La consapevolezza della solitudine

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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destroy_grace
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La consapevolezza della solitudine

Messaggio da destroy_grace »

Buongiorno a tutti,

Apro questo topic più per sfogarmi, ma anche per condividere la mia esperienza e leggere quello che avete vissuto voi.

Questi per me sono giorni difficili, perché ho sempre evitato l’argomento asessualità, da quando ne sono venuta a conoscenza grazie alla mia psicologa, perché mi sono resa conto che, nel mio caso, ammettere a me stessa di essere asessuale, significa auto-condannarsi alla solitudine dal punto di vista sentimentale.

Io ho degli amici fantastici, sono pochi, ma i rapporti con loro sono profondi e si basano sul rispetto e sulla fiducia, e da questo punto di vista non mi sento sola. Tutto sommato, in famiglia ci vogliamo bene, ho un bel rapporto con mio fratello, con i miei genitori è un po' più difficile, ma non posso di certo dire che la mia famiglia non è unita.

Io desidero avere una relazione sentimentale e dei figli, cosa che, essendo asessuale, non dico sia impossibile, ma quasi.

Sono una persona a cui piacciono gli abbracci, le carezze e i baci, ma tutto finisce lì. Per me una relazione sentimentale può basarsi su questo, dal punto di vista fisico.

Pensare a tutto questo, essere consapevole di tutto questo, mi fa sprofondare nella solitudine perché sono anche consapevole che trovare una persona per iniziare una relazione in cui il sesso è praticamente escluso, è molto difficile se non impossibile.

Se prima mi nascondevo dietro a un: “Non so cosa sono”, era solo perché in fondo nutrivo la speranza di trovare quella persona con cui mi sarebbe piaciuto fare sesso e quindi sentirmi "normale" (secondo i canoni della società in cui viviamo). Sincerarmi con me stessa, significa anche dover accettare che potrei rimane sola tutta la vita, nonostante io desideri amare ed essere amata.

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Bianca
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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da Bianca »

Tutti abbiamo bisogno di futuro e ce lo immaginiamo secondo i nostri desideri e aspettative.

È importante ricordare che, aldilà dei fatti che succedono senza alcun nostro intervento, ci sono molte cose che noi possiamo scegliere di fare per centrare degli obiettivi, raggiungere delle mete.

Tu hai dei desideri che sembrano essere in insuperabile contrasto con un tuo aspetto innato che tu hai riconosciuto essere l’asessualità.
Io non vedrei inconciliabili questi due aspetti.
Ricordo molto bene la testimonianza di coniugi che si amavano nonostante e che avevano due, tre figli, nati con l’inseminazione artificiale.

Non arrenderti Des, non rassegnarti alla solitudine, non vedere precluse tutte le strade.

Senti la possibilità di renderti artefice del tuo futuro: puoi incontrare sulla tua strada chi vuole ed è capace di lottare insieme a te.

Mariii
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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da Mariii »

destroy_grace ha scritto:
sab apr 02, 2022 12:18 pm
Buongiorno a tutti,

Apro questo topic più per sfogarmi, ma anche per condividere la mia esperienza e leggere quello che avete vissuto voi.

Questi per me sono giorni difficili, perché ho sempre evitato l’argomento asessualità, da quando ne sono venuta a conoscenza grazie alla mia psicologa, perché mi sono resa conto che, nel mio caso, ammettere a me stessa di essere asessuale, significa auto-condannarsi alla solitudine dal punto di vista sentimentale.

Io ho degli amici fantastici, sono pochi, ma i rapporti con loro sono profondi e si basano sul rispetto e sulla fiducia, e da questo punto di vista non mi sento sola. Tutto sommato, in famiglia ci vogliamo bene, ho un bel rapporto con mio fratello, con i miei genitori è un po' più difficile, ma non posso di certo dire che la mia famiglia non è unita.

Io desidero avere una relazione sentimentale e dei figli, cosa che, essendo asessuale, non dico sia impossibile, ma quasi.

Sono una persona a cui piacciono gli abbracci, le carezze e i baci, ma tutto finisce lì. Per me una relazione sentimentale può basarsi su questo, dal punto di vista fisico.

Pensare a tutto questo, essere consapevole di tutto questo, mi fa sprofondare nella solitudine perché sono anche consapevole che trovare una persona per iniziare una relazione in cui il sesso è praticamente escluso, è molto difficile se non impossibile.

Se prima mi nascondevo dietro a un: “Non so cosa sono”, era solo perché in fondo nutrivo la speranza di trovare quella persona con cui mi sarebbe piaciuto fare sesso e quindi sentirmi "normale" (secondo i canoni della società in cui viviamo). Sincerarmi con me stessa, significa anche dover accettare che potrei rimane sola tutta la vita, nonostante io desideri amare ed essere amata.
Des io ti capisco benissimo, è da 2 maledetti anni che mi mangio il cervello con questa storia. Sono stata vittima del disturbo ossessivo compulsivo e ancora oggi ne sto pagando le conseguenze, comunque Bianca ti ha detto cose positive per farti sollevare l'umore però sappi che io ti capisco perché praticamente abbiamo gli stessi identici pensieri ed è pure normale. Comunque, sempre meglio pensare al meglio, segui i consigli di Bianca.

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Bianca
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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da Bianca »

I miei, più che consigli, sono un incitamento a non arrendersi.
Non ci si deve lasciar vivere. L’esistenza è qualcosa di troppo importante per adagiarsi in una rassegnazione senza azione.

Ad ognuno di noi sono stati dati dei talenti, è importante usarli, giocarli, nel lecito, nel giusto, mettendoci l’intelligenza più che la furbizia.

Marii vive sulla sua pelle delle reali difficoltà, quindi, nessuno come lei può comprendere chi si trova nella sua stessa situazione.

È anche vero che i rapporti umani sono sempre più difficili.
A volte si ha l’impressione di parlare in un’altra lingua, tanto è difficile comprendersi.
Se, a questa difficoltà, si aggiunge un limite serio, difficile da spiegare, spesso non capito o sottovalutato, spesso attribuito a svariati motivi e non riconosciuto come caratteristica intrinseca della persona, anche due persone che si amano, possono vedere tra loro un ostacolo invalicabile.

È a questo punto e in questo senso che io incoraggio all’impegno, alla volontà, alla determinazione.
Perché autoescludersi?
Perché vivere rassegnati?

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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da Mariii »

Bianca ha scritto:
lun apr 04, 2022 10:40 am
I miei, più che consigli, sono un incitamento a non arrendersi.
Non ci si deve lasciar vivere. L’esistenza è qualcosa di troppo importante per adagiarsi in una rassegnazione senza azione.

Ad ognuno di noi sono stati dati dei talenti, è importante usarli, giocarli, nel lecito, nel giusto, mettendoci l’intelligenza più che la furbizia.

Marii vive sulla sua pelle delle reali difficoltà, quindi, nessuno come lei può comprendere chi si trova nella sua stessa situazione.

È anche vero che i rapporti umani sono sempre più difficili.
A volte si ha l’impressione di parlare in un’altra lingua, tanto è difficile comprendersi.
Se, a questa difficoltà, si aggiunge un limite serio, difficile da spiegare, spesso non capito o sottovalutato, spesso attribuito a svariati motivi e non riconosciuto come caratteristica intrinseca della persona, anche due persone che si amano, possono vedere tra loro un ostacolo invalicabile.

È a questo punto e in questo senso che io incoraggio all’impegno, alla volontà, alla determinazione.
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Lo facciamo perché sappiamo già che perdiamo in partenza

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axelay
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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da axelay »

Ciao, anche se negli ultimi anni la mia vita sentimentale è stata disturbata da tante cose, posso raccontarti la mia esperienza di uomo etero che ha amato e che vive con una donna, probabilmente asessuale, o che comunque non viaggia sui miei stessi binari.

Rimanere soli a questo mondo è improbabile.
Quando ho incontrato mia moglie ho trovato, finalmente, l'amore che tanto desideravo. Quando due persone si amano reciprocamente e basta. Ed è stata una sensazione bellissima. Di amore vero.

Anche se lei non voleva mai venire al dunque, io l'ho sempre rispettata, mai tradita, perché l'ho amata davvero. E il sesso, anche per me, è andato in secondo piano. E se è accaduto a me, può accadere a tanti altri uomini.
Certo, scoprire, poi, da solo, qui, come fosse realmente mia moglie mi ha un po' turbato.
Ma, col senno di poi, se lei mi avesse detto "io però ti avviso, sono fatta così" per me non sarebbe cambiato nulla. Avrei continuato ad amarla.

Quello che ostacola l'amore tra due persone non è il sesso.
Poi magari, trovi un ragazzo asex e alla fine ogni problema è risolto. E magari, se vorrete diventare genitori, pazienza, farete il piccolo sforzo di torturarvi per procreare con del sesso! (scherzo!)

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destroy_grace
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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da destroy_grace »

Mariii ha scritto:
lun apr 04, 2022 3:51 pm
Lo facciamo perché sappiamo già che perdiamo in partenza
Esatto... purtroppo è questo: prendere come verità quello che pensiamo del nostro futuro.

Questa cosa, nel mio caso, non penso sia qualcosa che viene dall'asessualità, ma da una profonda insicurezza. Infatti io temo l'abbandono da parte dell'altro e questo non mi permette di aprirmi quasi con nessuno (a livello sentimentale, intendo. A livello di amicizie non ho questo tipo di problema). L'asessualità, in questo caso, è un "plus" che rende il tutto ancora più difficile.

È anche, diciamo, una sorta di protezione, ma allo stesso tempo una contraddizione: perché sono sicura che non avrò mai qualcosa che desidero tanto?

axelay, la tua è una bellissima testimonianza. Grazie per aver scritto... :) Piacere di conoscerti!

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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da Mariii »

destroy_grace ha scritto:
lun apr 04, 2022 11:47 pm
Mariii ha scritto:
lun apr 04, 2022 3:51 pm
Lo facciamo perché sappiamo già che perdiamo in partenza
Esatto... purtroppo è questo: prendere come verità quello che pensiamo del nostro futuro.

Questa cosa, nel mio caso, non penso sia qualcosa che viene dall'asessualità, ma da una profonda insicurezza. Infatti io temo l'abbandono da parte dell'altro e questo non mi permette di aprirmi quasi con nessuno (a livello sentimentale, intendo. A livello di amicizie non ho questo tipo di problema). L'asessualità, in questo caso, è un "plus" che rende il tutto ancora più difficile.

È anche, diciamo, una sorta di protezione, ma allo stesso tempo una contraddizione: perché sono sicura che non avrò mai qualcosa che desidero tanto?

axelay, la tua è una bellissima testimonianza. Grazie per aver scritto... :) Piacere di conoscerti!
A chi lo dici... Io anche ho troppa paura di essere abbandonata. Ma tanto. Infatti a volte mi è capitato di fare delle scenate, ma solo per paura di perdere l'altra persona. Ma io anche in amicizia sono così, ma non con tutti comunque.

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Bianca
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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da Bianca »

Des, non voglio ripetere le mie convinzioni che già ho palesato più volte.
Axe è un guerriero, un combattente nato, comanda un vascello di Pirati che discendono direttamente dalle antiche famiglie corsare di St. Malo e si porta in giro questi farabutti, tenendoli a bada e costringendoli all’obbedienza.

La sua capacità di amare non ha limiti e la vita gli ha conferito il premio più bello che lui potesse ricevere.

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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da enemyofthesun »

Io non ho aspirazioni genitoriali e neanche di storia sentimentale romantica, non più, ma capisco bene arrivare a una certa età (40 anni io), rendersi conto che tutti attorno a te o sono già in coppia o la cercano ardentemente, e tu sei un po' come spaesato, ti guardi attorno e non sai che direzione prendere.
Anche se tutto sommato credo ci siano diversi asessuali che vorrebbero una storia sentimentale. Ancora più difficile è essere accettati come aromantici asessuali. Peggio ancora se non monogami (non so se abbia senso definire così la mia situazione), cioè che tendenzialmente costruirei più relazioni platoniche asessuali affettuose, ma questo potrebbe confliggere con chi ha comunque un'idea di relazione esclusiva, anche se di amicizia (o amicizia profonda, diciamo).
Cioè sono concetti che scombinano parecchio la mentalità dominante dell'amore romantico monogamo, e sessuale, io sono fuori schema totalmente.
E purtroppo sono uno che starebbe volentieri in una casa con un'amica (e non solo in termini di coinquilina), o un po' con l'una, un po' con l'altra...
Cioè ho un'idea di convivenza del tutto simile a quella comune. Non sto volentieri da solo, invece. Insomma, ben complicato.

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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da Bianca »

É vero, le tue caratteristiche, messe assieme, complicano ulteriormente il possedere soltanto l’asessualità.
Devi riuscire ad armonizzare il tutto e io credo che, in questo caso, si debba andare per tentativi.

Chi incontrerai potrà non accettare il pacco completo e quindi, starà a te accantonare qualche preferenza, se il gioco varrà la candela, naturalmente.

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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da ganto1965 »

purtroppo essere asessuali comporta per la maggior parte di noi una vita solitaria ,dopo una convivenza di alcuni anni , sono 10 anni circa che vivo solo e piu passa il tempo e piu mi rendo conto che incontrare qualcuno spiegare la natura del proprio essere e tremendamente difficile, in piu essere accettati in una società con il sesso al primo posto , per esperienza non credo che un/a sessuale voglia una vita fatta di coccole ,il timore di restare soli fa paura a molti , infondo siamo esseri sociali , eccetto qualcuno non amiamo la solitudine

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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da Bianca »

E non si può dimenticare neppure una grande paura: essere abbandonati, come é stato detto sopra.
É una sofferenza che, per molto tempo, non trova conforto e diventa più dolorosa quando il motivo é l’asessualità.

Anche chi decide di andarsene soffre ma é comunque una persona apprezzabile che valuta le sue capacità e i suoi desideri e che non vuole ritrovarsi a scegliere il tradimento o un abbandono più avanti nel tempo.

É un coinvolgimento che , seppure innamorati, deve avvenire con maggiore ponderatezza, riflessione, dandosi tempi più lunghi, senza ricorrere a trucchi e inganni, con la lucidità di chi sa che rinuncia ad un aspetto importante da una parte, o che può sentirsi in colpa ed inadeguato, dall’altra.

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axelay
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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da axelay »

Da quello che leggo e cerco di comprendere, con i miei miseri mezzi, percepisco che uno degli ostacoli più grandi è essere accettati dagli altri, dalla società.

Deve essere snervante spiegare qualcosa che per gli altri, spesso, è incomprensibile.
Magari ci si arrende pure e si viene scambiati per chissà quali persone.

I tempi non sono ancora maturi, purtroppo.
Peccato.
Ci sarebbero maggiori occasioni di poter incontrare le persone giuste a seconda del proprio modo di essere.

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Re: La consapevolezza della solitudine

Messaggio da ronora »

Sono molto belle le vostre testimonianze. Quello che posso dire è che non bisogna rassegnarsi e arrendersi. Non si rimane da soli se non per scelta. Penso che vivere oggi l'asessualità è molto più semplice che non 35 anni fa, quando da ventenne mi sono reso conto del mio orientamento asessuale. Allora era una specie di patologia da curare, avevo paura a parlarne con qualcuno. Oggi c'è il riconoscimento, la comunità, tanti psicologi specializzati, tante persone con cui parlarne. Ogni tanto, con un po' di tristezza, penso a come sarebbe stata diversa la mia vita se avessi vissuto oggi quella condizione. Da quando mi sono iscritto ad Aven ho cominciato a parlare liberamente del mio orientamento alle persone che conosco, qualcuno si apre e mi confida la propria esperienza. Penso che in modo sincero ed onesto non bisogna precludersi il rapporto con l'altro, da cui può arrivare qualcosa di positivo. So che non è facile, ma senza assumersi rischi (del rifiuto, dell'abbandono) non si vive.

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