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justme13
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Messaggio da justme13 »

Ciao a tutti! Ho 20 anni e scrivo dalla Lombardia. Ho scoperto di essere asessuale circa due anni fa dopo tanta confusione e incertezza. Durante l’adolescenza mi sono sentita spesso sbagliata perché tutte le persone che avevo attorno non avevano alcun problema a provare attrazione sessuale o ad avere rapporti mentre io non provavo alcuna attrazione per nessuno. Ho scoperto dell’esistenza dell’asessualità mentre facevo ricerche per dare un senso a ciò che ero e ciò che (non) sentivo, ed è stato allora che ho capito di non avere niente che non andasse e che anche il mio orientamento è valido.
Ad oggi, però, mi spaventa dover fare coming out con persone che non siano la mia famiglia stretta per via di quanto ogni cosa sia ipersessualizzata e, di conseguenza, sentirmi dire che o sono malata o che non è vero perché non ho mai provato ad avere un rapporto sessuale e tutte le solite frasi che si dicono perché “oh poverina, sei solo confusa, non sai quello che dici”.
Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno per conoscere meglio i vari aspetti dell’asessualità dal momento che è un argomento molto vasto e magari condividere le nostre esperienze e, perché no, magari fare anche qualche nuova amicizia

Mariii
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Re: Mi presento

Messaggio da Mariii »

justme13 ha scritto:
ven dic 15, 2023 9:13 am
Ciao a tutti! Ho 20 anni e scrivo dalla Lombardia. Ho scoperto di essere asessuale circa due anni fa dopo tanta confusione e incertezza. Durante l’adolescenza mi sono sentita spesso sbagliata perché tutte le persone che avevo attorno non avevano alcun problema a provare attrazione sessuale o ad avere rapporti mentre io non provavo alcuna attrazione per nessuno. Ho scoperto dell’esistenza dell’asessualità mentre facevo ricerche per dare un senso a ciò che ero e ciò che (non) sentivo, ed è stato allora che ho capito di non avere niente che non andasse e che anche il mio orientamento è valido.
Ad oggi, però, mi spaventa dover fare coming out con persone che non siano la mia famiglia stretta per via di quanto ogni cosa sia ipersessualizzata e, di conseguenza, sentirmi dire che o sono malata o che non è vero perché non ho mai provato ad avere un rapporto sessuale e tutte le solite frasi che si dicono perché “oh poverina, sei solo confusa, non sai quello che dici”.
Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno per conoscere meglio i vari aspetti dell’asessualità dal momento che è un argomento molto vasto e magari condividere le nostre esperienze e, perché no, magari fare anche qualche nuova amicizia
Ciao justme, benvenuta sull'isola di Aven! Qua troverai persone interessanti e storie bellissime, magari troverai qualche storia simile alla tua! Buona permanenza :) anzi se ti va raccontaci più di te. Siamo anche disponibili ad ascoltare in privato

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Bianca
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Re: Mi presento

Messaggio da Bianca »

Buongiorno Signorina just e benarrivata.

La tua ricerca ti ha portato nel posto giusto.
Fatti un giro e prendi appunti, poi ne potrai parlare, fare domande e trarre conclusioni.
L'argomento centrale è l'asessualità ma con tante sfumature diverse. Scoprirai che i colori cambiano, le tonalità anche; sarà come ammirare un tramonto dall'inizio alla fine.

GiuseppeVerdi
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Re: Mi presento

Messaggio da GiuseppeVerdi »

Ciao, Benvenuta sull’isola di Aven!

Nella tua presentazione hai detto di voler condividere esperienze, bene, sono felice di poterlo fare.
Sono sempre stato asessuale, ancora prima di conoscere il termine “asessualità”, questo è uno dei motivi per cui la fine della mia infanzia, tutta l’adolescenza e una piccola parte della mia giovinezza sono state un incubo!
Mi rendevo perfettamente conto del fatto che il mio interesse nei confronti dell’altro (così come del mio) sesso era inversamente proporzionale a quello di tutti gli altri miei coetanei: loro erano curiosi di scoprire la sessualità e impazienti di “provarla”, mentre a me dava il voltastomaco solo l’idea, loro amavano parlare di improbabili avventure semi erotiche che (a detta loro) avrebbero fatto, mentre a me gli stessi discorsi, mettevano profondamente a disagio, loro avevano “soddisfazione” nel praticare l’autoerotismo (sempre a detta loro), mentre quelle rare volte in cui lo provavo io, sentivo solo tanto dolore, così via per l’intera sfera fisico/sessuale. Più gli anni passavano, più le distanze si acuivano, mi sentivo diverso, sbagliato e sono arrivato anche a pensare di essere malato :(
Ho più o meno il doppio dei tuoi anni, al momento della mia adolescenza Internet e gli smartphone esistevano ed erano già una solida realtà, ma non rappresentavano la quotidianità di un ragazzo come oggi, in casa mia per esempio, non ho avuto nessun tipo di connessione ne un telefono mobile fino all’età adulta (dopo i 20), quindi non conoscevo l’isola di Aven, praticamente non avevo amici e mi vergognavo molto della mia “condizione” per parlare alla mia famiglia.
Per me, tutto è cambiato quando ho iniziato a frequentare un laboratorio facoltativo, messo a disposizione dalla mia scuola, sull’educazione sessuale. Ammetto di esserci andato prevalentemente per saltare delle ore di lezione pomeridiane :lol: , ma anche per capire di quale malattia soffrivo e quali erano i rimedi :shock: .
Un pomeriggio come tanti, in una lezione come tante, la psicologa sessuologa che dirigeva il laboratorio, decise di parlarci degli orientamenti sessuali alternativi all’eterosessualità, ovviamente l’intera ora venne incentrata sull’omosessualità, ma (per fortuna) su una lavagna c’erano scritte molte altre definizioni corrispondenti ad altrettanti orientamenti, fra le quali “asessualità”.
Da quando ho cercato sull’enciclopedia (sul dizionario non c’era :lol: ) il significato di quella parolina magica, tutto ha cominciato ad avere un senso. Mi ci sarebbe voluto ancora moltissimo tempo per arrivare alla consapevolezza di me, ma almeno avevo una base dalla quale partire, era come avere tutte le tessere di un puzzle sul pavimento e doverle ancora comporre, ma ora avevo la figura completa da riprodurre.
Come vedi le nostre esperienze sono estremamente simili, proprio come te mi sono sentito dire moltissime volte “sei solo confuso, non sai quello che dici”, “non è possibile non essere attratti da nessuno”, “è solo una fase, crescendo passerà”, “sei troppo giovane per sapere una cosa del genere, alla tua età anch’io ero così, ma poi si cambia”, “come fai a saperlo se non hai mai provato?” ma in particolar modo, fino allo sfinimento, la peggiore di tutte: “non hai ancora incontrato la persona giusta per te” :-x :-x .
Non ho mai fatto coming out, nemmeno con la mia famiglia, (ma mia mamma lo ha capito da sola) perché credo che la nostra “bellissima società” ipersessualizzata nella quale viviamo, non sia pronta per capirci (tanto meno per accettarci), visto che solo ora, per giunta in parte, comincia a credere alla nostra esistenza :roll: .
Mi sono, come al solito, dilungato molto, lo so. Se può farti piacere, in un altro post, potremmo confrontarci sui vari aspetti dell’asessualità, che come dici giustamente tu, compongono uno spettro molto vasto, e tutte insieme formano il nostro orientamento sessuale (valido come tutti gli altri ovviamente).

Per ora ti saluto, spero di rileggerti presto!

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ColdMan
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Re: Mi presento

Messaggio da ColdMan »

Benvenuta,

Anch'io, a posteriori, mi rendo conto che già dall'adolescenza ero "diverso", per dire un giorno i miei amici del tempo, avevamo tipo 14/15 anni, erano entrati in possesso di un giornaletto porno ed erano tutti infoiati mentre io ero lì ma non mi diceva niente anzi certe scene mi facevano anche ribrezzo..

E successivamente le pulsioni mancanti o la non-volontà di cercare una relazione dopo le 2 precedenti andate male anche per la mia scarsa propensione a fare atti sessuali.

E' vero che è una società ipersessualizzata e forse per questo paradossalmente oggi è più difficile dire di essere asessuali che di altri orientamenti non etero

justme13
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Re: Mi presento

Messaggio da justme13 »

GiuseppeVerdi ha scritto:
ven dic 15, 2023 11:53 pm
Ciao, Benvenuta sull’isola di Aven!

Nella tua presentazione hai detto di voler condividere esperienze, bene, sono felice di poterlo fare.
Sono sempre stato asessuale, ancora prima di conoscere il termine “asessualità”, questo è uno dei motivi per cui la fine della mia infanzia, tutta l’adolescenza e una piccola parte della mia giovinezza sono state un incubo!
Mi rendevo perfettamente conto del fatto che il mio interesse nei confronti dell’altro (così come del mio) sesso era inversamente proporzionale a quello di tutti gli altri miei coetanei: loro erano curiosi di scoprire la sessualità e impazienti di “provarla”, mentre a me dava il voltastomaco solo l’idea, loro amavano parlare di improbabili avventure semi erotiche che (a detta loro) avrebbero fatto, mentre a me gli stessi discorsi, mettevano profondamente a disagio, loro avevano “soddisfazione” nel praticare l’autoerotismo (sempre a detta loro), mentre quelle rare volte in cui lo provavo io, sentivo solo tanto dolore, così via per l’intera sfera fisico/sessuale. Più gli anni passavano, più le distanze si acuivano, mi sentivo diverso, sbagliato e sono arrivato anche a pensare di essere malato :(
Ho più o meno il doppio dei tuoi anni, al momento della mia adolescenza Internet e gli smartphone esistevano ed erano già una solida realtà, ma non rappresentavano la quotidianità di un ragazzo come oggi, in casa mia per esempio, non ho avuto nessun tipo di connessione ne un telefono mobile fino all’età adulta (dopo i 20), quindi non conoscevo l’isola di Aven, praticamente non avevo amici e mi vergognavo molto della mia “condizione” per parlare alla mia famiglia.
Per me, tutto è cambiato quando ho iniziato a frequentare un laboratorio facoltativo, messo a disposizione dalla mia scuola, sull’educazione sessuale. Ammetto di esserci andato prevalentemente per saltare delle ore di lezione pomeridiane :lol: , ma anche per capire di quale malattia soffrivo e quali erano i rimedi :shock: .
Un pomeriggio come tanti, in una lezione come tante, la psicologa sessuologa che dirigeva il laboratorio, decise di parlarci degli orientamenti sessuali alternativi all’eterosessualità, ovviamente l’intera ora venne incentrata sull’omosessualità, ma (per fortuna) su una lavagna c’erano scritte molte altre definizioni corrispondenti ad altrettanti orientamenti, fra le quali “asessualità”.
Da quando ho cercato sull’enciclopedia (sul dizionario non c’era :lol: ) il significato di quella parolina magica, tutto ha cominciato ad avere un senso. Mi ci sarebbe voluto ancora moltissimo tempo per arrivare alla consapevolezza di me, ma almeno avevo una base dalla quale partire, era come avere tutte le tessere di un puzzle sul pavimento e doverle ancora comporre, ma ora avevo la figura completa da riprodurre.
Come vedi le nostre esperienze sono estremamente simili, proprio come te mi sono sentito dire moltissime volte “sei solo confuso, non sai quello che dici”, “non è possibile non essere attratti da nessuno”, “è solo una fase, crescendo passerà”, “sei troppo giovane per sapere una cosa del genere, alla tua età anch’io ero così, ma poi si cambia”, “come fai a saperlo se non hai mai provato?” ma in particolar modo, fino allo sfinimento, la peggiore di tutte: “non hai ancora incontrato la persona giusta per te” :-x :-x .
Non ho mai fatto coming out, nemmeno con la mia famiglia, (ma mia mamma lo ha capito da sola) perché credo che la nostra “bellissima società” ipersessualizzata nella quale viviamo, non sia pronta per capirci (tanto meno per accettarci), visto che solo ora, per giunta in parte, comincia a credere alla nostra esistenza :roll: .
Mi sono, come al solito, dilungato molto, lo so. Se può farti piacere, in un altro post, potremmo confrontarci sui vari aspetti dell’asessualità, che come dici giustamente tu, compongono uno spettro molto vasto, e tutte insieme formano il nostro orientamento sessuale (valido come tutti gli altri ovviamente).

Per ora ti saluto, spero di rileggerti presto!
Ciao! Vorrei ringraziarti per aver condiviso con me la tua esperienza, mi ha fatto molto piacere! Assolutamente mi andrebbe di confrontarci, sarebbe un'ottima occasione per me per imparare qualcosa che non so e avere anche un'altra opinione e punto di vista, spero di leggerti presto e avere un confronto!

GiuseppeVerdi
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Re: Mi presento

Messaggio da GiuseppeVerdi »

Ciao, bentornata sull'isola di Aven!

Grazie per aver pazientemente letto il mio lungo post alla tua presentazione, come hai certamente capito non possiedo il dono della sintesi nella scrittura :lol: :lol: .
Visto la tua celerità nel rispondere, ti invio, altrettanto velocemente, alcune mie riflessioni su differenti aspetti dell'asessualità. La moltitudine di sfumature che compongono lo spettro del nostro orientamento sessuale sono, in alcuni casi, talmente distanti le une dalle altre da sembrare quasi slegate fra loro.
Basta osservare l'enorme differenza fra i demisessuali e i sapiosessuali (tanto per dirne due), i primi non hanno problemi a concedere il proprio corpo a un altra persona purchè ci sia una profonda sinergia romantica nella coppia, mentre i secondi provano attrazione sessuale per l'intelligenza del partner. In queste due sfumature (come in molte altre) l'interesse sessuale è radicalmente diverso!

Gli Asessuali Aromantici non provano nemmeno interesse romantico, mentre gli Asessuali Panromantici lo provano per tutti i generi, ma solo a livello sentimentale: esattamente il contrario!

All'interno della Aegosessualità (o Egosessualità non so esattamente come si scrive) c'è un attrazione verso contenuti e/o stimoli sessuali anche espliciti, ma nello stesso tempo, il rigetto di provare ad avere rapporti intimi in prima persona, ecc.

Potrei andare avanti e citare ancora molte altre sfumature fino a realizzare un post lungo il doppio del precedente :lol: :wink: , ma credo di essere riuscito a chiarire il concetto. Proprio qui, sull'isola di Aven, non molto tempo fa, un ospite demisessuale affermava di NON sentirsi parte dell'asessualità spiegandone le ragioni.

La mia riflessione, che rimando a te, è la seguente: forse, sostenere di essere asessuale è come dire "mi piace la musica", di per se, vuol dire tutto e niente. La musica comprende tanti stili differenti fra loro, è quantomeno improbabile che una persona la apprezzi in todo. Credo (ma sono totalmente disposto a cambiare idea davanti a teorie convincenti contrarie) che per l'asessualità possa valere lo stesso ragionamento, definirsi asessuale è riduttivo.
Comprendo perfettamente la reticenza nello specificare (ad esempio) Asessuale Greysessuale in una società che a stento accetta l'esistenza dell'asessualità o la diificoltà nel reperire informazioni atte a comprendere la propria sfumatura, ma a mio parere, rinunciare senza aver fatto neanche un tentativo è sbagliato.

D'altro canto però, c'è il fatto di non volere utilizzare un etichetta troppo stringente per spiegare la propria natura ad altri (sopratutto se questi faticano ad accettare il termnine asessualità). Dopotutto la sessualità è fluida.

Penso siano entrambe teorie estremamente interessanti e adeguatamente avvallate da motivazioni congrue che andrebbero approfondite meglio in un confronto con un altro ospite della meravigliosa isola di Aven.
Se l'argomento può, in qualche modo, catturare la tua attenzione e se lo vuoi, sarei curioso di avere un tuo parere in merito.

Un Saluto, spero di rileggerti presto.

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Bianca
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Re: Mi presento

Messaggio da Bianca »

Il termine asessualità, deve essere spiegato in modo semplice: significa non provare attrazione.
Significa anche non tentare di capire chi non capisce ma rendere chiaro ciò che si è.
Se nessun asessuale lo fa, non si può pretendere di rammaricarsi se la conoscenza di questo orientamento non si diffonde.

justme13
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Re: Mi presento

Messaggio da justme13 »

Ciao, grazie per avermi risposto!

Le due teorie che hai condiviso con me sono molto interessanti e vorrei provare a dire come la vedo io, ma assolutamente sentiti libero di correggermi se vedi che ho scritto qualcosa di sbagliato (a mia discolpa non ho mai incontrato altre persone asessuali e non ho mai avuto la possibilità di uno scambio di opinioni).

In questi due anni ho effettivamente riscontrato quanto sia difficile essere asessuali in un mondo in cui ancora non si accetta questo orientamento, ma proprio per questo motivo credo sia efficace iniziare a parlarne in maniera chiara e coincisa che, esattamente come ha detto Bianca nella risposta qui sopra, è proprio dire che non si prova attrazione. Ovviamente chi se la sente potrebbe anche spiegare qualcosa in più alla persona che ha di fronte e, se si sente a suo agio e se vuole usare "etichette" più specifiche, può anche spiegare di quale sfumatura di asessualità si fa parte ma non è assolutamente obbligatorio per chi, come giustamente hai detto tu, non vuole utilizzare etichette più strette per diverse ragioni.

Ho trovato interessante il tuo paragone con la musica perché in un certo senso richiama davvero le diverse sfumature che compongono l'asessualità, l'unica cosa su cui sono un po' confusa riguarda il definire riduttivo il singolo termine asessualità per identificarsi. Come mi hai detto prima non tutti vogliono utilizzare termini più stretti per identificarsi oppure non vogliono cercare la loro specifica sfumatura, e quindi preferiscono utilizzare solo il termine asessuale per identificarsi e/o per parlarne ad altre persone; ma se ragionassimo in quest'ottica allora non sarebbe meglio definire questo termine come un termine "ombrello" che racchiude tutte le sue diverse sfumature senza effettivamente specificare di quale faccia parte la singola persona?

Se ti va mi piacerebbe sentire di più su questa opinione che hai condiviso con me, mi ha offerto un ottimo spunto per riflettere!
Spero di leggerti presto

GiuseppeVerdi
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Re: Mi presento

Messaggio da GiuseppeVerdi »

Ciao, accolgo volentieri il tuo invito a proseguire la riflessione.

Penso che tu abbia colto il nocciolo della questione con le frasi “Come mi hai detto prima non tutti vogliono utilizzare termini più stretti per identificarsi... e quindi preferiscono utilizzare solo il termine asessuale per identificarsi e/o …ma se ragionassimo in quest'ottica allora non sarebbe meglio definire questo termine come un termine "ombrello" che racchiude tutte le sue diverse sfumature senza effettivamente specificare di quale faccia parte la singola persona?”

A mio parere la parola asessualità non è altro che un “contenitore” per decine di piccoli (in termini di membri appartenenti a essi) orientamenti sessuali, tutti relazionati da un comune denominatore: la totale assenza o la scarsità di attrazione sessuale verso tutti i generi.
Il mio caratterizzare riduttivo il solo asessuale è inteso in questa direzione, (secondo il mio pensiero) è una definizione incompleta, in quanto sottintende intrinsecamente molte sfumature simili, ma non uguali.

C’è da dire, però, che la comprensione e successivamente l’accettazione di una natura asessuale vengono ottenute (almeno nel mio caso) con percorsi interiori lunghi e dolorosi, questi richiedono un enorme lavoro su se stessi e una mole di informazioni non sempre facilmente reperibili.
Aggiungiamo il dato di fatto che, come mi hai scritto nel tuo ultimo post, la nostra “bellissima” società non è di nessun aiuto, (anzi spesso è un grande ostacolo) nel fare vivere serenamente agli asessuali la loro vera natura.
Considerando tutti questi (e altri) fattori non mi sento di biasimare una persona che rifiuti di percorrere dei sentieri tortuosi lastricati di dubbi, paure e insicurezze; Tanto meno una persona che, pur avendo accettato la propria asessualità, non desideri avventurarsi alla ricerca di una sfumatura specifica.

Tuttavia, questa mia “conclusione” non esclude il fatto di essere totalmente e convintamente d’accordo con te e con Bianca sul fatto che la comunità asessuale in primis, ma sopratutto i singoli asessuali, devono cominciare a far sentire la loro voce. Abbiamo atteso e taciuto fin troppo, ora basta! Dobbiamo mirare al riconoscimento del nostro orientamento sessuale alla pari di qualsiasi altro, perché è esattamente così.
Non siamo confusi (almeno non tutti), all’interno di una fase, bloccati psicologicamente o malati :x , siamo semplicemente asessuali! Il nostro orientamento è valido come ogni altro, e nello stesso modo di ogni altro, merita considerazione, rispetto e accettazione da parte della società.
Saremo anche numericamente pochi, ma non siamo soli, tutti insieme possiamo fare la differenza fra l’anonimato e l’ufficialità della nostra natura.

Spero di essere riuscito a spiegare il mio pensiero e a fare chiarezza dove ti trovavi confusa. Mi fa veramente piacere avere un confronto su un tema a me molto caro con una persona consapevole di se stessa e preparata come ti stai dimostrando.

Un saluto, spero di rileggerti presto.

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Re: Mi presento

Messaggio da justme13 »

Ciao! Grazie mille per avermi spiegato meglio il tuo punto di vista, ora ho capito meglio cosa volevi dire.

Mi trovi assolutamente d'accordo sul fatto che la maggior parte di noi non è affatto confusa o malata come invece la società in cui ci troviamo vuole costringerci a credere, sarebbe davvero ora di farci sentire, a partire dal nostro piccolo e poi tutti insieme come gruppo, anche se comprenderei l'incertezza di alcune persone che potrebbero non sentirsela subito nel far sentire la propria voce

Grazie ancora, questo confronto mi sta dando la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e costruire un pensiero più articolato e completo

Spero di leggerti presto!

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