Generalmente la grande distinzione all'interno dei non-asessuali è etero/omo/bisessuali (sottolineo generalmente, sia chiaro, perché so che la distinzione tra gli orientamenti non è sempre così semplice, ma semplifico per non incasinare ancora di più il discorso).
Questa distinzione di orientamento implica che esista una generale distinzione tra maschi e femmine (con tutto ciò che questa distinzione comporta agli occhi di ognuno) altrimenti non ha senso che esista la differenza tra etero e omosessuale. Giusto?!
Ora, la mia riflessione è: l'essere asessuali significa che, in un certo senso, noi togliamo dalla relazione amorosa l'aspetto puramente fisico della persone che amiamo, cioè il suo essere maschio o femmina. Quindi, secondo il mio pensiero, l'essere asessuali ci rende automaticamente bisessuali.
Vi parlo un po' della mia esperienza, che è il motivo per cui sono giunta a questa mia personale "conclusione".
Sono asessuale da che ho memoria dei primi discorsi sul sesso da parte dei miei coetanei e coetanee. Parlavano quasi esclusivamente delle ragazze o dei ragazzi e mentre questi argomenti erano per loro al centro di ogni discorso, io mi rompevo da morire e mi allontanavo sempre più da compagni di classe e amici e mi chiudevo sempre di più in me. Probabilmente è stato il mio essere asessuale ad avermi progressivamente portato a isolarmi ed essere sempre più introversa.
Inizialmente ho provato ad indagare me stessa cercando di capire se, effettivamente, ci fosse qualcosa di sbagliato in me. Non che ne abbia parlato con nessuno, sia chiaro, erano solo riflessioni che facevo tra me e me, sono una persona estremamente auto-riflessiva (pure troppo).
Secondo il mio genere di origine avrei dovuto essere attratta dai maschi, ma non c'era verso che alcuno di essi destasse in me il minimo interesse. Nemmeno attori o cantanti bellissimi che le mie compagne idolatravano suscitavano in me alcun interesse.
Allora ho iniziato a pensare che, forse, rivolgevo i miei interessi al sesso sbagliato. E ho iniziato a guardare alle ragazze: amiche, sconosciute, coetanee, donne adulte... ma niente. Nemmeno da quel lato trovai niente che attirasse la mia attenzione.
E quindi un po' alla volta ho semplicemente deciso che niente, ero fatta così e pace. In fondo c'è di peggio al mondo che essere asessuali, no?!
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Però, dopo tutto pensare e ripensare la mia sessualità, mi è rimasta addosso la convinzione che, togliendo dall'equazione l'aspetto fisico dell'amore, amare un maschio o una femmina, alla fine non fa differenza.
In fondo noi ci innamoriamo di una persona, non di un apparato genitale, dico bene?
Se trovo nell'altra persona tutte le caratteristiche che cerco per decidere di passarci insieme il resto della vita e l'aspetto del sesso ha per me un'importanza davvero infinitesimale, allora cosa cambia che sia nato/a con cromosomi XX o XY?!
Secondo voi può avere un senso il mio ragionamento?