domande sui rapporti queerplatonici

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animapura
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domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da animapura »

Ragazzi potreste darmi un aiuto su queste domande che mi sono venute in mente sui rapporti queerplatonici.. ..... ? Grazie
E' possibile che due persone che stiano vive ndo una storia queerplatonica non sappiano che si tratti appunto di una storia queerplatonica? In fondo si tratta di relazioni molto ma molto meno diffuse rispetto ai rapporti di coppia tradizionali e definire esplicitamente questo tipo di rapporti potrebbe essere difficile...o mi sbaglio?
Una persona eterosessuale oppure omosessuale impegnata in una relazione di coppia diciamo tradizionale con un'altra persona può' avere una relazione queerplatonica
con una terza persona, anche senza rendersi conto di essere entrat* in questo tipo di rapporto?
In una relazione queerplato quello che predomina tra le due componenti che la vivono e' il forte legame mentale come se ci si capisse talmente bene da non avere nemmeno più' bisogno di parlarsi ? Al di là' di quante volte ci si veda e ci si senta con quelle persona?

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The Wayward Fox
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da The Wayward Fox »

E' possibile che due persone che stiano vivendo una storia queerplatonica non sappiano che si tratti appunto di una storia queerplatonica?
Secondo me è possibile. Ci sono un sacco di persone che hanno rapporti d'amicizia nello standard e poi persone che sì, identificano come amici, ma con le quali condividono un rapporto che potrebbe essere definito queerplatonico. Dopotutto il termine stesso è abbastanza sconosciuto, io stessa non avevo idea che esistesse prima di approdare su AVEN. Ho conosciuto persone che sfruttavano inconsciamente questa differenza per distinguere tra amici e migliori amici. Non dico che sia così per tutti, mi riferisco solo ad alcune persone che ho incontrato.
Una persona eterosessuale oppure omosessuale impegnata in una relazione di coppia diciamo tradizionale con un'altra persona può avere una relazione queerplatonica con una terza persona, anche senza rendersi conto di essere entrat* in questo tipo di rapporto?
Certo che sì! Il rapporto queerplatonico non sostituisce la relazione amorosa. Io ho un rapporto con una sfumatura queerplatonica con una ragazza fidanzata da cinque anni, pensa un po'.
In una relazione queerplatonico quello che predomina tra le due componenti che la vivono e' il forte legame mentale come se ci si capisse talmente bene da non avere nemmeno più' bisogno di parlarsi? Al di là' di quante volte ci si veda e ci si senta con quelle persona?
Credo che sia una cosa estremamente soggettiva, che varia da persona a persona. Nel mio caso, per esempio, questa componente è molto presente - noi scherziamo chiamandola telepatia.
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SilverKitsune
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da SilverKitsune »

Quoto Fox sui punti 2 e 3 :)
Sul punto 1: in un certo senso è possibile, ma questo non significa che tutte le persone si trovino nella stessa condizione. Dal punto di vista pratico, una relazione queerplatonica è effettivamente una relazione solo se e quando i due partner decidono di ufficializzarla come tale, proprio come succede con le relazioni romantiche. Alcune persone, però, non sentono il bisogno di ufficializzarla. Diciamo che può essere utile se tali persone vogliono che la relazione queerplatonica sia esclusiva; in tal caso, nessuno dei due avrà altri partner, né romantici né queerplatonici. Esistono però anche relazioni queerplatoniche non esclusive, che quindi non precludono che uno o entrambi i partner abbiano anche altri partner, che siano romantici o no.
Definire i rapporti queerplatonici è molto difficile, proprio perché sono molto diversi l'uno dall'altro. Personalmente, ritengo che se due persone si reputano in un rapporto queerplatonico e sono d'accordo su questo, allora il loro rapporto è indubbiamente tale. In fin dei conti anche nei rapporti romantici c'è più varietà di quanta non ne si riesca a immaginare!
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Haderian
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Haderian »

(anche se Quickie ne ha gia' parlato in un altro tread poco tempo fa...) domanda: come fa ad esistere un orientamento per i rapporti queerplatonici?
per come la vedo io il concetto di orientamento e' direttamente collegato a quello di attrazione, senza uno non ci puo' essere l'altro.
a meno che non si intenda con orientamento qualcosa di diverso da quello che intendo io cioe' questo:
insieme di determinati aspetti direttamente percepibili (aspetto fisico, voce, atteggiamento, odore) verso cui e' orientata l'attrazione.
anzi non capisco proprio cosa siano i rapporti queerplatonici e questo forse perche' non ho mai provato nulla di particolarmente diverso da tutto cio' che si puo' definire amicizia e affetto per persone verso cui non provo attrazione

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Edward
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Edward »

Il rapporto queerplatonico è una forte connessione con una persona, diciamo un'amicizia fortissima, che va oltre al concetto di "miglior amico" solitamente inteso. diciamo che così come il rapporto di coppia per i romantici è la massima espressione di amore, per gli aromantici il rapporto queerplatonico è la massima espressione di amore verso un'altra persona, ma non ha connotazioni romantiche.
Nel mio caso, posso dirti che posso provare una connessione di questo tipo solo con le donne. Dunque sarei definibile come omoqueerplatonica, anche se sinceramente mi sembra di andare verso una eccessiva definizione :D
Co gli uomini posso avere amicizie molto profonde, ma non sento mai un'intesa tanto forte da poter immaginare un legame.
Immagino si possa dire che esista anche una sorta di attrazione mentale verso un sesso o l'altro o entrambi, non credo sia solo una questione di caratteristiche percepibili con i sensi.

Haderian
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Haderian »

grazie Edward per la risposta ma devo dire che continuo a non capire.
se l'attrazione e' mentale e non fisica come fa a fare differenza se si tratta di un maschio o di una femmina o altro?
io non vedo differenze tra i sessi a livello mentale se non quelle che un individuo puo' assorbire come modello culturale ma penso si tratti appunto di modelli appresi e non necessari e mi chiedo come l'attrazione che e' una pulsione naturale possa basarsi su parametri del genere

forse si tratta di una affinita' che nel corso della vita e' stata inconsciamente sviluppata e indirizzata verso una tipologia di comportamento associata ad un genere (o piu' generi) piuttosto che un orientamento naturale come sembra essere quello dell'attrazione?

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Bianca
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Bianca »

Ti risponderà Ed, sicuramente con maggior competenza.
Per intanto, ti dico come la vedo io.
Non credo sia questione di condizionamenti, modelli culturali appresi e non necessari.
La mente maschile e la mente femminile, indipendentemente dal corpo che le ospita, sono profondamente diverse.
Affinché questa attrazione/connessione si verifichi, è necessario che le menti entrino in sintonia e che ciascuno dei due, viva, sperimenti questa attrazione.
Le caratteristiche con le quali ciascuna mente è costituita, saranno quelle che determineranno l'attrazione e permetteranno la connessione.
È vero che l'attrazione è una pulsione naturale, ma essa si verifica soltanto se trova certe particolari caratteristiche in un'altra mente.
Stabilità questa connessione, si utilizzerà il corpo se, come, in che modo, in armonia e secondo i desideri dei soggetti in questione.

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Edward
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Edward »

Io, in tutta sincerità, non lo so se uomini e donne siano esseri uguali ma condizionati da sovrastrutture sociali: può darsi che tra qualche secolo noi si diventi "neutri", quando l'evoluzione degli esseri umani sarà tale da aver abbattuto le differenze di genere, ma non ne ho la certezza.
Così come non so esattamente se gli orientamenti sessuali, romantici, e le identità di genere siano innati (diciamo genetici?), o se derivino dall'esperienza maturata dal singolo.
D'altra parte anche i tratti caratteriali si formano nel corso della vita. Sono timido dalla nascita? Sono timido perché quando avevo 3 anni qualcuno mi ha spaventato? Sono timido perché ho visto l'esempio del miei genitori, anch'essi timidi? Sono timido perché ho una cameretta blu e verde che in qualche modo ha stimolato in me delle fantasie etc etc... Le variabili mi sembrano pressoché infinite.
Dunque, basandomi su queste mancanze di certezze su ciò che può essere definito "naturale" (e già sul termine "naturale" si potrebbe aprire un discorso a parte) o meno, posso solo guardare ai fatti.
E, nel mio caso, posso dire che ho una predisposizione verso le donne. È "naturale"? Credo di sì, se potessi scegliere l'avrei anche verso gli uomini, mi piacerebbe, ma non mi viene. Alla fine, è lo stesso modo di sentire di un eterosessuale o un omosessuale.

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Bianca
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Bianca »

È per quello che io penso che l'attrazione possa partire dalla mente.
Negli eterosessuali, probabilmente l'attrazione mentale e quella fisica avvengono quasi contemporaneamente, ma non è detto.
Delle amiche mi hanno spiegato come era avvenuto un loro innamoramento, partendo col dirmi: non mi piaceva, anzi, mi era anche antipatico, non mi piaceva come si vestiva.
Poi proseguendo, riferivano di un momento in cui c'era stata una chiacchierata, hanno cominciato ad apprezzare quello che l'altro diceva e hanno scoperto un modo comune di ragionare, un'educazione simile e in quel momento è scattata l'intesa mentale.
Quella fisica è venuta dopo, perché entrambi sessuali.
Per gli asessuali, quella fisica può anche non verificarsi mai.

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Edward
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Edward »

Credo che sicuramente e in ogni caso, ogni tipo di attrazione parta dalla mente.

Credo che Haderian ne faccia però un discorso di preferenza a priori, ovvero: un uomo etero di base guarderà alle donne come soggetti di interesse, sessuale e/o romantico, e questo sulla base dell'attrazione.

Un asex aromantico, secondo definizioni, non prova attrazione sessuale e romantica. Da qui, la confusione, del tutto legittima.

Però se noi consideriamo l'attrazione come a una preferenza, come a un gusto personale (alla fine è quello...), un aromantico asex può avere delle preferenze - chiamiamole emotive, sentimentali, boh? - verso un sesso o l'altro, o entrambi, o nessuno (non tutti gli aro concepiscono il rapporto queerplatonico).

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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Haderian »

secondo me l'orientamento e l'identita' non sono paragonabili ai tratti caratteriali
tendenzialmente vedo i primi come innati e i secondi come acqisiti

comunque non sto cercando di capire cosa sia innato e cosa acquisito, cerco di capire il senso di avere un orientamento senza provare attrazione
ripeto, non vedo differenze tra maschi e femmine a livello mentale, apparte l'identita' di genere (che e' fondamentalmente identita' corporea, cioe' identita' relativa al proprio corpo e solo di conseguenza relativa al sociale giusto?)
quali sono per voi queste differenze?

non so se ho capito bene cosa intendete con "l'attrazione parte dalla mente" ma posso dire che l'attrazione che provo dipende dall'aspetto fisico per esempio provo attrazione per uomini che vedo passare per strada o che vedo ritratti in foto senza conoscerli e senza la minima connessione mentale, non e' cosi' che funziona l'attrazione di solito?

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Edward
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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Edward »

Haderian ha scritto:secondo me l'orientamento e l'identita' non sono paragonabili ai tratti caratteriali
tendenzialmente vedo i primi come innati e i secondi come acqisiti
Eh, qui va a sensazioni, pareri, opinioni, dunque non potrò mai risponderti qualcosa di concreto.
Haderian ha scritto: comunque non sto cercando di capire cosa sia innato e cosa acquisito, cerco di capire il senso di avere un orientamento senza provare attrazione
ripeto, non vedo differenze tra maschi e femmine a livello mentale, apparte l'identita' di genere (che e' fondamentalmente identita' corporea, cioe' identita' relativa al proprio corpo e solo di conseguenza relativa al sociale giusto?)
quali sono per voi queste differenze?
Sì, ma tu partivi da un assunto, ovvero che le donne e gli uomini sono uguali ma differenziati per condizionamenti sociali, io invece non lo so se sia così. Può anche darsi che a me piacciano le donne solo perché le donne fanno un certo tipo di percorso di vita, ma non ho modo di andare oltre, perchè nella realtà odierna uomini e donne non sono identici, non fanno la stessa vita, non vengono cresciuti nello stesso modo e non esistono evidenze scientifiche che testimonino uguaglianza o differenza nello sviluppo intellettuale/emotivo/interiore.
Haderian ha scritto: non so se ho capito bene cosa intendete con "l'attrazione parte dalla mente" ma posso dire che l'attrazione che provo dipende dall'aspetto fisico per esempio provo attrazione per uomini che vedo passare per strada o che vedo ritratti in foto senza conoscerli e senza la minima connessione mentale, non e' cosi' che funziona l'attrazione di solito?
Ci sono diversi tipi di attrazione, sicuramente quella provata da un aromantico asex non è sessuale e nemmeno romantica, dunque come paragonare?

Per me si può anche non parlare di attrazione o di orientamento, ma semplicemnte di gusto personale.

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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Bianca »

Allora, significa che un asessuale aromantico, non ha un orientamento?
Ma se qui è stato scritto che l'aromantico può stabilire rapporti affettivi profondi, che non hanno le caratteristiche dell'innamoramento, vuol dire che una preferenza dovrà averla, se no questi rapporti li stabilisce a caso, con chi capita, capita?

A livello mentale, ci sono differenze tra maschi e femmine, come no?
Ce ne sono anche parecchie e credo siano innate.
Io ho sempre saputo di essere una bambina e mai ho desiderato di essere altro.
Ho sempre giocato indifferentemente con i maschi e con le femmine, senza cambiare atteggiamento. Ero sempre una bambina, anche quando i giochi erano più da maschietti.
Se tu sei attratto dall'aspetto fisico di un uomo, forse quello è un tipo di attrazione che non parte dalla mente.
Come ho scritto sopra, nei sessuali, l'attrazione fisica e mentale, potrebbero verificarsi insieme.
Non sempre, perchè anche per le donne può verificarsi prima un'attrazione e poi l'altra, indifferentemente.
Ho ascoltato ragazze che mi spiegavano come fosse finita una relazione. Parecchie dicevano che si trovavano bene solo a letto.
Verrebbe da pensare che in quei casi si è messa in moto l'attrazione fisica, ma non quella mentale.
Ci sono coppie che non lo capiscono che tra loro è scattato solo un tipo di attrazione e si sposano pure.
Da questo deriva la brevissima durata di alcuni matrimoni.

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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Edward »

Cerco di spiegarmi meglio, perché a volte non mi rendo conto di prendere certe cose per scontate, scusatemi:

Qui stiamo parlando di orientamenti, cioè quello che ti porta verso qualcosa. Cerco di essere schematica:

Nell'orientamento sessuale, si può essere attratti da uomini/donne/entrambi/nessuno e questo ha a che fare con l'attrazione sessuale. L'attrazione sessuale è quando sei attratto - appunto - a livello sessuale da qualcuno. Ma non è che il corpo agisce involontariamente: è sempre un meccanismo mentale che ti porta naturalmente verso qualcuno. Ed è questo che intendo io, quando dico che l'attrazione sessuale è mentale e non legata a processi unicamente fisici. Conoscevo un uomo che a causa di un cancro molto invasivo ha subito degli interventi che lo hanno portato a non avere più organi riproduttivi: l'attrazione la provava lo stesso. Dunque è mentale, ma non intendo legata alla mente dell'altro (almeno, non necessariamente, perché per esempio per i demi il discorso si palesa come un'attrazione fisica legata però all'attrazione mentale/emozionale).

Nell'orientamento romantico, si può essere attratti da uomini/donne/entrambi/nessuno e questo ha a che fare con l'attrazione romantica. Qui, serve essere romantici, non ci sono altre vie. Un aromantico non prova attrazione romantica.
L'attrazione romantica la provano anche gli asessuali, ma non necessariamente questi proveranno anche attrazione sensuale o estetica.
Dunque, è data da un qualcosa di mentale/emozionale, con una possibile (anzi, nella maggior parte dei casi) preferenza tra maschi o femmine (o neutri, o bi..).

Un asex aromantico, non prova nessuna di quelle attrazioni. Dunque il tipo di attrazione che prova (ma non è una cosa comune a tutti, ricordiamocelo), è qualcosa che esclude il sesso ed esclude il romanticismo.
Ma così come per un romantico l'attrazione può essere orientata verso uomini o donne (o entrambi) al di là di contesti fisici come aspetto, sesso, caratteri sessuali secondari, lo stesso può succedere agli aromantici.

Per finire, noi definiamo gli orientamenti della sessualità e del romanticismo, ma c'è un tipo di relazione chiamata "queerplatonica", che risponde a regole diverse dagli orientamenti sessuali e romantici.

Le erlazioni queerplatoniche possono essere orientate verso un sesso specifico: eteroqueerplatoniche, omoqueerplatoniche e così via.
Credo che la difficoltà nel capirle dipenda dal fatto che in genere tutti abbiamo una percezione dell'amicizia scollegata dal sesso dell'amico.
Ma il rapporto queerplatonico è qualcosa che va oltre all'amicizia comunemente intesa, ha delle caratteristiche di unicità che lo rendono simile all'amore romantico per un romantico. E come in tutti i rapporti "d'elezione" tra due persone, può esserci una preferenza legata all'identità di genere del partner, esattamente come accade per i romantici che non provano attrazione estetica o sensuale.

Non so se sono riuscita a risultare più chiara.

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Re: domande sui rapporti queerplatonici

Messaggio da Bianca »

Grazie Ed...
Bisogna che legga due o tre volte....

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