Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
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Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Dopo aver cercato in lungo e in largo sul web, ho notato moltissimo scetticismo nei confronti della demisessualità. Persino persone che accettano l'asessualità come orientamento negano la sua esistenza, la etichettano come condizione comune alla maggior parte delle persone, la confondono con la monogamia, o addirittura additano i demisessuali come persone che desiderano appiccicarsi un'etichetta per sentirsi speciali.
Secondo voi da cosa nasce tutto questo scetticismo, a parte l'ovvia disinformazione?
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Per me è la palese manifestazione della dissonanza cognitiva. E' probabile che le persone non si sentano a proprio agio con questo concetto perché non soddisfa il loro bisogno di ordine, sicurezza e protezione
Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Non lo so perchè personalmente sono stata sì additata come "strana" dai miei coetanei, perchè non correvo dietro a qualunque ragazzo, però i più grandi mi hanno sempre fatto capire che è un bene aspettare la "persona giusta" prima di "fidanzarsi seriamente" (e quindi farci sesso)... ovviamente, anche se così non fosse stato sarei rimasta comunque me stessa, ma da quello che ho capito sono stata annoverata fra le "brave ragazze" (e non ci vedo nulla di male), quindi una "categoria" esistente anche se composta da poche persone... penso proprio che in questa "categoria" ci siano molte demisessuali (anche ragazzi, ovviamente), non solo ragazze che, pur magari provando attrazione/desiderio senza conoscere bene la persona in questione, aspettano, appunto, di conoscerla bene per farci sesso.
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
IMHO il principale problema sta nella ricognizione della demisessualità come orientamento, perché agli occhi degli altri potrebbe fare poca differenza l'avere davanti un demisessuale o una persona sessuale normale che sceglie, per motivi suoi, di non fare sesso fino a che non ha una relazione stabile. La cultura che ci precede di non molti decenni, e ben radicata nella storia, ha fatto sì che l'"aspettare la persona giusta" sia visto come un gesto nobile, quasi eroico, e moralmente ineccepibile; ora che siamo nell'era della libertà sessuale è quasi inconcepibile, per alcuni, volersi "comportare come si faceva un tempo".
Detto ciò, non capisco davvero che fatica possa fare un asessuale a comprendere la demisessualità. Che c'è di complicato nel capire che un demisessuale è asessuale con tutti, e sessuale con una o poche persone con cui si trova particolarmente bene? E poi, per un asessuale romantic* non dovrebbe essere normale pensare di POTER essere demisessuale, prima di innamorarsi per la prima volta?
Detto ciò, non capisco davvero che fatica possa fare un asessuale a comprendere la demisessualità. Che c'è di complicato nel capire che un demisessuale è asessuale con tutti, e sessuale con una o poche persone con cui si trova particolarmente bene? E poi, per un asessuale romantic* non dovrebbe essere normale pensare di POTER essere demisessuale, prima di innamorarsi per la prima volta?
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Il problema a monte comunque è sempre la chiusura mentale e la voglia di far tornare "nei ranghi" chi sembra "anormale"
E non credo proprio che sia un problema facilmente risolvibile...
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Concordo con quello che avete affermato.
Io, però, non riesco proprio a capire alcune accuse. Ho letto, giuro, alcuni post che collegavano la demisessualità allo slut-shaming (UrbanDictionary lo definisce come “uno sfortunato fenomeno durante il quale le persone mortificano o deridono una donna perché le piace il sesso, fa un sacco di sesso, o potrebbe essere soltanto coinvolta in un pettegolezzo che include un’attività sessuale.”). Se io affermo di essere demi, in che modo sto delegittimando la libertà sessuale di una donna? Proprio non vedo il collegamento! Oppure al fatto che sia un'etichetta inutile... inutile a chi non serve, forse. Dio, l'ignoranza.
Poi va be', non parliamo di roba tipo questa:
Io, però, non riesco proprio a capire alcune accuse. Ho letto, giuro, alcuni post che collegavano la demisessualità allo slut-shaming (UrbanDictionary lo definisce come “uno sfortunato fenomeno durante il quale le persone mortificano o deridono una donna perché le piace il sesso, fa un sacco di sesso, o potrebbe essere soltanto coinvolta in un pettegolezzo che include un’attività sessuale.”). Se io affermo di essere demi, in che modo sto delegittimando la libertà sessuale di una donna? Proprio non vedo il collegamento! Oppure al fatto che sia un'etichetta inutile... inutile a chi non serve, forse. Dio, l'ignoranza.
Poi va be', non parliamo di roba tipo questa:
Ma questo temo sia comune a chiunque non sia eteronormativo, purtroppo.demisexuality was made up by a teenage girl role-playing on the internet
it’s not real
you’re not special
being attracted to people “only after you make an emotional connection" is not special
you’re bullshitting
stop
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Sono d'accordo, è proprio ciò che volevo dire prima.Ma questo temo sia comune a chiunque non sia eteronormativo, purtroppo.
Secondo me il discorso che fanno è: ora c'è la libertà, si può fare tutto il sesso che si vuole, perchè comportarsi come ai tempi in cui il bigottismo imperava (e non è che ora sia del tutto scomparso?); non si rendono conto che la libertà serve a poter fare quello che si ritiene giusto, non per forza l'opposto di quello che si faceva prima... troppa fatica arrivarci, mi sa...
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Quella ha una spiegazione relativamente immediata, purtroppo: "essere attratti sessualmente solo dopo un legame emotivo" viene interpretato come una presa di posizione, della serie "chiunque faccia sesso al di fuori di una relazione seria, al contrario di me, è una sgualdrina o un gigolò". Cosa che peraltro viene paradossalmente imputata più ai demi che agli asessuali.The Waiting Fox ha scritto:Io, però, non riesco proprio a capire alcune accuse. Ho letto, giuro, alcuni post che collegavano la demisessualità allo slut-shaming (UrbanDictionary lo definisce come “uno sfortunato fenomeno durante il quale le persone mortificano o deridono una donna perché le piace il sesso, fa un sacco di sesso, o potrebbe essere soltanto coinvolta in un pettegolezzo che include un’attività sessuale.”).
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Ecco, appunto... cosa vuol dire "brave ragazze"?Chiara78 ha scritto: da quello che ho capito sono stata annoverata fra le "brave ragazze" (e non ci vedo nulla di male), quindi una "categoria" esistente anche se composta da poche persone... penso proprio che in questa "categoria" ci siano molte demisessuali (anche ragazzi, ovviamente), non solo ragazze che, pur magari provando attrazione/desiderio senza conoscere bene la persona in questione, aspettano, appunto, di conoscerla bene per farci sesso.
Io, che penso di corrispondere alla definizione di "demisessuale", non amo essere definita una "brava ragazza". "Brava ragazza" mi fa pensare a chi rispetta delle norme imposte dalla società, in questo caso la vecchia norma del "non fare sesso senza amore" o "non fare sesso prima del matrimonio".
Un ragazzo che mi corteggiava, anni fa, mi disse che gli piacevo perché ero una "brava ragazza". Scappai.
Io non sono una "brava ragazza". Io sono una ragazza che ha bisogno di tempo per conoscere le persone, che si sente bene quando stabilisce legami emotivi ed intellettivi profondi e che si innamora solo quando sente un legame come questo, e solo così sente una vera attrazione sessuale spontanea (e non indotta da baci o carezze o quant'altro dell'altra persona).
Tutto questo però sembra complicato a molte persone...
Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Secondo il mio modo di pensare può anche voler dire essere una ragazza buona e gentile, non per forza una che rispetta ciecamente le "regole" imposte dalla società (io poi non lo faccio quasi mai, a meno che, dopo averci ben pensato, mi rendo conto che quelle "regole" fanno per me), ecco perchè non ho mai contraddetto nessuno quando mi definiva così
Per esempio, appunto, il non fare sesso senza amore/una buona conoscenza dell'altro ancora trova consenso (anche se è piuttosto raro): meglio così, non mi chiedono troppe spiegazioni, ma se fossi diversa di certo non cambierei per far contenti gli altri, secondo me cambiare per apparire "come gli altri" non porta mai a niente di buono (senza contare che i criticoni non si estingueranno mai, qualsiasi cosa si faccia).
Spero che si sia capito quello che voglio dire
Non mi piace chi lo fa e illude il prossimo, questo sì, ma è un'altra storia
Per esempio, appunto, il non fare sesso senza amore/una buona conoscenza dell'altro ancora trova consenso (anche se è piuttosto raro): meglio così, non mi chiedono troppe spiegazioni, ma se fossi diversa di certo non cambierei per far contenti gli altri, secondo me cambiare per apparire "come gli altri" non porta mai a niente di buono (senza contare che i criticoni non si estingueranno mai, qualsiasi cosa si faccia).
Spero che si sia capito quello che voglio dire
Forse chi pensa così magari ha la coda di paglia perchè gli piace saltare da un letto all'altro ma si sente giudicato (come dicevo prima, i criticoni ci sono qualunque cosa si faccia)... personalmente, anche se non mi piace "sfarfalleggiare", non giudico male chi lo fa senza illudere nessuno.essere attratti sessualmente solo dopo un legame emotivo" viene interpretato come una presa di posizione, della serie "chiunque faccia sesso al di fuori di una relazione seria, al contrario di me, è una sgualdrina o un gigolò
Non mi piace chi lo fa e illude il prossimo, questo sì, ma è un'altra storia
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
La demisessualità è incomprensibile come etichetta, non come comportamento.
Certo se il termine di paragone che usiamo sono i ragazzotti al liceo, va bene... ma basta andare un po' più in la con gli anni perché la situazione sia abbastanza diversa.
Il mondo "sessuale" non è composto da persone che si saltano addosso le une con le altre continuamente. Quindi un comportamento assimilabile alla "demisessualità" è assolutamente diffuso e condiviso.
Inoltre, anche senza passare all'atto "pratico", non è che le persone sessuali abbiano un riflesso pavloviano sbavando non appena passa una persona attraente, la maggior parte delle persone non esprime la propria attrazione sessuale continuamente e palesemente né sono così fissati col sesso da provarla in continuazione in situazioni "normali" (o per meglio dire, se ne "dimenticano" e passa in secondo piano rispetto a cosa stanno facendo in quel momento).
Quindi, la demisessualità viene vista come un comportamento assolutamente normale che non necessita di una definizione. E in effetti all'atto pratico è un comportamento diffuso. Un po' come se io volessi definirmi come un "dresser" cioè come una persona che va in giro vestita...
La differenza sta nel fatto che un demi non prova attrazione sessuale per il chiunque mentre un sessuale insomma pensandoci magari si ma adesso non ha tempo...
Certo se il termine di paragone che usiamo sono i ragazzotti al liceo, va bene... ma basta andare un po' più in la con gli anni perché la situazione sia abbastanza diversa.
Il mondo "sessuale" non è composto da persone che si saltano addosso le une con le altre continuamente. Quindi un comportamento assimilabile alla "demisessualità" è assolutamente diffuso e condiviso.
Inoltre, anche senza passare all'atto "pratico", non è che le persone sessuali abbiano un riflesso pavloviano sbavando non appena passa una persona attraente, la maggior parte delle persone non esprime la propria attrazione sessuale continuamente e palesemente né sono così fissati col sesso da provarla in continuazione in situazioni "normali" (o per meglio dire, se ne "dimenticano" e passa in secondo piano rispetto a cosa stanno facendo in quel momento).
Quindi, la demisessualità viene vista come un comportamento assolutamente normale che non necessita di una definizione. E in effetti all'atto pratico è un comportamento diffuso. Un po' come se io volessi definirmi come un "dresser" cioè come una persona che va in giro vestita...
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Hai centrato il problema: molte persone non capiscono la differenza tra comportamento e orientamento, ed è per questo che etichette come "demisessuale" risultano difficili da comprendere.eirikur ha scritto:La differenza sta nel fatto che un demi non prova attrazione sessuale per il chiunque mentre un sessuale insomma pensandoci magari si ma adesso non ha tempo...
Tuttavia, questo è ciò che appare in superficie. Andando più a fondo, si scoprirebbe che tali demisessuali possono essere sessuali quasi quanto un sessuale, o asessuali quasi quanto un asessuale. Ci sono demisessuali che non riuscirebbero a fare a meno del sesso in un rapporto, perché è importante per loro; ci sono demisessuali che invece si definiscono tali magari perché hanno provato attrazione una volta o due per persone a cui erano molto legati, e non sempre gli succede (pure con un legame profondo), e pur provandola non volevano necessariamente agire.
Da questo punto di vista, capisco benissimo un sessuale che non capisce il demisessuale numero uno, ma il demisessuale numero due è parecchio diverso da un sessuale.
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
beh comunque definire la "demisessualità" come orientamento sessuale mi sembra molto una forzaturaSilverKitsune ha scritto:Hai centrato il problema: molte persone non capiscono la differenza tra comportamento e orientamento, ed è per questo che etichette come "demisessuale" risultano difficili da comprendere...eirikur ha scritto:La differenza sta nel fatto che un demi non prova attrazione sessuale per il chiunque mentre un sessuale insomma pensandoci magari si ma adesso non ha tempo...
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
Be', di sicuro è meno forzato che definirsi asessuale con eccezioni. Io sono molto simile al demisessuale numero due descritto da Kit, tanto che per per un periodo di tempo mi sono persino identificat* come asessuale, e la differenza con gli altri la sento eccome.
Inoltre mettiamo in conto le complicazioni che possono venirne fuori: ci sono casi in cui si sperimenta attrazione nei confronti di quelli che si considera amici strettissimi, e non è detto che questi siano disposti a modificare la relazione; ci sono casi in cui si ha una relazione romantica e non si sa se si svilupperà attrazione sessuale o meno; ci sono casi in cui passano anni prima che la persona si senta sessualmente attratta dalla persona con cui ha una relazione. Tutte queste situazioni per un sessuale non si presentano - a parte la prima, magari, che è più comune. Insomma, il vissuto di un demisessuale è fondamentalmente diverso da quello di un sessuale.
Il punto non è tanto l'utilità dell'etichetta: io la trova utilissima, un altro potrebbe scegliere di non utilizzarla... non è questo il problema. Il problema è quando ti dicono "Non è possibile che per te funzioni così, perché una cosa del genere non esiste", affermazione che arriva sia dal ragazzotto del liceo che dalla persona sposata, adulta e in una relazione monogama, e che invalida completamente la mia identità e il mio rapporto con la sessualità. E sono un po' stuf* di leggere che non esisto e che mi sono appiccicat* un'etichetta addosso solo perché voglio sentirmi speciale o altre scemenze simili.
Posso concordare con te quando dici che non è propriamente un orientamento, quanto più una caratteristica... ma, come me, ci sono persone che si sentono a proprio agio descrivendosi così. Non penso che sia un problema per qualcuno se mi definisco tale.
Inoltre mettiamo in conto le complicazioni che possono venirne fuori: ci sono casi in cui si sperimenta attrazione nei confronti di quelli che si considera amici strettissimi, e non è detto che questi siano disposti a modificare la relazione; ci sono casi in cui si ha una relazione romantica e non si sa se si svilupperà attrazione sessuale o meno; ci sono casi in cui passano anni prima che la persona si senta sessualmente attratta dalla persona con cui ha una relazione. Tutte queste situazioni per un sessuale non si presentano - a parte la prima, magari, che è più comune. Insomma, il vissuto di un demisessuale è fondamentalmente diverso da quello di un sessuale.
Il punto non è tanto l'utilità dell'etichetta: io la trova utilissima, un altro potrebbe scegliere di non utilizzarla... non è questo il problema. Il problema è quando ti dicono "Non è possibile che per te funzioni così, perché una cosa del genere non esiste", affermazione che arriva sia dal ragazzotto del liceo che dalla persona sposata, adulta e in una relazione monogama, e che invalida completamente la mia identità e il mio rapporto con la sessualità. E sono un po' stuf* di leggere che non esisto e che mi sono appiccicat* un'etichetta addosso solo perché voglio sentirmi speciale o altre scemenze simili.
Posso concordare con te quando dici che non è propriamente un orientamento, quanto più una caratteristica... ma, come me, ci sono persone che si sentono a proprio agio descrivendosi così. Non penso che sia un problema per qualcuno se mi definisco tale.
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?
no beh, certo, mica vengo a farti le pulci su come devi definirti, figuriamoci.The Waiting Fox ha scritto:... ma, come me, ci sono persone che si sentono a proprio agio descrivendosi così. Non penso che sia un problema per qualcuno se mi definisco tale.