La bifobia

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The Wayward Fox
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La bifobia

Messaggio da The Wayward Fox »

“Bifobia” è il termine con il quale si indica il comportamento discriminatorio nei confronti di coloro che sperimentano attrazione, romantica e/o sessuale, nei confronti di più di un genere. Negare l’esistenza della bisessualità basandosi sull'errato assioma secondo il quale le persone siano esclusivamente eterosessuali od omosessuali, invalidare l'identità altrui, affermare che in realtà siano tutti bisessuali e che “si scelga” un solo genere durante l’adolescenza sono classici esempi di bifobia.
In un contesto bifobico instaurare relazioni con persone di genere diverso è percepito come ingordigia e bramosia di promiscuità; le donne sono etichettate come etero che desiderano rendersi più interessanti, gli uomini come gay timorosi di rivelarsi al mondo. I media non aiutano: molte celebrità bisessuali sono descritte come etero o gay a seconda del genere del partner. Nella finzione televisiva, i personaggi bisessuali maschili sono pressoché inesistenti, mentre quelli femminili seguono gli stereotipi della promiscuità e dell’infedeltà. Inutile menzionare identità fuori dal binarismo di genere, poi, su quel fronte dire che siamo carenti è un eufemismo.
Come è noto, mi identifico come panromantic*, seppure mi sia capitato, occasionalmente, di descrivermi come bisessuale in quanto termine di immediata comprensione. Ne ho sentite di cotte e di crude, credetemi. Paradossalmente, ho riscontrato più pregiudizi da parte delle persone omosessuali rispetto a quelle etero. Forse dipende dal fatto che un omosessuale, crescendo in una società eteronormativa, scambi per bisessualità quello stadio di disorientamento che può presentarsi durante l’adolescenza, quando si è ancora confusi sulla propria sessualità. Il brutto è che ho sentito fare affermazioni bifobiche all'interno di ambienti di supporto per persone LGBT, nei quali, al contrario, avevo sperato di incontrare individui con cui condividere esperienze.
Voi cosa ne pensate? Conoscete persone che rispecchiano gli stereotipi o persone che non lo fanno? Avete mai ascoltato affermazioni bifobiche? Perché, secondo voi, è difficile accettare che ci siano individui che non badano al genere del proprio partner?

N. B. Ho usato la parola “bisessuale” come termine ombrello per tutte le identità (pansessuale, queer, ecc.) che implichino attrazione nei confronti di più di un genere.
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Caos
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Re: La bifobia

Messaggio da Caos »

Purtroppo, ne ho sentite di tutti i colori anche io e spesso proprio da persone appartenenti alla comunità LGT, dal più innocuo "Vedo che finalmente hai deciso da che parte stare" a cose meno piacevoli...questa è una news fresca fresca, un mio compagno di corso è stato mollato e la sua ex ha iniziato ad uscire con un'altra ragazza, non vi dico il polverone che si è sollevato....un'assurdità davvero, da un lato lui si sente più "umiliato" perché non è un uomo ad avergli soffiato la ragazza ed è preso in giro da tutti, dall'altro a questa qui ne raccontano dietro di ogni :roll:
Onestamente non ho mai capito dove stia la difficoltà nel capire che esiste anche chi prova attrazione per più generi.
Per quanto riguarda i media, un po' di personaggi capita di trovarne, anche se non sempre vengono trattati nel modo giusto o interpretati nel modo giusto dagli spettatori, vedasi il Capitano Jack Harkness di Doctor Who od Oberyn Martell di GoT, ho sentito un sacco di gente chiamarli "mezzi gay" o "pervertiti".....in compenso di Ellaria Sand, compagna di Oberyn e bisessuale anche lei, nessuno si è mai lamentato -.-"
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Celeste
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Re: La bifobia

Messaggio da Celeste »

Sinceramente non avevo mai sentito parlare di bifobia.
In ambienti etero "conservatori", immagino che non vi sia posta particolare attenzione perchè rientra nella più generale non etero-fobia, ovvero chi concepisce quello etero come unico orientamento sessuale accettabile rifiuta ogni altra opzione tout court, senza fare distinzioni.
Mi stupisce di più che sia presente in ambienti omo, più che altro perchè all'interno dei gruppi di aggregazione (es arcigay e simili) capita che siano presenti anche persone bisex, persone con cui ci si relaziona e con cui si condividono esperienze, per cui non rappresentano realtà così "lontane" e sconosciute da giustificare l'esistenza di pregiudizi.
Che si riconduca questo orientamento a un'indecisione prima di capire da chi si è attratti mi sembra un po' stupido, nel senso che l'attrazione è un fatto immediato, non c'è nulla da capire.
Comunque confermo che nell'immaginario comune più diffuso una donna (cisgender) che si definisca bisex viene considerata promiscua e leggera, mentre l'opzione di un uomo bisex non viene neanche presa in considerazione. O meglio, in quel caso l'uomo verrebbe immediatamente classificato come omosessuale.
Paradossalmente forse verrebbe compreso di più se fosse diffusa la conoscenza delle identità non binarie (come se il fatto di non identificarsi specificamente nè solo come uomo nè solo come donna rendesse più comprensibile un orientamento non unidirezionale, cosa che comunque -a mio avviso- sarebbe un altro stereotipo infondato)

Per come la vedo io, una persona con orientamento bi- (o pan-) non è necessariamente una persona promiscua, che sia attratta da tutti o disponibile ad avere relazioni/rapporti con tutti. Penso semplicemente che sia qualcuno che si sente attratto (sessualmente o romanticamente) da qualcun altro come persona, indipendentemente dal genere di quest'ultima. Anzi, non è neanche detto che trovi un potenziale partner di suo gradimento più facilmente di qualcuno totalmente etero o totalmente omo.
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The Wayward Fox
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Re: La bifobia

Messaggio da The Wayward Fox »

Quanto hai espresso, Celeste, mi descrive perfettamente! Pensa che io ho il problema contrario: ho difficoltà a comprendere come faccia l'attrazione a essere limitata a un genere solo. Per me non cambia nulla: non mi interessa come sia fatto il corpo né come si identifichi la persona in questione. È probabile che la mia demisessualità giochi il suo ruolo nella faccenda, certo... sicuramente non vado in giro a dire che in realtà siano tutti bisessuali che si limitano consciamente a un genere soltanto, reprimendosi verso il resto! Ognuno è fatto a modo suo, sarebbe sciocco arrogarsi la pretesa di sapere come un altro viva l'attrazione.
Caos, hai perfettamente ragione! Jack Harkness e Oberyn Martell sono rari esempi di personaggi maschili bisessuali. È indicativo il fatto che a rimanere nella mente dello spettatore siano più le loro relazioni omosessuali che eterosessuali, in effetti. Un peccato, poi, che entrambi rispecchino lo stereotipo del bisessuale promiscuo... a tal proposito mi è piaciuto come hanno gestito il personaggio di Sara Lance in Arrow!
Riguardo a quanto affermavi su Ellaria Sand, non è raro che lesbismo e bisessualità femminile siano percepite, da un certo numero di persone, come un prodotto a loro uso e consumo. Conosco gente che si identifica così e si è sentita avanzare proposte di menagé-à-trois nella vita reale, tutto a causa di questi orrendi stereotipi.
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SilverKitsune
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Re: La bifobia

Messaggio da SilverKitsune »

Io ho un amico bisessuale che ha 21 anni e ha ancora paura a fare coming out in famiglia, e solo alcuni suoi amici sanno del suo orientamento. Per le questioni di genere non ne parliamo (è anche abbastanza queer sotto quell'aspetto, sebbene si presenti e identifichi come maschio nella vita di tutti i giorni).
Ora non so se è la bisessualità in sé a creare problemi, o la "componente gay" della bisessualità... io ho sempre pensato che fosse tale componente a far storcere il naso ai più eteronormativi, ma evidentemente mi sbagliavo, visto che pure i gay discriminano i bisessuali alle volte (perché?!?) :|
Sinceramente lo trovo molto ipocrita, soprattutto da parte degli omosessuali: se essere etero va bene ed essere gay va bene, che c'è di strano nell'essere entrambe le cose contemporaneamente?
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Chiara78
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Re: La bifobia

Messaggio da Chiara78 »

Eh, no, si deve per forza scegliere, se scegli sei subito etichettato ed inglobato nel gruppo dei tuoi simili, ma se non fai una scelta netta non possono etichettarti, classificarti, e non va bene ... la gente spesso è davvero limitata.
Ho sentito più di una volta questa "teoria" secondo la quale si nasce tutti bisex e poi dovrebbe prevalere la preferenza verso un genere o un altro; sentendola ho pensato che se anche andasse così in maniera naturale, benissimo, ma se non si sceglie un genere e quindi si è bisex va benissimo lo stesso.
Vorrei tanto che fosse più diffusa l'idea che contano la testa e il carattere della persona e il resto (orientamento sessuale, aspetto fisico, modo di vestire ecc.) fa parte del suo modo di essere e non deve diventare argomento di discriminazione.
Ti piace il modo di fare di quella persona? Benissimo, è piacevole starci assieme e questo è importante, non il suo orientamento sessuale o l'apparenza.
Non ti piace il modo di fare della persona in questione? Benissimo, non ci avere a che fare, ma non è che il suo modo di fare è sgradevole perchè quella persona ha un dato orientamento sessuale o si veste in un certo modo.
E' tanto difficile da capire? A quanto pare sì.
:cry:
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Chiara78
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Re: La bifobia

Messaggio da Chiara78 »

Non è un problema di tolleranza e non è una "fobia": il dramma è che le persone schifano il ragionamento.
E' vero, diverse persone non usano minimamente la testa e ragionano solo e soltanto per luoghi comuni, ma secondo me lo fanno proprio perchè l'intolleranza e la chiusura mentale impedisce loro di provare almeno a capire situazioni che secondo loro sono "al di fuori della norma".
:(
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Asphyxia
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Re: La bifobia

Messaggio da Asphyxia »

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Re: La bifobia

Messaggio da The Wayward Fox »

Ho sentito più di una volta questa "teoria" secondo la quale si nasce tutti bisex e poi dovrebbe prevalere la preferenza verso un genere o un altro; sentendola ho pensato che se anche andasse così in maniera naturale, benissimo, ma se non si sceglie un genere e quindi si è bisex va benissimo lo stesso.
Sai che è quello che ho sempre pensato anch'io? Insomma, a quanto ho letto la teoria freudiana della bisessualità congenita è obsoleta e poco attendibile, ma anche se fosse stata vera cosa sarebbe cambiato?
Concordo sul fatto che la mania di sistemare la gente in categorie chiuse fornisca il suo contributo. E aggiungerei un mio sospetto: credo che alcuni stereotipi negativi siano frutto delle cattive esperienze di partner accecati dalla gelosia. Ci sono persone che tengono d'occhio qualunque interazione il partner abbia con il genere di preferenza e vedono tradimenti dovunque. Non mi stupirei se alcune relazioni si fossero deteriorate per tale ragione: con questa mentalità finirai per preoccuparti di chiunque, senza tregua alcuna! Tsk, come se essere attratti solo dagli uomini, per dire, significhi che ti piacciano tutti gli uomini, nessuno escluso =_=
Kit, io penso che siano sì le relazioni omosessuali che può implicare la bisessualità a non piacere a chi accetta solo l'eteronormatività, ma non so dirti cosa ne causi il rigetto anche da parte di alcune persone omosessuali. Forse è un po' la confusione che ho menzionato nel primo post, forse il fatto che essere bisessuali sia percepito quasi un avere il piede in due scarpe, come un non schierarsi completamente. Mah, non lo so, sinceramente la faccenda confonde anche me.
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Miskin
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Re: La bifobia

Messaggio da Miskin »

Concordo su quanto avete scritto sopra di me. Purtroppo da un lato è la dimostrazione che i pregiudizi e le chiusure mentali sono trasversali ed il fatto di far parte di un gruppo discriminato non significa essere migliori. Poi è vero che la questione è complessa, ci sono molte variabili.
Metto però ora un attimo tra parentesi questo discorso e tutti quelli da voi citati, ripeto sono pienamente concorde.
E vi parlo di persone, quelle che ho incontrato, conosciuto, quindi fuori da ogni logica e teoria astratta. Anche di me. Terra terra, dunque.
Anch'io ho passato un periodo in cui mi sono definita bisex perché sostanzialmente non capivo che diavolo potessi essere e questo era più comprensibile anche se non era vero per me. Va beh. Da asessuale ero tipo una suora (anzi un monaco perché sono un po' gender trouble) di clausura quindi non ero credibile, non facevo danno né suscitavo indignazione.
Dicevo, che al di là delle teorie varie poi si ha a che fare con le persone e sì ci sono anche atteggiamenti frivoli e superficiali che non fanno che alimentare certi stereotipi. Quindi giustamente ci saranno bisex out&proud che ne hanno le scatole piene di essere giudicate male ma ci sono anche persone confuse che non sanno cosa vogliono e va bene... finché non si ferisce. Perché molte donne lesbiche hanno avuto storie con bisex e magari dovevano tenerla nascosta perché l'altra aveva paura d'essere scoperta etc e poi si sono ritrovate abbandonate perché l'altra alla fine si è messa con un uomo, magari si è sposata e ha figliato. Pace, certo. Ma questo succede un milione di volte, da sempre. Quindi dico no agli stereotipi negativi ma capisco umanamente cosa significhi anche star dall'altra parte. La parte che non può scegliere tra una via discriminata e una via accettata. In America vige un detto "lesbiche/bisessuali fino alla laurea". Il che vuol dire: ok, finché si è giovani va bene divertirsi poi però siate serie. La maggioranza delle star che dicono di essere bisex poi spesso lo fanno più per pubblicità che altro infatti lo dicono ma poi si sposano o stanno sempre con uomini (tipo la Jolie).
Ho conosciuto lesbiche che erano da anni in ostaggio emotivo di donne sposate (quindi presumo bisex) che non avrebbero mai lasciato il marito e comunque continuavano a illuderle etc. Ho conosciuto ragazzine che giocano a fare le bisex o lesbiche perché al giorno d'oggi fa figo.
Quindi immaginate di essere una donna lesbica in un paese come il nostro in cui addirittura si è invisibili e provate a pensare a quali ansie e paure in una relazione potrebbero subentrare nel sapere che la tua compagna prova attrazione e desiderio anche per gli uomini e questa differenza c'è e rimarrà sempre tra di voi solo che tu non sarai mai un uomo. Non pensate con la testa razionale della giustizia sociale, pensate con l'ansia dello stomaco, tutto qui. Perché è così che poi vanno le cose. Di solito vanno male.
E pensate di essere una donna etero e il vostro ragazzo dice di essere bisex. Benissimo. Ma sinceramente? Potrei pure credere al fatto che potrebbe amarmi ma sul fatto che a lungo termine possa essermi fedele... decisamente no. It's human nature.
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Re: La bifobia

Messaggio da Celeste »

Miskin ha scritto:molte donne lesbiche hanno avuto storie con bisex e magari dovevano tenerla nascosta perché l'altra aveva paura d'essere scoperta etc e poi si sono ritrovate abbandonate perché l'altra alla fine si è messa con un uomo, magari si è sposata e ha figliato. Pace, certo. Ma questo succede un milione di volte, da sempre. Quindi dico no agli stereotipi negativi ma capisco umanamente cosa significhi anche star dall'altra parte. La parte che non può scegliere tra una via discriminata e una via accettata (...)
Ho conosciuto lesbiche che erano da anni in ostaggio emotivo di donne sposate (quindi presumo bisex) che non avrebbero mai lasciato il marito e comunque continuavano a illuderle etc. Ho conosciuto ragazzine che giocano a fare le bisex o lesbiche perché al giorno d'oggi fa figo.
Non faccio nessuna fatica a crederlo, che accadano cose del genere. Uomini e donne bisex che, per mancanza di sicurezza, per conformismo, per timore del giudizio, alla fine scelgano di stabilizzarsi in una situazione etero immagino ce ne siano valanghe. Del resto però immagino che ci siano anche tanti (e tante) omosex che fanno lo stesso tipo di scelta per gli stessi motivi, e allo stesso modo illudono e feriscono sia il partner ufficiale sia quello da tenere segreto per convenienza. E d'altronde non lo fanno anche gli (e le) etero?

Diciamo che l'impressione è che, dal tuo esempio (correggimi se ho interpretato male), prendendo un bisessuale che fosse esattamente 50 : 50 tra etero e omo, per questa persona sarebbe in qualche modo "indifferente" costruire una relazione duratura con una persona del suo stesso genere o dell'opposto. E quindi, se così fosse, la probabilità che scelga la soluzione etero "per comodità" sarebbe molto alta. Per cui un omosessuale che instauri una relazione con un bisex, con queste premesse, sarebbe probabilmente ad altissimo rischio delusione.
Sapendo quanto è forte la pressione sociale per l'eteronormatività non ho dubbi che casi simili ci siano.
Tuttavia il caso del bisex al 50/50 è solo un'ipotesi, ci sono bisex che hanno comunque una propensione verso l'uno o l'altro genere:

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Per quanto riguarda il fatto che oggi vada di moda soprattutto tra le giovanissime definirsi bisex perchè fa figo è verissimo. Sinceramente non so se si limitino a definirsi tali a parole o se poi lo traducano in azione, ma la vedrei una forzatura troppo grande se non ci fosse un orientamento reale alla base e fosse tutto inventato. Poi se qualcuna vuole sperimentare per carità faccia pure, ma fingere un'attrazione che non si prova la vedo dura (e questo, essendo asessuale, lo so per esperienza diretta).

Miskin ha scritto:E pensate di essere una donna etero e il vostro ragazzo dice di essere bisex. Benissimo. Ma sinceramente? Potrei pure credere al fatto che potrebbe amarmi ma sul fatto che a lungo termine possa essermi fedele... decisamente no. It's human nature.
Su questo invece dovrei dissentire... Non credo che bisex faccia necessariamente rima con infedele.
Un bisex "può" provare attrazione per tutti (uso l'espressione per tutti solo per brevità, non vogliatemene!), ma non è mica detto che la provi effettivamente per tutti quelli che incontra ;) . E anche se la provasse, può decidere di controllarla per rispetto del partner. Insomma, per me è più una questione di fiducia e affidabilità della persona.
Io, per dire, non mi fido di nessuno ( :lol: ) e penso che se uno prova attrazione e ne ha l'occasione magari resiste un tot di volte (un tot soggettivo, dipende dalla soglia di ognuno) ma la mano sul fuoco che non cederà mai non ce la metterei (It's human nature -animal nature-, su questo non si può far molto :roll: )
Però questo sinceramente lo penserei sia se avessi un partner che prova attrazione per tutti i generi sia soltanto per il mio, perchè non sono l'unica che "ce l'ha"... Capisci quel che intendo?
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Re: La bifobia

Messaggio da Miskin »

sul primo punto: il fatto è questo, possiamo tirare fuori tutte le teorie e le percentuali che vogliamo, ma le situazioni reali come detto poi hanno un andazzo standard, almeno da quel che ho potuto verificare in prima persona ma anche tramite persone che ho incontrato, insomma sarà che sono stata un po' nell'ambiente gay-lesbico (bleah :? che brutto dirla così ma spero si capisca cosa intendo cioè ho frequentato con una certa vicinanza) e insomma... le situazioni poi sono molto molto ripetitive e anche banali, non c'è tutta questa ponderazione... ma prendete una qualsiasi coppia standard che sia etero o gay o vattelapesca... le dinamiche quotidiane, i dialoghi, i litigi, i bisogni, i comportamenti, etc etc non hanno bisogno di un manuale di alta sociologia psicologica... prima sono cicip-ciciap e poi si mandato a quel paese (per usare un eufemismo) e appunto riguarda tutt*, siamo tutt* potenzialmente intolleranti, insofferenti, irritabili, vulnerabili, contraddittori*, irrazionali etc e quindi i pregiudizi sono il nostro pane quotidiano e diffido da chi si stima migliore, stimo invece chi se ne rende conto e tenta nel suo piccolo di migliorarsi

sull'ultimo: allora bisessualità non è sinonimo di infedeltà, infedeli o fedeli possono esserlo tutt* indiscriminatamente, dipende dalla persone ma vedi è come avere la consapevolezza, un tarlo, non che lui o lei possa tradirti (questo può farlo benissimo anche una persona etero o omo) ma che possa desiderare qualcosa che non dipenda da lui o lei e nemmeno da te... perché fa parte della sua natura, del suo sentire, e comunque sarà sempre così e allora sì può controllarlo o reprimerlo ma c'è anche poi la possibilità che venga fuori o forse c'è il timore... ripeto, non ragionate secondo la logica (su questo siamo d'accordo)... non so come spiegare e forse non c'entra nulla ma metti che tu da asex abbia una relazione con un sex e come è stato detto tante volte non si giunga a un compromesso soddisfacente per entrambi o forse lo si tenti anche, specie all'inizio quando si è più coinvolti dalla relazione ma beh ecco col tempo però lui potrebbe continuare a star con te perché ti vuole bene ma allo stesso tempo sentire sempre di più il desiderio di qualcosa che tu non gli puoi dare e allora si creano allontanamenti, malintesi, malumori, etc... il fatto è che lui potrebbe non tradirti ma allo stesso tempo desiderare altro e tu potresti rendertene conto e allora state male tutti e due perché tu non puoi essere diversa da ciò che sei così come pure lui e sì ci saranno coppie che hanno trovato il compromesso perfetto ma ce ne saranno tante altre che invece scoppiano... va beh, mi sono persa. comunque da quello che ho visto e vissuto io: la stragrande maggioranza delle donne che si dichiarano bisex poi finiscono per sistemarsi con un uomo o tornare etero. non voglio alimentare lo stereotipo ma capisco perfettamente il disagio che una donna lesbica possa provare nell'avere una relazione con una bisex, che poi questa lesbica non sia legittimata a trattare tutte le bisex come delle ***** va da sé, o meglio dovrebbe essere il minimo sindacale di rispetto ma anche qui: perché far finta che le cose stiano meglio di come stanno? siamo su questa terra: terra-terra. ognuna può sperare di migliorarsi per sé ma aspettarsi che tutto il mondo giri secondo pace amore armonia è illusorio.
se un uomo mi dicesse che fosse bisex io penso che farebbe fatica a reprimere l'attrazione e il desiderio nei confronti degli uomini perché credo sia troppo forte, a livello ormonale anche solo, poi boh.

infine: ok, non c'entra nulla ma ti dico solo questo io ho avuto una storia con una ragazza che si definiva bisex e prima di star con me era stata praticamente solo con donne e indovina? è tornata pienamente etero, non sto scherzando è così, poi chissà magari un giorno in futuro potrà avere la sua avventura di poco conto con una donna, ma io lo so che sarà solo un brividino, una cosa passeggera, ma seriamente starà sempre e solo con uomini e per me va bene le auguro tutta la felicità di questo mondo del resto anch'io ero in cerca della mia identità e del mio orientamento però appunto come dovrebbe vederci una lesbica dura e pura? suvvia, io la capisco, non dico di condividerla ma la capisco. perchè questo non è che uno delle decine di case che potrei citarti e non sono letteratura. sono prosa quotidiana, reale.
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Re: La bifobia

Messaggio da The Wayward Fox »

La maggioranza delle star che dicono di essere bisex poi spesso lo fanno più per pubblicità che altro infatti lo dicono ma poi si sposano o stanno sempre con uomini (tipo la Jolie).
Perdonami, Miskin, ma c'è una cosa che non capisco: perché una donna bisessuale che ha una relazione a lungo termine con un uomo è una cattiva pubblicità per la bisessualità? Perché non si sarebbe dovuta sposare, se ha incontrato una persona che ama e con la quale sta bene? Sarebbe dovuta rimanere single a vita, oppure alternare relazioni con uomini e donne per essere considerata tale?
Il problema, vedi, è proprio questo: ci si lamenta tanto dei bisessuali promiscui, ma si è disposti ad accettare soltanto la loro, di esistenza. La Jolie ha avuto eccome una relazione omosessuale, con Jenny Shimizu; ma al momento è sposata con Brad Pitt. Alan Cumming è stato sposato con Hilary Lyon, ma ora si è unito con l'artista Grant Shaffer. Perché lei sarebbe “tornata etero”? Perché lui sarebbe “diventato gay”? Perché non possono essere due persone bisessuali che hanno una relazione monogama con una persona di un dato genere, ma continuano a sperimentare attrazione nei confronti di uomini e donne? E perché quest'attrazione sarebbe più pericolosa di quella che un etero o un gay sposato continua comunque a sperimentare nei confronti del genere di preferenza? Esistono anche casi inversi, ma solitamente i media non riportano la bisessualità della stella in questione, ma la si definisce gay o etero a seconda del caso. Carrie Brownstein e Margaret Cho sono bisessuali, ma sono indicate spessissimo come lesbiche perché hanno avuto più relazioni con donne. Billie Joe Armstrong è sposato da anni con una donna, eppure è bisessuale.
L'insicurezza da parte di donne lesbiche che temono che la compagna bisessuale possa tradirle o non essere soddisfatta da loro è il motivo per il quale, secondo la testimonianza di una donna che ho letto, molti rapporti con esse si sono conclusi. La mancanza di fiducia ammazza le relazioni, lo dici anche tu. Affermava che sì, avesse sposato un uomo, ma non perché fosse “tornata etero”, bensì perché nel marito aveva riscontrato la fiducia che nelle relazioni precedenti non c'era. Io concordo con Celeste: è questione di affidabilità, non di orientamento.
Inoltre scusate la franchezza, ma questo pregiudizio esiste unicamente nei confronti di chi si definisce bisessuale. Fino a che la mia sessualità è fluida, fino a che ho sperimentato, fino a che non ci si etichetta va bene, ma poi improvvisamente compare la parola bisessuale e apriti cielo. Sicuri che non c'è neanche un filo di pregiudizio?
se un uomo mi dicesse che fosse bisex io penso che farebbe fatica a reprimere l'attrazione e il desiderio nei confronti degli uomini perché credo sia troppo forte, a livello ormonale anche solo, poi boh.
Non capisco perché quest'attrazione per gli uomini sia sempre quella che finirebbe puntualmente per trionfare. Se sono una donna bisessuale in realtà mi piacciono gli uomini, se sono un uomo bisessuale in realtà mi piacciono gli uomini. Perché?
Ci si lascia e si tradisce anche tra persone eterosessuali e omosessuali. Non comprendo perché, se dopo la nostra relazione io ne abbia una con qualcuno dal genere diverso dal tuo, io sia automaticamente meno affidabile o bruci di più rispetto a qualcuno che lo fa esattamente lo stesso, ma con una persona di genere uguale al mio.
In conclusione, stiamo dimenticando la faccenda più importante: la questione identitaria. “Bisessuale” non è soltanto l'etichetta che ti appiccicano addosso gli altri quando frequenti sia uomini che donne, ma qualcosa di assai più profondo. È una parte di te. Personalmente, a me darebbe un fastidio immenso se una persona che sapesse del mio orientamento, una volta in una relazione, mi dicesse “Vedo che hai deciso da che parte stare” o “Quindi sei diventat* gay/etero”. No! Sono rimast* quello che ero. L'unica differenza è che ora ho una relazione stabile. Ciò non cambia quello che sono a livello interiore, che rimanga con quella persona per il resto della vita oppure no.
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Re: La bifobia

Messaggio da Miskin »

Fox, condivido ciò che dici, ma appunto la domanda era secondo voi perché esiste questo pregiudizio? Dando per scontato che il pregiudizio in sé è negativo e ingiusto. Io ti ho riportato le esperienze dirette e indirette sul come si alimenta questo pregiudizio da ciò che ho visto, vissuto, sentito, non sul come eliminarlo perché quello va al di là delle mie capacità, posso far qualcosa per eliminarlo in me, ma non mi aspetto che tutta la società improvvisamente si illumini. Ho riportato i luoghi comuni delle storie comuni. Mi spiace ma non vivo circondata da persone straordinarie, impeccabili, perfette. Se sono la prima in quanto asex a sentirmi pre-giudicata come potrei stupirmi ci siano altri pregiudizi? Perché ogni cosa, come sempre, dipende da persona a persona. Ma quando ci si trova di fronte a pregiudizi che riguardano una cosiddetta categoria allora dobbiamo interrogarci sulle dinamiche comuni. C'è un andazzo medio riscontrabile in ogni dove. Il che è sempre fuorviante perché ci sono le eccezioni e perché la media non riguarda ogni singola persona ma nel complesso l'insieme.
Non so, faccio alcuni esempi.
Il primo. Io e la mia ex ci definivamo bisex, entrambe eravamo in crescita, stavamo cercando di capire e capirci, in questo non abbiamo fatto nulla di male. Poi io ho capito, anzi ho ammesso a me stessa di essere asex, lei ha capito e ha ammesso a se stessa che si sentiva attratta maggiormente dagli uomini e che la fase della sperimentazione lesbica/bisex (sue parole, non mie) poteva considerarsi conclusa. Ebbene, che c'è di male? Nulla, assolutamente. Entrambe ci siamo chiarite a noi stesse. E ciò non toglie che non sia possibile in futuro apprendere nuove interpretazioni. Ma di fatto il nostro dichiararci bisex era un momento di transizione, non un'identità precisa. Quindi ci saranno sì persone assolutamente sicure di essere bisex, ciò non toglie che come tante altre identità e orientamenti ci saranno anche persone ancora confuse, in transizione. Quindi dico solo che è importante al fine di non alimentare pregiudizi ma soprattutto di non ferire o comportarsi scorrettamente nei confronti delle altre persone, essere chiare e leali. Anche se si è confuse, si ha diritto alla confusione e gli/le altri/e hanno il diritto di scegliere se per loro va bene affrontare il percorso insieme oppure no.
Il secondo. Da asex posso scegliere se rimanere da sola, non avere relazioni di alcun tipo, se avere una relazione con un* altr* asex o se accettare compromessi con un* sessuale. Ci sarà chi prediligerà una cosa piuttosto che un'altra. Benissimo. Ognun* faccia ciò che fa sentire più a proprio agio. Io ad esempio so che vivrei male una relazione con un* sessual*, almeno al momento, non me ne sento in grado, non ne sono capace, etc. Questo vale per me, non significa che abbia dei pregiudizi assoluti nei confronti dei sessuali o di chi ha una relazione con loro. Al momento non mi va. Che sia razionale o meno, giusto o ingiusto, è così. Quindi credo che se vogliamo fare un parallelismo una persona etero o omo possa scegliere allo stesso modo con chi si sente più a suo agio, e se stare con un* bisex mette a disagio, fermo restando che comunque non si dovrebbe porre in maniera aggressiva, ha il diritto di evitarlo.
Il terzo. Su internet l'identità e la sessualità sono una cosa meravigliosa, polimorfa, fluida etc. Ma nella realtà poi quando si parla di minoranze, per un motivo o per l'altro, le persone che puoi incontrare sono relativamente poche. Nei locali, gruppi, lgbt ad esempio che frequentavo era sempre il gruppetto, le solite facce, le solite storie, i soliti nomi, a loro volta diviso in tanti altri gruppettini minuscoli. Quindi l'idea che ci si fa talvolta dipende dalle persone che conosci, che incontri, che frequenti. Quindi di qualsiasi gruppo tu faccia parte se ti capitano esperienze negative queste inevitabilmente ti segnano. E dell'universo mondo, non ti importa poi molto.
Infine, se penso che una cosa sia sbagliata non significa che posso aspettarmi che tutto il mondo domani mattina si svegli illuminato. Se poi ci sono emozioni, sentimenti, paure irrazionali, non mi aspetto che leggere un manuale o teorie varie sia di conforto e cura, magari sì, magari no.
"I never said 'I want to be alone'. I only said 'I want to be left alone'. There is all the difference in the world. " G.G.

Machlah Mikhayhu
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Iscritto il: sab giu 28, 2014 12:52 pm

Re: La bifobia

Messaggio da Machlah Mikhayhu »

Miskin ha scritto:Fox, condivido ciò che dici, ma appunto la domanda era secondo voi perché esiste questo pregiudizio? Dando per scontato che il pregiudizio in sé è negativo e ingiusto.
Una persona di orientamento bisessuale è vista (o è?) come una persona che trae piacere sia da rapporti sessuali con uomini, sia da rapporti sessuali con donne. Inoltre, bisogna considerare che la visione largamente accettata dell'uomo è quella che lo ritrae come, per natura, edonista, incentrato a rincorrere il piacere. Una donna può credere di poter dare al suo partner tutto ciò che un'altra donna potrebbe dargli, ma una donna non potrebbe neanche lontanamente sperare di poter dare al suo partner quello che potrebbe dargli un uomo (esiste il pegging, mi direte, ma è tutta un'altra cosa, poiché il sesso non è solo la stimolazione di zone erogene). È ovvio, quindi, che una donna tema che il suo partner bisessuale rimanga insoddisfatto, e che avverta la necessità di cercare piacere altrove e, quindi, tradirla.
La situazione contraria invece è molto più complessa. Innanzitutto l'orientamento omosessuale tra le donne è nell'immaginario collettivo qualcosa di tuttosommato naturale ed estemporaneo (in diverse serie TV, ad esempio, si vede che gli uomini pensano che i "pigiama party" tra ragazze altro non siano che orge lesbiche), cioè c'è quest'idea che tutte le donne sono un po' bisessuali, ed è abbastanza accettata, c'è discriminazione ma non ti segna a vita come l'essere "ricchione" (ho spiegato qui quello che secondo me è il motivo di questo "due pesi e due misure"). Infine si crede, probabilmente a torto, che un uomo possa dare ad una donna anche più di quello che potrebbe darle una donna (la lingua e le dita le ha anche lui, e non deve manco comprare un vibratore).
Ecco spiegato il luogo comune che vede i bisessuali come fedifraghi ed ecco spiegato perché si crede che una donna, se trova l'uomo giusto, può benissimo rinunciare a tutte le "scappatelle" con altre donne, ed è un luogo comune che non considera il fatto che un uomo non è soddisfatto solo se soddisfa tutte le sue pulsioni sessuali, ma che ci si può sentire completi anche soltanto per avere un compagno (genere non marcato) al proprio fianco.
Poi vabbé, è comprensibile la diffidenza dello zoccolo duro della comunità LGBT per i bisessuali, sia perché esiste da sempre la lotta tra poveri e poverissimi (ovvero tra minoranze radicate e minoranze nascenti), sia perché effettivamente ora la rete pollula di gente che dice di esserlo o di essere "pansessuali", solo perché fa figo, come diceva Miskin. Però vabbé, alla fine è una fase della crescita, ma io continuo a credere che "bisessuale", "omosessuale" ed "eterosessuale" non dovrebbero costituire un'identità, sia perché etimologicamente non avrebbero senso come termini, sia perché l'orientamento sessuale è un accidente (secondo la categorizzazione aristotelica di sostanza), che va, viene e cambia, è il "nucleo umano" che resta.

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