ciao a tutti...sto diventando un mostro.
Inviato: lun apr 03, 2017 3:22 pm
Ciao a tutte e tutti gli utenti.
Non so bene neanche cosa stia cercando di fare, magari mi illudo di trovare qualcuno che possa capire. Ho avuto troppe mazzate e non ce la faccio davvero più.
Vi racconto la mia storia. Se avete voglia.
Più o meno tre anni fa sono uscito da una relazione con una ragazza (la chiamerò Paola), durata sette anni. L'amavo tantissimo, da un giorno all'altro lei mi ha lasciato senza dirmi il motivo. Sono entrato in una profonda depressione, ho provato anche a farla finita. tramite un amico che era preoccupato per me mi sono rivolto ad uno psicanalista (junghiano).
In analisi ho realizzato molto dolorosamente che il motivo della fine della relazione erano i problemi nell'intimità. Io non avevo praticamente avuto altre esperienze e neanche lei, e per entrambi il sesso era un po' un problema. Io non provavo piacere nella penetrazione, lei d'altra parte non sembrava interessata. Siamo andati avanti per anni facendo in altri modi (rapporti "esterni" senza penetrazione), senza parlarne, fin quando lei probabilmente non ha conosciuto, in un viaggio di lavoro (mi lasciò subito dopo) qualcuno che era in grado di darle quello che io non potevo darle. Non me lo ha voluto dire ma è stato sicuramente cosi.
Questa è stata certamente la più grande sventura che mi sia capitata, ma da allora, ogni volta che mi sembrava di stare meglio o che potessi aver trovato una persona, ho infilato una serie di altri traumi, piccoli o grandi, che mi hanno fatto perdere completamente l'interesse che avevo nei confronti delle donne e la voglia (o meglio, la speranza) di costruire un rapporto.
Ho provato ad entrare in un gruppo di psicanalisi collettiva, dove mi sono perdutamente innamorato di una ragazza che lo frequentava insieme a me. Naturalmente non potevo frequentarla al di fuori di questo gruppo, cosi le ho scritto lettere, e persino una canzone (sono un musicista). Il risultato è stato che lei ha cominciato a giocare con i miei sentimenti, alimentando false speranze in me per accrescere la sua autostima, causandomi dolore e sofferenza anche all'interno di quella situazione, fin quando il mio disagio è cresciuto talmente tanto da farmi uscire dal gruppo analitico.
Dopo di lei, ho provato a frequentare altre ragazze, sempre con fallimenti. La prima ha visto che c'era qualcosa in me che non andava, non ero interessato al sesso e la sua voglia di farlo mi ha fatto scappare da lei.
Una mi ha lasciato dopo due settimane di frequentazione, dicendomi non avevo un buon odore (vi assicuro che sono una persona che tiene molto a queste cose).
Un'altra mi ha augurato la morte perché mi ero lamentato che dopo due giorni di frequentazione mi cercava almeno dieci volte al giorno.
Poi ne ho conosciuta un'altra ancora, che abitava in un'altra città. Ci siamo scritti tantissimo per mesi, lunghi messaggi, molto profondi. la sentivo vicina.
poi finalmente abbiamo deciso di vederci e siamo stati bene insieme. ma in realtà mi illudevo, lei non stava bene, visto che dopo due volte che ci siamo visti lei mi ha lasciato per telefono, senza dirmi il motivo.
Con nessuna di queste ragazze (tranne una, ma con esiti insoddisfacenti) ci sono stati rapporti sessuali.
L'ultima è stata la mazzata più grossa. Per comodità la chiamerò Giada. La conosco a un concerto, è molto più giovane di me (una decina d'anni). è bellissima e intelligente, mi piace tantissimo. ci frequentiamo e stiamo benissimo insieme, ma non riesco a fare l'amore con lei. vorrei, ma non riesco, non riesco ad avere un'erezione anche se lei mi piace. appena capita l'occasione di stare insieme nell'intimità, mi blocco, sento come se fosse una cosa che devo fare per forza e non sono capace a fare. Lei sulle prime mi dice che può aspettarmi, poi dopo qualche settimana si spazientisce, dicendo che per lei il sesso è la cosa più importante in un rapporto. Io le spiego tutta la mia storia, il fatto che provo del disagio a fare certe cose visto il mio passato. le dico che proverò a risolverlo, perché sento di volerle molto bene. Ne parlo con lo psicanalista, mi consiglia di usare il viagra, e mi rivolgo a un medico.
Ma nel frattempo, lei decide di non aspettarmi più. Dopo 4 mesi, dopo l'ennesimo rapporto finito con la mia mancata erezione, mi lascia, dicendo che tanto il mio problema non si risolverà e non vuole essere trascinata dentro a questa cosa.
Ripiombo nella depressione. Ho pensieri di violenza (vorrei evirarmi) e morte su me stesso, su persone che mi fanno dei torti sul lavoro e ogni tanto anche sulle donne in generale. Quando vedo coppie per strada, ho dei tic nervosi. Laggiù, in basso, è tutto morto. Non riesco più ad avere un'erezione neanche quando provo a masturbarmi (cosa che faccio poco e malvolentieri, perché mi causa solo altro dolore e frustrazione). Dopo la fine della relazione con Giada mi sono buttato a capofitto nel lavoro, il mio psic mi dice che sto reagendo bene, ma mi sembra di impazzire, ho i nervi a fior di pelle, anche con le persone care. mi sento una mosca bianca e ho paura dopo tutti questi rifiuti di diventare un mostro violento, come in Frankenstein di Mary Shelley.
Non so bene se sia asessuale o no, ma ci sto pensando. Nelle mie peregrinazioni notturne (soffro d'insonnia) mi sono imbattuto in questo sito. Tutto ciò che riguarda quella sfera sta diventando un incubo per me. Domani compio 33 anni, e sto pensando che abbia preso coscienza dei miei problemi troppo tardi.
Se c'è qualcuno che ne sa un po' di più e vuole parlarne con me, lo ringrazio tanto.
Mogus
Non so bene neanche cosa stia cercando di fare, magari mi illudo di trovare qualcuno che possa capire. Ho avuto troppe mazzate e non ce la faccio davvero più.
Vi racconto la mia storia. Se avete voglia.
Più o meno tre anni fa sono uscito da una relazione con una ragazza (la chiamerò Paola), durata sette anni. L'amavo tantissimo, da un giorno all'altro lei mi ha lasciato senza dirmi il motivo. Sono entrato in una profonda depressione, ho provato anche a farla finita. tramite un amico che era preoccupato per me mi sono rivolto ad uno psicanalista (junghiano).
In analisi ho realizzato molto dolorosamente che il motivo della fine della relazione erano i problemi nell'intimità. Io non avevo praticamente avuto altre esperienze e neanche lei, e per entrambi il sesso era un po' un problema. Io non provavo piacere nella penetrazione, lei d'altra parte non sembrava interessata. Siamo andati avanti per anni facendo in altri modi (rapporti "esterni" senza penetrazione), senza parlarne, fin quando lei probabilmente non ha conosciuto, in un viaggio di lavoro (mi lasciò subito dopo) qualcuno che era in grado di darle quello che io non potevo darle. Non me lo ha voluto dire ma è stato sicuramente cosi.
Questa è stata certamente la più grande sventura che mi sia capitata, ma da allora, ogni volta che mi sembrava di stare meglio o che potessi aver trovato una persona, ho infilato una serie di altri traumi, piccoli o grandi, che mi hanno fatto perdere completamente l'interesse che avevo nei confronti delle donne e la voglia (o meglio, la speranza) di costruire un rapporto.
Ho provato ad entrare in un gruppo di psicanalisi collettiva, dove mi sono perdutamente innamorato di una ragazza che lo frequentava insieme a me. Naturalmente non potevo frequentarla al di fuori di questo gruppo, cosi le ho scritto lettere, e persino una canzone (sono un musicista). Il risultato è stato che lei ha cominciato a giocare con i miei sentimenti, alimentando false speranze in me per accrescere la sua autostima, causandomi dolore e sofferenza anche all'interno di quella situazione, fin quando il mio disagio è cresciuto talmente tanto da farmi uscire dal gruppo analitico.
Dopo di lei, ho provato a frequentare altre ragazze, sempre con fallimenti. La prima ha visto che c'era qualcosa in me che non andava, non ero interessato al sesso e la sua voglia di farlo mi ha fatto scappare da lei.
Una mi ha lasciato dopo due settimane di frequentazione, dicendomi non avevo un buon odore (vi assicuro che sono una persona che tiene molto a queste cose).
Un'altra mi ha augurato la morte perché mi ero lamentato che dopo due giorni di frequentazione mi cercava almeno dieci volte al giorno.
Poi ne ho conosciuta un'altra ancora, che abitava in un'altra città. Ci siamo scritti tantissimo per mesi, lunghi messaggi, molto profondi. la sentivo vicina.
poi finalmente abbiamo deciso di vederci e siamo stati bene insieme. ma in realtà mi illudevo, lei non stava bene, visto che dopo due volte che ci siamo visti lei mi ha lasciato per telefono, senza dirmi il motivo.
Con nessuna di queste ragazze (tranne una, ma con esiti insoddisfacenti) ci sono stati rapporti sessuali.
L'ultima è stata la mazzata più grossa. Per comodità la chiamerò Giada. La conosco a un concerto, è molto più giovane di me (una decina d'anni). è bellissima e intelligente, mi piace tantissimo. ci frequentiamo e stiamo benissimo insieme, ma non riesco a fare l'amore con lei. vorrei, ma non riesco, non riesco ad avere un'erezione anche se lei mi piace. appena capita l'occasione di stare insieme nell'intimità, mi blocco, sento come se fosse una cosa che devo fare per forza e non sono capace a fare. Lei sulle prime mi dice che può aspettarmi, poi dopo qualche settimana si spazientisce, dicendo che per lei il sesso è la cosa più importante in un rapporto. Io le spiego tutta la mia storia, il fatto che provo del disagio a fare certe cose visto il mio passato. le dico che proverò a risolverlo, perché sento di volerle molto bene. Ne parlo con lo psicanalista, mi consiglia di usare il viagra, e mi rivolgo a un medico.
Ma nel frattempo, lei decide di non aspettarmi più. Dopo 4 mesi, dopo l'ennesimo rapporto finito con la mia mancata erezione, mi lascia, dicendo che tanto il mio problema non si risolverà e non vuole essere trascinata dentro a questa cosa.
Ripiombo nella depressione. Ho pensieri di violenza (vorrei evirarmi) e morte su me stesso, su persone che mi fanno dei torti sul lavoro e ogni tanto anche sulle donne in generale. Quando vedo coppie per strada, ho dei tic nervosi. Laggiù, in basso, è tutto morto. Non riesco più ad avere un'erezione neanche quando provo a masturbarmi (cosa che faccio poco e malvolentieri, perché mi causa solo altro dolore e frustrazione). Dopo la fine della relazione con Giada mi sono buttato a capofitto nel lavoro, il mio psic mi dice che sto reagendo bene, ma mi sembra di impazzire, ho i nervi a fior di pelle, anche con le persone care. mi sento una mosca bianca e ho paura dopo tutti questi rifiuti di diventare un mostro violento, come in Frankenstein di Mary Shelley.
Non so bene se sia asessuale o no, ma ci sto pensando. Nelle mie peregrinazioni notturne (soffro d'insonnia) mi sono imbattuto in questo sito. Tutto ciò che riguarda quella sfera sta diventando un incubo per me. Domani compio 33 anni, e sto pensando che abbia preso coscienza dei miei problemi troppo tardi.
Se c'è qualcuno che ne sa un po' di più e vuole parlarne con me, lo ringrazio tanto.
Mogus