non capace di zittire la domanda.

Figuriamoci con l'asessualità. Sicuramente se ne parlo manderanno la cosa di sopra come causa a riguardo e secondo - come a quanto pare non sono sol* - che solo con l'aiuto di qualcuno potrò superarlo. Calcola di nuovo l'ansia e il tuo malumore e avrai delusione di aver detto una cosa sbagliata, errata e secondo con il morale sotto ai piedi per essere così stran* e "malato" sotto alcuni aspetti.
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She_92
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da She_92 »

Bianca, tu hai ragione. Ma il problema è che non tutte le persone riescano a capire perchè troppo immerse nella loro ignoranza. O forse, anche, noi abbiamo paura e magari poniamo meno fiducia nel prossimo per paura di essere feriti e di stare quindi peggio.

Ma ovviamente i casi sono diversi per persona e persona. In ogni caso ammiro che abbia il coraggio di fare coming out in famiglia xD

Per quanto mi riguarda con la mia famiglia ho un rapporto normalissimo e non sento il bisogno di andarlo a distruggere con mie confessioni. Per come la vedo io l'importante è vivere bene con se stessi e accettarsi. A volte, davvero, aprirsi porta solo a delle complicanze. Ma magari sono solo io troppo pessimista e negativa xD

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Bianca
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Bianca »

È vero che l'ignoranza generale e quella riferita a particolari argomenti, è ancora profonda e diffusa, ma io penso che una mamma, un papà, anche non particolarmente acculturati, possano sopperire col buonsenso e l'intuito a quella che è mancanza di preparazione, quando c'è in gioco la serenità e l'accettazione di un figlio che si rivela diverso da come lo si era ritenuto.
È vero che non siete obbligati ad esternare, neppure nei confronti delle persone più care, ma il non farlo, è una sorta di inganno che voi operate nei loro confronti.
Non voglio continuare a perorare quella che io considero una sorta di onestà, quindi, invito ciascuno, nella sua personale ed unica situazione, a valutare tempi e modi da adottare per rendere i propri cari edotti.

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Edward
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Edward »

Una volta ho provato a dirlo a mia sorella, ma ha minimizzato e cambiato discorso :D

Ho valutato più volte di dirlo a mia madre, ma ogni volta mi domando se abbia senso o meno. Già diversi anni fa ho fatto il mio coming out come lesbica, ed era una cosa abbastanza semplice da spiegare (tutti sanno cosa significhi essere omosessuali), spiegare oggi la mia situazione significa affrontare una cosa difficile proprio da far capire. Mia madre è una donna intelligente ma ha pur sempre quasi 70 anni e non so se capirebbe tutto questo pastrugno di attrazione sessuale/romantica/aromantica/querplatonicismi vari. Alla fine lei sa che io non sono interessata ad avere fidanzate e vede che non esco con nessuno, dunque immaginerà anche che non faccio sesso con nessuno e che mi va bene così. Lei mi definisce "spirito libero", immagino sia il suo modo di spiegarsi la cosa.

Io non ho idea in generale di come una famiglia possa reagire all'asessualità, ho più esperienza sul campo gay/trans perché sono gli ambienti in cui ho fatto volontariato e che ho frequentato di più.
Certamente una persona vive meglio, dopo aver fatto coming out, perché significa condividere qualcosa e sentirsi più liberi.
È anche vero però che non tutte le famiglie sono aperte e accoglienti, purtroppo.
Per esempio, ho un amico di 40 anni che ha detto tanti anni fa a sua madre di essere gay, ma lei non vuole saperne nulla e fa finta che la questione non esista. Non so perché le persone non siano in grado di accettare questo, ma succede.
Dunque quello che io mi sento di consigliare è di non limitarvi nella vita, non fingere, ma di valutare le situazioni e di cercare di agire nel bene, vostro e altrui.

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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Bianca »

Ed, tu descrivi una situazione, tutto sommato, positiva.
Nel tuo caso, forse non è necessario aggiungere altro che davvero diventerebbe difficile da spiegare e magari creerebbe una situazione più difficile da gestire.
Vivi tranquilla quale "Spirito libero", come tua mamma ti definisce e sii sempre, onestamente, te stessa.

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Edward
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Edward »

Sì, hai ragione, Bianca.
E poi io sono una donna adulta, la mia vita mi appartiene totalmente, dunque è più facile. Non che i più giovani non abbiano il possesso della propria vita, ma di certo ci sono dinamiche diverse, cose di cui render conto... E di certo, alla soglia dei 40, nessuno può venirmi a dire "è una fase": insomma, farebbe un po' ridere.
Io non so cosa succederà in futuro: magari un giorno incontrerò davvero una persona con la quale costruire qualcosa, in tal caso mi basta sapere che le persone accetteranno la mia compagna, immagino ci vedranno come una coppia di donne e basta.

Penso che però per un asex omo-bi-panromantico sia un po' più complicato rispetto agli etero, perché oltre alla asessualità c'è la componente omo, e in questo le difficoltà saranno simili a quelle dei bi-pan-omosessuali. In un certo senso, gli asex non-etero devono affrontare più coming out.

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Bianca
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Bianca »

Capisco come la tua situazione sia agevolata rispetto a quella che può riscontrare una ventenne.
Tu sei indipendente, puoi prendere le tue decisioni, non devi dare spiegazioni.
Se tu lo desideri, io spero davvero che tu possa incontrare una persona che vuole starti, averti vicino, a cui vai bene come sei.
Una persona che sa, che amare vuol dire, accettare l'altro esattamente com'è.

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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Bakeneko »

Io ho fatto coming out con alcuni dei miei amici e l'hanno presa tutti bene.
L'ho detto anche a mia madre, più di una volta, ma lei sembra continuare non a capire quello che le dico. :D
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Enfys »

Bianca ha scritto:Quando sento da voi, queste paure, queste decisioni, questa volontà di non dire, di continuare a nascondere, di continuare a recitare una parte, mi sento dall'altra parte e mi prende una specie di sofferenza, perchè so che le cose non dette, scavano solchi, dividono, impediscono persino all'amore di circolare.
Inoltre, siccome le persone che più vi amano, non sono sorde e cieche, vengono costrette dal vostro silenzio, a farsi idee imprecise, anche completamente sbagliate.
Vi invito a non sottovalutare le persone che vi stanno intorno.
Quelle davvero interessate a voi, non vi fanno domande per curiosità, indiscrezione.
Cercano soltanto di avere da voi conferme sulla vostra capacità ed intenzione a costruirvi un futuro sereno.
Se avrete con loro, graduali rivelazioni semplici e sincere, spiegazioni oneste, placherete l'ansia che non sempre manifestano, zittirete domande attraverso le quali cercano verità e certezze.
Non sempre la verità verrà accettata immediatamente e senza sofferenza, ma il vostro atteggiamento, si rivelerà per loro nel tempo, un regalo d'amore.
Hai indubbiamente ragione, Bianca, però ci son bugie a fin di bene per non creare "problemi" in una famiglia laddove, molto spesso, una "scelta" -perché oggi si ragiona ancora in termini di scelta in questo campo- diversa da quella solita non è contemplabile. Tutti si basano sul fatto -o almeno mia madre, riguardo i matrimoni omosessuali continua a rinfacciarmi questo- che nella Bibbia si parli di uomo e donna, non persone dello stesso sesso, perché l'unione viene col fine di procreare. Che poi io ci aprirei una parentesi, visto che ci imbastiscono tutto un discorso sull'unione e il sentimento d'amore e tutte quelle favole sull'amore, quando il matrimonio è semplicemente il lasciapassare per un atto che tecnicamente dovremmo compiere solo dopo il matrimonio... se la gente continua ad andare avanti con quest'idea perché millenni di storia hanno imposto questo come "normalità", non appena dici di non poter rispettare quella condizione, scatta il problema. E questo problema è sempre più grande quando appunto la famiglia pensa che "futuro sereno" = marito/moglie + figli e si aspettano che tu segua questa formula così come hanno fatto i tuoi predecessori e che i tuoi figli facciano altrettanto. Perché un'altra cosa che li spinge a mettere una certa fretta -ormai le tappe si bruciano troppo velocemente- è che desiderano avere dei nipoti, una volta terminate le "sofferenze" coi propri figli... e quindi sin dalla maggiore età iniziano a tartassarti con l'assillante domanda "E il/la fidanzat*?", domanda che per le persone non appartenenti alla sfera "tradizionale" (scusate per come suona il concetto) è un vera e propria seccatura.

Sinceramente, ho sempre detto ai miei genitori che sarei stata single, perché in passato mi ponevo proprio contro l'idea di fidanzato come presa di posizione. Non c'era un vero e proprio motivo, ma non volevo nessuno al mio fianco. Non riesco nemmeno ad immaginare il mio futuro con un uomo, stranamente, perché vedo me stessa ed un'ipotetica figlia, ma nessuna figura maschile ad affiancarmi... trovo difficile immaginarla lì accanto a me, davvero. Ovviamente, essendo una ragazzina la cosa è sempre passata come un "Sì, sì, ne riparliamo quando sarai più grande" e quando al liceo parlavo amichevolmente con qualche ragazzo, eccoli lì ad assalirmi con frasi del tipo "Ah, beh allora te lo sei trovata il ragazzo".
Non avendo idea all'epoca del concetto di asessualità e aromanticità e comunque di questi concetti vasti nel campo dei sentimenti, davo per scontato di essere un'etero sfigata: non avevo ancora trovato il ragazzo giusto, non frequentavo gli ambienti giusti... insomma, c'era una giustificazione al fatto che non avessi trovato un ragazzo.
Quando ho preso visione di quei concetti, per me è stato un sollievo e avevo un qualcosa da poter dimostrare ai miei genitori, qualcosa da spiegare anziché rispondere futilmente "non lo voglio" alla fatidica domanda. E infatti, quando ebbi l'occasione di fare "coming out" la cosa fu alquanto... "triste" sotto certi aspetti.

Poiché mia madre era in cura presso una psicologa, dopo un intervento dovuto al tumore, questa signora chiese di poter conoscere i familiari, ovvero me, mio padre e mia sorella. A quella visita c'eravamo solo noi donne, essendo mio padre a lavoro. La signora investigò un po' le nostre vite e iniziò con una certa insistenza a chiedermi se avessi un ragazzo, se avessi avuto una storiella, qualcosa di sciocco... e al mio ennesimo "no, niente" mi rispose in modo alquanto maleducato -beh, mi sono sentita ferita dalla sua insistenza- "non è che mamma ti dice niente" "sì, infatti. le ho sempre detto che è libera di fare quello che vuole" le risponde lei e la signora proseguì "quindi? proprio nulla? nessuna storiella?" Allora sbottai e le dissi "Guardi, non mi interessano i ragazzi, non sono particolarmente interessata a loro e io mi definisco asessuale." proseguendo a spiegarle le mie idee e cosa significasse. Lei fece finta di nulla, chiudendo lì la questione, mia madre sorrise... so per certo che nessuno mi credette allora.
Poiché i miei amano molto scherzare sulla questione fidanzato, ricordandomi perennemente la mia condizione da "single" o facendomi notare che è insolito per me avere un rapporto più stretto con un ragazzo (ho conosciuto in facoltà dei ragazzi con cui mi sentivo molto frequentemente), ho cercato spesso di spiegare che la mia identità è questa -per me al momento è davvero di conforto sapere che i miei "sintomi" rientrano tra quelli di un aro/ace, perché mi danno la sicurezza di non essere difettata e di essere perfettamente "sana" (contrariamente alle pippe mentali che mi sono fatta per lunghi anni sul motivo della mia condizione)- e indovina? Mi risposero molto simpaticamente "ma gli asessuali non sono piante?"

Con i miei ci ho perso la speranza... sono convinti che io debba portare a casa qualcuno, un giorno, e se dovesse succedere, non mi sforzerò minimamente di spiegare che molto probabilmente la cosa non sarà come sembra e che tra me e l'ipotetico fidanzato ci sia una specie di "contratto", un'intesa per i limiti e quant'altro, ciò che prevede la relazione. L'unica persona che invece sembra aver accettato la cosa è mia sorella, solo che la prende in maniera molto estrema. Poiché ho provato interesse per ragazzi a livello estetico e intellettuale, che per me si spegneva subito dopo averli conosciuti (diciamo che era un apprezzamento e una voglia a conoscere le persone, più che interesse in quel senso) e ho provato una specie di forte "cotta", per lei non sono un'ace/aro, bensì una che se ne va dietro al primo che capita e che non vede l'ora di sistemarsi... quindi diciamo che comprende cosa significa il concetto e che lo accetta purché alla persona stia bene, ma se lei non trova che sia così, lo farà notare per tutto il resto della vita.

Non so quali modificazioni potrebbero esserci nel mio percorso di ricerca all'identità, ma so per certo che con la mia famiglia è una battaglia persa, perché non prenderanno mai sul serio le mie decisioni e i miei pensieri. Alla fine, se non hanno compreso che la mia affermazione costituisce un'implicita richiesta -a volte espressa anche verbalmente con toni più forti e coloriti- al metter da parte la battuta sul fidanzato, perché mi irrita terribilmente, posso solo rispondere con una battuta e far finta di nulla.

Nel nucleo familiare, dunque, non ho sparso voce al riguardo, anche perché il resto della mia famiglia è stupida e già sull'omosessualità fa storie *facepalm* Con gli amici nada, ma... c'è un ragazzo, un carissimo amico, a cui ho raccontato la mia idea e sinceramente lui non trova possibile la condizione dell'aromanticità/asessualità perché crede che in tutti ci sia della libido e che questa si risvegli prima o poi. Anche lui crede che io non abbia trovato il ragazzo giusto e, poiché ha seguito da vicino le vicende della mia "forte cotta", crede che avrò bisogno di un ragazzo come questo altrettanto capace di scuotermi a livello emotivo. Sinceramente, dubito che ciò possa accadere, ma... non metto limiti alla provvidenza. Non impone la sua visione e comunque non mi fa battutine, per cui non mi crea un problema il fatto che non accetti il mio punto di vista.
A parte lui, poi, nessun altro. Tuttavia, poiché mi è capitato che dei ragazzi potessero mostrare interesse nei miei confronti, inizio a pensare che forse dovrò dar loro una giustificazione, perché qualora qualcuno dovesse dichiararsi, non posso liquidarlo con frasi strambe, bensì spiegargli che si tratta di una cosa che non dipende propriamente da me. Si tratterà di un coming out occasionale, cioè, se capita è un conto, altrimenti continuerò a non pronunciarmi, finché non mi verrà chiesto di esprimermi chiaramente. Perché non è voler tenere nascosto qualcosa, quanto tutelare se stessi da persone che non potrebbero capire e che potrebbero darti della stupida perché non possono comprendere la tua natura (mi sento provata dal contesto familiare, dove sei considerato stupido per poco...).

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Bianca
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Re: amici e parenti sanno che siete asessuali?

Messaggio da Bianca »

Credo di aver capito bene quello che hai raccontato.
Per la pace in famiglia, a volte si deve tacere; non è una bugia, è un nondire, perchè si pensa che sia meglio così.

La singolare professionista che hai incontrato, ha probabilmento avvertito in te, qualcosa da sondare, ma mi pare non fosse nè il contesto, nè il modo giusto, visto che eravate lì per la mamma.
Il problema è che se la formazione professionale, non è accompagnata da doti personali di delicatezza e intuito, qualche psicologo si muove come un bisonte in una cristalleria e il risultato è quello che tu, purtroppo, hai riscontrato.
Forse, voleva appurare se tu potevi costituire un problema per la mamma, oltre a quello che già c'era.
Perdonala, non sapeva quello che si faceva.

La ricerca di sè e della propria identità, comporta sempre fatica e sofferenza.
Meglio sarebbe essere perfetti superficiali, sconfinanti nel menefreghismo totale.

No, gli asessuali non sono piante, crescono, ragionano, riflettono, cercano di capire, si pongono domande, si stupiscono, si sentono diversi, isolati, si sottopongono a prove, vivono delusioni, prendono decisioni drastiche, assumono atteggiamenti cinici, si fanno iniezioni anestetizzanti, rifiutano, non credono, non accettano, non parlano, indossano maschere.

Penso che tu non abbia proprio nessun obbligo, un domani, di spiegare ai tuoi che tipo di rapporto hai instaurato con l'eventuale partner, ci mancherebbe!
Se posso consigliarti, non fare proprio niente per compiacerli, nè per dare loro le soddisfazioni che sai che si aspettano.
Non sottoporti a sacrifici che non sei tenuta a fare.
Le tue energie devono essere orientate a far girare la tua vita nel modo che più ti fa stare bene.
Loro non provano quello che provi tu, per cui, tu hai diritto a scegliere, in tutta libertà, cosa fare e cosa non fare, in un accordo che riguarderà soltanto te e l'altro.

Sì, sarebbe meglio che la smettessero con la battuta sul fidanzato, ma oggi usa farla anche ai bimbi della scuola materna, quindi non devi stupirti.....
Prova a dire che lo vuoi ricchissimo, così cominceranno a considerare la tua avidità e il tuo essere venale e sposterai la loro attenzione...

Purtroppo succede, a causa della poca visibilità, che chi è in grado di ascoltare, non è in grado di capire.
In questo modo, anche l'amico più caro, diventa inadatto.

Dare delle spiegazioni al ragazzo con cui esci, può essere opportuno nel momento in cui, il legame si rivela importante, per entrambi.
E' una questione di onestà e correttezza.
Metti in conto che l'altro può andarsene.
Metti in conto che più rimanderai i chiarimenti, più diventerà doloroso per entrambi.
Metti in conto che l'altro potrà non capire.

Spero davvero che il futuro per te, sia più semplice e più soddisfacente di quanto ora lo immagini.

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