Persephone. ha scritto:Sì, In quanto fino a poco tempo fa mi consideravo bisessuale/pansessuale (mai capito il motivo dell'esistenza di due termini differenti, in quanto il primo presuppone transfobia.
Beh no, non é detto che un bisex possa essere transfobico.
Un pansessuale/romantico può essere attratto anche da persone non-binari@, ovvero che hanno un' identità di genere neutra, fluida, non precisa ect...
Basta dare un'occhiata a questo topic: http://www.asexuality.org/it/viewtopic.php?f=73&t=5230
Beh io penso che più che più che essere discriminato, è considerato inesistente. Solitamente se ti dimostri poco interessato al sesso la prima etichettatura è quella dell'omosessualità,se poi sono gentili diventi lo strano di turno..questo perchè l'asessualità penso sia una cosa che spiazzi totalmente la società attuale,che è sesso centrica.
A parte questo,anche io penso che nella comunità LGBT andrebbe compreso tutto ciò che è alternativo all'idea tradizionale proclamata dal Vaticano che tende ad essere discriminatoria alla base (e questo non lo dico da anti-vaticanista ma proprio per un discorso di civilità)
Vero, non avevo considerato l'identità di genere neutra ecc. Ora la distinzione mi convince già di più.
Certamente il problema dell'essere considerati inesistenti é il principale, vengono invalidati i nostri sentimenti e le nostre sensazioni. Ma questo non esclude che ci sia una buona dose di discriminazione che è anche probabilmente consequenziale (es -frasi che ho avuto modo di leggere su vari blog in Tumblr-. L'asessualità non esiste, gli asessuali sono solo in cerca di attenzioni e si inventano nuovi orientamenti sessuali, sono patetici. Conseguenza-> vanno denigrati e discriminati) e questo purtroppo non solo da etero, ma anche da soggetti appartenenti alla comunità LGBT+
"Essere consapevoli di ciò che si prova dentro di sé, senza sentirsi sbagliati, è il passo fondamentale per essere padroni di se stessi. "
~ Arthur Schopenhauer ~
Persephone. ha scritto:
Certamente il problema dell'essere considerati inesistenti é il principale, vengono invalidati i nostri sentimenti e le nostre sensazioni. Ma questo non esclude che ci sia una buona dose di discriminazione che è anche probabilmente consequenziale (es -frasi che ho avuto modo di leggere su vari blog in Tumblr-. L'asessualità non esiste, gli asessuali sono solo in cerca di attenzioni e si inventano nuovi orientamenti sessuali, sono patetici. Conseguenza-> vanno denigrati e discriminati) e questo purtroppo non solo da etero, ma anche da soggetti appartenenti alla comunità LGBT+
Si ma infatti,alla fine,il fatto che sia considerata inesistente è pur sempre una forma di discriminazione,magari meno visibile ma comunque lo è. Tutto il resto gira comunque intorno al sesso. L'asessualità,in qualche modo, gioca su un altro livello rispetto agli altri..un livello tale per cui la denigrazione diventa non esclusiva di un certo pensiero bigotto ma contemplata anche da quelle cosiddette minoranze che,comunque piegate all'ottica comune,considerano impossibile il disinteresse per il sesso.
A mio parere, l'asessualità, più che essere discriminata, è difficile da capire.
Richiede uno sforzo maggiore di quello necessario a comprendere
gli altri orientamenti, nessuno dei quali esclude il sesso.
È la mancanza di attrazione che mette in difficoltà, che lascia perplessi.
Bisogna rifletterci.
Ciò che scrive qualche buontempone, lascia il tempo che trova.
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"
Si può essere gay senza far parte della comunità.
Se ne fa parte, se ci si sente rappresentati, se si pensa costituisca un vantaggio o si voglia dare il proprio supporto.
ah ok... beh oddio allora non saprei... diciamo che non sono lo stereotipo di arcigay o di tutte le cose lgbt dichiarate ahahah comunque non sono dichiarato, se non a mio fratello, quindi sono nelle comunità lgbt del sottobosco diciamo, incontro persone come me ma non quelle troppo inserite nel contesto lgbt, i non dichiarati per esempio, uso le app apposite per lgbt quindi ne sono grato esistano, però mi rispecchio fino a un certo punto
No, non ne ho motivo, anche perchè di fatto sono etero (nonostante l'apparente assenza di romanticismo mi piacciono solo gli uomini in quel senso. E lo so con certezza).
Non so come la vivete voi, ma comunemente tra le persone della mia età (16 anni) l'asessualità è considerata eccome parte della comunità. Tant'è che la sigla LGBT è ormai diventata LGBTQIA+ per includere anche l'asessualità, le persone intersex e queer.
Personalmente ne sento molto l'appartenenza, ho anche una spilla che ho preso al pride di Lecco l'estate scorsa e ce l'ho sempre addosso.
Per quanto ne so io per comunità queer si intendono tutti quelli che non sono cisetero (e che vogliono essere inclusi)
Da un certo punto di vista prima di essere membri di una comunità di persone L e G , cioè omosessuali e/o omoromantiche, B, ovvero bisessuali e/o biromaniche, trans, queer e questioning, intersessuali, asessuali e via discorrendo, si è semplicemente delle persone, persone che meritan stima e rispetto e non l'essere condite via con lo stigma ereditato dall'odio e dal disrispetto verso determinate categorie sociali.
Molti elementi nella situazione di ogni persona denotano una posizione avvantaggiata per motivi di identità di genere, di orientamento sessuale o sentimentale, per il fatto di essere delle persone neurotipiche e abili e benestanti e via discorrendo, ma a volte bisognerebbe forse avere la capacità di andare oltre il concetto di appartenenza a una comunità e di esclusione o separazione.
That's all my dear folks...
Odiare i mascalzoni è cosa nobile. Marco Fabio Quintiliano, Calahorra, 35-40 d.C. – Roma, 96 d.C.
Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile: a ben vedere, significa onorare gli onesti. Aristofane. I Cavalieri.
Non so come la vivete voi, ma comunemente tra le persone della mia età (16 anni) l'asessualità è considerata eccome parte della comunità. Tant'è che la sigla LGBT è ormai diventata LGBTQIA+ per includere anche l'asessualità, le persone intersex e queer.
Personalmente ne sento molto l'appartenenza, ho anche una spilla che ho preso al pride di Lecco l'estate scorsa e ce l'ho sempre addosso.
Per quanto ne so io per comunità queer si intendono tutti quelli che non sono cisetero (e che vogliono essere inclusi)