Mi chiamo Sara, ho quasi sedici anni e sono una studentessa di lingue. Vengo da Napoli, amo leggere, scrivere e disegnare e nutro un interesse più o meno profondo per la medicina.
Be', immagino che ora debba presentarmi dal punto di vista più intimo dell'orientamento sessuale, cioè quello più inerente a questo bel forum
![Very Happy :D](./images/smilies/icon_biggrin.gif)
Quando ero molto piccola rifiutavo categoricamente l'idea di avere un ragazzo, e andavo fiera di dire che non ne avrei mai avuto uno, ma immagino che la consapevolezza di sé arrivi pian piano, e la prima volta che mi sono "innamorata" è stata qualche anno fa. Oggi se ci ripenso con molta più lucidità giungo alla conclusione che si trattasse più di capriccio-mancanza di autostima il tutto in salsa di idealizzazione che amore.
Dopo questa prima esperienza mi sento indurita, come se ci fosse uno schermo tra me e gli altri, e faccio fatica a comprendere i miei sentimenti quando non sono di puro affetto amichevole: non mi trovo attratta romanticamente se non superficialmente e labilmente da nessuno, eppure mi piace tanto l'idea di una relazione romantica, la vedo sempre come una gran fonte di felicità - quando la relazione è di amore vero -, ma non trovo nessuno adatto a me da questo punto di vista. Penso di essere io troppo insicura, complessa e pretenziosa, e come al mio solito ho voluto cercare di informarmi e ho scoperto l'aggettivo "cupioromantico", facente parte del più ampio spettro "aromantico": un cupioromantico è un individuo di fatto aromantico, ma comunque desideroso di intercorrere in una relazione romantica. Mi sono identificata come tale in quanto ho trovato questo termine piuttosto confacente alle mie tendenze, ma da una parte mi sembra di farmi un torto, perché a me non dispiacciono coccole e baci (sebbene non ne abbia mai dato uno), purché siano con LA persona che amo molto. Il fatto però è proprio questo: non mi lego profondamente e non trovo gli altri romanticamente attraenti: potrei dunque essere aro-demiromantica?
Dal punto di vista sessuale, ripercorrendo come da quello romantico le diverse tappe della mia "crescita", da piccola provavo repulsione per il sesso, e quando mi innamorai - mi riferisco a quella tremenda cotta citata prima - non provavo attrazione sessuale, probabilmente per l'età. Oggi invece se penso a ragazzi o ragazze non immagino nessuno che mi piaccia sessualmente, e il pensiero di avere rapporti mi urta un po', sebbene non mi dispiacerebbe il piacere fisico in quanto sensazione di appagamento, ma nulla di più: l'atto in sé mi è indifferente. Potrei forse dire che è il lato sensuale a piacermi di più, ad esempio oggi mi sento più o meno romanticamente attratta da una ragazza, ma non molto intensamente e non penso che mi piacerebbe avere dei rapporti con lei sebbene mi piaccia l'idea di stare a contatto con lei.
Non conoscevo il termine "asessuale" e fino a pochi mesi fa (due o tre) mi sentivo sbagliata mentre sempre più amici facevano le loro esperienze e io mi sentivo indietro, loro parlavano del piacere dei rapporti sessuali e io me ne disinteressavo. Nonostante non neghi l'aspetto di un bel ragazzo, non penso "vorrei proprio portarlo a letto!".
In fin dei conti, da quanto ho capito un asessuale è una persona che non prova attrazione sessuale né per individui di sesso maschile né femminile o altri, ma questo non ha nulla a che fare con il desiderio sessuale in quanto in questo c'entra di più la libido, indipendente dall'orientamento sessuale.
Immagino che si sia capito che sono piuttosto confusa, credete che potrei definirmi come asessuale (generalmente) romantica?
Spero di non avervi annoiato, ma avevo bisogno di parlarne con qualcuno che potesse capirmi, al giorno d'oggi l'asessualità è praticamente sconosciuta e voi della community siete sicuramente i più informati al riguardo!
Grazie a tutti e un gran saluto
![Very Happy :D](./images/smilies/icon_biggrin.gif)