Sono Gray, sono poliaffettivo, queer, vergine, aromantico, ho fantasie e mi masturbo.
Inviato: sab ago 08, 2020 4:53 pm
Salve amic*
Voglio scrivere queste righe perché spesso anche nel mondo aroace, leggo con sommo dispiacere definizioni escludenti e divisive. Quindi ho deciso di mettere in primo piano la mia mia esperienza, cosa che non faccio mai, e di provare a spiegare perché mi sento parte della comunità asessuale, e mi sento felice da quando l'ho scoperta, sentendola come una famiglia.
Ho quasi 40 anni, non ho mai avuto un rapporto sessuale penetrativo, ho baciato solo due volte una ragazza, per gioco e amicizia. Altre occasioni che ho avuto, le ho sempre rifuggite. Per tanti anni ho pensato di essere in cerca dell'amore romantico, e quando pensavo di averlo trovato l'unica sensazione era una profonda sofferenza, anche fisica. Conati di vomito, gastrite, stati depressivi. L'erotismo e il sesso mi hanno sempre attratto, come idea, e nei periodi di libido alta ricorro all'autoerotismo, con l'aiuto di fantasie, pornografia, o immagini di persone. È estremamente raro che io desideri di avere un rapporto sessuale con la persona a cui penso mentre lascio andare la libido, in genere mi concentro su un particolare, una parte del corpo anche non legata alle zone erogene, un particolare del vestito, il sorriso, oppure invento una storia, anche non sessuale che la coinvolge. È più frequente che la fantasia riguardi donne, ma succede anche con uomini. Non la considero un'attrazione sessuale, ma una forte attrazione estetica che coinvolge anche il corpo, mista a una voglia di fantasticare. Altre volta mi capita di provare una sensazione di piacere fisico pensando a persone con cui ho una forte relazione platonica, mentre con altre ancora, che considero alla stregua di fratelli o sorelle, mi repelle il solo pensiero "incestuoso" dei loro corpi. Il mio tipo di amore, platonico con leggerissime spruzzare di romanticismo, non riesce a concentrarsi su una persona per una relazione monogama e esclusiva, ho capito da poco che i conati di vomito e il malessere erano la reazione del mio corpo a idee che voleva imporgli la mia cultura. Adesso, dopo anni, sto cominciando a essere felice. Voglio bene, ricambiato, a tante persone, e non chiedo altro. Mi dovesse capitare in futuro di avere rapporti sessuali, non cambierebbe niente. Anche se qualcuno potrebbe storcere il naso, sono Gray, sono poli, sono vergine, sono queer, mi masturbo pensando a quello che voglio, e sono felice. Come mai prima d'ora.
Voglio scrivere queste righe perché spesso anche nel mondo aroace, leggo con sommo dispiacere definizioni escludenti e divisive. Quindi ho deciso di mettere in primo piano la mia mia esperienza, cosa che non faccio mai, e di provare a spiegare perché mi sento parte della comunità asessuale, e mi sento felice da quando l'ho scoperta, sentendola come una famiglia.
Ho quasi 40 anni, non ho mai avuto un rapporto sessuale penetrativo, ho baciato solo due volte una ragazza, per gioco e amicizia. Altre occasioni che ho avuto, le ho sempre rifuggite. Per tanti anni ho pensato di essere in cerca dell'amore romantico, e quando pensavo di averlo trovato l'unica sensazione era una profonda sofferenza, anche fisica. Conati di vomito, gastrite, stati depressivi. L'erotismo e il sesso mi hanno sempre attratto, come idea, e nei periodi di libido alta ricorro all'autoerotismo, con l'aiuto di fantasie, pornografia, o immagini di persone. È estremamente raro che io desideri di avere un rapporto sessuale con la persona a cui penso mentre lascio andare la libido, in genere mi concentro su un particolare, una parte del corpo anche non legata alle zone erogene, un particolare del vestito, il sorriso, oppure invento una storia, anche non sessuale che la coinvolge. È più frequente che la fantasia riguardi donne, ma succede anche con uomini. Non la considero un'attrazione sessuale, ma una forte attrazione estetica che coinvolge anche il corpo, mista a una voglia di fantasticare. Altre volta mi capita di provare una sensazione di piacere fisico pensando a persone con cui ho una forte relazione platonica, mentre con altre ancora, che considero alla stregua di fratelli o sorelle, mi repelle il solo pensiero "incestuoso" dei loro corpi. Il mio tipo di amore, platonico con leggerissime spruzzare di romanticismo, non riesce a concentrarsi su una persona per una relazione monogama e esclusiva, ho capito da poco che i conati di vomito e il malessere erano la reazione del mio corpo a idee che voleva imporgli la mia cultura. Adesso, dopo anni, sto cominciando a essere felice. Voglio bene, ricambiato, a tante persone, e non chiedo altro. Mi dovesse capitare in futuro di avere rapporti sessuali, non cambierebbe niente. Anche se qualcuno potrebbe storcere il naso, sono Gray, sono poli, sono vergine, sono queer, mi masturbo pensando a quello che voglio, e sono felice. Come mai prima d'ora.