Ciao da Trinny

Le matricole qui dentro. Presentatevi!
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Trinny
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Ciao da Trinny

Messaggio da Trinny »

Ciao a tutti. Mi sono iscritta per dirvi che vi ho linkati su un blog nei commenti relativi ad un articolo su tematiche sessuali. Si tratta di un blog cattolico e si tratta di un articolo sulla specificità umana (autore: Law).
Conducendo ricerche per mio conto sono "incappata" nel vostro mondo che non conoscevo, ho quindi ritenuto di linkarvi all'articolo degli amici di Crocevia, nel quale per la verità - potrete immaginare - si discuteva di "problematica" opposta alla vostra, dato che il mondo in cui viviamo è ipersessualizzato. Crocevia http://pellegrininellaverita.com/ è un blog che viene utilizzato praticamente con modalità di forum, nel senso che si parte da un articolo (attualità, filosofia, teologia, ecc.) e si sviluppa una discussione.

Dunque...dicevo, vi ho letti per qualche giorno e poi vi ho descritti a modo mio in un commento. Se volete leggerlo ed eventualmente apportare specificazioni, siete liberi di farlo (non sono necessarie iscrizioni)
Ecco il link in cui siete nominati http://pellegrininellaverita.com/2014/0 ... mment-7751
Ho pensato di avvertirvi sia perché ho visto che tra gli scopi del vostro movimento c'è la Visibilità sia perché potreste voler dire la vostra sul commento su di voi oppure su ciò di cui si parla nell'articolo principale.
Per quanto riguarda le mie prime impressioni sull'orientamento asessuale, direi che mi riesce un pò difficile, per mia forma mentis, comprendere la necessità di "raggruppamento per frequenza sessuale o per qualche variante di attrazione fisica/psicologica" . In questo senso: la mia considerazione va prima di tutto alla persona. Poi sulle questioni sessuali "ci si mette d'accordo" (in base a molti criteri, religione compresa) come per QUALSIASI altra questione di coppia e di convivenza. Porre l'accento su un unico aspetto (sessuale/asessuale) potrebbe anche andare, secondo me, nella direzione di rafforzare l'idea che l'aspetto sessuale è preponderante (e questa idea è quella di coloro che voi definite "sessuali" e/o propria della società centrata sul sesso in generale).

ANCHE SE....poi, leggendovi più a fondo, ho compreso una cosa: siete mediamente molto giovani e siete quindi cresciuti in condizioni sociali diverse dalle mie. Queste condizioni/ambienti vi impongono in qualche modo di DIFENDERE la vostra posizione di orientamento sessuale.
Avendo io compiuto i 40, nella mia adolescenza (quindi circa 30 anni fa) gli/le outsider nel mio ambiente erano quelle/i che avevano atteggiamenti e comportamenti sessuali troppo liberi, troppo frequenti, troppo facili. Non venivano giudicati/e male, ma nemmeno bene. Già allora non c'era più "sessuofobia"...però quelli che descrivete voi oggi come vostri amici o compagni "sessuali" ...quando ero "piccola" io erano gente poco seria, carente di educazione nel senso buono del termine, gente che non rispettava sè stessa né gli altri, oppure gente che si dava "a tutti" in modo stupido e inconsapevole, insomma un pochino "disperati" lo erano....
Mentre la maggior parte delle mie compagne, amiche, amici (me compresa - quindi un sacco di gente!) credo che oggi forse voi le/li definireste "asessuali" o forse con l'altra definizione che ho visto qui di demi-sessuali.

Oggi sembra essersi ribaltata la situazione. E ciò che descrivete sui "sessuali" nei vostri racconti l'ho visto ovviamente anch'io accadere da più grandicella in ambienti adulti, di amicizie e professionali. Devo dire però che qualche anno fa certa "ipersessualità", che voi chiamate "sessualità", ancora si ascriveva ad ambienti più popolari (diciamo volgarotti) e un pò meno a gente "acculturata". Vivendo nel mondo pure io e con gente di diversa estrazione sociale conoscevo e conosco quindi un certo modo di comportarsi ipersessualizzato... Quello che non conoscevo erano esperienze dirette vissute e raccontate da chi oggi ha 18 o 20 o 25 anni!
E, per usare la famigerata categoria normalità/anormalità, ho avuto la forte impressione dai vostri racconti che ciò che ieri era "anormale" voi oggi lo chiamate "normale" e viceversa.
(Più di una volta ho letto nel forum "ci sono molti asessuali ma ancora non lo riconoscono, non lo sanno". Beh, sarò una vecchiaccia :mrgreen: ma io direi piuttosto "se uno è sessodipendente, costantemente eccitato, con l'idea fissa, deve consultare un medico e farsi curare al più presto prima di aggravarsi". Se poi andate sul link, uno dei responsabili del blog l'ha liquidata in poche parole: "l’attività sessuale è una necessità della specie e non dell’individuo: cioè non si nega niente alla natura umana di un individuo il fatto che non senta il bisogno di praticare queste attività" ).

Non fraintendetemi: non la considero una questione meramente psicologica o di opinioni. Anzi. La considero una questione fisica-fisiologica. Come quando, fin dall'infanzia, ti propinassero ogni giorno minestrina col formaggino. Hai due strade principali: amerai alla follìa tutta la vita la minestrina formaggina oppure odierai (fisicamente!) tutta la vita ogni forma di minestrina formaggina. Terza strada: indifferenza (fisica) alla minestrina che puoi comunque mangiare per far piacere alla suocera. Quarta strada, più difficile: intraprendi una strada di ricerca, che durerà tutta la vita, sull'importanza o non importanza della minestrina.

Insomma, così a occhio e croce, l'asessualità mi sembra una prospettiva molto attuale, attualissima, modernissima....nata (forse) principalmente perché in un mondo malato di sesso, se qualcuno fa un passo indietro (o anche due) appare subito "di un qualche altro orientamento". Laddove qualche anno fa le "caratteristiche di frequenza e/o attrazioni sessuali" erano visti più come una componente della persona, una delle tante componenti, non tale da doverla minuziosamente categorizzare o porsi il problema preventivo quando si allaccia una relazione. Io ancora oggi la vedo così e quasi mi stupivo che fosse necessaria per voi una "categoria per difendersi".
(Chi non ha mai sentito gente over 40 lamentarsi della moglie o del marito "insufficienti"? È quasi un classico delle conversazioni! Di gente non molto raffinata, certo. Quello che invece non era un classico e comincia ad esserlo oggi, già da qualche anno, è pensare di accoppiarsi/separarsi sulla base dell'andamento sessuale. Da qui la necessità, a mio parere, di "dichiararsi" come fate voi.
......Magari un domani l'alimentazione diventerà il fatto più importante nelle relazioni e allora le coppie si faranno o disferanno sulla base di quello. A me, già oggi, una persona che non mangiasse sano ed equilibrato non mi piace tanto....uhm... Forse tra qualche anno metto su un forum! Scherzoo!)

Detto questo, GRAZIE a voi per raccontare in rete le vostre esperienze. Potete essere davvero utili a molte persone, al di là dell'orientamento sessuale.
Dopo repressione sessuale, dopo liberazione sessuale, dopo TUTTO e dopo anche l'asessualità.... speriamo di andare, come specie umana, nella direzione dell'accettazione di qualsiasi persona come INTERA.
Finché non ci si accetta e non si accettano gli altri, secondo me non ci possono essere nemmeno scelte libere, consapevoli, ragionate, decise, progettuali. Senza accettazione reale di sè e degli altri molte delle nostre decisioni purtroppo possono provenire da pura reazione contraria (automatica) alle mode del mondo oppure da rassegnazione disperata all'andazzo del mondo. O ancora, da omologazione (felice ma acritica) ai modelli correnti.
Dunque grazie a voi che fate presente anche questo pezzo di umanità.

Trinny - Trinity

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SilverKitsune
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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da SilverKitsune »

Innanzitutto benvenuta, e ti faccio i miei complimenti per aver ricercato e studiato prima di esprimere un'opinione su una cosa come l'asessualità, che di primo acchitto può sembrare difficile da comprendere :)

In secundis (e buona parte di questo post la ribadirò anche nel commento sul tuo blog), lasciami specificare: quel che hai detto sugli asessuali che fanno sesso coi partner è vero, ma non per TUTTI gli asessuali. Ce ne sono altri (come me) che non vogliono proprio avvicinarsi a interazioni sessuali. I gradi di sopportazione delle interazioni sessuali variano da persona a persona.
Inoltre, non tutti gli asessuali hanno fatto sesso almeno una volta nella vita. C'è chi l'ha provato e chi no. Questa non è per niente una cosa "normale" (intesa come "normosessuale").

E' anche importante comprendere che quel che facciamo non lo facciamo per "partito preso" o perché vogliamo professare un culto al mondo. E allora perché è importante che le persone conoscano l'asessualità? Semplice: per evitare che gli asessuali ignari di esserlo - e ignari che l'asessualità esista - si sentano tristi, depressi ed emarginati, cose che possono benissimo succedere a CHIUNQUE viva in un contesto dove le persone sono interessate al sesso e lo reputano una parte imprescindibile dei rapporti romantici. Noi esistiamo per dire agli altri asessuali, "siamo qui, non siete soli". Esistiamo per far capire al mondo che, come l'omosessualità, l'asessualità non è una cosa sbagliata e gli asessuali non vogliono conquistare il mondo, vogliono solo vivere in pace e senza discriminazioni, senza doversi sentir dire ogni volta che del loro orientamento non si deve parlare perché "non è normale", "devono farsi curare", e "non hanno trovato la persona giusta".

E stai tranquilla che quelli che hanno fatto sesso occasionale solo per capire come la pensavano sul sesso sono veramente pochi!

Ti invito a porre domande e manifestare dubbi se qualcosa non ti è chiaro ;)
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Celeste
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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Celeste »

Ciao Trinny,
benvenuta e grazie per averci citati su un blog esterno! Come hai giustamente detto, la visibilità è uno degli obiettivi per cui lavoriamo, quindi la diffusione che hai fatto di alcune nostre discussioni è una cosa molto bella!

Sono d'accordo con te sul fatto che "non dovrebbe essere necessario" un raggruppamento degli esseri umani in diverse categorie e sottocategorie in base alle loro specificità individuali. A ben guardare, queste differenze individuali sono talmente tante che ogni singolo essere umano (ma anche essere vivente, se vogliamo) andrebbe posto in una sottocategoria di cui fa parte solo lui ;). Lo scopo non è sicuramente creare barriere tra gli uni e gli altri o trasmettere il messaggio "tu sei in quella categoria, io sono in quest'altra, stammi lontano".
Il "raggruppamento" degli asessuali, o degli asessuali "grigi", nasce dal fatto che il singolo, nel momento in cui si riconosce in una condizione "anomala", si sente spiazzato, solo, incompreso e diverso dagli altri. Per questo sente (in modo molto umano, a mio avviso!) il desiderio di trovare persone simili a sè, con cui poter parlare liberamente, in cui rispecchiarsi, con cui si sente finalmente a casa. Questa necessità però rimane un aspetto che secondo me coinvolge una piccola percentuale della sua vita sociale: continua a frequentare i suoi amici, la sua famiglia, il suo contesto sociale, la sua vita in generale non cambia.
Aven per molti eventi è un ambiente virtuale "saltuario", lo visitano di tanto in tanto, oppure lo frequentano per un certo periodo di tempo finchè ne sentono la necessità e poi lo abbandonano. Non per niente abbiamo molti iscritti ma gli utenti attivi sono molti meno! Questo ha ovviamente l'aspetto negativo che la comunità fatica a crescere, ma io ci leggo anche un aspetto positivo, ovvero che fa il suo dovere finchè serve e poi le persone, quando ri-acquistano la pace con se stesse, possono tornare alla loro vita con maggiore consapevolezza e accettazione di sè.
Quindi non cerchiamo di ghettizzarci, rimaniamo persone "intere", non focalizziamo la nostra attenzione su un unico aspetto del nostro modo di essere ;)

Non sono affatto del parere che l'asessualità sia "causata" dall'ipersessualizzazione della società moderna, mi sembrerebbe un assurdo. Le persone nascono come nascono, in qualunque epoca storica e in qualunque contesto culturale.
Certo è che siamo in un'epoca in cui chi nasce asessuale si sente particolarmente "diverso" da quello che gli sta attorno, cosa che magari 30 anni fa e nel nostro contesto culturale non succedeva (luogo, tempo e cultura vanno sempre valutati).
Quindi probabilmente non è un caso che di questo orientamento si sia cominciato a parlare solo negli ultimi anni. Se vuoi, l'ipersessualizzazione di oggi ha causato / favorito / richiesto la nascita dei gruppi di asessuali come "luogo" per trovare conforto e risposte tra simili, ma non può aver causato l'aumento delle nascite di persone asessuali. Io sono nata 35 anni fa, e posso immaginare che il mio orientamento sessuale si sia manifestato poco dopo (un decennio?) ma sicuramente c'era già, in me, da molto prima, quindi ancora nell'epoca più "casta" a cui tu fai riferimento.

Inoltre la storia non si snoda da un punto di "zero sessualità" in un crescendo verso l" 'ipersessualità". Se così fosse la presenza del sesso dovrebbe continuare ad aumentare esponenzialmente in linea retta nel tempo e allo stesso modo il numero degli asessuali dovrebbe passare da 0 a una percentuale altissima della popolazione in futuro... Non credo!
I 30 anni fa di cui parli erano magari un'epoca di maggiore morigeratezza sessuale, ma se andiamo più indietro nel tempo o prendiamo in esame altre culture ci sono state altre epoche o altre società ipersessualizzate nel passato, prima che la morale cattolica si insediasse in questa parte di mondo, per intenderci. Perchè dovremmo escludere la presenza di asessuali in altre epoche, in altre culture, nell'antica Grecia, nell'antica Roma, nell'antico Egitto, tra i Maya...? L'unica differenza è che oggi se ne parla, e se ne parla ancora molto poco, in realtà.

Per quanto riguarda il concetto di "normalità" concordo con te che sia un concetto culturale e che quello che era considerato normale 30 anni fa sia diverso da quello che è considerato normale oggi (e questo vale per moltissime questioni, non solo per quella sessuale). Però credo che il trabocchetto stia (come quasi sempre) nella confusione tra orientamento e comportamento.
Non mi fraintendere, ho visto da quanto hai scritto che hai compreso molto bene tutto il discorso e lo hai anche saputo spiegare bene agli altri utenti del tuo blog. Tuttavia ho l'impressione che in alcuni punti i due aspetti "si sovrappongano", creando un po' di incomprensione.
Tu dici che la normalità è (o dovrebbe essere) molto vicina alla demisessulità. Ovvero dici che dovrebbe essere normale avere rapporti sessuali solo con persone con cui si è stabilito un legame emotivo profondo. Ok. In questa frase, stiamo parlando di comportamento o di orientamento?
A una persona che abbia deciso di tenere una condotta di questo tipo, nulla vieta di provare attrazione sessuale per una persona che incontra sporadicamente, o che incontra spesso ma con cui ha un rapporto formale, o con cui ha un rapporto stretto ma di natura diversa... Sei d'accordo? Insomma: io posso provare attrazione sessuale per il tal barista, per un mio cliente, per il marito di mia sorella, ma non lo metto in atto.
Ciò non significa che sono demisessuale, significa solo che ho una condotta di vita che segue una certa morale che io ho scelto come più giusta per me. Anche un ipersessuale potrebbe (per assurdo) decidere di fare una scelta di vita del genere.
Vedi, io sono asessuale, il caso opposto, non provo mai attrazione sessuale, per nessuno, gli altri per me "sessualmente" sono tutti uguali (ovvero il nulla). Ma anch'io, se fossi in una relazione stabile con una persone con cui ho stabilito un profondo legame emotivo potrei avere rapporti sessuali con lui. Questo mi rende demisessuale? No allo stesso modo, perchè io continuo a non provare attrazione per lui.
Se non fossi nata asessuale non posso sapere quale sarebbe stato il mio comportamento, forse avrei comunque scelto la strada del "sesso solo con amore" oppure avrei optato per il sesso con chiunque in qualunque occasione (come giustamente dicevate, siamo nell'epoca in cui si può e in cui ormai nessuno giudica negativamente questo comportamento). Non posso saperlo, e in ogni caso il mio comportamento avrei potuto sceglierlo, o anche cambiarlo. Il mio orientamento no.
Scusa se ho ripetuto cose che sicuramente avevi già letto, ma ci tengo davvero tanto al concetto di libero arbitrio personale, e per me ha un valore altissimo un atto dettato da una scelta consapevole, meditata, decisa in piena libertà. Ho molto rispetto di chi si comporta in un certo modo non perchè "obbligato" ma perchè dopo aver vagliato tutte le possibilità e aver valutato cosa è meglio per lui sceglie una certa linea, la adotta e la rispetta.
Sovrapporre orientamento e comportamento spoglia il secondo di tutto il suo valore, e mi dispiace che succeda.

Spero di rileggerti ancora!
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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Bakeneko »

Benvenuta anche da parte mia! Non sai quanto sia bello leggere ogni tanto l’opinione di qualcuno che si è informato prima di metter giù sentenze a caso.
Da quello che ho capito, tu hai notato molti giovanissimi che si definiscono asessuali e hai analizzato la questione dal punto di vista sociale attuale, confrontandola con quella passata (correggimi se sbaglio): il che ti ha portato a pensare che l’asessualità potrebbe essere una risposta psicologica naturale alla società ipersessualizzata di oggi. In realtà, secondo me, il contesto forumistico è limitativo, quindi prendendo come base l’età delle persone del forum si rischia di fare una valutazione parziale . Ho visto una bellissima intervista inglese in cui una signora di 82 anni si dichiarava asessuale da sempre. Abbiamo anche asessuali trentenni, quarantenni, cinquantenni, ecc. Non tutti hanno la possibilità e l'interesse di frequentare il forum per le ragioni più disparate.

Detto questo, rinnovo il benvenuto. A rileggerci. :)
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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Trinny »

Ciao Silver
Ciao Celeste
Ciao Bakeneko
Grazie per il benvenuto! E grazie per la visita su Crocevia che è appunto un crocevia, fondato da cattolici ma aperto a tutti per confrontarsi e conoscersi.

Tutti e tre mi avete fornito spunti per ulteriore approfondimento. Parto da Silver perché in questo momento non ho molto tempo per stare on line. Poi torno prossimamente per rispondere a Celeste e Bakeneko.

Sì, avevo letto che alcuni asessuali non sopportano interazioni sessuali, ma l'avevo intesa come un'eccezione alla definizione purista di asessuale. Ho compreso che ci sono molte sfumature e molti modi di essere che ricadono nell'asessualità, tuttavia nel blog ho tentato di fare una sintesi generale e ti ringrazio Silver di aver specificato!
A questo proposito, approfitto per approfondire. Quello che avevo inteso io come punto fondamentale era l'INDIFFERENZA al sesso. Dunque, nella mia visione, dicevo "se uno è indifferente vuol dire che può farlo/non farlo e rimane indifferente. Il che significa che esercitando attività sessuale rimane in qualche modo neutrale. Come quando si mangia il tofu :wink: ok non sa di niente ma stasera in frigo c'è quello, pazienza, per stasera passi"
In altre parole, mi pareva che la sopportazione fosse la discriminante per distinguere l'asessualità dall'avversione sessuale - da come avevo capito io.
E infatti la mia prima domanda è questa. Se uno "non sopporta"....non è "avversione"? Come fate a distinguere le due situazioni? Ci sono concetti che non ho colto? Grazie.

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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Trinny »

P.s. ti confermo il concetto di "normalità" così come spiegato da Simon a seguito del tuo intervento sul blog. Quindi non normalità statistica. Normalità del comportamento e/o orientamento in sè stessi.

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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Celeste »

Trinny ha scritto: E infatti la mia prima domanda è questa. Se uno "non sopporta"....non è "avversione"? Come fate a distinguere le due situazioni? Ci sono concetti che non ho colto? Grazie.
Puoi trovare una risposta in questa discussione :)

Asessuale è solo colui che non prova attrazione sessuale, a partire da questo (che è comune a tutti gli asessuali) si dipanano poi una miriade di possibili posizioni personali:
- relativamente al sesso in sè (opinione generale)
- relativamente al "sesso fatto in prima persona" (posso avere una buona opinione del sesso in generale ma provare fastidio se sono io a doverlo fare ecc...)
- e infine relativamente al "comportamento reale" (posso pensarne male in generale, essere infastidito/a all'idea di farlo ma comunque accettarlo in determinate condizioni ecc....)

In base a come si incroceranno in ognuno di noi questi diversi parametri, avrai tutti asessuali ma che la pensano / si comportano in modo diverso, e magari completamente opposto :wink:

Sempre in quella discussione, oltre alla spiegazione di tutte le possibilità trovi anche vari interventi in cui gli utenti hanno descritto le proprie posizioni e che possono darti un'idea della variabilità che esiste in merito!
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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Trinny »

Citazione Celeste:
Tu dici che la normalità è (o dovrebbe essere) molto vicina alla demisessulità. Ovvero dici che dovrebbe essere normale avere rapporti sessuali solo con persone con cui si è stabilito un legame emotivo profondo. Ok. In questa frase, stiamo parlando di comportamento o di orientamento?
(Intanto grazie per la discussione che mi indichi da leggere. Mi ci vorrà un pò di tempo.
Al momento ti rispondo quindi senza averla ancora letta.)


Giusto. Ecco il punto. Che in realtà va a toccare molto più di quello di cui stiamo discutendo noi. Ovvero: qual è la natura umana? Qual è la natura umana più autentica e non deformata (da vari fattori)?
Qua si va sui massimi sistemi, anche sulle religioni, e ci vorrebbe un convegno, intere enciclopedie di varie scienze, ecc. altro che qualche commento su blog e forum.
Comunque, si fa quel che si può :)
Comportamento/orientamento: temo che su questa distinzione ci sia un'ampia zona grigia. Senza negare che c'è indubbiamente orientamento E comportamento, poi esistono zone insondabili o poco verificabili. O poco praticate - quindi poco conosciute.
Ad esempio: certe discipline orientali, filosofico-religiose, tramite il "comportamento" (leggi tecniche corporee) vanno ad influire così tanto sul corpo/psiche da determinare in tutto e per tutto un "orientamento" o perlomeno, se tu non fossi d'accordo, una "seconda natura" indistinguibile dalla "prima natura" - tanto è forte ed instaurata. Questo non nega l'esistenza di un orientamento asessuale/sessuale, tuttavia li vede in modo molto più dinamico e interagente con molti fattori contingenti.
(Io stessa, come tutti, potrei non distinguere fino in fondo la mia natura "vera" dall'essere nata italiana, occidentale e cattolica - scelta poi confermata con profondo studio, ricerca, esperienza. E per rispondere alla tua domanda quotata, io e la maggioranza delle mie amiche adolescenti del mio ambiente di allora non avremmo mai concepito/desiderato relazioni sessuali senza conoscenza profonda. Noi LO SENTIVAMO COME NATURALE. Come per noi era naturale eventualmente "flirtare" con qualcuno in modo cosiddetto platonico. Ma arrivare davvero "al sodo" era infrequente per la maggior parte di noi. Era cattolicesimo inconsapevole? Era educazione? Era demisessualità? Boh, difficile distinguere con certezza. Attrazione sessuale verso chiunque? Ecco quella davvero è una cosa che io percepisco molto attuale, molto moderna. Eravamo forse noi ragazzine continuamente eccitate/attratte da molti e non lo capivamo? Non credo, dai! Eravamo tutte demisessuali? Se oggi si chiama così, vuol dire che oggi i demisessuali sono stati "soppiantati" da altra tendenza culturale ma non naturale. E si potrebbe teorizzare che la natura umana sia in realtà più demisessuale che sessuale. In teoria lo predicano anche millenarie religioni e tradizioni)

Altra componente. Da appassionata di tematiche su corpo e corporeità, posso tranquillamente affermare, ad esempio, che il modo di toccare il bimbo (non sessualmente eh!) dei genitori fin dalla nascita determina poi diversi modi essere. Significa che: il COMPORTAMENTO dei genitori determina così tanto e così intensamente nell'ORIENTAMENTO del bambino che poi è difficile distinguere "natura innata" da "natura acquisita".
Questo comunque non nega l'asessualità. Anzi può pure negare la "sessualità" se uno vuole vederla da un altro lato, cioè: una società ipersessualizzata determina giocoforza bambini che fin dalla culla sono "trattati" come "oggetti sessualizzati" prima ancora di "persone intere e sacre" - dunque addirittura la mia "scoperta" che esistete voi asessuali potrebbe darmi un'indicazione in più sulla validità delle mie personali teorie sui modelli di interazione/conoscenza corporea.
(Nota bene: le mie "teorie" non sono fisse ed immutabili, sono sempre aperte a nuove scoperte ed integrazioni, QUINDI se uno mi dice "IO SONO COSÌ ", fosse anche uno solo sulla Terra, io accetto che È COSÌ e che Dio l'ha mandato così per contribuire al mondo - da lì io prendo atto che c'è e lo integro alle mie conoscenze).

Lasciami poi ribattere un attimo sulla morale cattolica che in realtà è morale puritana, introdotta in Europa dalla dottrina protestante. Lo so che ha invaso così tanto usi e costumi da aver determinato alla fine anche le scelte cattoliche (dottrinali o pastorali? mah) - ma fatto sta che la distinzione "anima pura - corpo sporco" (anzi proprio la divisione corpo-anima) è totalmente e definitivamente puritana/protestante/calvinista, ecc. Gli studiosi concordano.
(Ad esempio sul "nostro" blog ogni tanto intervengono personaggi ai quali rispondiamo "tu non sei cattolico, sei protestante!!" e partono discussioni infuocate)
C'è poi tutta una problematica di correnti (sette) cattoliche che nei fatti nella storia hanno determinato andamenti molto influenti nella società cattolica, ma che cattolicesimo non erano. Però poi alla fine la visione che si ha dei cattolici e del cattolicesimo "applicato", è vero, non è bellissima (a dir poco). Lo capisco e lo comprendo. I cattolici non possono essere "migliori" solo perché "si dicono cattolici". La dottrina (vera) cattolica dice (documenti alla mano) che un ateo che si comportasse meglio di un cattolico - lui si salva ed il cattolico sedicente no.

Ecco...così la mia propensione ad andare OT si è rivelata ancora una volta!

Ok. Vi lascio se vi può interessare un documento di una paleografa (roba di ricerca storica scientifica) dove si può leggere della corporeità medievale e di varie componenti che con quella corporeità (abbastanza asessuale?) si sono fuse e incrociate.
http://ilpalazzodisichelgaita.wordpress ... e-e-terme/
Può essere comunque utile nello studio di una corporeità nella storia che non ha nulla a che fare nemmeno con certe (finte) "ricostruzioni" cinematografiche.

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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Trinny »

Sempre @Celeste.
D'accordissimo. È la libera scelta che fa la differenza.


Riprendendo le tue parole, nel tuo caso, il "sesso con amore/per amore" tu lo puoi scegliere comunque? Giusto?
Ok non sei attratta da nessuno. Non lo sarai mai. Ma lo puoi fare all'interno di una relazione in cui ci sia amore?
Mi dici di sì, se c'è legame profondo. Cioè DECIDI che dato che ami una persona, lo fai. Un pò come preparare un piatto con le cipolle che non ti piacciono, giusto perché il tuo amato compagno ama le cipolle. È una propensione ad "andare verso l'altro", andargli incontro.
(scusate i miei esempi ma sono appassionata pure di cucina).

Nonostante le mie obiezioni (perdonatemi) sto capendo comunque il vostro "status" sempre meglio: tu Celeste mi dici che io, ad esempio, mi sento comunque attratta fisicamente dagli uomini e, se anche scelgo di "farlo un pò dopo o dopo il matrimonio" oppure se "lo faccio con grande soddisfazione solo dopo profonda conoscenza" - ciò non significa che non potevo farlo anche prima con minima e solo genitale stupida soddisfazione oppure anche con un minimo sopportabile fastidio.
E mi stai dicendo che se io su 10 uomini ne scelgo spontaneamente 1 o 2 al massimo e gli altri non mi attraggono per niente, mi rimangono comunque 2 uomini dai quali sono attratta fisicamente. Ho capito, giusto?

Il mio essere cattolica, convinta profondamente - e ti sembrerà una strana visuale - comunque mi consente anche, volendo, di scegliere tra gli altri 8 uomini e di instaurare un rapporto d'amore col quale contribuire alla costruzione di un mondo migliore, imparando ad amarci in diversi sensi (non certo solo sessualmente) e anche riversando all'esterno della coppia il nostro amore per aiutare gli altri.
Qua entra appunto il concetto d'amore cristiano-cattolico che non corrisponde all'innamoramento né all'amore romantico. L'amore cristiano "si costruisce".
Anche con la volontà, la scelta deliberata. Insomma siamo un unicum indistricabile di anima e corpo - e non conta solo il corpo fisico strettamente considerato.
Anima, corpo, intelletto, cuore, ragione: tutto insieme come da insegnamento cristiano (che poi nei fatti la maggioranza di chi si proclama cattolico non faccia niente di tutto questo o non ci provi nemmeno.... è un altro paio di maniche).

Comprendo comunque che entrare in questa ottica (che può apparire innaturale) non è facilissimo. È come la meditazione buddista. Non è che sia facile né naturale mettersi a meditare con tutte le regole annesse e connesse, ma quando arrivi a certi livelli di meditazione comprendi una naturalità diversa e profonda - che a tanti pare artificiale.

Tutto questo ragionamento per dire che cosa? Che in realtà io posso fare una scelta e tu puoi fare una scelta. Tutti alla fine scegliamo, anche con la ragione, al di là dell'orientamento sessuale di partenza.
Certo poi i limiti della scelta sono variabili e personali perché comunque c'è una natura di partenza di cui tenere conto. Corretto?

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Re: Ciao da Trinny

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@Bakeneko
Sì, in realtà la mia prima impressione è stata che l'asessualità fosse un fenomeno giovanile attuale (autentico e fisico, non psicologico) - in due sensi:
1) una certa reazione all'ipersessualità vissuta e respirata ovunque, in un modo che io non posso lontanamente immaginare - perché l'ho visto da grande e non da bambina.
2) una vostra mancata consapevolezza che "non sentire bisogni sessuali" potesse esistere da sempre ma che non fosse così importante rilevarlo. E non lo era perché fino a "ieri l'altro" ci si doveva occupare solo di lavorare e mangiare. Non c'era tempo per considerare altro. E in molte zone del mondo ancora oggi non c'è il tempo materiale per occuparsene.

Per quanto riguarda vecchiette arzille disinteressate a sposarsi in tempi passati, certo ne conosco anch'io :!:
Stabilire il perché non è possibile ma si può pensare che ci fosse anche il motivo "asessuale".
Anche se poi....tanti anni fa non importava a nessuno se ad una donna importava o no fare sesso: doveva fare i figli e punto. Non andavano per il sottile.

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Trinny
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Re: Ciao da Trinny

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@danyfantasy
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Asphyxia
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Re: Ciao da Trinny

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Celeste
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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Celeste »

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Nè più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.

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Re: Ciao da Trinny

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Bakeneko
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Re: Ciao da Trinny

Messaggio da Bakeneko »

Trinny ha scritto:@Bakeneko
Sì, in realtà la mia prima impressione è stata che l'asessualità fosse un fenomeno giovanile attuale (autentico e fisico, non psicologico) - in due sensi:
1) una certa reazione all'ipersessualità vissuta e respirata ovunque, in un modo che io non posso lontanamente immaginare - perché l'ho visto da grande e non da bambina.
2) una vostra mancata consapevolezza che "non sentire bisogni sessuali" potesse esistere da sempre ma che non fosse così importante rilevarlo. E non lo era perché fino a "ieri l'altro" ci si doveva occupare solo di lavorare e mangiare. Non c'era tempo per considerare altro. E in molte zone del mondo ancora oggi non c'è il tempo materiale per occuparsene.

Per quanto riguarda vecchiette arzille disinteressate a sposarsi in tempi passati, certo ne conosco anch'io :!:
Stabilire il perché non è possibile ma si può pensare che ci fosse anche il motivo "asessuale".
Anche se poi....tanti anni fa non importava a nessuno se ad una donna importava o no fare sesso: doveva fare i figli e punto. Non andavano per il sottile.
Mi trovo d'accordo con il tuo 2° punto e a questo proposito ti porto la mia esperienza personale.
Io non ho mai provato attrazione sessuale per nessuno, ma pensavo che anche tutti gli altri si sentissero come me e dato che loro prima o poi finivano per fare sesso, pensavo che sarebbe automaticamente successo anche a me "perché è così che si fa". Invece non è mai successo niente e da quando ho scoperto che quello che io sentivo di essere non era lo stesso per tutti e che si parlava appunto di asessualità, mi sono sentit* finalmente in pace con il mondo. Sì, perché prima di prende consapevolezza mi sforzavo di avere certi pensieri che sembrano essere comuni agli altri, ma anche il solo pensiero di baciare sulla bocca qualcuno mi mette un po' di schifo. (Tra parentesi: io oltre che asessuale, ho anche una certa repulsione per i fluidi corporei - quindi non provo attrazione sessuale e mi dà fastidio entrare in contatto con saliva e altri fluidi. Il dover fare l'amore -anche una sola volta nella vita- con un partner per farlo felice, mi risulterebbe davvero difficilissimo).
--- --- ---
Sto leggendo con interesse anche il link al documento della paleografa che hai proposto. :wink:
Quando si dice che fino al XV secolo nelle ”stufe” donne e uomini entravano nudi nella stessa stanza e non succedeva nulla, ecco, quella sì era un’abitudine sociale! Probabilmente tra quei uomini e donne, qualcuno vedeva una persona che soddisfaceva i suoi gusti e tra sé si faceva qualche pensierino erotico pur non potendo metterlo in pratica perché non era consentito dalla società; comunque l'attrazione sessuale c'era. Totalmente diversa è l’asessualità: se metti davanti a un asessuale una persona nuda o vestita che sia, per quanto possa essere esteticamente bella, i pensieri tipici saranno simili a quelli che qualcuno potrebbe avere davanti un’opera d’arte. Non c’è alcun desiderio sessuale connesso.

Penso che la cosa più difficile sia proprio dare una descrizione di attrazione e desiderio sessuale: tempo fa leggevo il commento di una persona non-asessuale nel forum inglese che spiegava la cosa con una metafora: per lui l'attrazione sessuale era come l'olfatto, sempre presente, costantemente in grado di fargli capire se un cibo era di suo gradimento o no, ma solo quando l'olfatto era accompagnato dalla fame (cioè dal desiderio sessuale) subentrava la voglia di mangiare (cioè di fare sesso). Restando ancorati alla metafora, si può dire che gli asessuali non hanno l’olfatto e che i sessuali hanno sempre l’olfatto, ma ciò non significa che vogliono mangiarsi ogni cosa che vedono in giro, perché la voglia di mangiare scatta solo con la fame.
53x+m³=Ø

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